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mercoledì 28 aprile 2021

Un giorno di pioggia a New York


 

TITOLO: Un giorno di pioggia a New York

TITOLO ORIGINALE: A Rainy Day in New York

GENERE: Commedia sentimentale

ANNO DI PRODUZIONE: 2019

PAESE DI PRODUZIONE: USA

DISTRIBUZIONE: Lucky Red

REGIA: Woody Allen

CAST: Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Jude Law, Rebecca Hall, Cherry Jones, Diego Luna, Liev Schreiber, Kelly Rohrbach, Will Rogers, Suki Waterhouse

DURATA: 92 minuti 

 

TRAMA

Una commedia ambientata a New York, dove una giovane coppia decide di passare un romantico fine settimana, ma andranno incontro al maltempo ed a tutta una serie di disavventure.

RECENSIONE

 Ho fatto una follia per una suite al Pierre. È una vincita a poker, non sono soldi veri.

I giovani studenti Gatsby (Timothée Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning) decidono di trascorrere un fine settimana romantico a New York. Lui proviene da una ricca famiglia locale  e ama i vecchi film e i locali rétro; lei è figlia di banchieri arricchiti di Tucson e si occupa del giornale dell'università. Gatsby e Ashleigh, pur essendo diversissimi, sono affiatati e innamorati, ma un giorno di pioggia a New York cambierà tutto. Lui si imbatterà in Shannon (Selena Gomez), la sorella minore  di una sua ex, lei nelle lusinghe del fantastico mondo del cinema e dei suoi due divi preferiti (interpretati da Diego Luna e Liev Scheriber).

 Con Un giorno di pioggia a New York, Woody Allen torna alle proprie origini, a film come Manhattan, riaffrontando così la tematica delle nevrosi intellettuali. Il film si avvale di un cast prettamente giovanile del calibro di Timothée Chalamet e Elle Fanning, che risultano una coppia cinematografica  perfettamente assortita.

La pellicola è una commedia romantica che non scade mai nel banale. L'atmosfera newyorkese è perfetta e Woody Allen intona per l'ennesima volta un canto d'amore per la propria città natale.

 

  Cosa c’è di più sexy delle perdita della memoria a breve termine?

Il film è colmo di riferimenti alla passione di Allen per la musica Jazz e per la letteratura, che si possono ad esempio cogliere nel nome del protagonista , Gatsby,  che è un chiaro riferimento a Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Un giorno di pioggia a New York è un'opera  gradevole che ti rimane impressa fin dalla prima visione per via della sua dinamicità.

Non è di certo uno dei capolavori di Woody Allen ma è sicuramente tra i migliori film che abbia realizzato negli ultimi anni. Ha una trama semplice ma che riesce sempre a non cadere in  clichè scontati che avrebbero potuto rendere la storia futile e noiosa. Del resto la commedia è uno dei generi che Allen domina meglio e nel quale è un vero maestro.

 Ti rendi conto? Studia Scienze Politiche e non le hanno mai detto che Lincoln è stato assassinato.

 

Voto: 4/5 

 


 

 

 

 



lunedì 26 aprile 2021

"VOLEVO SOLO SFIORARE IL CIELO", di Silvia Ciompi

 


TITOLO: Volevo solo sfiorare il cielo

AUTORE: Silvia Ciompi

CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer

GENERE: Romance FM young adult contemporaneo

PAGINE: 414

DATA DI PUBBLICAZIONE: 9 marzo 2021

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 17,90


TRAMA


Dopo la morte della madre Emma, Clelia ha smesso di vivere. Nasconde le cicatrici sotto il trucco pesante e le magliette scure troppo lunghe, con il silenzio unico compagno delle sue giornate, da cui la musica, tanto amata da Emma, è bandita. Il giorno del suo compleanno, quando la nonna le consegna la chiave di uno scantinato che le aveva comprato la madre per allestire una web radio, Clelia all'inizio non ne vuole sapere, poi la curiosità di scoprire il suo ultimo piano ha la meglio. Ed è proprio fuori dallo scantinato, sotto il sole cocente di giugno, che conosce Lorenzo, appena arrivato all'Isola d'Elba da Roma, con i suoi ricci ribelli, la faccia da schiaffi e un sorriso arrogante. Tra i due prima è guerra aperta, poi tregua armata, infine pace che assomiglia tanto all'amore. E all'improvviso, mentre l'estate infuria e l'afa diventa sempre più opprimente, Clelia non si nasconde più e la musica torna a fare da colonna sonora ai suoi giorni. Ma la ragazza non sa che Lorenzo è in fuga da tutto, soprattutto da se stesso, e si porta dentro un terribile dolore. Una volta che i segreti di entrambi verranno svelati, la loro storia sopravvivrà ai contraccolpi della vita? Dopo "Tutto il buio dei miei giorni" e "Tutto il mare è nei tuoi occhi", Silvia Ciompi ci consegna una nuova storia d'amore spaccacuore.


