TITOLO: My Policeman
TITOLO ORIGINALE: My Policeman
GENERE: Drammatico, Sentimentale, con tematica LGBTQIA+ e romance MM
ANNO: 2022
REGIA: Michael Grandage
CAST: Harry Styles, Emma Corrin, David Dawson, Linus Roache, Gina McKee, Rupert Everett
PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America
DURATA: 114 minuti
DISTRIBUZIONE: Amazon Studios
TRAMA
Nella Brighton degli anni '50, il poliziotto Tom sposa l'insegnante Marion per tenere nascosta la propria omosessualità e il suo amore proibito per Patrick, il curatore di un museo. Quarant'anni dopo, negli anni '90, Tom, Marion e Patrick sono ancora in preda al desiderio e al rimpianto, ma ora hanno un'ultima possibilità di riparare i danni del passato.
RECENSIONE
Trovare un poliziotto non era qualcosa che avrei mai pensato di dover fare. Non ho mai avuto molta pazienza con gli uomini in divisa. Ho sempre disprezzato i loro modi brutali, come ti guardano dalla testa ai piedi, il disprezzo che non riescono a nascondere. Ma questo ragazzo era diverso.
Poco più di una settimana fa vi ho parlato dell'omonimo romanzo di Bethan Roberts, e adesso è arrivato il momento di dedicarmi al film a lungo atteso e fresco di uscita su Amazon Prime Video. Come forse ricordertete, la mia curiosità era un po' diminuita a seguito della delusione che la lettura mi aveva suscitato, ma sono felicissima di poter affermare che i miei timori erano infondati: My Policeman infatti si è rivelato un film davvero bellissimo, divenendo uno di quei rari casi in cui la trasposizione cinematografica è di gran lunga superiore all'opera letteraria di riferimento. L'apporto visivo mi ha permesso di provare un maggior coinvolgimento nei confronti della storia, che si esprime in tutta la sua delicatezza, nella sua grande forza emotiva e nella sua profondità, accompagnata da una splendida fotografia e da una deliziosa colonna sonora. L'atmosfera dell'Inghilterra dell'epoca è stata ricreata alla perfezione, con particolare enfasi sul bigottismo e l'omofobia, e mi ha fatto venire i lacrimoni vederla confrontarsi con la società contemporanea, dove c'è ancora molto strada da fare ma le persone non devono vivere nell'ombra e temere l'arresto solo perché sono innamorate. E poi c'è un ottimo cast, che ha avuto il merito di dare ai personaggi ancora più spessore e autenticità e di instaurare una splendida chimica. David Dawson è stato una vera rivelazione: con la sua performance è riuscito a rubarmi il cuore, facendomi sentire tutto il dolore di Patrick e tutto il suo amore, tant'è che in certi momenti avrei voluto oltrepassare lo schermo della tv e abbracciarlo fortissimo (dategli dei premi, subito!). Emma Corrin, diventata famosa nei panni di Lady Diana in The Crown, ha incarnato benissimo lo spirito di Marion, e anche Harry Styles, al secondo ruolo cinematografico importante dopo quello in Don't worry darling (prima aveva avuto delle particine in Dunkirk ed Eternals) è stato molto bravo, contribuendo, come Michele Bravi in Amanda, a smontare il pregiudizio secondo cui un artista deve limitarsi a un unico ambito. Certo, i due momenti in cui ha un attacco di rabbia sono stati un tantino esagerati, ma è riuscito a farmi sentire tutte le emozioni, le paure e il grande amore di Tom anche attraverso i suoi occhi, permettendo di rimediare alla mancanza del suo punto di vista nel romanzo.
Questo amore ti divora. Compatisco quelli che non sanno come ci si sente ad essere così innamorati.
Il film è riuscito a colmare praticamente tutte le lacune che avevo riscontrato nell'opera di partenza, differenziandosi da essa sotto molti aspetti. Se in quest'ultima infatti era stata quasi relegata in un angolo in confronto alla narrazione di Marion, qui la grande, tormentata e toccante storia d'amore tra Patrick e Tom, nei momenti belli come le scene di passione e il viaggio a Venezia (una delle mie parti preferite) e nei momenti brutti, si prende tutto lo spazio che merita. Mi è arrivata dritta al cuore riempendomi di tenerezza (e anche di tanta rabbia nei confronti degli omofobi, e di tanto dolore per tutte le persone che non hanno avuto la possibilità e la libertà di amare.) Così come mi è arrivata al cuore la dolce e commovente parte finale, di gran lunga più bella rispetto a quella originale (sfido chiunque di voi a non lasciarvi sfuggire neppure una lacrimuccia).
È un vero peccato non averlo potuto vedere in anteprima al cinema come negli Stati Uniti, perché My Policeman meriterebbe davvero di essere visto sul grande schermo, ma sono sicura che saprà comunque commuovere un'inifinità di persone e che saprà rammentare loro che non è mai troppo tardi. Ora non mi resta che aspettare (con molta trepidazione) un altro film a tematica LGBTQIA+ prodotto da Amazon Studios, anch'esso tratto da un romanzo (che in questo caso ho adorato): Rosso, Bianco & Sangue Blu.
Io spero che lo terrai qui e che lo amerai. È quello di cui ha bisogno, di cui hai bisogno tu.
VOTO: 4,5/5
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