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martedì 24 settembre 2024

"All that's left in the world", di Erik J. Brown

 


TITOLO: All that's left in the world

TITOLO ORIGINALE: All that's left in the world

SAGA: All that's left in the world #1

AUTORE: Erik J. Brown

CASA EDITRICE: Rizzoli

GENERE: Romanzo post-apocalittico young adult con romance MM

PAGINE: 448

DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 febbraio 2024

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 17,00



TRAMA



Che cosa rimane quando non hai più niente da perdere? Speranze azzerate e un umorismo nero con cui affrontare il mondo. Con questo bagaglio viaggia Andrew, solo, affamato e ferito, attraverso un'America spettrale, colpita da un virus che ha sterminato buona parte della popolazione mondiale. I pochi sopravvissuti sono gente pericolosa, disperati che non esitano a uccidere a sangue freddo chiunque contenda loro una latta di cibo o qualche medicina abbandonata sugli scaffali dei negozi saccheggiati. Andrew lo sa. Per questo, quando bussa alla baita di Jamie in cerca di aiuto ed è accolto da un fucile spianato, si aspetta che sia la fine. E invece no. Andrew e Jamie si riconoscono, perché in fondo si assomigliano: tutti e due provano un'innata repulsione per la spietata legge del più forte, e fidarsi uno dell'altro diventa inevitabile. La fiducia diventa amicizia, e l'amicizia con il tempo si trasforma in un legame più profondo. Ma i due ragazzi nascondono anche dei segreti e, nel corso del lungo viaggio che li attende, dovranno mettersi a nudo e chiudere i conti con il passato, lottando fianco a fianco per costruire una nuova vita insieme. Ma, proprio quando ogni cosa sembra perduta, scopriranno che l'amore è tutto ciò che resta, tutto ciò per cui vale la pena rischiare, vivere e morire.



RECENSIONE



A volte bisogna fidarsi. A volte, in questo mondo, il bene potrebbe sorprenderti.



È sempre bellissimo quando libri che puntavi da anni arrivano finalmente in italiano. Libri come questo, che costituisce l'esordio di Erik J. Brown. A causa di una pandemia di superinfluenza diffusa dagli uccelli, gran parte della popolazione mondiale è stata decimata. Andrew, un sedicenne del Connecticut, vaga da solo per l'America postapocalittica finché non finisce in una trappola per orsi. Ferito alla gamba, cerca rifugio in una baita sperduta nella foresta, e viene accolto da un fucile puntato addosso. Il proprietario è Jamison, detto Jamie, un coetaneo di Filadelfia rimasto solo a sua volta, che dopo un'iniziale ostilità accetta di aiutarlo. Piano piano i due ragazzi diventano amici, e quando uno spiacevole evento turba la quiete, si ritrovano inaspettatamente a viaggiare insieme in un mondo che sotto sotto non è cambiato affatto. Ma mentre il loro legame si trasforma in qualcosa di più profondo, oscure minacce e segreti del passato incombono.

Sapete cosa c'è di più bello di vedere i libri tanto attesi uscire in italiano? Vedere quei libri appagare e superare le aspettative, e questo è proprio il caso di All that's left in the world. Con uno stile splendido, l'autore ha dato vita a una storia estremamente toccante e profonda, ambientata in un futuro non molto lontano, come si evince dai riferimenti ai film Marvel, a Tom Holland e alla recente pandemia di COVID, tema a cui si è avvicinato con la massima sensibilità possibile. È un futuro triste che fa molta paura, perché nonostante tutto vige ancora la legge del più forte, la natura si riprende fino in fondo i suoi spazi e aumenta i pericoli a dismisura, e uomini senza scrupoli gridano forte il loro odio, cercando di costruire una società a propria immagine e somiglianza che vede una minaccia in chiunque non sia un maschio alfa bianco etero. A questo ottimo worldbuilding si accompagnano ottimi personaggi, in modo particolare Andrew e Jamie, che raccontano le loro avventure in prima persona e si fanno amare a dismisura così come sono, pregi e difetti. Sono due ragazzini smarriti che hanno perso tutto e si tengono dentro segreti che potrebbero mettere a repentaglio il loro legame, ma piano piano imparano a fidarsi l'uno dell'altro e si salvano a vicenda. Il loro amore è stupendo e commovente, mi ha fatto venire le farfalle nello stomaco con gli occhi a cuoricino, e mi ha ricordato un piacevole mix tra quello di Mateo e Rufus in  L'ultima notte della nostra vita e quello di Arthur e Ben nella dilogia What if it's us. Mi rendo conto di averlo già detto altre volte, ma credo che in questo caso il paragone sia ancora più azzeccato, visto che si tratta di un romanzo queer post-apocalittico: se Andrew e Jamie fossero una canzone, sarebbero Cronaca di un tempo incerto di Michele Bravi.





Ero così spaventato prima che arrivassi. Mi hai fatto sentire al sicuro. Come se non fosse finito tutto, come se al mondo fosse rimasto ancora qualcosa. Perché adesso ho te.



L'autore ha rivelato di aver scritto questo libro perché era stufo di non vedere rappresentate le persone queer nella letteratura post-apocalittica, e fin dall'inizio è sempre stato inteso come un prodotto di finzione e intrattenimento. Poi la realtà ha finito inevitabilmente per mescolarsi alla fantasia, rendendo la pandemia un tema universale, e ciò ha in qualche modo rafforzato il cardine di questa storia: la fiducia. Stanno accadendo così tante cose brutte in questo mondo, tra guerre, ingiustizie, malattie e crisi climatiche, ma nonostante tutto esistono ancora persone capaci di dare speranza e fiducia nel genere umano, perché credono nella gentilezza, nella collaborazione, nell'amore. Persone meravigliose come Andrew e Jamie, che malgrado le avversità in realtà non hanno perso nulla di ciò che erano, né la speranza né la bontà, e fidandosi prima l'uno dell'altro e poi di chi viene loro in aiuto compiono uno di quei gesti sottili che possono rendere il mondo migliore. C'è più bisogno che mai di persone così, e di storie così.

All that's left in the world è un libro meraviglioso che entra nel cuore, un libro che commuove, fa sorridere, riflettere, tiene col fiato sospeso fino alla fine e dà speranza, ricordandoci che c'è sempre qualcosa o qualcuno per cui vale la pena lottare. Mando un forte abbraccio a Erik J. Brown, e mi auguro che il sequel esca al più presto in italiano.



Poi, però guardo Jamie; sento la sua risata, vedo il suo sorriso, e le tenebre svaniscono. Allora ritrovo di nuovo la speranza, perché so che in questo mondo c'è qualcosa per cui vale la pena lottare. Qualcosa per cui vorrò lottare sempre, se sarò costretto a farlo.



VOTO: 5/5










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"All that's left in the world", di Erik J. Brown

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