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martedì 30 maggio 2023

"La Sirenetta" (2023)

 


TITOLO: La Sirenetta

TITOLO ORIGINALE: The Little Mermaid

GENERE: Fantasy musicale sentimentale per famiglie

ANNO: 2023

REGIA: Rob Marshall

CAST: Halle Bailey, Jonah Hauer-King, Noma Dumezweni, Javier Bardem, Melissa McCarthy, Daveed Diggs, Awkwafina, Jacob Tremblay

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

DURATA: 135 minuti

DISTRIBUZIONE: Walt Disney Studios Motion Pictures



TRAMA



Ariel, la figlia più giovane di Re Tritone e la più ribelle, desidera scoprire di più sul mondo al di là del mare e, mentre esplora la superficie, si innamora dell'affascinante principe Eric. Alle sirene è vietato interagire con gli umani ma Ariel deve seguire il suo cuore e stringe un patto con la malvagia strega del mare, Ursula, che le offre la possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, mettendo però in pericolo la sua vita e la corona di suo padre.



RECENSIONE



-Deve finire questa ossessione per gli umani!

-Vorrei solo saperne di più.



Sì è fatto attendere per anni, ha fatto parlare tanto di sé nel bene e nel male (non è mancata infatti una terrificante tempesta di cattiverie gratuite spesso a sfondo razzista), e finalmente al cinema è approdato il riadattamento in live action di uno dei miei classici Disney preferiti di sempre, quello di cui mi considero un po' figlia, visto che si tratta del primo film che i miei genitori hanno visto insieme. Ci troviamo in un regno sottomarino nel cuore del Mar dei Caraibi, dove Ariel, una sedicenne vivace e curiosa, trascorre le giornate esplorando i relitti di navi affondate in cerca del mondo degli umani, al quale sogna da sempre di appartenere. La sera in cui si celebra la Luna di Corallo, vedendo le luci dei fuochi artificiali, decide di infrangere ogni divieto e di avventurarsi per la prima volta in superficie, dove si imbatte nell'impavido e gentile principe Eric, che poco dopo salva da un naufragio e del quale ruba il cuore, innamorandosene a sua volta. Quando però suo padre Re Tritone le proibisce di rivederlo e le distrugge tutti i tesori che ha raccolto negli anni, Ariel non ha altra scelta che rivolgersi a sua zia Ursula, la perfida Strega del Mare, la sola in grado di darle gambe umane e realizzare i suoi due grandi sogni. Ma la magia ha sempre un prezzo terribile.

Sono corsa al cinema il giorno stesso dell'uscita con grandi aspettative, e sono felice di poter affermare che La Sirenetta non è stato affatto scalfito dalle polemiche, dall'odio e dai pregiudizi che lo hanno tormentato per anni. Al contrario, si è rivelato un film bellissimo ed emozionante, degno di salire sull'Olimpo dei riadattamenti in live action migliori di sempre insieme a Cenerentola, La Bella e la Bestia e Aladdin. Rob Marshall ha fatto un ottimo lavoro nel creare un perfetto equilibrio tra nostalgia e innovazione, e ho molto apprezzato il fatto che abbia voluto conferire un tocco caraibico più accentuato e che abbia dato vita a un mondo sottomarino in cui si alternano sequenze piene di colore e vivacità e altre più cupe, buie e minacciose. Uno dei maggiori punti di forza è costituito senza dubbio dall'ottimo cast. Halle Bailey, la protagonista tanto vessata e insultata gratuitamente fin dall'annuncio del suo casting nel 2019, è stata a dir poco meravigliosa: in lei ho ritrovato tutta la curiosità e il desiderio di esplorare di Ariel, alla quale ha dato anche un tono più maturo, nonché una grande espressività, il che è un aspetto molto importante visto che nella seconda parte del film è muta a causa dell'incantesimo. La cantante Yana C, che la doppia in italiano nei brani (mentre i dialoghi sono doppiati dalla brava Sara Labidi) ha avuto la grande responsabilità di reggere il confronto con la sua splendida voce da Broadway, e devo dire che c'è riuscita alla grande. Bravo Jonah Hauer-King, che ha saputo rendere al meglio la gentilezza e il coraggio del principe Eric, mentre divina è stata Melissa McCarthy, che ha incarnato alla perfezione l'iconicità e la perfidia di Ursula prendendo ispirazione dalle drag queen (d'altronde, il personaggio è stato basato sulla leggendaria Divine). La cosa divertente è che a doppiarlo in italiano è la bravissima Simona Patitucci, alias la doppiatrice di Ariel nel classico d'animazione, il che rappresenta una sorta di chiusura del cerchio. Sempre restando in ambito doppiaggio, anche con i personaggi animali (creati con una CGI tutto sommato niente male e decisamente migliore rispetto a quella usata per la povera Cleo nel live action di Pinocchio) è stato fatto un bel lavoro. In particolare, Alessia Amendola ha dato vita a una Scuttle esilarante e simpaticissima (in questa versione è diventata una femmina di sula in modo che potesse essere coinvolta anche nelle scene sott'acqua), e Mahmood si è rivelato un fantastico, tenero e divertente Sebastian, sia nelle parti cantate (cosa di cui non avevo alcun dubbio) sia nei dialoghi, magari un po' impacciati all'inizio ma poi davvero ben riusciti.






-Tu sei una sirena, lui è un umano.

-Questo non ne fa un nemico.



Il film, oltre a mostrare una grande fedeltà al classico d'animazione, contiene diverse novità e qualche cambiamento. Le tre nuove canzoni scritte da Lin-Manuel Miranda (che sostituiscono Le figlie di Tritone e Les poissons) sono molto carine, il nuovo aspetto delle sorelle di Ariel, basato su ciascuno dei sette mari, è davvero fantastico, ma ciò che ho apprezzato di più è l'approfondimento del background del principe Eric e soprattutto la sua storia d'amore con Ariel, che qui viene maggiormente sviluppata ed è di una dolcezza disarmante (spero tanto che Halle Bailey e Jonah Hauer-King facciano altri film insieme perché hanno davvero una bella chimica). Certo, non è un film privo di difetti (il combattimento finale contro Ursula non mi ha fatta impazzire e in alcuni momenti delle canzoni "classiche" labiale e parole appaiono un po' fuori sincrono, visto che gli adattamenti sono stati lasciati praticamente intatti), ma ciò non toglie che sia splendido e commovente, perché oltre a far sognare e a esaltare l'amore e la diversità ci invita ad andare oltre qualsiasi pregiudizio (cosa che chiunque abbia fatto polemica senza neppure provare a dare una possibilità al film dovrebbe ricordare) e a compiere quei gesti sottili che possono cambiare il mondo in meglio.

