TITOLO: La regina degli scacchi
TITOLO ORIGINALE: The Queen's Gambit
GENERE: Miniserie televisiva
STAGIONI: 1
PAESE DI PRODUZIONE: USA
CASA DI DISTRIBUZIONE: Netflix
REGIA: Scott Frank
CAST: Anya Taylor-Joy, Isla Johnston, Annabeth Kelly, Bill Camp, Mosese Ingram, Christiane Seidel, Rebecca Root, Chloe Pirrie, Akemnji Ndifornyen, Marielle Heller, Harry Melling, Patrick Kennedy, Jacob Fortune-Lloyd, Thomas Brodie-Sangster, Marcin Dorociński.
DURATA: 46-68 minuti (puntata)
TRAMA
La serie raccconta la storia di Beth Harmon, una bambina prodigio degli scacchi rimasta orfana. Con uno sguardo alla sua vita dagli 8 ai 22 anni, La regina degli scacchi segue la sua lotta contro le dipendenze da alcol e psicofarmaci e la sua determinazione di conseguire il titolo di grande maestro degli scacchi.
RECENSIONE
Quelle
come te non hanno vita facile. Sei due facce della stessa medaglia; da
una parte il talento, dall'altra il prezzo da pagare. Non si può dire
quale sarà il tuo prezzo, avrai il tuo momento di gloria, ma questo non
durerà, tu hai così tanta rabbia dentro, che devi fare attenzione.
Elizabeth "Beth" Harmon è una bambina di otto anni sopravvissuta ad un tragico incidente stradale nel quale ha perso la vita sua madre. In quanto orfana, viene accolta in un istituto per ragazze e qui conosce il custode, Mister Shaibel (Bill Camp), il quale le insegna il gioco degli scacchi. Beth dimostra non solo di essere una bambina molto intelligente, ma anche un enfant prodige, tanto che viene presentata ad un club liceale degli scacchi. Tuttavia, nell'orfanotrofio non solo impara ad essere un abile scacchista, ma inizia la sua dipendenza dagli psicofarmaci, che le vengono regolarmente somministrati nell'istituto alle bambine per mantenerle calme. In seguito, Beth viene adottata da una coppia borghese. Fuori dall'orfanotrofio inizierà a dare prove del suo eccezionale talento, partecipando a tornei di scacchi e a battere avversario dopo avversario, aspirando al titolo di regina degli scacchi, seppur dilaniata dalla dipendenza dall'alcol.
La mini-serie televesiva prodotta da Netflix e tratta dal romanzo di Walter Trevis si può certamente dire che abbia deluso le aspettative, malgrado il grande successo di pubblico avuto. La serie scritta e diretta da Scott Frank sembra vagare nel nulla senza mai raggiungere il suo reale obiettivo (che non si capisce quale sia) ed è a tratti noiosa.
La trama della serie sembra voler essere originale ma in realtà è una storia già vista mille altre volte. Colpisce il grande talento recitativo di Anya Taylor-Joy, che con il suo magnetismo e la sua bellezza alienica riesce ad incarnare perfettamente Elizabeth Harmon nei suoi tratti psicologici più particolari e complessi.
Creatività e psicosi spesso sono compagne
Molto convincente è anche l'interpretazione di Harry Melling, l'ex interprete di Neville Paciock nella saga di Harry Potter, come del resto quelle di tutto il cast. Una delle note positive della serie è la scenografia, che ricostruisce in maniera eccellente il periodo degli anni '60.
Va detto che senza la presenza di un attrice come Anya Taylor-Joy la serie avrebbe perso totalmente il suo senso e il personaggio di Elizabeth Harmon non sarebbe divenuto un'icona com'è accaduto. La regina degli scacchi è una serie con un grande potenziale che però si perde dentro il suo stile e ne rimane imprigionata.
La rabbia è una potente spezia, un pizzico ti sveglia il cervello, troppa ti ottunde i sensi.
Voto: 2,5/5