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sabato 29 ottobre 2022

"My Policeman", di Bethan Roberts

 


TITOLO: My Policeman

TITOLO ORIGINALE: My Policeman

AUTORE: Bethan Roberts

CASA EDITRICE: Frassinelli

GENERE: Narrativa LGBTQIA+ storica

PAGINE: 330

DATA DI PUBBLICAZIONE: 9 novembre 2021

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 17,90



TRAMA



Marion e Patrick: così simili nella loro presunzione romantica di ottenere ciò che desiderano. Per entrambi, l'oggetto del desiderio si chiama Tom Burgess, un giovane uomo dal fascino irresistibile e imperscrutabile. Tom è il fratello maggiore della migliore amica di Marion. Si conoscono da adolescenti e per lei è amore a prima vista. Di lì a poco, Tom parte per il servizio militare e poi per l'accademia di polizia, ma Marion è decisa ad aspettarlo, a conquistarlo, sperando in una proposta di matrimonio. Quando finalmente arriva, lei è al settimo cielo, incurante dei segnali che dovrebbero metterla in guardia. Convinta che il suo amore basterà per entrambi. Ignara che Tom ha un'altra vita. Patrick è un artista e lavora come curatore al museo di Brighton. Anche per lui Tom è stato un colpo di fulmine, una folle beatitudine per cui sarebbe disposto a rischiare tutto. Ma nell'Inghilterra di fine anni Cinquanta, in cui l'omosessualità è condannata dalla società e dalla legge, il matrimonio resta per Tom un nascondiglio sicuro. E così, Marion e Patrick dovranno dividersi l'amore di Tom, fino a quando uno di loro non resisterà più. E le loro tre vite saranno spezzate.



RECENSIONE



Pensavo di cominciare così: Non voglio più ucciderti, perché è vero, ma poi ho deciso che l'avresti trovato melodrammatico.



Mancano pochi giorni all'uscita dell'attesissimo film con Harry Styles, Emma Corrin e David Dawson, e non poteva esserci occasione migliore per parlarvi del romanzo omonimo su cui è basato. Ambientato in due archi temporali, uno nel 1999 e l'altro tra il 1957 e il 1958, racconta la storia di Marion, una giovane donna di Brighton che sogna di diventare insegnante. Mentre frequenta la grammar school conosce il fratello della sua migliore amica, Tom, un ragazzo affascinante e a tratti misterioso di cui si innamora perdutamente e che, poco prima di partire prima per il servizio militare e poi per l'accademia di polizia, si offre di insegnarle a nuotare. Al suo ritorno finalmente la promessa viene mantenuta, e dopo qualche mese lui le chiede di sposarlo. Nel frattempo le presenta Patrick, un uomo di dodici anni più di lui che fa il curatore del museo di Brighton, dando vita a un bel trio di amici. Tuttavia Marion ignora che in realtà Patrick e Tom sono innamorati e che quest'ultimo ha deciso di sposarla solo per rifugiarsi dalla mentalità bigotta e omofoba dell'Inghilterra dell'epoca. E quando tutto viene a galla, il dolore e la rabbia la spingono a compiere un gesto destinato a distruggere le loro vite.

Ho sentimenti molto contrastanti nei confronti di My Policeman. Dal punto di vista oggettivo è un bel libro e si vede lontano un miglio che l'autrice è molto brava a scrivere, tant'è che ha saputo rendere alla perfezione l'atmosfera dell'Inghilterra dell'epoca, con tutti quegli assurdi pregiudizi ancora profondamente radicati in una società omofoba, sessista e bigotta, ha dato vita a personaggi complessi e umani molto interessanti che commettono errori, amano e convivono con grandi dolori. Tuttavia, ci sono stati diversi elementi che mi hanno lasciata alquanto perplessa. Tanto per cominciare, l'autrice ha dichiarato di essersi liberamente ispirata alla vera storia di E. M. Forster, creandone però una versione fin troppo tragica con rarissimi, minuscoli sprazzi di felicità e concentrando gran parte dell'attenzione non sui due innamorati come ci si potrebbe aspettare, ma su Marion, sulle sue illusioni infrante, sulle sue storie da insegnante, sulle sue decisioni e sul suo tentativo di espiazione. Dà l'impressione che il libro non sia stato affatto scritto per la comunità LGBTQIA+, ma per altre persone etero che associano alla comunità stessa il solo concetto di tragicità e che, se chiedi loro di citarti un'opera queer, ti rispondono sempre e soltanto I segreti di Brokeback Mountain (in parole povere, quelle che non vogliono storie d'amore omosessuali nei classici Disney perché, testuali parole, vogliono che "i bambini non scoprano subito queste cose e crescano con l'idea di lieto fine". Ma stiamo scherzando?). Quest'impressione è avvalorata anche dal fatto che il povero Patrick, il personaggio più positivo e meglio riuscito insieme alla collega di Marion, Julia (che avrei voluto conoscere meglio), viene usato come un sacco da boxe vivente: provate a fare un'elenco delle peggiori sofferenze che vi vengono in mente, moltiplicatele per due e avrete una vaga idea di ciò che gli è toccato in sorte. E questo perché? Perché è gay. Poveraccio, avrebbe meritato decisamente di meglio.





Dopo appena due giorni a godere delle possibilità offerte da Venezia, dissi 'Dovremmo venire a vivere qui'. E la risposta di Tom fu: 'Dovremmo andare sulla luna'. Ma sulle sue labbra c'era un sorriso.


Il libro è suddiviso in cinque parti, tre delle quali sono raccontate dal punto di vista di Marion, mentre le altre due sono pagine del diario di Patrick. Come ho già detto prima, quest'ultimo si è rivelato di gran lunga il personaggio migliore, e avrei tanto voluto che lo spazio a disposizione fosse stato maggiore per lui e per la sua storia d'amore con Tom. Marion non mi è piaciuta quasi per niente, perché sapeva perfettamente quello che stava facendo: persone a lei vicine avevano cercato di avvertirla sulla vera natura dell'uomo che amava, ma questo non le ha impedito di ostinarsi a volerlo sposare, fare outing a Patrick nella speranza che il marito finisse per amare lei e cercare di rimediare ai propri errori soltanto quarantotto (quarantotto!) anni dopo, vivendo nel frattempo un matrimonio infelice. Per quanto riguarda Tom, il poliziotto che dà il titolo alla storia, non abbiamo modo di conoscere cosa prova e cosa pensa davvero, perché le vicende non sono mai raccontate dal suo punto di vista, ed è una mancanza che si sente parecchio.
My Policeman non è certo il migliore romanzo a tematica LGBTQIA+ che sia mai stato scritto, ma si fa comunque leggere e come ho già detto l'autrice scrive molto bene. Lo consiglio più che altro a chi sta aspettando il film, in modo che si faccia un'idea di cosa aspettarsi. Per quanto mi riguarda la curiosità è un po' diminuita, ma lo guarderò lo stesso per completezza, nella speranza che alcune delle lacune riscontrate nella sua controparte letteraria vengano colmate.


Spero che fosse nel mio diritto chiederti di prestarmi orecchio, e so che avrai ascoltato con attenzione.


VOTO: 3/5














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