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lunedì 29 marzo 2021

"SORCERY OF THORNS", di Margaret Rogerson

 


TITOLO: Sorcery of thorns

TITOLO ORIGINALE: Sorcery of thorns

AUTORE; Margaret Rogerson

CASA EDITRICE: Mondadori, collana Oscar Vault

GENERE: Fantasy Young Adult con romance FM

PAGINE: 444

DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 gennaio 2021

PREZZO EBOOK: € 11,99

PREZZO CARTACEO: € 22,00


TRAMA


Tutti i maghi sono malvagi. Ed Elisabeth lo sa da sempre. Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l'atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L'unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. Man mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche  che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.


RECENSIONE


-Ti piace questo posto?

-Certo che sì. Ci sono dei libri.


Chi non ha mai trovato rifugio nei libri? È quello che capita a Elisabeth, la diciassettenne orfana protagonista del secondo romanzo dell'autrice bestseller Margaret Rogerson. Vive da sempre in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, che ospita grimori magici divisi in classi e dotati di coscienza, i più pericolosi dei quali, se provocati, possono trasformarsi in Maleficts, mostri spaventosi che seminano distruzione e morte. Il suo più grande sogno è diventare una guardiana, ma una terribile notte, proprio quando lei è la sola ad essere sveglia, un misterioso sabotatore libera un pericolosissimo grimorio e uccide la direttrice. Accusata ingiustamente di un crimine che non ha commesso, viene scortata in capitale per l'interrogatorio dal Magister Nathaniel Thorn e il suo fidato servitore Silas, che però credono nella sua innocenza. Elisabeth, alla quale è stato insegnato che tutti i maghi sono malvagi, inizialmente si mostra diffidente nei loro confronti, ma una catena di eventi la spinge ad allearsi con loro, in una corsa contro il tempo per impedire che il mondo intero venga annientato da un piano crudele.

Sorcery of thorns è un fantasy intrigante, appassionante e coinvolgente che riesce a regalare qualche ora di sogno e avventura. Il suo maggior punto di forza è costituito dai tre personaggi principali: mi sono riconosciuta in Elisabeth e nel suo amore per i libri, ho amato l'ironia di Nathaniel e il suo coraggio di condividere il doloroso passato che lo ha segnato, ma il mio preferito in assoluto è stato Silas, servitore dalle mille sfaccettature a cui mi sono affezionata poco a poco e che, per quanto mi riguarda, è diventato  uno dei migliori personaggi maschili di questo primo trimestre di letture.

L'autrice ha uno stile poetico ed evocativo che dà la sensazione di essere davvero all'interno delle Grandi Biblioteche e sentire l'odore di cuoio e di inchiostro, e ha saputo creare una storia interessante e bella nella sua semplicità, la cui atmosfera mi ha ricordato un po' quella de Il castello errante di Howl,  tra misteri da risolvere, duelli, incantesimi portentosi, maghi, demoni, ricerca della propria identità e un grande amore. Un altro punto di forza è proprio la storia d'amore tra Elisabeth e Nathaniel, che sboccia pagina dopo pagina e fa sognare e sospirare, risultando davvero appagante per tutti i lettori che amano le dinamiche enemies-to-lovers.




Quando hai vissuto esperienze terribili, a volte la promessa di qualcosa di buono può essere altrettanto spaventosa.


Altri tipi di amore presenti nel romanzo sono quello per i libri, i quali possiedono un cuore che può essere infranto, e l'amicizia, che vince la solitudine e aiuta a orientarsi nel labirinto del dolore: ho molto apprezzato il fatto che i protagonisti abbiano ciascuno il proprio dolore interiore e riescano ad affrontarlo e a conviverci restando insieme nonostante tutto.

Le uniche note negative sono il regno in cui si svolge la storia, che avrebbe meritato un maggior approfondimento, e la battaglia finale, che ho trovato alquanto sbrigativa e confusionaria. A parte ciò, consiglio vivamente la lettura di questo romanzo: non solo è un inno ai libri e al loro potere intrinseco, ma ci invita anche a non lasciarci mai ingannare dalle apparenze, perché tutto quello che ci spaventa o non riusciamo a capire potrebbe nascondere qualcosa di meraviglioso sotto la superficie. Ci ricorda che possiamo fare la differenza in tanti modi diversi, e che il cambiamento parte da ognuno di noi. Un messaggio che considero più attuale che mai.