RECENSIONE


Io, qualcuno nel mio buio, non ce lo volevo affatto. E invece è bastata una stupida debolezza, un attimo appena, e la porta è rimasta socchiusa. Però, spoiler alert: per quanto bello, il problema numero uno del lasciarsi invadere il cuore è il vuoto che resta, quando l'amore decide di fotterti e se ne va, strappandoti il sole e lasciandoti inerme, in balia delle onde altissime.


Dopo il grande successo ottenuto con Tutto il buio dei miei giorni e Tutto il mare è nei tuoi occhi, la giovane Silvia Ciompi, classe 1993, torna con il suo terzo romanzo, ambientato tra l'isola d'Elba e la periferia romana. Protagonista è Clelia, una diciottenne che, da quando la madre è morta in un terribile incidente, non è niente più che l'ombra di se stessa. Il giorno del suo compleanno, l'amata nonna Bruna le consegna la chiave dello scantinato che la madre le aveva comprato per farle dirigere una web radio. La ragazza, seppur con riluttanza, decide di dare un'occhiata, e proprio lì di fronte conosce Lorenzo, un giovane romano strafottente rifugiatosi sull'isola d'Elba per sfuggire ai suoi demoni. Inizialmente tra i due è guerra aperta, ma ben presto finiscono per innamorarsi, e poco a poco Clelia ritrova la voglia di vivere e l'amore per la musica. Ma non sa ancora che ciò da cui Lorenzo sta scappando rischia di distruggere la loro felicità per sempre.

Se Volevo solo sfiorare il cielo fosse una canzone, per me sarebbe La promessa dell' alba di Michele Bravi, una promessa d'amore che permette alla nebbia di diradarsi lasciando intravedere la riva e al nero di trasformarsi in acquamarina. Con uno stile poetico e diretto, l'autrice, che si conferma come una delle giovani autrici italiane più promettenti degli ultimi anni, ha raccontato una storia struggente e romantica dalla forte presa emotiva, e ha saputo delineare con maestria tutti i personaggi, sia principali che secondari. Clelia e Lorenzo rappresentano l'antitesi della perfezione: sono complessi, spezzati, ma nascondono una forza senza pari e una grande dolcezza. Ho empatizzato con loro fin dalle prime pagine, ridendo per le battute pronunciate in dialetto, sospirando per la bellezza del loro amore, soffrendo per il bagaglio doloroso che entrambi si portano addosso e che cerca di convincerli, a torto, di non meritarsi alcuna gioia. Mi sono piaciuti anche l'amico pakistano Ahmed, la nonna Bruna e lo zio Roberto, mentre avrei voluto prendere a sprangate sui denti certi personaggi tossici dei quali non farò il nome.

Un altro punto di forza è dato dall'ambientazione, descritta così bene da lasciarmi credere di essere lì per davvero. In realtà non sono mai andata in vacanza all'isola d'Elba, ma leggendo mi è venuta ancora più voglia di visitarla, sperando che questo periodo difficile finisca il più presto possibile.




Riempi gli altri con la tua musica, non buttarti mai via per nessuno. Non credere di non meritarti la felicità, perché nonostante quello che ci è successo, la merda che abbiamo passato, tutti ci meritiamo di essere felici.


Questo libro, oltre ad essere la storia di un amore che salva dalla ferita del mondo, è un inno alla famiglia, in particolare ai nonni, e alla musica. Molte sequenze sono associate a una canzone e, cosa che ho molto apprezzato, l'autrice ha inserito in prefazione ben tre playlist, all'interno delle quali si trovano canzoni del passato e del presente. Clelia e Lorenzo infatti hanno gusti musicali molto diversi, ma man mano che il loro legame si rafforza, finiscono per aprirsi ognuno alla musica preferita dell'altro, ed è bellissimo. L'unica nota dolente, secondo il mio parere, è il fatto che, malgrado il dolore che li schiaccia come un macigno, nessuno dei protagonisti segue un percorso medico (anzi, Clelia lo percepisce come una minaccia), perché è vero che l'amore e la musica aiutano a orientarsi nel buio, ma è proprio la terapia a dare salvezza e a insegnare a convivere col proprio buio interiore.