Se amate la storia di Ariel o volete rivalutarla, non potete proprio lasciarvi sfuggire il live action de La Sirenetta. Vi consiglio però di portarvi appresso un pacchetto di fazzoletti, perché come è partito il tema musicale di Parte del tuo mondo nelle prime scene mi sono venuti i lacrimoni, e da lì è stato tutto un crescendo di emozioni fino alla fine.



I giovani devono essere lasciati liberi di scegliere il proprio avvenire.



VOTO: 4,5/5















lunedì 29 maggio 2023

Rapito

 

TITOLO: Rapito

GENERE: Drammatico, storico

PAESE DI PRODUZIONE: Italia, Francia, Germania

ANNO DI PRODUZIONE: 2023

CASA DI DISTRIBUZIONE: 01 Distribuiton

REGIA: Marco Bellocchio

CAST: Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala, Leonardo Maltese, Emma Bondioli, Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Aurora Camiti, Paolo Calabresi,  Bruno Cariello, Renato Sarti, Fabrizio Contri, Federica Fracassi, Giustiniano Alpi, Marco Golinucci

DURATA: 135 minuti

 

TRAMA

1858. Rapito da casa all'età di sei anni dai soldati di papà Pio IX, il piccolo ebreo Edgardo Mortara viene educato alla fede cattolica nella Roma pontificia. I suoi genitori lottano per rivederlo, spalleggiati da un'opinione pubblica sempre più avversa e insofferente verso il potere temporale della Chiesa.

RECENSIONE

Carabiniere - Signor Mortara, suo figlio Edgardo è stato battezzato. Ho l'ordine di prenderlo.-Salomone - Cosa? - Marianna - In che senso? - Carabiniere - Devo portarlo via.

Probabilmente ha ragione chi dice che il vino più invecchia e più è buono. Sicuramente questo detto l'ha fatto proprio Marco Bellocchio che a 83 anni riesce ancora a realizzare un film interessante confermando che il suo cinema ha ancora qualcosa da dirci.

Dopo aver portato sul grande schermo lo scorso anno il rapimento Moro con il  bellissimo Esterno notte, Bellocchio torna con un altro rapimento, quello del seienne ebreo Edgardo Mortara che viene battezzato in segreto senza informare la sua famiglia e poi sequestrato da papa Pio IX per essere educato al cattolicesimo. Rapito riporta alla ribalta una storia che ai suoi tempi fece un enorme scalpore in tutto il mondo. Bellocchio, attraverso il caso Mortara, analizza il dissidio che esiste tra il cattolicesimo e l'ebraismo tentando di essere il più storicamente oggettivo possibile ed evitando così di personalizzare la pellicola. 

 

Vogliono portarcelo via.

Il film si nutre di un cast bellissimo. Superlativa è l'interpretazione di Paolo Pierobon, che anche solo con il suo sguardo riesce a rendere antipatico papa Pio IX. Bravissimi sono pure Fabrizio Gifuni, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi e Barbara Ronchi, ma l'attore che più si nota è il piccolo Enea Sala, che interpreta Edgardo da bambino e che è la vera rivelazione del lungometraggio. In origine il progetto doveva essere diretto da Steven Spielberg, ma come ha ribadito lo stesso Bellocchio, probabilmente in lingua inglese il film avrebbe perso il suo reale senso.

Con Rapito Bellocchio dimostra che in Italia è possibile fare dei film coraggiosi che affrontino temi spinosi come quelli del caso Mortara e che non siano necessariamente in linea con le regole della Chiesa. Rapito è un lungometraggio che probabilmente farà a lungo dibattere e discutere, ma sicuramente è una pellicola da non perdere.

Suo figlio non è più ebreo signora. E' cristiano.

Voto: 4,5/5 


 


martedì 23 maggio 2023

"Una Dote di Sangue", di S.T. Gibson

 


TITOLO: Una Dote di Sangue

TITOLO ORIGINALE: A Dowry of Blood

AUTRICE: S.T. Gibson

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fabula

GENERE: Romanzo gotico a tematica LGBTQIA+

PAGINE: 336

DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 novembre 2022

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO AUDIOLIBRO: € 10,95 (gratis i primi 30 giorni con Audible)

PREZZO CARTACEO: € 18,00



TRAMA



Gli uomini che hanno ucciso la sua famiglia e bruciato la sua casa l'hanno lasciata a terra agonizzante, vittima di una guerra che nessuno ricorda più. Ma un misterioso straniero riccamente vestito la trova, la salva a un soffio dalla morte e le dona una nuova vita e un nuovo nome: Constanta, colei che è determinata a vivere. È così che la figlia del fabbro di un villaggio della Romania medievale diventa la sposa perfetta per un re immortale. Insieme attraversano i secoli e i paesi, da Vienna alla Spagna, da Pietrogrado a Parigi. Quando però lui coinvolge nella sua rete di passioni e inganni anche una machiavellica gentildonna e un attore squattrinato, Constanta inizia a capire che il suo amato è capace di atti orribili. E dopo essersi alleata con i suoi consorti di sangue – la bellissima Magdalena, il brillante Alexi – inizia a svelare gli oscuri segreti del marito. Constanta si ritrova a scegliere tra libertà e amore. Ma i legami costruiti con il sangue possono essere spezzati solo dalla morte.



RECENSIONE



Questa è la mia ultima lettera d'amore per te, anche se alcuni la chiamerebbero una confessione...



Appena ho saputo che parlava di vampiri ed era a tematica LGBTQIA+ mi è venuta una grande curiosità per questo libro, in cui l'autrice ha rivisitato il mito di Dracula. La storia comincia in un villaggio della Romania medievale, dove la giovane figlia di un fabbro viene privata di ogni cosa e ferita gravemente dai predoni. Sembra che sia giunta la sua ora, ma d'improvviso viene salvata da uno sconosciuto che la tramuta in una creatura della notte, la ribattezza Constanta e la prende in sposa. È entusiasta della nuova vita, fatta di una profonda passione e di viaggi per l'Europa, dalla Romania a Vienna fino alla Spagna. Quando però nella sua famiglia entrano a far parte prima la bella gentildonna spagnola Magdalena e poi il brillante attore squattrinato russo Alexi, Constanta comincia a rendersi conto che il marito dentro di sè nasconde una natura malvagia e spaventosa, e che dovrà tentare l'impossibile per raggiungere la libertà.