Non erano i comuni libri che si trovavano nelle biblioteche. Erano conoscenza resa viva. Saggezza a cui era stata data una voce. Cantavano quando la luce delle stelle filtrava dalle finestre delle biblioteca. Provavano dolore fisico e sofferenza del cuore. A volte erano sinistri, grotteschi, ma anche il mondo esterno lo era. E questo non rendeva il mondo una causa meno degna per cui combattere, perché ovunque ci fosse il buio, c'era anche tanta luce.


VOTO: 4,5/5




venerdì 26 marzo 2021

Miyo, un amore felino

 

TITOLO: Miyo, un amore felino

TITOLO ORIGINALE: Nakitai watashi wa neko wo kaburu

TITOLO IN KANJI: 泣きたい私は猫をかぶる

GENERE: animazione, commedia, fantastico, sentimentale

REGIA: Jun'ichi Sato, Tomotaka Shibayama

PAESE: Giappone

ANNO: 2020

DURATA: 104 minuti

PRODUZIONE: Studio Colorido, Toho Animation, Twin Engine

DISPONIBILITA': Netflix

TRAMA

Una ragazza particolare si trasforma in una gatta per attirare l'attenzione del ragazzo che le piace, ma presto la distinzione tra umana e animale inizia a svanire.

RECENSIONE

Odio tutti, e odio anche questo stupido mondo.
Come vorrei che finisse tutto!

Come sarebbe la nostra vita se potessimo scegliere di essere un gatto? Sarebbe tutto migliore, oppure no? A questa domanda troviamo risposta attraverso le vicende che attraversa la giovane Miyo, una ragazza molto esuberante che, grazie a una maschera magica, ha il potere di trasformarsi in un gatto quando vuole, per poter passare del bel tempo col ragazzo di cui è innamorata, al quale non riesce a esprimere apertamente i propri sentimenti, senza che lui sappia chi sia in realtà il grazioso felino che ha addomesticato.

In questa pellicola rivediamo la difficoltà del comunicare su uno sfondo fantastico e metaforico, tra intrighi e momenti dolci, e anche divertenti. Miyo, non riuscendo a raggiungere il cuore di Hinode, il compagno di classe oggetto del suo amore, fa affidamento al proprio lato felino. Solo quando si mostra a lui come gatta, riesce a farsi apprezzare e a stare fra le sue braccia. Tutto ciò è un bel simbolo di come spesso, per farci accettare, ci nascondiamo dietro una maschera. Tale maschera, Miyo non la indossa soltanto quando diventa un gatto, ma anche attraverso i suoi atteggiamenti vitali e allegri, coi quali cerca di destare simpatia, essendo sempre stata isolata a causa della sua difficile situazione familiare. Questa difficoltà, nel corso della storia, la porta a compiere una scelta che rischia di rimpiangere per il resto dei suoi giorni, una scelta che la potrebbe portare a perdere definitivamente qualsiasi possibilità di comunicare.


 Ho finito di essere Miyo

Noi stessi, a volte, siamo vittime di noi stessi, delle scelte che facciamo, spesso senza essere realmente consapevoli delle conseguenze che esse comportano. La scelta peggiore che possiamo fare, come ci trasmette il film, è di isolarci e decidere di non provare più a comunicare, di fare muro con il mondo, di diventare, quindi, dei gatti. Tutto ciò viene espresso con una bellissima chiave metaforica: la trasformazione in gatto di Miyo rappresenta la tendenza ad isolarsi o a rifugiarsi in un proprio mondo, conseguenza a cui può portare il non riuscire a farsi accettare. Tale metafora è spesso ricorrente nelle storie fantastiche, insieme agli intrecci che si creano, però è una visione favolosa. La trasformazione in animale è un cliché, ma esso viene comunque elaborato abbastanza bene, immergendo lo spettatore in una storia che insegna molto, raccontando la semplice storia di una ragazza innamorata.

