martedì 29 ottobre 2024

"La panna solo sul gelato", di Elle M. P.

 


TITOLO: La panna solo sul gelato

SAGA: Ice Cream Dilogy #1

AUTRICE: Elle M. P.

CASA EDITRICE: Self-publishing, marchio Kiridia Books

GENERE: Romance FM young adult

PAGINE: 418

DATA DI PUBBLICAZIONE: 8 febbraio 2024

PREZZO EBOOK: € 2,99

PREZZO CARTACEO: € 12,95



TRAMA



Charlotte, quindici anni e le sue fisse del periodo: il fumo, il bridge, il suo migliore amico Alex (forse troppo sexy per rimanerlo ancora a lungo). Questo mese la sua fissazione ha i nomi di Nic e Vic, i suoi amici: occhi verdi e capelli biondi, gli unici sostenitori incalliti del fatto che la panna del gelato sia molto più buona di tutte le altre. Nicholas è affascinante e stratega, in eterna lotta con la ricca famiglia londinese a cui appartiene. Modello e aspirante matricola di Oxford di giorno, musicista di notte, Nic vive studiando ogni sua mossa.
Victoria invece ha quindici anni ed è cinica e delusa. Con la sua Fender Stratocaster del '74 sgomita per diventare una rockstar, ed è disposta anche a fondare una band con André, il chitarrista più odioso -ma sexy- che abbia mai conosciuto pur di riuscirci. Vic e Nic sono simili, quasi due gocce d'acqua, troppo per non attirare l'attenzione di Charlotte. E se la sua "fissa del periodo" diventasse un piano diabolico per farli innamorare? Farli conoscere tra le pagina di un diario sembra semplice e senza intoppi, ma basterà poco per farle sfuggire ogni cosa di mano.



RECENSIONE



Nic era l'eroe di una storia non ancora scritta. Lo vedevi e non potevi fare a meno di pensare che il mondo avesse in mente qualcosa di grande per lui. Più lo guardavo e più avevo l'impressione che in un lampo sarebbe sparito per tornare in uno di quei deliranti libri fantasy che tanto amava Vic. Fra una di quelle pagine, quei due si sarebbero sicuramente incontrati.



Avevo bisogno di una lettura dalle tinte autunnali con una buona dose di romanticismo, perciò mi sono buttata a capofitto nella dilogia della mia amica e collega Elle M.P., ambientata a cavallo tra Roma e Londra. Tutto comincia nell'autunno del 2006, quando Charlotte, una quindicenne di origini persiane piena di fisse del periodo, durante una festa incontra il sedicenne Nicholas, figlio di un ricco lord inglese. All'inizio lo giudica male, considerandolo il classico snob superficiale, ma poi si impossessa del diario che lui ha perso sul terrazzo e si rende conto di essersi sbagliata alla grande: dietro la maschera si nasconde un animo sensibile che sogna di diventare un musicista contro il volere della madre. Le ricorda molto la sua compagna di banco, Victoria, una ragazza cinica e reduce di una brutta delusione con aspirazioni da rockstar, e non appena scopre che entrambi sono sostenitori incalliti del fatto che la vera panna si trovi soltanto sul gelato, escogita un piano per farli innamorare attraverso le pagine di quel diario. Le cose iniziano ad andare per il verso giusto, ma nel frattempo Victoria, alla ricerca di membri per la sua band, è costretta a malincuore ad affidarsi all'odioso chitarrista André, e Charlotte deve capire come gestire i sentimenti per il suo amico donnaiolo Alex.

La panna solo sul gelato è un romanzo delizioso, coinvolgente e intrigante, scritto con quello stile sublime, frizzante e a tratti onirico che già avevo amato in La chiave di Aramis. Anche questa volta, con l'accompagnamento di una splendida estetica caratterizzata da brillantini, note musicali e adorabili illustrazioni interne, l'autrice ha dato vita a una vicenda scoppiettante come un fuoco d'artificio e avvincente, capace di tenere col fiato sospeso fino alla fine e di far immergere completamente nei primi anni Duemila attraverso riferimenti alle commedie romantiche di Hilary Duff, alla musica dei Good Charlotte, ai cellulari già presenti ma privi di tutte le comodità di adesso e a molto altro ancora. In quanto millennial, per citare Elle, posso dire che la mia adolescenza purtroppo non è stata molto interessante, ma questo libro mi ha permesso di vivere in prima persona, anche solo per un po', la storia fichissima di cui avrei tanto desiderato essere protagonista all'epoca, e di questo sono molto grata. Tutto ciò è stato reso possibile dai meravigliosi personaggi (tranne la madre di Nic, quella è pessima e merita solo di essere defenestrata, anche se mi dispiacerebbe troppo per la povera finestra), tutti ben caratterizzati, specialmente i tre protagonisti, anche grazie alla tripla narrazione alternata in prima persona. Come nel caso de La chiave di Aramis li ho amati tutti (soprattutto Nic, col suo animo da poeta, il coraggio, il romanticismo e il sogno di diventare musicista), perché hanno molte sfaccettature, sono di facile immedesimazione e, anche se a volte fanno scelte piuttosto discutibili degne di una bella tirata alle orecchie, riescono a risollevarsi e a compiere quei piccoli passi destinati a trasformarli piano piano da ragazzini in adulti. Per quanto riguarda i personaggi secondari, sono rimasta colpita soprattutto dal padre di Nic, che conosceremo meglio nel capitolo successivo, e da Alex, vuoi per il nome (che ci posso fare? Ho nostalgia), vuoi perché Charlotte ne è innamorata (tifo per voi, proprio come tifo per i due biondi), vuoi per una certa somiglianza con un certo attore che mi piace tanto (coff coff Taylor Zakhar Perez coff coff), mentre non nutro molta simpatia per André, anche se sono convinta che con una storia tutta sua potrebbe facilmente riscattarsi.






Io credo che ci siano persone legate da un filo invisibile, che quando si incontrano fanno accadere qualcosa di speciale. Alcune persone si appartengono e basta, è così.