Una Dote di Sangue si è rivelato un romanzo sorprendente e affascinante che mi ha presa per mano e condotta in un mondo oscuro dal quale è stato molto difficile riuscire a staccarsi. Con uno stile raffinato, lirico e sensuale, l'autrice ha dato piena giustizia al mito del più famoso vampiro di tutti i tempi. Una delle cose che saltano subito all'occhio è il fatto che per tutto il libro il nome Dracula non viene mai pronunciato direttamente, anche se chi legge sa benissimo di chi si tratta, e ne ha la conferma guardando la descrizione che viene fuori: un uomo tenero e brutale in egual misura, capace di compiere terribili nefandezze che spaziano tra l'abuso fisico, verbale ed emotivo e gli spargimenti di sangue. Un altro aspetto interessante è costituito dall'impostazione: tutta la storia infatti viene raccontata sottoforma di lettere scritte da Constanta, una donna tenace e appassionata dotata di una grande forza di volontà e di un codice morale che non abbandona mai nonostante la contrarietà del marito. Attraverso le sue parole abbiamo modo di avere un resoconto completo della vita vissuta insieme a lui, dal primo incontro alla fine brutale, e di conoscere da vicino Magdalena e Alexi, due personaggi ugualmente affascinanti che per lei si rivelano una sorta di luce in mezzo al buio, una luce da proteggere a qualsiasi costo.





Io voglio vivere nel mondo, non ai suoi margini.


In questo libro sono presenti elementi dei generi horror, gotico e fantastico che si intrecciano sapientemente a tematiche forti come la morte, la depressione e la mania. Ci sono anche scene di passione molto sensuali e un'ottima nonché naturale rappresentazione della bisessualità e del poliamore (allerta spoiler: ho tifato fin da subito per Constanta, Magdalena e Alexi. Quanto amore, quanto desiderio!). Ma questa è soprattutto la storia di una donna che lotta con tutte le proprie forze per proteggere le sue persone, sfuggire a un rapporto abusivo e tossico che la consuma giorno dopo giorno e ottenere la sacrosanta e agognata libertà. Una storia sempre attuale che nonostante le tenebre non manca di lasciare un po' di speranza.
Una Dote di Sangue è una magnifica sorpresa che può conquistare il cuore di chi ama i vampiri, i retelling e le storie d'amore a tematica LGBTQIA+ e che è impreziosita dallo splendido racconto in appendice Un trionfo di rose, raccontato dal punto di vista di Alexi. E se tra voi c'è chi, come dice la bravissima S.T. Gibson, è sfuggito a un amore come la morte o è ancora intrappolato nella sua presa, non dimenticate mai la cosa più importante: siete voi i veri eroi.


Sarebbe più facile se ci odiasse. Ma ci ama tutti terribilmente. E se continuiamo a lasciare che ci ami, quell'amore ci ucciderà. Questo è ciò che lo rende così pericoloso.


VOTO: 5/5








lunedì 22 maggio 2023

Guardiani della Galassia vol. 3

                                                                                        

 

TITOLO: Guardiani della Galassia Vol. 3

TITOLO ORIGINALE: Guardians of the Galaxy  Vol. 3

ANNO DI PRODUZIONE: 2023

GENERE: Azione, fantascienza, avventura, commedia

PAESE DI PRODUZIONE: USA

CASA DI DISTRIBUZIONE: Walt Disney Pictures

REGIA: James Gunn

CAST: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, Sean Gunn, Chukwudi Iwouji, Bradley Cooper, Vin Diesel, Elizabeth Debicki, Will Poulter, Sylvester Stallone, Maria Bakalova

DURATA: 150 Minuti

TRAMA

L'amata banda di reietti dei Guardiani della Galassia ha assunto un aspetto un po' diverso da quello dei due precedenti capitoli. Peter Quill, che si sta ancora riprendendo dal trauma della perdita della sua amata Gamora, deve tenere insieme i membri della sua squadra per difendere l'universo e poter salvare il suo amico Rocket. Dopo gli ultimi eventi, i Guardiani si sono stabiliti a Knowhere e si stanno ancora ambientando, quando le loro vite vengono di nuovo sottoposte a eventi turbolenti. A minare un equilibrio già di per sè fragile è il passato di Rocket e sarà compito di Peter Quill ristabilire l'equilibrio della squadra. Una missione, che se non viene portata a termine con successo, potrebbe mettere fine ai Guardiani.

RECENSIONE

E' un mio sacro dovere creare la società perfetta.

Così la Marvel mette la parola fine definitiva ad un'altra saga di successo. Guardiani della Galassia Vol.3 rappresenta un addio con un forte senso nostalgico verso questo simpatico gruppo di reietti che tanto sono piaciuti al pubblico. La trilogia diretta da James Gunn è probabilmente il miglior prodotto che la Marvel abbia prodotto in questi ultimi anni.

Il terzo capitolo presenta una trama più cupa rispetto ai due capitoli precedenti ma ugualmente caratterizzato dall'originale ironia per la quale i film di questa serie si differenziano dagli altri film Marvel rendendoli più interessanti di altri prodotti simili, in particolare le pellicole dirette dai fratelli Russo, che presentano molte lacune.



Guardiani della Galassia Vol. 3”: quali poteri hanno ciascuno dei membri? |  Durata Guardiani della Galassia 3 | Disney | Guardiani della Galassia vol 3  premiere Perù | meraviglia | guardiani della galassia vol 3 premiere |  DEPOR-GIOCO 
Non gli interessa la perfezione. Semplicemente odia le cose come stanno.
 
Nella pellicola però non si capisce bene il senso di alcuni nuovi personaggi, come ad esempio quello di Adam Warlock, che è interpretato da Will Poulter, e che viene rappresentato come un personaggio eccessivamente stupido. Per il resto la parte del film che funziona meglio è il racconto della vita di Rocket, che aiuta a comprendere meglio il personaggio.

Guardiani della Galassia Vol.3 è un film che intrattiene bene ed è una buona fine per la trilogia di James Gunn, che dopo il deludente seguito di Suicide Squad ha saputo riprendersi.
 
Sappiate che sono onorato di combattere a fianco dei miei amici.
 
 
Voto: 3,5/5                        
                                                                                                                  
                                           

mercoledì 17 maggio 2023

"Ti auguro ogni bene", di Mason Deaver (Giornata Mondiale contro l'Omobitransfobia)


 TITOLO: Ti auguro ogni bene

TITOLO ORIGINALE: I Wish You All The Best

SAGA: I Wish You All The Best #1

AUTORƏ: Mason Deaver

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fabula

GENERE: Narrativa LGBTQIA+ young adult contemporanea con romance NBM

PAGINE: 372

DATA DI PUBBLICAZIONE: 18 aprile 2023

PREZZO EBOOK: € 7,99

PREZZO CARTACEO: € 15,00



TRAMA



Ben De Backer ha fatto coming out con i suoi genitori. Risultato: non ha più una casa e deve vivere con la sorella maggiore, Hannah, praticamente un'estranea, e suo marito Thomas, che non ha mai conosciuto. Solo Hannah, Thomas e la sua terapista sanno la verità, mentre a scuola, tra attacchi d'ansia e solitudine, Ben fa di tutto per essere notato il meno possibile. Ma le cose cambiano quando Nathan Allan, uno studente brillante e carismatico, entra nella sua vita. A mano a mano che la loro amicizia si approfondisce, i sentimenti che provano si trasformano e quella che sembrava solo una disastrosa sequenza di eventi potrebbe rivelarsi l'inizio di una nuova vita, felice.