Cionostante, consiglio caldamente questo libro. Travolge come un fiume in piena? Ovvio. Strazia il cuore? Certo, ma lascia a fine lettura con un senso di speranza e serenità, ricordando un'importante verità: anche se non sappiamo quanto tempo ci è concesso, possiamo scegliere di non sprecarlo con la rabbia per le cose brutte che ci capitano e di vivere pienamente la bellezza della vita facendo sì che ne sia valsa la pena.  Ringrazio di cuore Silvia per le emozioni intense che mi ha regalato, e spero che un giorno questo libro possa avere un adattamento cinematografico, magari con Francesco Centorame nei panni di Lorenzo.


Sono due sopravvissuti, ma adesso sono insieme e tutto quell'amore grida salvezza.


VOTO: 4,5/5









venerdì 23 aprile 2021

Cinque film per la giornata mondiale del libro

 


Buongiorno, cari sognatori. Oggi è la venticinquesima giornata mondiale del libro, e per l'occasione ho deciso di creare una rubrica un po' diversa dal solito, all'interno della quale non solo troverete cinque film che in qualche modo esaltano il mondo letterario, ma anche cinque lezioni che i libri mi hanno insegnato in questi anni. Perciò, armatevi di carta e penna, di fantasia e di polvere di fata e andiamo a incominciare. Auguro una buona lettura e una buona visione a tutti.



1) La storia fantastica, di Rob Reiner (1987)




Lezione numero 1: i libri sono un' avventura.


Apriamo le danze con un grande cult degli anni '80, tratto dall'ancor più grande romanzo di William Goldman (in italiano, ahinoi, tradotto letteralmente come La principessa sposa). Con un cast eccezionale capitanato da Robin Wright Penn, Cary Elwes, Billy Crystal e Peter Falk, è una fiaba cappa e spada ,geniale e romantica, che fa ridere molto e allo stesso tempo trasmette concetti importanti, come il fatto che la vita non è sempre giusta. Ma soprattutto è un inno al potere dei libri, alla loro capacità di farci vivere grandi avventure, che siano meravigliose e contrastate storie d'amore o intrepidi duelli che cominciano con Hola, mi nombre es Iñigo Montoya. Tu hai ucciso mi padre, preparate a morir!

Il piccolo Jimmy, a seguito di una fastidiosa influenza, è costretto a rimanere a letto. A fargli compagnia è il nonno, che gli legge un libro speciale, al cui interno è racchiuso il racconto fantastico del regno incantato di Florin. Il ragazzino si trova quindi catapultato nella storia della bellissima principessa Bottondoro, rapita perché vada in sposa all'odioso principe Humperdinck, e di Wesley, il suo innamorato, che cerca in tutti i modi di salvarla.



2) Shakespeare in love, di John Madden (1998)




Lezione numero 2: i libri rendono immortali.


Visto che oggi è anche il compleanno (e il complemorte) del Bardo per eccellenza, non potevo certo lasciar fuori questa pluripremiata pellicola. Con una splendida colonna sonora e un cast stellare in cui spicca la divina Judi Dench, non si pone come una biografia di William Shakespeare, ma come un emozionante e romantico tributo alle sue opere, in particolare a Romeo e Giulietta, e descrive in modo pittoresco il mondo del teatro elisabettiano. Mi ha insegnato che ognuno di noi ha la sua musa ispiratrice, e che quando scriviamo, o uno scrittore si innamora di noi, diventiamo immortali.

Il giovane Will Shakespeare è in preda a un paralizzante blocco creativo. La sua vena poetica si sta esaurendo, e la commedia che sta scrivendo è un fallimento. Avrebbe proprio bisogno di una musa ispiratrice, che miracolosamente gli appare nelle vesti della bellissima e intrigante Lady Viola, un'aspirante attrice decisa a calcare le scene malgrado il divieto posto alle donne dell'epoca.



3) Serendipity, di Peter Chelsom (2001)




Lezione numero 3: i libri creano legami.