Nonostante alcune piccole imprecisioni e alcune questioni che avrebbero meritato un maggiore approfondimento, leggere questo libro è stato un viaggio davvero emozionante. Mi sono ritrovata diverse volte con gli occhi a cuoricino per la bellezza dell'amore nascente tra Vic e Nic, un sentimento profondo, puro, dolce e di una delicatezza unica vissuto attraverso le pagine del diario, che per me, avendo un debole per gli amori epistolari, compresi quelli (come in questo caso) in cui gli innamorati non conoscono l'identità dell'altro, rappresentano il maggior punto di forza insieme alla fantastica playlist. Ma non ho solo sorriso e sognato: mi sono commossa diverse volte, perché i drammi non mancano di certo, e come se non bastasse, dopo un'infinita corsa a ostacoli, quando sembra che tutto possa risolversi per il meglio arriva un finale da mainagioia ai massimi livelli che fa venire voglia di inseguire l'autrice coi forconi (non lo farei mai, ti voglio troppo bene!). Per questa ragione vi consiglio di iniziare la lettura con il secondo volume già a portata di mano, o di acquistare direttamente la plain edition.

La panna solo sul gelato è il libro perfetto per chi ama le storie d'amore dolci e un po' travagliate, la musica e le commedie anni 2000 come Cinderella Story, e voglio mandare tanti complimenti e un abbraccio forte a Elle. Ci rivediamo per il gran finale della dilogia.



Non importa quanto il mondo ci si impegni, due persone che si appartengono finiranno sempre per incontrarsi.



VOTO: 4,5/5







lunedì 28 ottobre 2024

Parthenope

 

TITOLO: Parthenope

TITOLO ORIGINALE: Parthenope 

ANNO DI PRODUZIONE: 2024

CASA DI DISTRIBUZIONEPiper Film

PAESE DI PRODUZIONEItalia, Francia

GENERE: Drammatico, fantastico

REGIA: Paolo Sorrentino

CAST: Stefania Sandrelli, Celeste Dalla Porta, Luisa Ranieri, Silvio Orlando, Gary Oldman, Alfonso Santagata, Peppe Lanzetta, Lorenzo Gleijeses, Silvia Degrandi, Nello Mascia, Biagio Izzo, Dario Aita Marlon Joubert, Daniele Rienzo, Francesca Romana Bergamo, Cristiano Scotto di Galletta

DURATA: 136 minuti 


TRAMA

Parthenope è una donna nata nel mare : si chiama Parthenope come la sirena della giovinezza, come la leggenda da cui si dice sia sorta Napoli. Seguiamo le vicende della sua vita attraverso vari decenni, dagli anni 50, fino ai giorni nostri, tra Capri e Napoli.


RECENSIONE

Abbandonati all'estate perfetta. Siamo stati bellissimi e infelici.

Finalmente, dopo la presentazione al festival di Cannes, dove ha avuto un' accoglienza tiepida da parte della critica, è uscito nella sale italiane il nuovo film diretto dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino.
Dopo E' stata la mano di dio, Sorrentino è tornato a lavorare nella sua città natale, appunto Napoli. Se il giovane protagonista (alter ego dello stesso regista)  di E' stata la mano di dio, emanava un profumo di fanciullezza e  spensieratezza che rendeva molto godibile il film, qui la giovane Parthenope corre veloce nella vita, decisa ad ammaliare chiunque e ci riesce, in una pellicola che invece riesce ad ammaliare solo a metà. Il film si svolge in un arco temporale che va dagli anni 50 fino ad oggi, ed è la prima parte ad essere più interessante, in particolare nelle scene in cui Gary Oldman interpreta lo scrittore americano John Cheever, che sono la parte migliore di tutta la visione. Per il resto la trama è prolissa e Sorrentino costruisce dei personaggi  autocompiaciuti che sembrano essere più adatti al contesto romano della Grande bellezza che a quello partenopeo.


 

Forse è stato meraviglioso essere ragazzi. 

Sorrentino vuole rappresentare Napoli attraverso la protagonista Parthenope, che sembra sia amare che odiare la città e questa si intuisce essere anche l'opinione personale di Sorrentino, che però così si nasconde, lasciando nel film qualcosa di irrisolto e poco sincero. Una lode però va fatta sia all'esordiente Celeste Dalla Porta, che interpreta la versione giovanile della protagonista, che a Stefania Sandrelli, che invece interpreta Parthenope da vecchia. Entrambe sono ben calate nel personaggio e ne colgono lo spirito, esattamente come fa Gary Oldman nelle purtroppo poche scene nelle quali lo vediamo, incarnando perfettamente la figura del poeta tormentato e alcolizzato.

Parthenope è probabilmente il lungometraggio minore della carriera di Sorrentino, che sembra quasi copiare se stesso in un film che ha un buon punto di partenza ma che rischia poi l'autoammirazione,
giocando con l'esteriorità più che nelle profondità,  attraverso inquadrature ricercatissime ma anche un po' fini a se stesse.

E' durato poco


Voto : 2,5/5



martedì 22 ottobre 2024

"Sixteen Souls", di Rosie Talbot

 


TITOLO: Sixteen Souls

TITOLO ORIGINALE: Sixteen Souls

SAGA: Souls #1

AUTRICE: Rosie Talbot

CASA EDITRICE: Piemme

GENERE: Urban fantasy contemporaneo young adult con romance MM

PAGINE: 304

DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 ottobre 2023

PREZZO EBOOK: € 8,99

PREZZO CARTACEO: € 17,90



TRAMA



Charlie ha sedici anni e i suoi migliori amici sono tre fantasmi. Da quando ha rischiato di morire a causa di una meningite, infatti, riesce a vedere le anime dei morti che per qualche motivo rimangono legate alla vita terrena, con conseguenze talvolta disastrose. A un certo punto, però, nella sua città alcuni fantasmi iniziano a svanire, e Sam, un affascinante ragazzo che si è appena trasferito, si presenta alla sua porta per chiedergli di aiutarlo a indagare. Charlie non vuole essere coinvolto, ma quando sarà uno dei suoi amici a sparire, dovrà affrontare le ombre, accettare il suo dono e trovare il coraggio di aprirsi a un amore che non è mai stato capace di vivere... 



