Cerca nel blog

domenica 23 maggio 2021

Il traditore

 

TITOLO: Il traditore

GENERE: Drammatico, biografico, gangster

ANNO DI PRODUZIONE: 2019

PAESE DI PRODUZIONE: Italia, Francia, Germania, Brasile

CASA DI DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

REGIA: Marco Bellocchio

CAST: Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Maria Fernanda Candido, Fabrizio Ferracane, Fausto Russo Alesi, Goffredo Maria Bruno, Nicola Calì, Giovanni Calcagno, Bebo Storti, Gabriele Cicirello, Paride Cicirello, Elia Schilton, Alessio Praticò, Pier Giorgio Bellocchio, Rosario Palazzolo, Antonio Orlando,  Fabrizio Romano, Pippo Di Marca, Marilina Marino, Maria Amato

DURATA: 148 Minuti

 

RECENSIONE

Nei primi anni '80 è in corso una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana per il controllo del traffico della droga. Tommaso Buscetta, conosciuto come il "Boss dei due mondi", fugge per nascondersi in Brasile e da lontano assiste impotente all'uccisione di due suoi figli e del fratello a Palermo; ora lui potrebbe essere il prossimo. Arrestato ed estradato in Italia dalla polizia brasiliana, Buscetta prende una decisione che cambierà tutto per la mafia: decide di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l'eterno voto fatto a Cosa Nostra.

 

TRAMA

 Ho più paura dello Stato che della mafia.

Inizio anni 80'. Trasferitosi in Brasile per occuparsi degli interessi di Cosa Nostra, Tommaso Buscetta (Favino) si ritrova momentaneamente al riparo dalla faida scatenata dal corleonese Totò Riina (Calì) contro il palermitano Stefano Bontate (Bruno), che vede tra le vittime mietute anche due figli di Buscetta (G. Cicirello e P. Cicirello) e altri suoi famigliari, ma non il braccio destro di Bontate, Salvatore "Totutccio" Contorno (Lo Cascio). La situazione fa perdere importanti protezioni a Buscetta, che viene arrestato e estradato in Italia nel 1984 dopo un tentativo di suicidio. L'incontro con il giudice Falcone (Russo Alesi) lo spinge a collaborare con la giustizia, come farà anche Contorno, e saranno loro i principali testimoni nel maxi-processo del 1986, dove si troveranno di fronte ai loro ex compagni come Pippo Calò (Ferracane) e Luciano Liggio (Pirrotta). Mandato sotto protezione negli Stati Uniti con sua moglie Maria Cristina (Candido) e i loro figli, mentre in Italia vengono uccisi i suoi parenti incensurati, Buscetta decide di tornare in Italia dopo l'uccisione di Giovanni Falcone per testimoniare al processo Andreotti, dove però l'avvocato Coppi (Storti) riesce a metterlo in difficoltà attaccando la sua dubbia moralità. Tornerà negli Stati Uniti stanco e sfiduciato in attesa della morte.

Dopo aver affrontato la storia del caso Moro in Buongiorno, notte, Marco Bellocchio torna di nuovo ad affrontare la storia recente italiana. E lo fa riportando alla ribalta la storia dell'ex criminale Tommaso Buscetta, interpretato da un magistrale Pierfrancesco Favino e i processi di mafia. Bellocchio, riesce a non cadere nella retorica del confronto tra bene e male realizzando una rappresentazione realistica di Buscetta e mettendo soprattutto in evidenza l'ambiguità del personaggio. 

Il traditore racconta soprattutto i fatti che sono di pubblico dominio, come ad esempio gli interrogatori tra Giovanni Falcone e Buscetta. Senza alcun dubbio, in questo film ci troviamo dinanzi alla più grande interpretazione e alla definitiva consacrazione di un grande attore come Favino, che è riuscito nel complesso compito di rappresentare un uomo come Buscetta, e infatti ha meritatamente vinto il David di Donatello nell'edizione dello scorso anno.

 

 Io non ti odio, signor Riina. Se ti odiassi ti farei un favore. Tu per me non esisti.

 Bellocchio è riuscito a rappresentare Buscetta eliminando qualsiasi clichè e senza eroizzarlo, anzi, spesso la pellicola ci mostra un Buscetta che dice di fare tutto questo per salvare l'onore della vecchia mafia. La regia di Bellocchio è molto teatrale è riesce a dirigere gli attori in maniera esemplare. Grazie alla sua grande esperienza inserisce nella pellicola certi elementi al momento giusto, come ad esempio l'utilizzo del Va pensiero di Giuseppe Verdi durante la sentenza del Maxiprocesso,  è una scelta registica perfetta perché da un senso di teatralità molto forte e riesce a fa comprendere la rilevanza storica di quel momento.

Il Traditore è sicuramente una delle migliori pellicole sulla mafia mai realizzate in Italia. Il film, grazie ad un ottima sceneggiatura, riesce a raccontare in maniera perfetta quello che ad oggi è il più grande processo contro la mafia della storia e che ha definitivamente dimostrato l'esistenza del sistema mafioso.

 Dott. Falcone, noi dobbiamo decidere solo una cosa: chi deve morire prima, lei o io.


Voto:4,5/5



 

 

4 commenti:

  1. Grazie Vincent,bellisima e interessante recensione!

    RispondiElimina
  2. Film interessante per non dimenticare quanto si è lottato per estirpare questa vergogna italiana, chi ha sacrificato la propria vita e quanto ancora bisogna fare. La Sicilia ed i Siciliani meritano di vivere in libertà e sicurezza. Bella recensione, come sempre, quella di Davide Pistarino

    RispondiElimina

"Always be my Baby", di Naike Ror

  TITOLO: Always be my Baby AUTRICE: Naike Ror CASA EDITRICE: Always publishing GENERE: Romance MM young adult contemporaneo PAGINE: 352 DAT...