Se dovessi fare una classifica delle mie commedie romantiche preferite, questa si piazzerebbe sicuramente sul podio. Non solo ha nel titolo la parola che amo di più, che significa fortunato incidente, ma ha anche dei bravi interpreti, una bella colonna sonora, un'ambientazione da fiaba e una storia diventente e piena di tenerezza.  Ma la cosa più bella è che a far da motore è un simbolo a cui i protagonisti affidano la speranza di ritrovarsi: L'amore ai tempi del colera di Gabriel García Mȧrquez. Un romanzo meraviglioso per cui nutro una profonda venerazione, che parla di due innamorati destinati a rincorrersi per tutta la vita prima di riuscire finalmente a stare insieme. Questo mi fa capire che i libri hanno la capacità di creare legami indissolubili, più forti della distanza, del tempo e dei fusi orari.

Nel dicembre 1990 Sara e Jonathan si incontrano a Manhattan  e, travolti da un'irresistibile attrazione, passano insieme una serata platonicamente magica. Si separano affidando nelle mani del destino la scelta di reincontrarsi o meno: Sara scrive il suo numero di telefono su un libro di seconda mano, mentre Jonathan deve lasciare il suo su un biglietto da cinque dollari. Il destino si prende qualche anno prima che i due, entrambi in procinto di sposarsi, siano pronti cercarsi davvero.



4) Il club di Jane Austen, di Robin Swicord (2007)



Lezione numero 4: i libri sono modelli di riferimento


Prendete  un cast stellare in cui spiccano Maria Bello, Emily Blunt e Kathy Baker, aggiungete risate e momenti toccanti, inserite l'iconica New Shoes nella scena iniziale et voilà, avete ottenuto una deliziosa commedia corale basata sul romanzo di Karen Joy Fowler. È una storia frizzante e leggera che esalta l'amicizia, l'amore e  i romanzi, non solo di Jane Austen, ma anche di fantascienza, in particolare quelli scritti da Ursula K. Le Guin. Ma soprattutto ci ricorda che anche tra le pagine dei libri, persino quelli molto distanti dalla realtà quotidiana, possiamo trovare modelli di riferimento che ci guidano lungo il cammino, aiutandoci a scoprire qualcosa di più su noi stessi.

Cinque donne e un uomo si riuniscono una volta al mese per parlare dei romanzi di Jane Austen. Nel corso degli incontri, si renderanno conto di non essere poi tanto diversi dai protagonisti dei libri che stanno leggendo. E soprattutto capiranno che per scegliere la strada giusta nelle questioni di cuore tutto quello che devono fare è chiedersi cosa avrebbe fatto la famosa scrittrice.




5) Storia di una ladra di libri, di Brian Percival (2013)





Lezione numero 5: i libri sono libertà


Per chiudere in bellezza, ecco una splendida pellicola basata sull'acclamato bestseller di Markus Zukas. Con dei protagonisti straordinari interpetati da Sophie Nélisse, Geoffrey Rush, ed Emily Watson, è una toccante fiaba di formazione che esplora uno dei momenti più tragici della storia dell'umanità attraverso la voce narrante della Morte, senza per questo abbandonare la speranza. Insieme alla piccola Liesel, gli spettatori scoprono la bellezza che si nasconde anche negli agoli più bui, la potenza delle parole e il senso di evasione che i libri sanno suscitare, insegnandoci anche a leggere la realtà tra le righe. Ci ricorda che i libri sono un bene prezioso da preservare ad ogni costo. Che i libri sono vita. Che i libri sono libertà.

Durante la Seconda guerra mondiale, Liesel, 10 anni, dopo la tragica morte del fratellino, viene affidata ad Hans Hubermann, un uomo buono e gentile sposato con Rosa, irritabile e burbera dal cuore d'oro. Presa in giro dai compagni perché non sa leggere, con l'aiuto di Hans, di un vicino di casa suo coetaneo e di un giovane ebreo che i genitori adottivi nascondono in casa, la ragazzina sviluppa una passione per i libri che ruba e legge avidamente. 