RECENSIONE



Sono i nuovi defunti a preoccuparmi di più. I fantasmi vecchi non sono poi così male. Se ne vanno in giro in gilet e calzamaglia, o in corsetto e gonne ampie, perciò sono facili da evitare: occhi bassi, auricolari nelle orecchie e neanche si accorgono che riesco a vederli. I morti freschi, invece, si mimetizzano fra i vivi. Ecco cosa li rende così pericolosi.



Non potevo lasciar passare la spooky season senza almeno un'altra lettura a tema, perciò eccomi qui a parlarvi del romanzo d'esordio di Rosie Talbot, un grande fenomeno del Booktok. Il protagonista è Charlie Frith, un sedicenne di York che, a seguito di un'esperienza di pre-morte dovuta alla meningite, ha perso le gambe e acquisito la capacità di vedere i fantasmi, tre dei quali sono diventati i suoi migliori amici. Per lui non si tratta di un dono, bensì di una maledizione, e vorrebbe più di ogni altra cosa avere una vita normale. Un giorno, grazie a un'orribile esperienza nel mondo spirituale, ha modo di conoscere Sam Harrow, un diciassettenne transgender affascinante e misterioso da poco arrivato in città, che non solo possiede il suo stesso potere, ma lo sta cercando da tempo per chiedergli aiuto: un losco individuo conosciuto come Uomo Ombra sta facendo scomparire tutti i fantasmi, ed è necessario indagare. Inizialmente Charlie non vuole essere coinvolto, ma l'improvviso rapimento di uno dei suoi amici lo spinge ad accettare. Mentre cercano indizi che li portino a scoprire chi è il colpevole, tra Charlie e Sam inizia a sbocciare un legame profondo, che però rischia di essere minato dalle paure di Charlie e dai mille pericoli in agguato.

Prendete un pizzico di Cemetery Boys e Heartstopper, mescolateli insieme et voilà, ecco a voi Sixteen Souls, un romanzo splendido e intrigante perfetto per Halloween. Desidero fare i miei più sinceri complimenti a Rosie Talbot, che attraverso un'ottima scrittura ha dato vita a una storia molto bella dalle tinte dolci e oscure allo stesso tempo, e ha delineato alla perfezione l'ambientazione con tanto di cartina interna per rendere l'esperienza più immersiva. Sembra quasi, come vorrei davvero in questa stagione, di essere davvero a York, la città più infestata al mondo, a girare per gli Shambles, fare incursioni notturne nel cimitero e ritrovarsi faccia a faccia con tanti fantasmi, alcuni simpatici come il piccolo Ollie e il realmente esistito George Villiers (a proposito, se dovessero realizzare un adattamento cinematografico spero che facciano la cosa più divertente del mondo e castino Nicholas Galitzine), altri molto cattivi e inquietanti, capaci di far venire i brividi ogni volta che compaiono in scena. Un altro grande punto di forza sono i due adorabili protagonisti, nei quali è facilissimo immedesimarsi. Charlie per certi versi mi ha ricordato il suo omonimo osemanversiano, perché racconta in prima persona tutte le sue paure e fragilità e tende a chiudersi a riccio quando le cose si mettono male, ma piano piano lo vediamo uscire dal bozzolo e imparare a fidarsi e chiedere aiuto, e Sam è un ragazzo davvero generoso e in gamba che a sua volta ne ha passate tante. La loro storia d'amore è più in secondo piano rispetto al mistero e alla ricerca dell'antagonista, ma è davvero bella e dolcissima, e mi ha fatto sorridere felice (e anche un po' penare in alcuni momenti.)






Sono me stesso qui, con te e i nostri fantasmi.



Questo romanzo è all'insegna dell'inclusività, non solo per la componente queer rappresentata dalla storia d'amore e dall'identità transgender di Sam (citando Phineas e Ferb, se avessi un centesimo per tutte le volte che ho letto di un adolescente maschio transgender che ha a che fare con fantasmi e cimiteri e si innamora di un altro ragazzo avrei due centesimi, che non sarebbero molti ma è strano che sia successo due volte), ma anche per la disabilità di Charlie e per la salute mentale, argomento che secondo me verrà approfondito nel secondo capitolo della dilogia. È un libro che parla di morte e di traumi, un libro che sa donare brividi di paura attraverso episodi macabri e inquietanti e colpi di scena che si susseguono fino alla fine. Ed è anche un libro che dà speranza, perché ci invita a non tenerci tutto dentro, ad aprirci, a fidarci: la verità è che nessuno di noi è solə, perché da qualche parte c'è qualcunə simile a noi, che saprà scaldarci il cuore e ci vorrà tanto bene, con tutti i nostri fantasmi.

Se cercate una lettura perfetta per questo periodo, dolce e dark al contempo, allora Sixteen Souls è proprio quello che fa per voi. Ancora complimenti a Rosie Talbot, speriamo che il secondo capitolo arrivi presto.



-Dove vuoi andare?

-Ovunque non ci sia bisogno di fare un'effrazione in un luogo sacro.



VOTO: 5/5








lunedì 21 ottobre 2024

Megalopolis

 

TITOLO: Megalopolis

TITOLO ORIGINALE: Megalopolis

ANNO DI PRODUZIONE: 2024

GENEREdrammatico, thriller, fantascienza, gangster, sentimentale

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

CASA DI DISTRIBUZIONEEagle Pictures

REGIAFrancis Ford Coppola

CAST: Adam Driver, Giancarlo Esposito, Nathalie Emmanuel, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf, Jon Voight, Jason Schwartzman, Talia Shire, Grace VanderWaal, Laurence Fishburne, D.B. Sweeney, Kathryn Hunter, Dustin Hoffman, James Remar, Chloe Fineman, Balthazar Getty, Bailey Ives, Sonia Ammar, Isabelle Kusman, Madeleine Gardella.