RECENSIONE



-Se ti abitui a dirlo diventerà più facile. Credo che funzioni così.

-Sono una persona non binaria.

-Di nuovo.

-Sono una persona non binaria.

-Andiamo, continua.

-Sono una persona non binaria. Sono una persona non binaria. Sono una persona non binaria.


Ho aspettato per più di un anno, ma finalmente anche in Italia è approdato questo romanzo, diventato già un cult della letteratura LGBTQIA+ young adult e destinato a diventare un film, e ho scelto di parlarne proprio oggi, per la Giornata mondiale contro l'omobitransfobia, che quest'anno più che mai è purtroppo necessaria. Goldsboro, North Carolina, vacanze di Natale. Ben De Backer, diciotto anni e un profondo amore per il disegno e la pittura, decide di fare coming out come persona non binaria ai genitori, la cui reazione è una furia cieca. Senza più un posto a cui tornare, si rifugia in una cabina telefonica e chiama Hannah, la sorella maggiore che non vede da dieci anni, la quale non esita un solo istante a portarlə a casa sua a Raleigh, a iscriverlə al liceo North Wake dove suo marito Thomas insegna chimica e a sollecitare delle sedute terapeutiche con una dottoressa di fiducia. Per quieto vivere, Ben decide di nascondere la sua vera identità di genere a tutta la scuola, e giorno dopo giorno si ritrova a convivere con la depressione e frequenti attacchi di panico. Per fortuna al suo fianco ci sono Hanna, Thomas, la terapista, la sua nuova professoressa di Arte e Nathan Allan, il ragazzo dal sorriso sghembo che fin dal primo giorno si è posto un unico obiettivo: vegliare su di ləi. E che piano piano sta conquistando un posto speciale nel suo cuore.

Sono felice di annunciarvi che Ti auguro ogni bene è riuscito a superare le mie già alte aspettative, rivelandosi un libro magnifico pregno sia di una dolcezza infinita sia di ironia sia di interessanti spunti di riflessione. L'autorә, a cui mando caldi abbracci e tanti complimenti, ha dato vita a una storia splendida, quella di cui, come sottolinea nella nota in appendice, avrebbe avuto bisogno quand'era più giovane. Per certi versi mi ha ricordato i romanzi di Alice Oseman, perché tra frammenti di vita quotidiana adolescenziale si inseriscono tematiche di vitale importanza con tanta semplicità e naturalezza, e c'è una rappresentazione davvero ottima che permette a chi vive le diverse realtà descritte di immedesimarsi facilmente e sentirsi meno solә, e può aiutare chi non le vive a comprenderle meglio e ad avere empatia. Si parla dell'essere queer, della bisessualità, ma soprattutto dell'identità non binaria, rappresentata alla perfezione attraverso gli occhi di Ben, unә ragazzә complessә e autenticә con tanti pregi e difetti in cui è semplice identificarsi. Tende a tenersi tutto dentro (in particolare l'ansia, la paura e il dolore), non vuole ferire o deludere chi è accanto e non crede di potersi meritare la felicità o gli elogi per i suoi successi, ma ha così tanto amore da dare e riesce a esprimere tuttә se stessә attraverso la pittura. Con lәi ho potuto constatare tristemente quanta strada ancora c'è da fare per cambiare una realtà ancora troppo radicata nel binarismo, nel pregiudizio e nell'odio verso chi non riesce a comprendere. Insieme a lәi ho sofferto per il trattamento spaventoso (e purtroppo ancora presente nella realtà) subìto dai genitori (brutti pezzi di melma, avete appena vinto la medaglia d'oro come peggiori genitori del 2023!), ma ho anche sorriso nel vedere l'evoluzione del suo rapporto con la sorella Hannah, i progressi acquisiti nel suo percorso con la dottoressa Taylor, gli incoraggiamenti della professoressa Liu, l'amicizia a distanza con Mariam (youtuber non binary), e soprattutto lo sviluppo del legame con Nathan, che col suo essere un incrocio tra un sole e un angelo custode, la passione per la scrittura, il cuore grande e il sorriso sghembo ha conquistato anche il mio cuore, oltre a quello di Ben.






-È difficile andare fieri di qualcosa quando se ne vedono gli errori, anche se tutto il resto è perfetto.

-Non devi far finta che i problemi non ci siano. Usali per imparare. Ma non chiudere gli occhi anche sulle cose che hai fatto bene. Ogni successo merita di essere festeggiato.



Tre sono le ragioni principali per cui ho adorato questo libro. Innanzitutto, cosa non scontata, parla con molta delicatezza dell'importanza di intraprendere un percorso terapeutico (visto sotto una luce molto positiva) per tutelare la propria salute mentale, nonché dell'importanza dei gruppi di supporto per le persone LGBTQIA+, che possono creare un forte senso di comunità e sicurezza. In secondo luogo è un concentrato di emozioni sia positive sia negative, tipo un giro sull'ottovolante: un attimo prima leggi qualcosa che ti spezza il cuore e ti fa stare male, ma un attimo dopo stai ridendo e sorridendo con tutto il viso e con ritrovata speranza. In terzo luogo, la storia d'amore tra Ben e Nathan, che si sviluppa a fuoco lento e sboccia come un bel fiore, è di una tenerezza disarmante, pregna di sequenze dolcissime che non vedo l'ora di vedere trasposte sullo schermo, specialmente quelle che contengono uno dei miei trope romantici preferiti.

In conclusione, posso dire che Ti auguro ogni bene è uno di quei romanzi che fanno un gran bene al cuore e possono essere d'aiuto e ispirazione a un' infinità di persone, e io sono grata a Mason Deaver per averlo scritto, a Giorgia Demuro per averlo tradotto e a Oscar Vault. C'è tanto bisogno di storie come questa, ora più che mai. Non smettiamo mai di raccontarle.



Qualsiasi cosa accada, spero che tu sia felice, Ben De Backer. Te lo meriti.



VOTO: 5/5








lunedì 15 maggio 2023

Beau ha paura

 

   

TITOLO: Beau ha paura

TITOLO ORIGINALE: Beau is Afraid

PAESE DI PRODUZIONE: Usa, Canada, Finlandia

ANNO DI PRODUZIONE: 2023

    GENERE: Drammatico, grottesco, orrore

CASA DI DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures

REGIA: Ari Aster

CAST: Joaquin Phoenix, Armen Nahapetyan, James Cvetkovski, Patti LuPone, Zoe Lister-Jones, Amy Ryan, Nathan Lane, Kylie Rogers, Denis Ménochet, Parker Posey, Julia Antonelli, Stepehne McKliney Henderson, Richard Kind, Hayley Squires, Maev Beaty, Julian Richings, Bill Hader, Patrick Kwok- Choon, Alicia Rosario, Micheal Gandolfini, Theodore Pellerin

DURATA: 179 minuti


TRAMA

Beau è un uomo paranoico che non ha mai conosciuto il padre e ha un rapporto tormentato con sua madre. Beau intraprende un viaggio per andare a trovare la madre che diviene un'odissea surreale. 