Ancora una volta, auguro una buona visione a tutti.


















giovedì 22 aprile 2021

Nausicaa della Valle del Vento (Giornata Mondiale della Terra)

 

TITOLO: Nausicaa della Valle del Vento

TITOLO ORIGINALE: Kaze no Tani no Naushika

TITOLO IN KANJI: 風の谷のナウシカ

GENERE: animazione. fantascienza, avventura

ANNO: 1984

REGIA: Hayao Miyazaki

PAESE: Giappone

DURATA: 117 minuti

PRODUZIONE: Studio Ghibli

DISTRIBUZIONE: Lucky Red

DISPONIBILITA': Netflix, Lucky Red

TRAMA

In seguito a un cataclisma che ha sconvolto l'intero pianeta, una foresta tossica ha ricoperto la maggior parte della superficie terrestre. In questo scenario apocalittico, dove una nuova guerra è sul principio di esplodere, il regno della Valle del Vento - governato da Jihl, padre della coraggiosa principessa Nausicaa - è una delle poche zone ancora popolate. Nausicaa ha due doni: saper cavalcare il vento volando come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli Ohmu, i giganteschi insetti guardiani della foresta. Grazie alle sue abilità, nonché all'amore e alla stima del suo popolo, la principessa Nausicaa intraprenderà una coraggiosa sfida volta a ristabilire la pace e a riconciliare l'umanità con la Terra.

RECENSIONE

Quella persona, abbigliata di una veste azzurra,
in un campo dorato verrà a discendere
e allaccerà il perduto legame con la Madre Terra.
Ed infine condurrà le genti
ad una pura terra incontaminata

In occasione della Giornata mondiale della Terra, oggi vi parliamo di una pellicola datata, ma sempre di grande valore. Il capolavoro del più grande maestro dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki, Nausicaa della Valle del Vento, un film consigliato dal WWF, un post-apocalittico, genere molto caro ai giapponesi, che ci trasmette un grande rispetto per la natura. Negli anni di pubblicazione, la pellicola fu importata in Occidente coi dialoghi censurati e storpiati con sfumature disneyane, ma oggi, grazie a Lucky Red, possiamo riscoprirla ridoppiata in una versione più fedele al doppiaggio originale giapponese.

Una grande opera del mondo degli anime in cui tematiche forti, profonde e difficili vengono affrontate in modo semplice e genuino, tra le avventure e gli intrighi che la valorosa Nausicaa affronta nella ricerca di una speranza per salvare il mondo e i pochi popoli che ancora lo abitano. Anche se la grafica è antiquata, è stupenda, i paesaggi e i personaggi sono resi bene, e l'animazione è accurata. La protagonista, come spesso sono le donne miyazakiane, è forte e sicura di sé, ma tuttavia ha un animo buono e generoso. La sua sintonia con la natura e gli animali la rende portavoce dell'importante messaggio ambientalistico. L'inquinamento è uno degli argomenti principali del film, che viene trattato nei primi minuti, presentandoci un contesto in cui il mondo, in seguito a una serie di cataclismi verificatisi nei cosidetti Sette Giorni di Fuoco, sembra essere diventato invivibile per gli esseri umani, apparendo come un deserto di morte. Uno scenario che c'illustra un ipotetico mondo in cui rischiamo di finire, e che, riflettendoci soprattutto in tempi come questi, è simile al contesto che stiamo vivendo. Infatti, nel film, le persone, per non respirare i miasmi della giungla tossica, portano la maschera, esattamente come stiamo facendo noi per proteggerci dalla pandemia.

 
Io ho paura di me stessa.
Una volta in preda all'odio, non so cosa potrei fare.
Però non voglio più uccidere nessuno

Al tema dell'ambientalismo si mescola il tema della guerra, dell'odio tra i popoli e dell'avidità dell'uomo. In quel contesto critico dove sono rimaste in poche le terre vivibili dagli esseri umani, Nausicaa deve fronteggiare anche la discordanza tra le genti, di fronte a tutti i cataclismi che stanno sconvolgendo il pianeta. La soluzione migliore che Miyazaki ci mostra, quando accadono crisi che rischiano di portarci a metterci gli uni contro gli altri, è l'amore. Sarà l'amore di Nausicaa per la natura e per la sua gente a salvare il mondo. Non è sempre facile mettere da parte le nostre divergenze e comprenderci a vicenda, e di questo il maestro non manca di rendere partecipe lo spettatore, tuttavia l'amore ci può salvare. Oltre al messaggio del rispetto per la natura, Nausicaa ci da anche un messaggio d'amore, un messaggio che, anche nel nostro stesso contesto, è invitante.