DURATA: 138 minuti

TRAMA

In un'America alternativa, la città di New Rome è governata da un'èlite composta dalle famiglie più potenti, che pur professando delle rigide leggi morali, si danno ai piaceri più sfrenati, mentre la popolazione vive in difficoltà e con molti debiti. Il protagonista è Cesar Catilina, un geniale architetto che ha il potere di fermare il tempo e ha  vinto il  premio Nobel per aver inventato il rivoluzionario materiale Megalon, e che è tormentato dalla tragica morte di sua moglie, avvenuta in circostanze poco chiare e per la quale è stato ingiustamente accusato. Cesar ha l'utopica idea di costruire "Megalopolis", una città ideale che risolverebbe i problemi di New Rome. Il sindaco Cicero invece propone la realizzazione di un casinò per rimettere in sesto l'economia cittadina. Cesar incontra Julia, la figlia del sindaco e nonostante le loro divergenze iniziali i due hanno una relazione. 
Wow Platinum, ex amante di Cesar, organizza un complotto alle sue spalle. A questo punto, Cesar, deve prendere la difficile decisione su chi riporre la sua fiducia per salvare il destino dell'umanità.

RECENSIONE

Non lasciate che l'oggi distrugga il per sempre.

Dell'ultima fatica di Francis Ford Coppola si può affermare veramente di tutto. che sia un film kitsch, geniale o con troppe pretese. Ma non si può di certo ignorare che sia una pellicola visionaria e ambiziosa, alla quale Coppola ha lavorato per quasi cinquant'anni.
Il miglior modo per interpretare  Megalopolis è attenersi alla dichiarazione che Coppola inserisce nei titoli di testa, dove viene definito come una favola. Il regista del Padrino utilizza l'antica Roma come metafora non solo per rappresentare la crisi dell'impero americano ma anche per parlare del futuro del cinema, dominato da tecnologie che sfruttano l'intelligenza artificiale. Non casualmente il film si chiama Megalopolis, che pare chiaro riferimento al capolavoro fantascientifico Metropolis di Fritz Lang, anche se Coppola ha dichiarato che l'ispirazione gli è venuta dal film La vita futura, scritto da H.G. Wells, che vide quando era un bambino e che lo colpì profondamente.




Questa società. Questo modo di vivere. Sono gli unici possibili? Quando ci poniamo queste domande. Quando ne discutiamo. Stiamo parlando di un'utopia.

Coppola non è nuovo ad utilizzare capolavori letterari stravolgendoli e piegandoli alla sua estetica, basti pensare a Cuore di tenebra di Conrad, riscritto sullo sfondo della guerra del Vietnam. Ispirandosi liberamente a La congiura di Catilina di Sallustio, Coppola usa New York,  che nel film si chiama appunto New Rome, per rappresentare un'antica Roma futuristica. L'antagonista, il sindaco di New Rome Cicero, interpretato da Giancarlo Esposito, si contrappone al protagonista Cesar Catilina, interpretato da un Adam Driver più amletico che idealista, in un'atmosfera politica  decadente sfruttata dal giovane leader populista Clodio Pulcher (Shia LaBeouf) abilissimo ad aizzare le folle strumentalizzandone la frustrazione.
 Megalopolis ha talmente tanti elementi dentro di sé che il miglior modo per apprezzarlo è ignorare la trama e lasciarsi incantare dagli effetti visivi del film, un caleidoscopio di effetti speciali che riportano alla meraviglia suscitata dalla sequenza psichedelica di 2001, Odissea nello Spazio.

Per provare a comprendere Megalopolis una sola visione non basta, perchè Coppola ha realizzato un film molto complesso e con tante tematiche differenti. E' un film dichiaratamente divisivo, che fin dalla prima proiezione a Cannes ha contrapposto i critici nella sua interpretazione, ma Megalopolis probabilmente non va capito ma visto.

Ci stiamo riprendendo la nostra città.


Voto: 4,5/5 




mercoledì 16 ottobre 2024

Maria Antonietta



TITOLO: Maria Antonietta

TESTI: Lorenza Tonani

DISEGNI: Loputyn (Jessica Cioffi)

PAESE: Italia

ANNO: 2024

EDITORE: Hop!

PREZZO: 19 euro

TRAMA

Ascesa e caduta della regina di Francia, Maria Antonietta, ritenuta responsabile della rivoluzione francese. Il racconto per testo e immagini dall’arrivo a Versailles dell’ “Autrichienne”, il senso di inadeguatezza, la rivalsa attraverso il self-fashioning, la pace ritrovata al Petit Trianon, gli scandali e i tragici anni prima dell’esecuzione e poi… la fine.
Loputyn regala il proprio immaginario alla regina più nota e osteggiata di tutti i tempi, firmando un libro unico e immancabile per i fan dell’artista e dell’affascinante sovrana.

RECENSIONE

Questo mio corpo
Un corpo indesiderato,
respinto, a lungo rifiutato

Tutti abbiamo sentito parlare, almeno una volta nella vita, della regina di Francia Maria Antonietta d’Asburgo, nota per i miti che per secoli hanno ruotato attorno a essa, successivamente smontati e relativizzati da rivisitazioni accurate, come quella di Stefan Zweig, autore della biografia che ha ispirato il manga di Lady Oscar. Ancora oggi la sua leggenda vive e ispira storici e artisti, fra i quali anche Loputyn, che ci presenta questo racconto illustrato, con la narrazione dal punto di vista della stessa Maria Anotonietta, delineata nella sua piena umanità, mostrandoci apertamente le fragilità di una donna che si è ritrovata, poco più che ragazzina, a dover gestire le sorti di un regno, in un’età in cui avrebbe dovuto essere libera e godere pienamente della propria gioventù, caricata di responsabilità troppo grandi, da cui lei, ingenua e frivola, è sempre rifuggita, data in sposa ad una persona che non amava, la quale era altrettanto fragile, e subendo le vessazioni di un popolo, incattivito dalla fame e dalla disperazione, che la dipingeva come una donna perfida, narcisista, perversa e avida. Tutto questo ci viene raccontato in ogni pagina senza troppe righe, in un modo accessibile a tutti, ma tuttavia profondo e rafforzato dalle illustrazioni pittoresche dell’artista, che dimostra di avere un tratto è uno stile eleganti e di una bellezza impareggiabile. Le immagini hanno una tecnica molto elaborata, che presta cura ai dettagli e ai particolari, però appare leggera e sublime, con dei colori dai toni altrettanto leggeri, conferendo delle composizioni che manifestano il sentimentalismo di cui il racconto è impregnato.



