TITOLO: La panna solo sul gelato
SAGA: Ice Cream Dilogy #1
AUTRICE: Elle M. P.
CASA EDITRICE: Self-publishing, marchio Kiridia Books
GENERE: Romance FM young adult
PAGINE: 418
DATA DI PUBBLICAZIONE: 8 febbraio 2024
PREZZO EBOOK: € 2,99
PREZZO CARTACEO: € 12,95
TRAMA
Charlotte, quindici anni e le sue fisse del periodo: il fumo, il bridge, il suo migliore amico Alex (forse troppo sexy per rimanerlo ancora a lungo). Questo mese la sua fissazione ha i nomi di Nic e Vic, i suoi amici: occhi verdi e capelli biondi, gli unici sostenitori incalliti del fatto che la panna del gelato sia molto più buona di tutte le altre. Nicholas è affascinante e stratega, in eterna lotta con la ricca famiglia londinese a cui appartiene. Modello e aspirante matricola di Oxford di giorno, musicista di notte, Nic vive studiando ogni sua mossa.
Victoria invece ha quindici anni ed è cinica e delusa. Con la sua Fender Stratocaster del '74 sgomita per diventare una rockstar, ed è disposta anche a fondare una band con André, il chitarrista più odioso -ma sexy- che abbia mai conosciuto pur di riuscirci. Vic e Nic sono simili, quasi due gocce d'acqua, troppo per non attirare l'attenzione di Charlotte. E se la sua "fissa del periodo" diventasse un piano diabolico per farli innamorare? Farli conoscere tra le pagina di un diario sembra semplice e senza intoppi, ma basterà poco per farle sfuggire ogni cosa di mano.
RECENSIONE
Nic era l'eroe di una storia non ancora scritta. Lo vedevi e non potevi fare a meno di pensare che il mondo avesse in mente qualcosa di grande per lui. Più lo guardavo e più avevo l'impressione che in un lampo sarebbe sparito per tornare in uno di quei deliranti libri fantasy che tanto amava Vic. Fra una di quelle pagine, quei due si sarebbero sicuramente incontrati.
Avevo bisogno di una lettura dalle tinte autunnali con una buona dose di romanticismo, perciò mi sono buttata a capofitto nella dilogia della mia amica e collega Elle M.P., ambientata a cavallo tra Roma e Londra. Tutto comincia nell'autunno del 2006, quando Charlotte, una quindicenne di origini persiane piena di fisse del periodo, durante una festa incontra il sedicenne Nicholas, figlio di un ricco lord inglese. All'inizio lo giudica male, considerandolo il classico snob superficiale, ma poi si impossessa del diario che lui ha perso sul terrazzo e si rende conto di essersi sbagliata alla grande: dietro la maschera si nasconde un animo sensibile che sogna di diventare un musicista contro il volere della madre. Le ricorda molto la sua compagna di banco, Victoria, una ragazza cinica e reduce di una brutta delusione con aspirazioni da rockstar, e non appena scopre che entrambi sono sostenitori incalliti del fatto che la vera panna si trovi soltanto sul gelato, escogita un piano per farli innamorare attraverso le pagine di quel diario. Le cose iniziano ad andare per il verso giusto, ma nel frattempo Victoria, alla ricerca di membri per la sua band, è costretta a malincuore ad affidarsi all'odioso chitarrista André, e Charlotte deve capire come gestire i sentimenti per il suo amico donnaiolo Alex.
La panna solo sul gelato è un romanzo delizioso, coinvolgente e intrigante, scritto con quello stile sublime, frizzante e a tratti onirico che già avevo amato in La chiave di Aramis. Anche questa volta, con l'accompagnamento di una splendida estetica caratterizzata da brillantini, note musicali e adorabili illustrazioni interne, l'autrice ha dato vita a una vicenda scoppiettante come un fuoco d'artificio e avvincente, capace di tenere col fiato sospeso fino alla fine e di far immergere completamente nei primi anni Duemila attraverso riferimenti alle commedie romantiche di Hilary Duff, alla musica dei Good Charlotte, ai cellulari già presenti ma privi di tutte le comodità di adesso e a molto altro ancora. In quanto millennial, per citare Elle, posso dire che la mia adolescenza purtroppo non è stata molto interessante, ma questo libro mi ha permesso di vivere in prima persona, anche solo per un po', la storia fichissima di cui avrei tanto desiderato essere protagonista all'epoca, e di questo sono molto grata. Tutto ciò è stato reso possibile dai meravigliosi personaggi (tranne la madre di Nic, quella è pessima e merita solo di essere defenestrata, anche se mi dispiacerebbe troppo per la povera finestra), tutti ben caratterizzati, specialmente i tre protagonisti, anche grazie alla tripla narrazione alternata in prima persona. Come nel caso de La chiave di Aramis li ho amati tutti (soprattutto Nic, col suo animo da poeta, il coraggio, il romanticismo e il sogno di diventare musicista), perché hanno molte sfaccettature, sono di facile immedesimazione e, anche se a volte fanno scelte piuttosto discutibili degne di una bella tirata alle orecchie, riescono a risollevarsi e a compiere quei piccoli passi destinati a trasformarli piano piano da ragazzini in adulti. Per quanto riguarda i personaggi secondari, sono rimasta colpita soprattutto dal padre di Nic, che conosceremo meglio nel capitolo successivo, e da Alex, vuoi per il nome (che ci posso fare? Ho nostalgia), vuoi perché Charlotte ne è innamorata (tifo per voi, proprio come tifo per i due biondi), vuoi per una certa somiglianza con un certo attore che mi piace tanto (coff coff Taylor Zakhar Perez coff coff), mentre non nutro molta simpatia per André, anche se sono convinta che con una storia tutta sua potrebbe facilmente riscattarsi.
Io credo che ci siano persone legate da un filo invisibile, che quando si incontrano fanno accadere qualcosa di speciale. Alcune persone si appartengono e basta, è così.
Nonostante alcune piccole imprecisioni e alcune questioni che avrebbero meritato un maggiore approfondimento, leggere questo libro è stato un viaggio davvero emozionante. Mi sono ritrovata diverse volte con gli occhi a cuoricino per la bellezza dell'amore nascente tra Vic e Nic, un sentimento profondo, puro, dolce e di una delicatezza unica vissuto attraverso le pagine del diario, che per me, avendo un debole per gli amori epistolari, compresi quelli (come in questo caso) in cui gli innamorati non conoscono l'identità dell'altro, rappresentano il maggior punto di forza insieme alla fantastica playlist. Ma non ho solo sorriso e sognato: mi sono commossa diverse volte, perché i drammi non mancano di certo, e come se non bastasse, dopo un'infinita corsa a ostacoli, quando sembra che tutto possa risolversi per il meglio arriva un finale da mainagioia ai massimi livelli che fa venire voglia di inseguire l'autrice coi forconi (non lo farei mai, ti voglio troppo bene!). Per questa ragione vi consiglio di iniziare la lettura con il secondo volume già a portata di mano, o di acquistare direttamente la plain edition.
La panna solo sul gelato è il libro perfetto per chi ama le storie d'amore dolci e un po' travagliate, la musica e le commedie anni 2000 come Cinderella Story, e voglio mandare tanti complimenti e un abbraccio forte a Elle. Ci rivediamo per il gran finale della dilogia.
Non importa quanto il mondo ci si impegni, due persone che si appartengono finiranno sempre per incontrarsi.
VOTO: 4,5/5