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giovedì 17 dicembre 2020

Mank

      

TITOLO: Mank

TITOLO ORIGINALE: Mank

GENERE: Drammatico, biografico

REGIA: David Fincher

                                                       CAST:    Gary Oldman, Amanda Seyfried, Lily  Collins, Charles Dance, Arliss Howard, Tom Burke, Tom Pelphrey, Joseph Cross, Tuppence Middleton, Sam Troughton,  Jamie McShane, Toby Leonard Moore, Leven Rambin.

DURATA: 131 minuti

PAESE DI PRODUZIONE: USA

DISTRIBUZIONE: Netflix   


TRAMA

La Hollywood degli anni a cavallo tra i 30' e i 40' è rivisitata attraverso gli occhi e alla graffiante ironia dello sceneggiatore  alcolista Herman J. Mankiewicz, raffigurato mentre scrive la sceneggiatura di  Quarto potere, il capolavoro di Orson Welles.


RECENSIONE

"Cos’è che dice lo scrittore ? Racconta la storia che conosci."

Nella Hollywood degli anni d'oro lo sceneggiatore alcolizzato Herman J. Mankiewicz viene incaricato di scrivere la sceneggiatura di Quarto potere, film d'esordio del giovane genio prodigio Orson Welles.

Era dai tempi dell'uscita di L'amore bugiardoGone girl nel 2014 che David Fincher non si avventurava nel magico mondo del cinema. Mank è la terza collaborazione tra Fincher e la piattaforma streaming Netflix, dopo la realizzazione delle due serie televisive House of cards e Mindhunter.

Fin dai titoli di testa  è evidente l'intento di Fincher di voler ricreare l'atmosfera del tempo attraverso lo stile estetico dell'epoca espresso in uno smagliante bianco e nero. Un grande lavoro infatti è stato fatto nella direzione della fotografia e nel montaggio (si veda l'utilizzo di dissolvenze incrociate) per ricreare esattamente quei particolari tipici dei film degli anni 30' e 40'.

 Mank però è un biopic atipico, che non si limita solamente a ricreare l'atmosfera di quei tempi, spesso infatti il bianco e nero del film è campito da uno sfondo grigio che contribuisce a creare una sorta di onirismo. In Mank vengono presentati molti frammenti del passato di Mankiewicz che sono accostati al presente della stesura della sceneggiatura del film, e questo è un chiaro riferimento alla struttura narrativa di Quarto potere.

Mank racconta anche della  relazione tra il magnate William Randolph Hearst e la stella del cinema Marion Davies. La complessa storia d'amore tra Hearst e la Davies ha ispirato Mankiewicz per la realizzazione del rapporto tra i due protagonisti di Quarto potere, Charles Foster Kane e Susan Alexander Kane. Questo riferimento provocò molto risentimento in Hearst che infatti fece sabotare il film.


         

 " Niente è meglio del confronto."

 Nel film vengono mostrati i lati più fragili  di Mankiewicz, come ad esempio il fatto che fosse un grande bevitore, ma viene fatta anche vedere la grande cultura che possedeva, nel film lo ascoltiamo  spesso citare  testi di Shakespeare e Cervantes.

 Un film biografico che però, celebrando Quarto potere, mette in discussione la natura stessa del genere biopic, sottolineando  che è impossibile fare una rappresentazione coerente e verosimile di un personaggio come Mankiewicz - proprio come Mank aveva fatto con Kane - e ricostruendo quell'epoca non come se fosse una realtà realmente accaduta, ma piuttosto come un mondo smarrito tra realtà e finzione.

"Ieri sono stato a una festa in cui Scott Fitzgerald parla di te come un uomo rovinato. Ecco quanto vanno male le cose."

 

Voto: 5/5

 

 



 



 

 



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