Sei stato l’amore, Fersen
L’amore della mia vita

Ad ogni pagina che viene sfogliata, viene raccontato ogni singolo elemento che ha caratterizzato il personaggio di Maria Antonietta, da quello più noto, a quello forse meno risaputo. Tra di essi, quelli che ricordiamo meglio sono il suo amore intenso per lo svedese Conte Hans Axel di Fersen, un amore struggente che ha entrambi segnato a vita, lo Scandalo della Collana, che ha definitivamente infangato la reputazione della regina, i presunti amori saffici della donna e le terribili condanne subite dall’inizio della sua caduta fino alla condanna alla ghigliottina. Eventi, tutti questi, che qui ci vengono narrati con pathos. Il racconto illustrato qui presente è davvero un eccezionale semplificazione per chi desidera conoscere la storia della regina, un’opera, tale racconto, che può essere istruttiva e al tempo stesso emozionare, facendoci immaginare di vivere appieno la vita della protagonista, vibrando con le sue stesse emozioni e commuovendoci per la sua tragica sorte, compredendo ipoteticamente i suoi sentimenti.
La Maria Antonietta di Loputyn è decisamente un capolavoro, un ottimo stimolo sia per imparare che per divertirsi, sia anche per chi ama le storie illustrate, per cui l’artista qui citata dimostra un grande talento e uno stile molto raffinato e leggiadro, che trasmette tanto romanticismo.

Eccomi, Francia!

Voto: 5/5




martedì 15 ottobre 2024

"Infinity Son", di Adam Silvera

 


TITOLO: Infinity Son

TITOLO ORIGINALE: Infinity Son

SAGA: Infinity Cycle #1

AUTORE: Adam Silvera

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fantastica

GENERE: Urban fantasy contemporaneo young adult a tematica LGBTQIA+

PAGINE: 372

DATA DI PUBBLICAZIONE: 3 settembre 2024

PREZZO EBOOK: € 10,99

PREZZO CARTACEO: € 20,00



TRAMA



Fin da quando erano piccoli, i gemelli Emil e Brighton hanno idolatrato gli Astramanti, un gruppo di vigilanti con facoltà soprannaturali impegnati a liberare il mondo dagli spettri, che rubano le essenze delle creature magiche rischiando di portarle all'estinzione. Brighton vorrebbe unirsi alla lotta. Emil vuole solo la pace, in una New York in cui gli spettri diventano di giorno in giorno più audaci e per chi ha doti magiche la vita si fa sempre più dura. Subito dopo aver compiuto diciotto anni, Emil e Brighton vengono attaccati da uno spettro; per difendere il fratello, Emil istintivamente usa un potere eccezionale che lui stesso ignorava di avere, il fuoco di fenice. Convinti che sia la chiave per porre fine alla guerra, gli Astramanti vogliono che Emil si unisca a loro, e sono disposti ad accettare anche Brighton, benché non abbia alcun potere. Per lui, combattere gli spettri fianco a fianco dei suoi beniamini è un sogno che si avvera. Per Emil la lotta incessante e il nuovo doloroso potere sono invece un incubo. Eppure è proprio lui ad avere la stoffa per diventare l'eroe che Brighton ha sempre desiderato essere. Il legame che unisce i due fratelli sarà messo a dura prova e nessuno ne uscirà indenne.



RECENSIONE



Sono sicurissimo di voler vivere in modo sensato l'unica vita che ho, ma non posso dire lo stesso di mio fratello.



Per chiudere in bellezza l'Hispanic Heritage Month non c'è niente di meglio di un romanzo di Adam Silvera, che dopo averci regalato storie strappalacrime e commedie romantiche, approda in Italia con il primo capitolo di una trilogia fantasy ambientata a New York, dove convivono esseri umani, Celesti (persone dotate di poteri magici) e Spettri, loschi individui che rubano i poteri alle creature magiche ormai in via di estinzione. Gli unici in grado di fermarli sono gli Astramanti, supereroi dei quali Emil e Brighton Rey, due fratelli gemelli di origini portoricane molto affiatati, sono da sempre grandi ammiratori. Ma mentre Brighton sogna di diventare uno di loro, Emil desidera una vita tranquilla lontana dai riflettori e senza più guerre e discriminazioni. Subito dopo il loro diciottesimo compleanno, mentre il cielo è illuminato dalla costellazione del Sognatore Incoronato, i due fratelli e la loro migliore amica vengono attaccati da uno Spettro, e proprio quando tutto sembra volgersi al peggio, Emil scopre di avere il potere del fuoco della fenice. Una volta scoperto l'accaduto, gli Astramanti, da tempo in difficoltà per colpa di un incidente in cui sono rimasti coinvolti e della campagna presidenziale di un senatore bigotto, sono pronti a reclutarlo, convinti che lui sia la chiave per porre fine alla guerra, e il ragazzo, seppur con molta riluttanza, decide di accettare. Anche Brighton viene accolto pur essendo un essere umano, ma ben presto la mancanza dei poteri che tanto desiderava inizia a farsi sentire, e tra scoperte sconvolgenti e nuovi incontri il legame fraterno si incrina.

Avevo sentito pareri piuttosto contraststanti, ma per fortuna Infinity Son si è rivelato un romanzo pazzesco, intrigante e mozzafiato dal quale è difficilissimo riuscire a staccarsi. Adam Silvera, dando prova della vericità del detto un nome, una garanzia, ha riversato in ogni pagina il suo amore per il genere fantasy dando vita a un worldbuilding complesso che non travolge con un fiume infinito di spiegoni, ma si lascia a scoprire in modo graduale e in punta di piedi per arricchire tessera dopo tessera un magnifico mosaico. Uno dei maggiori punti di forza è costituito senza dubbio dal variegato cast di personaggi, che, oltre ad essere prevalentemente queer e POC, sono caratterizzati alla perfezione con tutte le loro mille sfaccettature, a partire dai due protagonisti ai poli opposti. Al momento il mio preferito è Emil, una ragazzo pacato, riflessivo e riservato appassionato di fenici che non desidera affatto avere dei poteri, ma si ritrova dall'oggi al domani caricato di un'enorme responsabilità, condita di segreti del passato inimmaginabili. Al contrario, Brighton è uno youtuber in cerca di fama che vuole avere i poteri a tutti i costi, odia sentirsi messo da parte e tenta anche l'impossibile per riabilitare l'immagine degli Astramanti e diventare come loro. Il legame tra i due è molto complesso e per nulla privo di tensioni, ed è davvero interessante esplorare le varie dinamiche che lo caratterizzano. Anche gli altri personaggi hanno il loro fascino. C'è Maribelle, per esempio, una giovane Astramante di origini colombiane che non si ferma di fronte a niente pur di appagare la sua sete di giustizia e vendetta. C'è Ness, un ragazzo misterioso destinato ad avere un ruolo di spicco nei capitoli successivi. E ci sono dei cattivi tanto forti quanto crudeli, uno dei quali, con la sua campagna d'odio nei confronti dei Celesti e degli Astramanti, mi ricorda fin troppo qualcuno, e il fatto che, proprio come nel libro, manca pochissimo alle elezioni presidenziali americane, non fa che aumentare la paura.






