Gli eventi sono ben diversi dalla serie animata che molti delle vecchie generazioni ricordano, però la sostanza della trama rimane la stessa: la storia di due gemelle omozigoti ed esper, capaci di comunicare con la telepatia e di teletrasportarsi con la forza del pensiero, e delle loro storie d'amore con Noda e Kurashige, che nelle censure italiane abbiamo conosciuto come Nelson e Karver. E non mancano anche gli altri noti personaggi, come il professor Kageura (alias Kaspar), Masaki Takamura (Marcello)... Le vicende sono avvincenti,, avventurose e romantiche, segnate dalle abilità extrasensoriali di Tomomi e Mikage, che le rendono prede di personaggi loschi, disposti a tutto pur di conoscere i segreti dei fenomeni paranormali, tentando di usarle come cavie, e dagli interventi di Noda e Kurashige, sempre pronti a proteggerle. Oltre al romanticismo, possiamo apprezzare, in questo manga, il tema dell'amore fraterno. Tomomi e Mikage, infatti, non sono solo sorelle, sono anche amiche del cuore, sono unite da un forte legame per il quale sono l'una la metà dell'altra, e nei momenti di bisogno si sostengono a vicenda. Il fatto stesso che siano gemelle non è una coincidenza forzata, ma è anch'esso essenziale nello sviluppo della trama.
L'autrice dimostra uno stile formidabile, caratterizzato da un tratto che, pur sembrando quasi abbozzato, risulta splendido, con il bellissimo design dei personaggi, che presentano degli occhi pieni di profondità. Una tecnica che non si rivela per niente pesante, mettendo troppe campiture nere, linee cinetiche o retini, però arriva ad un livello buono. La colorazione della maestra Akimoto risulta scarsa e poco elaborata, tuttavia il fatto che lasci molte parti in bianco conferiscono una certa unicità di stile, dando leggerezza alle illustrazioni.
Miracle Girls è una riscoperta unica per le generazioni che sono cresciute coi cartoni animati cantati da Cristina d'Avena e un classico da conoscere per le nuove generazioni che intendono esplorare approfonditamente il mondo dei manga, scoprendo una delle più grandi opere del passato. Forse il manga è anche meglio dell'anime, poiché la trama ha un fine, e non si compone di capitoli autoconclusivi come gli episodi animati.
Voto: 4/5
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