Ascolta. Io ti voglio conoscere meglio, Muje.
Voglio vedere questo lato di te, non solo il tuo volto sorridente.
Vorrei vedere anche la ragazza che si arrabbia

Voto: 4,5/5



giovedì 25 marzo 2021

"DANTE IN LOVE". di Giuseppe Conte

 


TITOLO: Dante in love

AUTORE: Giuseppe Conte

CASA EDITRICE: Giunti, collana Scrittori Giunti

GENERE: Narrativa contemporanea con elementi fantasy

PAGINE: 204

DATA DI PUBBLICAZIONE: 20 gennaio 2021

PREZZO EBOOK: € 10,99

PREZZO CARTACEO: € 17,00


TRAMA


Una storia di fantasmi che vede protagonista Dante Alighieri ai nostri giorni. Da seicentonovantanove anni, per una sola notte, il Padre eterno lo fa scendere dal Paradiso a Firenze per scontare il suo amore eccessivo per la poesia e per la bellezza terrena. Accoccolato ai piedi del “suo” Battistero, guarda lo spettacolo delle donne che passano e riprende il progetto di catalogare le sessanta più belle. Alla settecentesima notte Grace, una giovane studentessa straniera, per la prima volta gli dà l'impressione di avvertire la sua presenza. Così la segue in una esilarante sequenza di incontri e le racconta, come se potesse sentirlo, del suo amore per Beatrice e della sua esperienza segreta di Fedele d'Amore. La invita poi a compiere insieme un viaggio d'amore sul vascello magico mandato dal mago Merlino. Dopo che Grace ha baciato il ritratto del poeta, tutto cambia... Tra una favola degli equivoci e il dramma di una città impaurita e deserta come al tempo della Peste nera, se Amore appare a Dante anche Dante appare a Conte, in un gioco di specchi deformanti e di rimandi.


RECENSIONE


Sei in Paradiso, abbi gioia e luce, poi quando sarà il giorno che i calendari umani indicano come il venticinque di Marzo, lo stesso in cui tu racconti di aver cominciato con il tuo corpo il viaggio all'Inferno, ogni anno al tramonto del sole andrai a vivere sulla terra la tua vita di ombra.


Oggi è il Dantedì, e non avrei potuto trovare un'occasione migliore per parlarvi di questo libro molto speciale. con cui il poeta imperiese ha voluto rendere omaggio al sommo poeta nell'anno del settecentesimo anniversario della sua morte. Raccontato in prima persona in un dialogo diretto col lettore, segue le nuove avventure di Dante, che avendo passato la vita ad amare fino all'eccesso la bellezza e la poesia, è costretto a subire un bizzarro contrappasso: ogni anno, la sera del 25 marzo, deve scendere sulla terra in forma di ombra e osservare Firenze senza essere visto. La settecentesima notte, in un 2021 alternativo ormai Covid free, la sua attenzione viene catturata da Grace, una giovane studentessa americana che interviene per difendere un senzatetto. Con suo sommo stupore, Dante si rende conto che lei in qualche modo riesce a percepire la sua presenza, e finisce per innamorarsene. Decide così parlarle della sua esperienza come Fedele d'Amore, nella speranza che il suo contrappasso possa finalmente giungere al termine.

Dante in love è un libro meraviglioso a metà strada tra il romanzo e il saggio che, con uno stile raffinato e schietto, riesce a omaggiare degnamente il sommo poeta e le sue opere. Ci regala il ritratto di un Dante appassionato, innamorato ma anche ironico, descrivendo con cura il suo sguardo sul mondo, sulla poesia e sull'amore. Inoltre l' "incontro" con Grace è davvero delizioso e pieno di tenerezza, ed è molto facile immedesimarsi in lui e nel suo struggimento di ombra innamorata che non può toccare né essere vista. Tutto questo fa davvero commuovere.




Grace, non sono un angelo custode, non posso proteggerti come vorrei, ma non sono neppure un demone, da me non potrai mai aspettarti niente di male. Sono un'ombra. Ma un'ombra che ti ama.


Nel libro sono presenti riferimenti continui alla Divina Commedia e alla Vita Nova, a tutte le muse ispiratrici e al caro amico Guido Cavalcanti. Sono tutti riferimenti che fanno venire voglia di riprendere in mano le opere per rileggerle come se fosse la prima volta, e che vengono arricchiti dallo splendido saggio posto in appendice. 