Non c'è potere più forte di un cuore vivo.



I fantasy hanno il pregio di affrontare temi importanti con naturalezza e senza alcuna pedanteria, e questo non fa eccezione: parla di razzismo, di inclusività, di campagne di disinformazione e del classico ma sempre efficace dualismo tra potere e responsabilità, accentuato dalla tensione nascente tra i gemelli, che si ritrovano a fare i conti con una guerra più complessa del previsto e sulla ricerca di una risposta alla domanda cosa significa essere un eroe? In questo contesto, interrogativi, tensioni e colpi di scena si susseguono e tengono col fiato sospeso fino all'ultima, sconvolgente riga, perché, è bene che lo sappiate, Adam Silvera si è unito a un club prestigioso di cui fanno parte anche TJ Klune, C.S. Pacat e Ju Maybe: il club degli autori che chiudono i capitoli di una saga con dei cliff-hanger talmente grossi da essere illegali, capaci di farti dannare l'anima fino a che la storia non continua.

Infinity Son è un libro strepitoso pieno di carne al fuoco che non lascia un attimo di respiro, e non mi resta che attendere con trepidazione i capitoli successivi.


Improbabile non significa impossibile.



VOTO: 5/5






lunedì 14 ottobre 2024

Iddu - L'ultimo padrino

 

TITOLO: Iddu - L'ultimo padrino

TITOLO ORIGINALE: Iddu - L'ultimo padrino

ANNO DI PRODUZIONE: 2024

PAESE DI PRODUZIONE: Italia, Francia

GENERE: Grottesco, Gangster

CASA DI DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

REGIA: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza

CAST: Toni Servillo, Elio Germano,Daniela Marra, Barbora Bobuľová, Giuseppe Tantillo, Fausto Russo Alesi, Antonia Truppo, Tommaso Ragno, Betty Pedrazzi, Filippo Luna, Rosario Palazzolo, Roberto De Francesco, Vincenzo Ferrera, Maurizio Marchetti, Gianluca Zaccaria, Lucio Patanè.

DURATA: 122 minuti


TRAMA

Nella Sicilia dei primi anni 2000, Catello Palumbo, un politico che è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, riceve  l'offerta della libertà da parte dei servizi segreti in cambio però del suo aiuto nel far catturare il suo figlioccio d'un tempo, Matteo Messina Denaro. Catello  avvia quindi uno scambio epistolare con il boss, ormai stanco della vita da criminale e latitante, con l'auspicio di indurlo a rivelare per errore, in uno dei suoi pizzini, il proprio nascondiglio e poterlo fare arrestare.


RECENSIONE

Non sei più preside Catello. Dopo il tuo arresto sei stato espulso persino dalla massoneria.

Dopo l'adolescenziale e toccante Sicilian Ghost Story, che raccontava il tragico rapimento del piccolo Giuseppe Di Matteo, i registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza tornano a raccontare una storia di mafia che però abbandona il tono fantasioso del film precedente per concentrarsi su una dimensione maggiormente realistica.
Iddu - L'ultimo padrino è liberamente ispirato alla cattura di Matteo Messina Denaro, avvenuta il 16 gennaio 2023 a Palermo. La trama, pur raccontando molti fatti reali, li trasforma parafrasandoli. Questo perché, come viene palesato sin dalla parte iniziale della pellicola, per Grassadonia e Piazza la realtà è una partenza e non una destinazione. I due registi scelgono di non descrivere i mafiosi come dei mostri ma bensì come delle persone comuni che fanno parte della società. Su questo punto è molto convincente l'interpretazione di Elio Germano, che sembra quasi plasmare Messina Denaro non solo dandone una rappresentazione fisica molto dettagliata e somigliante, ma anche nei modi di porsi e di atteggiarsi. Toni Servillo, che interpreta il protagonista Catullo Palumbo (personaggio molto somigliante all'ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino),  appare sia fisicamente che psicologicamente uno sconfitto in cerca di riscatto.

 

Il padre era tutto per lui e ora lo ha perso. Questo è il suo unico punto debole. 
 
Grassadonia e Piazza rappresentano i mafiosi come dei personaggi grotteschi e alcuni sembrano usciti da una  commedia all'italiana, soprattutto Catullo Palumbo che è il personaggio più macchiettistico. La parte finale dell' opera è troppo lunga e prolissa e si ha la sensazione che i due registi dovessero terminare prima la loro narrazione, perché ci sono delle aggiunte che non servono alla storia.

Grassadonia e Piazza riescono a raccontare in modo originale un pezzo di storia italiana recente, che dopo trent'anni ha trovato il suo epilogo il 26 gennaio 2023. Insieme hanno costruito un racconto che parla di mafia senza mai cadere in ammiccamenti banali e noiosi e cercando  di mostrare i mafiosi per quello che sono.

Io non so che stai combinando. Quando scoprirò di che si tratta ti ammazzo con le mani mie.