RECENSIONE

Mi dispiace tanto per quello che hai ereditato da tuo padre. Io volevo tanto un figlio, il regalo più grande della mia vita.

Beau ha paura è un film che acchiappa l'interesse fin dal titolo e fa subito comprendere che ci sarà un forte elemento orrorifico e grottesco. Il nuovo film di Ari Aster si presenta come un horror completamente anomalo, in cui vengono mostrate numerose scene spaventose caratterizzate però da una forte vena ironica.

Ari Aster ci vuole spaventare attraverso le paure psichiche del protagonista, interpretato da un magistrale Joaquin Phoneix, che ancora una volta dimostra di saper recitare sia in grandi blockbuster come Il Gladiatore e Joker,  ma anche in pellicole più di nicchia e indipendenti come Beau ha paura.

 

Domani vado a trovare mia madre.

Beau ha paura è soprattutto un'odissea psicologica dentro una mente con disturbi psichiatrici. La trama di questo film è delirante e ne risulta una pellicola molto difficile da seguire; ma è proprio questo il punto di forza dell'opera, che ti fa rimanere con gli occhi incollati allo schermo per tre ore, anche se poi ti rendi conto di aver capito ben poco di ciò che viene narrato.

Il film di Ari Aster ha ricevuto numerosi elogi. Uno su tutti quello del grande regista Martin Scorsese che ha rivolto apprezzamenti verso questo lungometraggio e il suo regista in diverse interviste. Beau ha paura è una pellicola originale persino per il genere dell'orrore al quale appartiene, che è un genere che tende spesso ad essere molto sperimentale. Ari Aster riesce a rappresentare le paure di tuttti noi attraverso l'odissea psichica di Beau, in un film che ha diverse chiavi di lettura ma che probabilmente merita diverse visioni prima di essere totalmente compreso.

Sei triste di tornare a casa, Beau? Deve sembrarti davvero incredibile.

Voto: 4,5/ 5


martedì 9 maggio 2023

"Antico come il tempo", di Liz Braswell

 


TITOLO: Antico come il tempo

TITOLO ORIGINALE: As old as time

SERIE: Disney - A Twisted Tale

AUTORE: Liz Braswell

CASA EDITRICE: Giunti

GENERE: Fantasy fiabesco young adult con romance FM

PAGINE: 496

DATA DI PUBBLICAZIONE: 12 aprile 2023

PREZZO EBOOK: € 7,99

PREZZO CARTACEO: € 14,00



TRAMA



Una ragazza giovane, intelligente e piena di interessi come Belle non può non sentirsi soffocare dalla mentalità ristretta e provinciale del piccolo villaggio dove abita. Lei sogna di viaggiare, di esplorare il mondo, non certo di sposare il bellimbusto locale solo perché tutti se lo aspettano da lei. Eppure il destino le ha riservato una sorte diversa. Partita alla ricerca del padre scomparso, Belle si imbatte in un mistero che ha le radici proprio nel suo lontano passato. Qualcuno riemerso dalla nebbia dei ricordi potrebbe fornirle la chiave per sciogliere il sortilegio nato da una incontrollabile, per quanto legittima, sete di vendetta. Nelle mani di Belle non c'è solo la vita della Bestia e degli abitanti del castello, ma anche la sopravvivenza di un intero popolo, condannato a scomparire perché "diverso" dalla normalità...



RECENSIONE



Tu avevi il tuo specchio magico che ti permetteva di vedere la vita oltre il tuo piccolo mondo. Oltre il tuo castello. Ma io avevo i libri. Leggerli era come viaggiare. Come diventare volta per volta un'altra persona. Era vivere tante altre vite. Leggere ha reso la mia vita meno triste. E meno solitaria.



Sì è fatta attendere a lungo, ma finalmente anche nelle librerie italiane è arrivata la Twisted Tale dedicata al mio classico Disney preferito di sempre. In questa versione della storia, Belle giunge come di consueto al castello della Bestia e accetta con coraggio di prendere il posto di suo padre. Ma durante la notte si avventura da sola nella proibita Ala Ovest e si imbatte nella rosa incantata. Cercando di scoprire il trucco l'afferra distruggendola accidentalmente, non prima di aver avuto una visione sconvolgente: la Bestia in realtà è un principe sotto incantesimo, e l'Incantatrice che lo ha maledetto, appartenente a una comunità magica perseguitata per il solo fatto di esistere, altri non è che la madre misteriosamente scomparsa quando lei era piccola. E si rende conto che, se non riuscirà ad aiutare la Bestia a spezzare l'incantesimo prima che questi compia ventun anni, lui, il suo castello, i suoi servitori trasformati in oggetti incantati e ciò che resta della comunità magica saranno dimenticati per sempre.

Sarò un po' di parte perché come ho già detto c'è di mezzo il mio classico preferito, ma Antico come il tempo si è rivelato un libro davvero meraviglioso, e per quanto mi riguarda, al momento, il più bello della serie a pari merito con Specchio, specchio. L'autrice ha fatto un ottimo lavoro nel prendere gli ingredienti tanto amati dal pubblico (i posti lontani, gli intrepidi duelli, gli incantesimi e il principe stregato) per inserirli in una contesto ancora più magico e misterioso, ma anche cupo e terribilmente attuale, con tanto di vivide rappresentazioni della morte. Una delle cose che più ho amato naturalmente è la caratterizzazione dei personaggi perfetta nei minimi dettagli, capace di esaltare, nel bene e nel male, non soltanto i personaggi principali, ma anche i secondari. Ho ritrovato quella Belle curiosa, coraggiosa e d'animo gentile di cui mi sono perdutamente innamorata (in senso affettuoso) da piccola, quella Belle che sogna di vivere grandi avventure, considera i libri come se fossero suoi amici e riesce a vedere il buono sotto la superficie. Questo libro ha contribuito a rafforzare il mio affetto per lei, non per niente, insieme a Mirabel, è la protagonista Disney in cui più mi identifico. Ho amato anche la Bestia (spoiler: neanche qui il suo vero nome viene mai svelato), una figura complessa e tormentata che ha conosciuto troppo presto la sofferenza, è stata maledetta in tenera età (a soli undici anni) e nasconde in sé una grande bontà, che piano piano dimostra non solo nei confronti dell'amata, ma anche dei suoi stessi servitori, ai suoi occhi non più degli strumenti da cui tenersi alla larga come imposto dai crudeli genitori, ma come esseri umani e amici alla pari. Tra gli altri personaggi, oltre a Mrs Bric e compagnia bella e ai tanto reali quanto spaventosi antagonisti, spiccano Maurice e Rosalind, la madre di Belle, la cui storia viene approfondita nella prima parte del romanzo, mediante una narrazione che si alterna tra passato e presente. Devo dire di essere rimasta molto colpita in particolare dalla misteriosa e contraddittoria Incantatrice, che se da un lato si mostra vendicativa nei confronti di chi perseguita la sua gente e non si fa alcuno scrupolo a maledire un bambino, dall'altro sa essere molto amorevole e protettiva.