L'ira degli Ohmu è la giusta ira della nostra terra.
E' con così orribili armi che l'abbiamo contaminata e distrutta

Voto: 5/5




mercoledì 21 aprile 2021

I care a lot

 

 I Care a Lot 

TITOLO: I care a lot

GENERE: Commedia, thriller, giallo

ANNO DI PRODUZIONE: 2020

DISTRIBUZIONE: Amazon Prime Video

PAESE DI PRODUZIONE: Regno Unito

REGIA: J Blakeson

CAST: Rosamund Pike, Peter Dinklage, Eiza Gonzalez, Dianne Wiest, Isiah Whitlock Jr., Macon Blair, Alicia Witt, Damian Young, Chris Messina

DURATA: 118 minuti

 

TRAMA

Una scaltra truffatrice (Rosamund Pike), che ruba agli anziani inducendo i giudici a nominarla loro "tutore legale", finisce nei guai quando scopre che la sua ultima vittima è la madre di un criminale molto potente (Peter Dinklage).

RECENSIONE

- Il tribunale ha deciso che lei non può più disporre autonomamente dei suoi beni.                                    - Ma io sto bene.                                                                                                                                              - Ho paura che non stia a lei deciderlo.

   Marla Grayson è una tutrice legale che si occupa di persone anziane che non possono provvedere a se stesse. Grazie al suo abile talento di truffatrice, riesce ad ottenere dai giudici l'affidamento anche di persone che in realtà non avrebbero bisogno del suo supporto, riuscendo così ad ingannare la legge e ad arricchirsi alle loro spalle. Ma non tutto filerà liscio come lei spera. Infatti, la sua ultima vittima è la madre di un potente criminale che le darà parecchio filo da torcere.

In I care a lot Rosamound Pike torna ad interpretare un personaggio molto simile alla psicopatica Amy Dunne di Gone Girl-L'amore bugiardo. Il film tenta di fare una rappresentazione critica del sistema pensionistico statunitense, facendo un miscuglio tra il genere commedia e quello thriller, che però convince fino ad un certo punto.

Nel film è centrale l'interpretazione di Rosamound Pike. La Pike è molto brava nell'evidenziare il lato più controverso della protagonista e a rappresentarla sullo schermo, riuscendo, tramite un'espressività molto fredda, a raffigurare  la psicologia di Marla.

 

photo  

Ricordi sempre che io sono qui per aiutare. 

 

Nella sua fase iniziale il film appare come un convincente atto di denuncia sociale. Ma poi la trama diventa troppo confusa e non si riesce a  comprendere quale  messaggio voglia  trasmettere la pellicola con esattezza.

In sostanza I care a lot  mescola dei generi che sono molto complessi da assimilare. Se non sei un regista di un certo spessore (e non è questo il caso del modesto J Blakeson) non puoi riuscire nel realizzare un'operazione di questo tipo.   Una tematica di questa rilevanza andava probabilmente affrontata in una maniera diversa, ovvero concentrandosi esclusivamente sul tema delle truffe sulle pensioni e senza inserire elementi esterni, quali ad esempio la mafia, che distraggono dal motivo principale e lo banalizzano.

 Io ci tengo davvero, tenerci è il mio lavoro.

Voto: 2/5


 

 




    

 

 

mercoledì 14 aprile 2021

"A proposito di niente", di Woody Allen

a proposito di niente

 TITOLO: A proposito di niente

TITOLO ORIGINALE: Apropos of Nothing

AUTORE: Woody Allen

CASA EDITRICE: La nave di Teseo

GENERE: Autobiografico

PAGINE: 398

DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 maggio 2020

PREZZO EBOOK: € 11,99

PREZZO CARTACEO: € 20,90

 

TRAMA

Nato a Brooklyn nel 1935, Woody Allen ha iniziato la sua carriera nello spettacolo a sedici anni, scrivendo battute per un giornale di Broadway, e ha continuato a scrivere per la radio, la televisione, il teatro, il cinema e per riviste come il New Yorker. Ha lasciato la stanza dello scrittore decenni fa per diventare comico nei locali notturni e, da allora, un regista conosciuto in tutto il mondo. Durante sessant’anni di cinema, ha scritto e diretto cinquanta film, recitando in molti di essi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, diverse statue sono state erette in suo onore (qualcosa di cui non riuscirà mai a capacitarsi) e i suoi film sono stati studiati nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. In A proposito di niente, Allen racconta dei suoi primi matrimoni, con una fiamma della giovinezza e poi con l’amata e divertente Louise Lasser, che evidentemente adora ancora. Racconta anche della sua storia e dell’amicizia eterna con Diane Keaton. Descrive la sua relazione personale e professionale con Mia Farrow, che ha dato vita a film divenuti classici fino alla loro burrascosa rottura, per la quale l’industria dei tabloid ancora li ringrazia. Afferma di essere stato il più sorpreso di tutti quando a 56 anni è iniziata una relazione romantica con la ventunenne Soon-Yi Previn, diventata una storia d’amore appassionata e un matrimonio felice che dura da oltre ventidue anni. Ironico, pienamente sincero, pieno di guizzi creativi e non poca confusione, un’icona della cultura mondiale racconta, non richiesto, la propria storia. 