Voto: 3,5/5






giovedì 10 ottobre 2024

Come Falene tra le Stelle




TITOLO: Come Falene tra le Stelle

AUTRICE: Caterina Baldassarre

CASA EDITRICE: Alcheringa Edizioni

PUBBLICAZIONE: 8 luglio 2024

GENERE: fantasy fiabesco a tematica 2SLGBTQIA+, romance MM

PAGINE: 262

PREZZO CARTACEO: 14 euro

TRAMA

Héctor, volto sfigurato dal fuoco e voce meravigliosa, vive a Trovadora, un regno incantato il cui re è lontano per la guerra. Il suo tutore Mondragon lo tiene rinchiuso nel Santuario da ventisette anni con la giustificazione di volerlo proteggere dagli altri per il suo aspetto di mostro.
La sua più grande aspirazione però è assistere almeno una volta di persona, e non dalla finestra, all’annuale Festival degli Incantastorie, un evento organizzato da artisti dalle doti speciali, destinati ad affrontare il male che mira ad annientarli e distruggere i sogni dell’umanità.
Con Héctor vivono tre simpatici fantasmi, che lo esortano a osare e lo aiutano nell’impresa. Sarà così che conoscerà Ángel, l’affascinante principe degli Incantastorie, si legherà a lui, e soprattutto conoscerà sè stesso e la verità su ciò che gli è accaduto da piccolo, dando il via, attraverso numerosi colpi di scena, al trionfo finale del bene sul male.

RECENSIONE

Oh, Ángel Ángel, prima o poi
la tua nobiltà d’animo finirà
per cacciarti nei guai

Come Falene tra le Stelle è il nuovo libro scritto dalla nostra cara amica e collega Blue Lady, che con quest’opera dimostra di aver messo più impegno del solito, facendo venire fuori una storia con tanto da raccontare e piena di sogni, amore e speranza, coi toni e la leggerezza di una fiaba. Gli eventi sono una rivisitazione, in chiave 2SLGBTQIA+ e ispanica, della versione Disney di Notre Dame de Paris dello scrittore Victor Hugo, con aspetti molto comuni alla trasposizione animata, ma tuttavia senza mancare di personalizzazione.

La trama e la narrazione sono scorrevoli e raccontano gli eventi in modo semplice e leggero, anche negli aspetti più drammatici e complessi. È una storia che presenta personaggi che affrontano difficoltà enormi e sofferenze profonde, però narra il tutto con un registro linguistico diretto, dimostrando capacità descrittive sia dal punto di vista degli eventi, sia degli ambienti, sia degli aspetti psicologici. Sono chiari anche i messaggi che la storia vuole trasmettere, messaggi di accettazione, comprensione reciproca e di capacità di rimediare agli sbagli e cogliere le seconde possibilità. In tali messaggi si può reperire un pizzico di filosofia, poiché sono presenti elementi che rimandano ai pensieri di antichi filosofi, come l’Apeiron di Anassimandro o il mondo delle idee di Platone, filosofie che esprimono e raccontano di un’originaria unità e armonia cosmica, che in seguito viene disgregata dai limiti e dalle fragilità umane, e il desiderio di tornare a quell’armonia, un desiderio che in questo libro viene mostrato come una missione di pace e amore che viene data agli artisti.



Cogli l’attimo, è questo
il posto a cui appartieni

Uno dei personaggi più profondi è Raúl, che inizialmente viene delineato come un vile, ma in seguito si scopre che anch’esso ha le sue fragilità e le sue buone ragioni. Interessante anche il modo in cui, tra le pagine, viene descritto il dolore. Molte volte siamo giudicanti verso i dolori che le persone esprimono, definendoli come dei dolori non reali, non gravi. Qui il dolore viene presentato come qualcosa che è uguale per tutti, dicendo che tutti soffrono allo stesso modo e per questo nessuno si dovrebbe vergognare della propria sofferenza. Un aspetto, questo, che invita a sapersi confidare e a saper ascoltare. È affascinante anche il personaggio di Héctor, che rappresenterebbe Quasimodo, la cui deformità è stata ridotta da Blue Lady a delle semplici cicatrici, segnato profondamente da traumi infantili che si ripercuotono sotto forma di incubi, aspetto che ne accentua la profondità della sofferenza. Altrettanto complesso è il personaggio di Don Mondragon, l’alterego di Claude Frollo, che, esattamente come il personaggio d’ispirazione è tanto forte, quanto fragile, poiché il suo disguido per gli Incantastorie è dovuto ad un timore che egli nutre per sè stesso e sublima attraverso l’odio.

Come Falene tra le Stelle è un’opera per tutti, che invita all’accettazione e al rispetto per il prossimo, e oltre a questo alla comprensione reciproca, al saper guardare oltre sia nei confronti dell’altro, sia verso sè stessi. Ed è anche una lettura leggera e dai toni tanto drammatici, quanto anche dolci.


Vivi, Héctor!

Voto: 5/5








mercoledì 9 ottobre 2024

"Heartstopper" (Terza stagione)

 


TITOLO: Heartstopper

TITOLO ORIGINALE: Heartstopper

GENERE: Teen drama a tematica LGBTQIA+ con diversi tipi di romance

STAGIONE: 3

EPISODI: 8

ANNO: 2024

REGIA: Euros Lyn

CAST: Joe Locke, Kit Connor, Yasmin Finney, William Gao, Corinna Brown, Kizzy Edgell, Tobie Donovan, Cormac Hyde-Corrin, Rhea Norwood, Jenny Walser, Chetna Pandya, Fisayo Akinade, Alan Turkington, Stephen Fry, Leila Khan, Bradley Reaches, Nima Taleghani, Jack Barton, Bel Priestly, Ash Self, Hailey Atwell, Eddie Marsan, Jonathan Bailey

PAESE DI PRODUZIONE: Regno Unito

DISTRIBUZIONE: Netflix



TRAMA



Charlie vorrebbe dichiararsi a Nick, che a sua volta ha una cosa importante da dirgli. Con la fine delle vacanze estive e il passare dei mesi, gli amici iniziano a rendersi conto che l'anno scolastico si presenterà con le sue gioie e le sue sfide. Mentre si conoscono meglio, affrontano relazioni, organizzano feste e iniziano a pensare alla scelta dell'università, tutti devono imparare a contare sulle persone che amano quando la vita non va come previsto.