Prima di farti del male, mi ucciderei.



In questa Twisted Tale la storia d'amore (che contiene addirittura una frecciatina nei confronti di chi vede in essa della tossicità e una rappresentazione della Sindrome di Stoccolma) è in secondo piano, ma è sempre bellissima: vedere due anime malinconiche e solitarie che, dopo un'iniziale diffidenza, stringono un legame intenso e profondo e si salvano a vicenda, mi scalda il cuore e mi fa brillare gli occhi in stile manga. Ma la vera grande protagonista del libro, nonché mio elemento preferito, è la comunità degli charmant, la comunità magica, costretta a vivere nell'ombra per colpa di una società pregna d'odio che vorrebbe farla sparire nella notte, usarla per spietati esperimenti e annientarla per sempre, arrivando talvolta a dare alle fiamme i libri che ne parlano. Sono evidenti i richiami al nazismo, ma anche alla comunità LGBTQIA+, in quanto l'antagonista principale (che NON è Gaston) mostra i segni di una repressione indistruttibile capace di avvelenare l'anima. In effetti quella della Bella e la Bestia è una delle storie più queer che siano mai state raccontate, ed è stupendo che questo elemento sia qui palese, perché ciò permette di accentuare ancora di più ed esaltare i messaggi che questo libro vuole trasmettere: non bisogna mai giudicare dalle apparenze essendo la vera bellezza e nel cuore, e non bisogna applicare a un intero popolo le azioni di un singolo, perché ognunə di noi è diversə e unicə, con la propria anima e la padronanza del proprio destino.

Antico come il tempo è il libro perfetto per chi ama La Bella e la Bestia, una storia magica e romantica con un finale aperto ma lieto e pieno di speranza. C'è un'unica nota dolente: la traduzione lascia un po' a desiderare (come vedrete ho messo una doppia valutazione), perciò il mio consiglio è di leggerlo in lingua originale.



Applichi le azioni di un singolo a un intero popolo. E questo è semplicemente ridicolo. Che tu sia ugonotto o cattolico o ebreo o zingaro o basso di statura o di pelle scura o di pelle blu... Ciascuno è diverso. Ogni persona ha la propria anima e ciascuno è padrone del proprio destino.



VOTO AL LIBRO: 5/5

VOTO ALLA TRADUZIONE: 2/5












lunedì 8 maggio 2023

Il sol dell'avvenire

  

TITOLO: Il sol dell'avvenire

ANNO DI PRODUZIONE: 2023

GENERE: Commedia, drammatico

PAESE DI PRODUZIONE: Italia

CASA DI DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

REGIA: Nanni Moretti

CAST: Nanni Moretti, Silvio Orlando, Margherita Buy, Barbara Bobul'ovà, Mathieu Almaric, Jerzy Sthur, Teco Celio, Valentina Romani, Elena Lietti, Renzo Piano, Alba Rohrwacher, Blu Yoshimi, Corrado Augias, Chiara Valerio, Giulia Lazzarini, Jasmine Trinca, Lina Sastri, Anna Bonaiuto, Renato Carpentieri

DURATA: 95 Minuti 


TRAMA

Giovanni sta girando un film ambientato nel mondo del circo, tra gli anni cinquanta e settanta. Il sol dell'avvenire segue le vicissitudini di una coppia intorno ai cinquant'anni.  Sembra di capire che la loro storia rappresenta il sogno del regista, interpretato dallo stesso Nanni Moretti.

RECENSIONE

Ciakista - Ottantotto, uno, seconda. Giovanni - Azione.

E'  tornato Nanni Moretti e non si può di certo dire che non lo abbia fatto con il suo stile. Il sol dell'avvenire, titolo che fa riferimento al vecchio motto comunista, ripreso da una frase di  Garibaldi, si può sicuramente definire il film più metacinematografico che Moretti abbia fatto e che riprende in pieno il senso di nostalgia presente nella sinistra italiana contemporanea verso il  Partito Comunista Italiano.

Le pellicola che il regista Giovanni sta girando è ambientata in un momento cruciale per il PCI, ovvero nel 1956, anno nel quale l'Urss ha invaso l'Ungheria ed è questo un elemento fondamentale per la trama del film. Con Il sol dell'avvenire il cineasta romano è tornato a ritagliarsi un ruolo da attore protagonista nel suo film. In molti suoi lungometraggi, usciti dopo La stanza del figlio, Moretti è sempre stato presente ma ritagliandosi  una parte marginale. 

 

Per me questa è la scena più importante del film. Ho sempre sognato di fare un personaggio che alla fine si impicca. Finalmente.

Nella colonna sonora Moretti  ha inserito numerosi brani di grandi cautatuori italiani tra cui De Andrè, Tenco e il suo amato Battiato. Per Il Sol dell'avvenire è tornato a lavorare con due dei suoi attori  feticcio, ovvero Margherita Buy e Silvio Orlando. Nel lungometraggio sono presenti alcuni siparietti ironici, come ad esempio quello con i dirigenti di Netflix, dove il regista romano non si risparmia alcune suo stoccate personali ma  comunque brillanti.

Il sol dell'avvenire è il film successivo a Tre piani tratto dal famoso romanzo di Eskhol Nevo, che fece storcere il naso a molti, mentre invece Il sol dell'avvenire ha avuto sia una buona accoglienza dal pubblico che dalla critica. Alcuni lo hanno paragonato al felliniano 8 1/2  esagerando, ma il nuovo film morettiano è un  lavoro che forse farà parte dei suoi migliori progetti realizzati, stimolando diverse riflessioni a proposito sia del cinema che della politica.

Pierre - Il tuo film è un film sovversivo. Giovanni - Pierre, non esagerare dai. Pierre - Si, sovversivo.

Voto: 4/5



 

venerdì 5 maggio 2023

Suzume


TITOLO: Suzume

TITOLO ORIGINALE: Suzume no Tojimari

TITOLO IN KANJI: すずめの戸締まり

REGIA: Makoto Shinkai

ANNO: 2022
 
PAESE: Giappone

GENERE: fantastico, romantico

DURATA: 122 minuti

TRAMA

Suzume è una liceale con una complicata situazione familiare. Nelle notti fa un sogno ricorrente, che la lega in qualche modo al suo passato col la madre perduta. Un giorno, mentre vive la sua vita quotidiana, incontra un affascinante e misterioso ragazzo che va in cerca di una porta.