RECENSIONE

So già che sono un incompetente e che non sono Einstein. Il narcisismo è una trappola e una perdita di tempo..

Woody Allen racconta la sua storia partendo dalla sua infanzia. Questa sua autobiografia ci svela la formazione di uno dei talenti comici più celebrati del secolo scorso e anche dell'attuale. E' un ragazzino quando scopre in se stesso l'arte di far ridere e con una tenacia ferrea diventerà un artista di consumata e costante bravura. Proverbiale la sua ironia che affonda le radici nella tradizione ebraica che lui ritrova soprattuto nella sua famiglia.  Un altro elemento di forte interesse è il rapporto con le donne della sua vita, sue muse ispiratrici e a volte amiche intime. A parte l'eccezione di Mia Farrow, che ha rappresentato un caso drammatico di conflitto famigliare con dettagli da tragedia greca.  Di questa  vicenda Allen fa un dettagliato resoconto che delizierà gli amanti dei pettegolezzi. Scorrono qui i nomi di Diane Keaton, grande amore e inossidabile amica,  Scarlett Johansson, Emma Stone.

A proposito di niente è una lettura molto semplice e dinamica. Woody Allen racconta la sua vita con dettagli precisi  utilizzando spesso il classico stile comico che lo contraddistingue. Modesto e spietatamente autocritico, Allen afferma tutta la sua venerazione per artisti del calibro di Ingmar Bergman, Federico Fellini, Francois Truffaut, Elia Kazan, Tennesee Williams, Arthur Miller e racconta svariati aneddoti sugli incontri che lui stesso ha avuto con loro. Altra passione divorante del nostro è quella per la musica jazz.  Due nomi tra i tanti che suscitano il suo genuino entusiasmo sono quelli di  Cole Porter e Sidney Bechet. 

Come sempre accade quando Allen esamina se stesso, c'è un fortissima  tendenza all'autodistruzione personale. Critica aspramente molti film che ha realizzato, ma affronta anche quelli che ha apprezzato, descrivendo gli attori con il quale ha lavorato e tessendo spesso le loro lodi. 

 dk Mamma aveva cinque sorelle, una più brutta dell’altra – e lei verosimilmente le batteva tutte.

 Negli Stati Uniti A proposito di niente, a causa del fanatismo politicamente corretto, non ha trovato un editore per le accuse di pedofilia di cui Allen è stato fatto oggetto da alcuni membri del clan Farrow (accuse dalle quali è stato peraltro assolto). Invece, nel vecchio continente, il libro si è rivelato un grande successo di pubblico. 

Forse nella sua autobiografia, Woody Allen eccede nell'autocritica, ma questa caratteristica è ormai parte integrante di quel personaggio che abbiamo tanto apprezzato nelle sue opere. A proposito di niente è un testo  che ogni appassionato delle commedie di Woody Allen deve leggere : non ne rimarrà deluso. Ciò che comunque va riconosciuto all'autore è che parla di se stesso in maniera onesta, senza ipocrisie, e questo non è certo da tutti.

 Come il giovane Holden, non mi va di dilungarmi in tutte quelle idiozie alla David Copperfield, anche se in questo caso i miei genitori magari possono essere un soggetto più interessante del sottoscritto. Mio padre, per esempio, nato a Brooklyn quando era ancora tutta campagna, è stato raccattapalle per i Brooklyn Dodgers, giocatore di biliardo e bookmaker. Un ebreo piccolo di statura ma che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e che sfoggiava camicie sgargianti e capelli imbrillantinati pettinati all’indietro alla George Raft.

 

Voto: 4/5

 

 

 

 

     

 

"Always be my Baby", di Naike Ror

  TITOLO: Always be my Baby AUTRICE: Naike Ror CASA EDITRICE: Always publishing GENERE: Romance MM young adult contemporaneo PAGINE: 352 DAT...