RECENSIONE



Vorrei dire a Nick che lo amo


Si è fatta attendere per più di un anno, e ora che finalmente è arrivata posso dire di aver ritrovato la casa a cui sarò sempre felice di tornare, perché è ormai parte di me. Sto parlando di Heartstopper, una serie che, proprio come un buon vino, ha sempre saputo migliorarsi, rendendo ogni stagione ancora più bella della precedente. La terza, che ho divorato tutta in un pomeriggio, ha in parte abbandonato i colori scintillanti e la spensieratezza per abbracciare un tono più cupo, malinconico, maturo e profondo, adattando il quarto e il quinto volume del graphic novel più la novella Questo inverno. Tutti i personaggi, di cui avevo sentito la mancanza, hanno modo di esplorare una tematica complessa di vitale importanza, che li fa crescere e permette a un'infinità di persone di immedesimarsi in loro o di far capire come dobbiamo comportarci quando chi ci è acccanto è nella stessa situazione. Tutti hanno una splendida evoluzione, come Tori, che in questa stagione è molto più presente e lascia quasi presagire la possibilità di un futuro adattamento del suo Solitaire, e ovviamente come Nick e Charlie. Il merito è da attribuirsi alla scrittura delicata e sensibile di Alice Oseman, ma anche alla bravura del cast, che dimostra una crescita evidente e una chimica e un affiatamento sempre più forti. Oltre ai protagonisti, una menzione speciale meritano tre nuove reclute: Hailey Atwell, che fa da protagonista in una delle scene più iconiche nel ruolo della zia di Nick (impresa non facile, visto che in origine avrebbe dovuto esserci Olivia Colman, purtroppo assente in questa stagione a causa di altri impegni lavorativi), Eddie Marsan, che interpreta lo psicologo di Charlie, e Jonathan Bailey, nei panni di un famoso professore che tiene una presentazione e un firmacopie a cui i due innamorati partecipano.






A volte ci serve più supporto di quanto una persona sola ci possa dare. Puoi esserci per lui, stando insieme anche quando sembra finita. È questo l'amore.



Questa terza stagione è la più intensa dal punto di vista emotivo, in particolare nei primi quattro episodi, perché affronta la salute mentale e il disturbo alimentare di Charlie. Alice Oseman, come ho già detto, ha trattato questi argomenti con molta cura, sensibilità e delicatezza, fornendo anche delle utili risorse da consultare in caso di necessità, e Joe Locke ha regalato una performance magistrale ed estremamente toccante, capace di far emozionare anche solo con uno sguardo e degna di una nomination agli Emmy. Vi consiglio di preparare scorte abbondanti di fazzoletti, perché verserete qualche lacrima (tantissime lacrime, poi non ditemi che non ho avvertito), ma non abbiate paura, perché come sempre, in mezzo al dolore, c'è una buona dose di dolcezza che non guasta mai e fa sognare, e c'è tantissimo amore, sia romantico sia fraterno sia amicale. 

Fate un regalo al vostro cuore e guardate questa terza stagione per sognare e commuovervi insieme a Nick e Charlie. Speriamo che arrivi la quarta (e forse ultima stagione), anche se si dovrà aspettare tanto e anche se sentirò sempre la mancanza di questi personaggi meravigliosi ormai parte del mio cuore. E ricordate sempre: Heartstopper è amore. Heartstopper è vita.



Stare in intimità significa fidarsi abbastanza di qualcuno per poter perdere il controllo.



VOTO: 5/5







 

 



lunedì 7 ottobre 2024

Joker: Folie à Deux

 

TITOLO: Joker: Folie à Deux

TITOLO ORIGINALE: Joker: Folie à Deux

GENEREdrammatico, musicale, thriller, poliziesco

PAESE DI PRODUZIONEStati Uniti d'America

CASA DI DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Entertainment Italia

REGIA: Todd Phillips

CAST: Joaquin Phoenix, Lady Gaga, Zazie Beetz, Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland, Steve Coogan, Ken Leung, Harry Lawtey

DURATA: 138 minuti


TRAMA
Il comico fallito Arthur Fleck incontra in manicomio l'amore della sua vita, Harley Quinn. I due si imbarcano in una tormentata disavventura romantica.


RECENSIONE

Due anni fa il nome Arthur Fleck colpì Gotham come un uragano.

Tendenzialmente si dice che in una saga il secondo film sia il migliore, ma si può tranquillamente affermare che questo non sia il caso di Joker: Folie à Deux. Il seguito di Joker, che fu accolto con eccessivo entusiasmo e fu persino premiato con il Leone d'oro, ha avuto un'accoglienza molto diversa, con critiche negative e più consone già dalle prime proiezioni al Festival di Venezia.

Joker: Folie à Deux è un film inutilmente lento, noioso e ulteriormente peggiorato dalle futili sequenze musical che contornano praticamente tutta la visione. Todd Phillips, nel tentativo di fare un cinecomic diverso da tutti gli altri, realizza una trama romantica che sembra quella di La La Land senza però dargli alcuno spirito e il pubblico fatica ad immedesimarsi nei due protagonisti. Inoltre, gran parte del racconto del film è speso a illustrare la complessa psiche di Joker, e sembra quasi ridurlo ad una specie di Norman Bates, senza però la maestria di Alfred Hitchcock dietro la macchina da presa.

 

Quando ho visto Joker. Quando ho visto te. Per una volta nella mia vita non mi sono più sentita sola al mondo.

Una delle poche note positive (forse l'unica) è la come sempre maestosa interpretazione di Joaquin Phoenix, che esattamente come nel primo capitolo riesce quasi a salvare la pellicola dalla mediocre sceneggiatura di  Todd Phillips. Joker: Folie à Deux  vorrebbe rappresentare una forte critica sociale, che però risulta molto vaga e alla fine non si capisce né dove il regista voglia andare a parare e né il senso espresso dalla trama. Ci rimane la storia  canonica, già vista in un milione di film, della classica brava ragazza borghese che si innamora del ribelle.

Con i due film ispirati dall'arcinemico del Cavaliere Oscuro Todd Phillips sembra aver definitivamente abbandonato lo stile demenziale che lo aveva fatto venire alla ribalta con la trilogia di Una notte da leoni, e che però gli si addiceva molto di più. Con il suo Joker è diventato troppo pretenzioso e sembra voler superare i propri limiti, realizzando però così una dilogìa marcatamente tronfia e narcisista.
 
Tu puoi fare tutto quello che vuoi.


Voto: 1/5