RECENSIONE

Oh, divinità che abitate questi territori,
ci avete protetti per generazioni. 
Le vostre montagne, i vostri fiumi,
che un tempo consideravamo nostri...
Io ve li restituisco!

Il grande regista dell'animazione giapponese contemporanea ci presenta un nuovo film, sempre con una grafica spettacolare e iperrealistica e una trama con dei temi di grande importanza, ai quali si mescolano sentimentalismo e avventura.

Nella trama del film vediamo ancora aspetti legati a fenomeni e catastrofi naturali che incombono sul Giappone e che i protagonisti si ritrovano ad affrontare, iniziando un'avventura che li porta a scoprire sé stessi e a creare un legame. Però Shinkai riesce comunque a usare questi elementi in modo diverso, facendo sì che la storia, pur somigliando ai due successi precedenti, abbia una propria originalità.
C'è un ottimo character design, che nei precedenti film era senza dubbio molto bello, però in questo vediamo dei protagonisti con una bellezza elevata, sono Suzume Iwato e Sota Munakata, il quale sicuramente fa battere i cuori di tutte le ragazze del mondo. Inoltre di essi scopriamo anche una dimensione più psicologica e a tutto tondo, poiché viene esplorato maggiormente il loro animo, in ciò che si portano dietro. Inoltre, rispetto Your Name e Weathering with You, tra i due protagonisti c'è un inversione di ruoli, perché se prima era il ragazzo a prendere iniziative, questa volta è la ragazza che le prende.
La tecnica dimostra di essersi mantenuta costante, se non di essersi evoluta. Anche qui vediamo l'acqua resa in modo molto realistico, ma vediamo anche manifestazioni di forze oscure che assumomo una certa forma, e sono realizzate in maniera perfetta. Il doppiaggio è buono, però mi è dispiaciuto il termine "chiudi-porta", perché risulta essere una traduzione non ben interpretata. Nella light novel pubblicata in italiano, tale termine viene tradotto come "serratore", che suona meglio. È un peccato che l'intervento dei RADWIMPS nella colonna sonora sia stato ridotto a minimo, ma in ogni caso è stupenda la canzone Suzume, perché ha una melodia che fa pensare al vento. Lo stesso regista dichiara di aver richiesto alla band delle canzoni che che richiamassero proprio il vento, che facessero pensare ad una fresca brezza.

Sappiamo che la vita è fugace.
Viviamo fianco a fianco con la morte.
Eppure, ancora una volta,
ancora per un istante,
noi vogliamo vivere

Lo schema della storia sembra essere ripetitivo, riprendendo i due film antecedenti. Le pellicole si somigliano, però hanno ugualmente degli aspetti originali che li fanno divergere. In Your Name vediamo la sfida contro il tempo, che viene concepito non come una cosa lineare, ma come un intreccio, mentre in Weathering with You quello del perseguimento dei propri sogni. E l'originalità di Suzume sta nell'aspetto psicologico. Non sono presenti solo i temi legati ai cataclismi e all'amore, ma c'è anche la maturità della protagonista che, nel viaggio che compie, impara a far riemergere i ricordi del passato, grazie ai quali riesce a rievocare i traumi che ha vissuto e a superarli. Ma i traumi del passato non riguardano soltanto lei. I traumi vengono affrontati anche su scala nazionale, ritraendo aspetti della storia del Giappone che riguardano proprio le catastrofi naturali. Sempre Shinkai afferma di voler insegnare, tramite il suo film, a tener vivi i ricordi che ci ha lasciato la storia per superare le ferite che abbiamo ricevuto dagli eventi. Un evento, in particolare, che viene chiamato in causa sulla storia del Sol Levante, è il Grande Terremoto del Kanto del 1923, una tragedia che sconvolse l'intero Arcipelago.
In conclusione, Suzume è un film degno di Makoto Shinkai, ed è molto importante il messaggio che c'è dietro, ovvero quello di rispettare la natura onde evitare il più possibile delle ulteriori tragedie.

L'avevo dimenticato.
Ciò che era importante,
lo avevo ricevuto tanto tempo fa

Voto: 5/5



mercoledì 3 maggio 2023

"Peter Pan & Wendy"

 


TITOLO: Peter Pan & Wendy

TITOLO ORIGINALE: Peter Pan & Wendy

GENERE: Fantasy per famiglie

ANNO: 2023

REGIA: David Lowery

CAST: Jude Law, Alexander Molony, Ever Anderson, Yara Shahidi, Jim Gaffigan, Alyssa Wapanatȃhk, Joshua Pickering, Jacobi Jupe, Alan Tudyk, Molly Parker

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

DURATA: 106 minuti

DISTRIBUZIONE: Disney +



TRAMA



Wendy Darling, una ragazzina che ha paura di lasciare la casa natia, incontra Peter Pan, un ragazzo che si rifiuta di crescere. Insieme a lui, ai propri fratelli e alla fatina Trilli intraprende un viaggio verso il magico mondo dell'Isola Che Non C'è, dove si imbatte nel malvagio Capitan Uncino e si lancia in un'avventura che le cambierà la vita per sempre.



RECENSIONE



Eccola lì. La seconda stella a destra, e dritto fino al mattino!



A esattamente settant'anni dall'uscita del classico d'animazione, la Disney ci riporta sull'Isola Che Non C'è grazie al nuovo adattamento in live action. È una piovosa serata londinese, e la giovane Wendy Moira Angela Darling si sente più triste che mai: l'indomani deve partire per il collegio, e questo significa dover diventare grande, il che la terrorizza non poco. Tutto quello che vorrebbe è restare bambina e continuare a giocare insieme ai fratellini John e Michael. Durante la notte arriva un'ancora di salvezza: il leggendario Peter Pan, l'eroe delle storie raccontate da sua madre, e l'amica fatina Trilli sono venuti a prenderla per portarla all'Isola Che Non C'è, dove non dovrà mai più crescere. Ma una volta giunta a destinazione, la ragazzina si rende conto che il luogo è ben diverso da come l'aveva immaginato.

Dopo la delusione del live action di Pinocchio ero un pochino preoccupata, ma per fortuna Peter Pan & Wendy si è rivelato un film delizioso che per poco più di un'ora e mezza mi ha fatto sognare e tornare bambina. Il regista David Lowery ha fatto davvero un buon lavoro: pur prendendo alcuni elementi del classico d'animazione e del romanzo di Barrie, ha infatti dato alla storia un'impronta e un'interpretazione tutte sue, donandole un approccio più maturo e moderno. Inoltre le sequenze sono molto suggestive e ben curate, e la colonna sonora è splendida, fatta non solo di alcuni piccoli richiami alle musiche originali, ma anche di canzoni piratesche che fanno venire i brividi (in senso buono). Uno dei maggiori punti di forza naturalmente è costituito dal cast, che oltre a regalare delle ottime interpretazioni ha mostrato delle versioni inedite dei personaggi. I due giovani protagonisti hanno dato vita a una Wendy molto coraggiosa e decisamente più simpatica rispetto alla controparte animata e a un Peter Pan sempre irriverente ma anche alquanto vulnerabile, Giglio Tigrato ha più spazio e spessore e non è affatto stereotipata, soprattutto per merito dell'attrice dallo sguardo traboccante di saggezza Alyssa Wapanatȃhk,  e Yara Shahidi, il cui casting ha attirato una pioggia di critiche e cattiverie gratuite, ha dimostrato di avere un grande talento, offrendo al pubblico una Trilli dolce e molto espressiva che mi ha trasmesso una tenerezza infinita. Ma colui che spicca più di ogni altro è il fantastico Jude Law, che ha dato al suo Capitan Uncino non solo una componente comica, ma anche una grande complessità e un animo tormentato. Una menzione speciale meritano infine i Bimbi Sperduti, il cui leader è interpretato dal dolcissimo Noah Matthews Matofsky, il primo giovane attore con la sindrome di Down ad avere un ruolo di spicco in un film Disney.






Senti il terreno sotto i tuoi piedi, cosicché i tuoi occhi possano trovare le stelle. Stringi il passato nel cuore, ma sappi che il passo seguente dipende da te.



Ciò che ho più amato di questo film è la sua capacità di esplorare i legami che uniscono i personaggi. Al centro della storia infatti non c'è solo il rapporto tra Peter e Wendy, ma anche quello tra Wendy e Giglio Tigrato, che le funge un po' da saggio mentore, quello tra Wendy e Trilli, due ragazze che hanno bisogno di essere ascoltate e capite, quello tra Peter e gli altri ragazzini dell'Isola, una vera e propria famiglia, e il mio preferito in assoluto: quello tra Peter e Capitan Uncino. Abbiamo infatti modo di conoscere il loro passato e i motivi più profondi del loro odio reciproco, in un viaggio estremamente doloroso che sa emozionare. Inoltre centrale nel film è il delicato passaggio dalla fanciullezza all'età adulta, che può manifestarsi in modi molto diversi: c'è chi lo teme e non si sente ancora pronto ad affrontarlo, chi ci arriva scoprendo i propri sogni e chi invece ci arriva a seguito di un trauma, ma in ogni caso può essere una grande avventura.

Certo, si perde un pochino di magia visto che i protagonisti sanno già praticamente tutto sull'Isola Che Non C'è, e il meraviglioso adattamento cinematografico del 2003 con Jeremy Sumpter e Jason Isaacs resta insuperabile, ma Peter Pan & Wendy è un film molto carino e godibile, e confesso che durante la scena del primo volo con la versione strumentale di Vola e va' mi è anche scappata la lacrimuccia. Ora non resta che aspettare il live action de La Sirenetta.



Crescere potrebbe essere la più grande avventura del mondo.



VOTO: 4/5












martedì 2 maggio 2023

L'uomo che disegnò dio

 

  

TITOLO: L'uomo che disegnò Dio

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

GENERE: Drammatico

CASA DI DISTRIBUZIONE: L'Altrofilm, Rai Cinema

PAESE DI PRODUZIONE: Italia, Usa, Russia

REGIA: Franco Nero

CAST: Franco Nero, Kevin Spacey, Faye Dunaway, Robert Davi, Stefania Rocca, Savino Genovese, Massimo Ranieri, Alessia Alciati, Diana Dall'Erba, Simona Nasi, Emanuela Petroni, Shannon Lear, Isabel Ciammaglichella, Sofia Nistratova, Fernanda Maffè, Gabriele Barbone, Andrea Cocco, Vittorio Boscolo, Sophie D'ambra, Marco Deambrogio

DURATA: 110 minuti


TRAMA

L'anziano Emanuele, cieco fin da ragazzo, ha una dote unica: riesce a ritrarre le persone solamente ascoltando la loro voce. Insegna ritrattistica a carboncino in una scuola serale, ma non ama la compagnia altrui, se non quella di Pola, la sua assistente sociale. La sua vita solitaria viene stravolta quando due immigrate africane si trasferiscono in casa sua e in cambio gli gestiscono le faccende domestiche, riuscendo pian piano a fare breccia nel suo cinismo. Nel frattempo, un video di Emanuele all'opera con uno dei suoi disegni diventa virale e in breve tempo lui viene arruolato da uno show televisivo che tenta di sfruttarne la popolarità.

RECENSIONE

 Mr. Seconda vista, per tutti soltanto Emanuele.

Era dal 2017 che non si vedeva Kevin Spacey recitare sul grande schermo dopo le accuse di molestie sessuali che gli sono state rivolte e dalle quali è stato quasi totalmente assolto. Nonostante la contentezza di tutti gli ammiratori di Spacey va però detto che il secondo film da regista di Franco Nero è in gran parte un'occasione sprecata, in quanto Nero decide di basarsi troppo sull'attualità ma in maniera sommaria e ripetitiva e così si perde gran parte del senso ipotetico della pellicola.

Non casualmente nel film Spacey interpreta uno spietato commissario di polizia che però ha una parte troppo marginale e non si coglie la reale motivazione della presenza di questo personaggio, ovvero una critica all'insensato politicamente corretto che sta sempre di più dominando la nostra società. Un personaggio di questo genere, che proprio perché interpretato da un attore del calibro di Kevin Spacey, avrebbe meritato un approfondimento maggiore, ha invece perfino meno battute del personaggio secondario di Faye Dunaway.  La presenza scenica di Franco Nero è abbastanza efficace, anche se la sua interpretazione non è priva di retorica.

  

Iaia - Tu sapresti fare pure il ritratto di Dio? Emanuele - Dovrei sentire prima la sua voce.

Il film, in gran parte girato a Torino, presenta alcuni brevi siparietti divertenti, come quello dove si vede Massimo Ranieri che interpreta un falso cieco che tenta di rubare dei soldi a Emanuele, il protagonista del lungometraggio, e alla sua amica Iaia per comprarsi degli alcolici. 

La curiosità che era nata intorno a L'uomo che disegnò Dio era suscitata dal ritorno di Kevin Spacey sulle scene dopo tanto tempo. Le buone intenzioni della regia non raggiungono gli ambiziosi obiettivi e proprio la troppo breve ma magnetica interpretazione del ritrovato attore americano rimane come motivazione principale per la visione del film.

Ho pensato che anche io ero solo prima di incontrare te e mamma.

Voto: 2,5/5




 

 


"Always be my Baby", di Naike Ror

  TITOLO: Always be my Baby AUTRICE: Naike Ror CASA EDITRICE: Always publishing GENERE: Romance MM young adult contemporaneo PAGINE: 352 DAT...