Oltre all'amore e alla poesia, questo Dante ci offre uno sguardo sul mondo contemporaneo, un mondo in cui le persone si smarriscono dentro uno schermo e usano espressioni come sono in love e ti lovvo, in cui imperversa la crisi climatica e in cui un virus letale può svuotare le piazze e tenere tutti a distanza. Ma nonostante tutto, Dante in love ci dimostra che, anche nei periodi più difficili, anche nell'Inferno, la poesia riesce a donare uno spiraglio di luce, e che l'amore può portarci, attraverso un viaggio nel buio, a riveder le stelle. Non posso fare altro che ringraziare l'autore per questo piccolo capolavoro, che fa apprezzare ancora di più un poeta che vivrà per sempre.


Pensavo che dall'oscurità si può uscire. Che la morte non vince. Che il Paradiso non è perduto. E che la poesia, questa ragazza eretica, sfrontata, innamorata, dall'Inferno certo delle nostre esistenze ce ne lascia intravedere uno spiraglio, un tenue raggio dorato.


VOTO: 5/5





mercoledì 24 marzo 2021

The Irishman

 

TITOLO: The Irishman

GENERE: Biografico, gangster, storico, drammatico

ANNO DI PRODUZIONE: 2019

DISTRIBUZIONE: Cineteca di Bologna, Netflix

REGIA: Martin Scorsese

PAESE DI PRODUZIONE: USA

CAST: Al Pacino, Robert De Niro, Joe Pesci, Harvey Keitel, Anna Paquin, Bobby Cannavale, Ray Romano, Stephen Graham, Jesse Plemons

DURATA: 209 minuti

 

TRAMA

Il vecchio sicario Frank Sheeran ripensa a tutti i segreti che ha dovuto mantenere, per lealtà verso la famiglia Bufalino.

RECENSIONE

Con la pistola aggredire, col coltello fuggire.

Frank Sheeran detto The Irishman, è un veterano della seconda guerra mondiale, invischiato con il mafioso Russell Bufalino. Attraverso gli occhi di Frank, nel corso dei decenni, vengono raccontate la sua vita e parallelamente la sua carriera mafiosa, tra cui uno dei grandi misteri che ha più ossessionato l'opinione pubblica negli Stati Uniti, ovvero la misteriosa scomparsa avvenuta nel 1975, del sindacalista e amico di Frank Jimmy Hoffa, caso in cui Frank fu direttamente coinvolto.

Con The Irishman Martin Scorsese ritorna alle proprie origini, il genere gangster. Il film riporta alla ribalta la storia del sindacalista Jimmy Hoffa. Per la prima volta il regista italo-americano affronta la tematica politica in una sua pellicola. Infatti, sebbene la narrazione della pellicola si concentri esclusivamente sulla relazione tra Sheeran ed Hoffa, sullo sfondo appaiono alcuni dei fatti storici più rilevanti della storia recente americana, come l'omicidio Kennedy o l'invasione della baia dei Porci.

The Irishman è in tutti sensi un film mastodontico, sia per via della sua smisurata lunghezza che per il forte utilizzo della computer grafica, tecnica che è stata adoperata per ringiovanire gli attori incidendo pesantemente sui costi di produzione. In The Irishman, dopo oltre vent'anni, si ricompone il formidabile trio Scorsese-De Niro-Pesci. I tre non lavoravano più assieme dai tempi di Casinò e anche per questo motivo da The Irishman Scorsese trapela un forte sentimento nostalgico. Questo sentimento non è di certo rivolto alla criminalità di un tempo, ma al vecchio cinema che Scorsese faceva da giovane, e che secondo lui non esiste più. Ecco perchè The Irishman, a tratti, sembra di essere una sorta di rimpatriata tra vecchi amici.

Al Pacino, nel ruolo di Jimmy Hoffa, riesce a riprendere in pieno i tratti enigmatici e spudorati del suo personaggio, regalandoci per l'ennesima volta un'interpretazione di altissimo spessore. Finalmente, due leggende del calibro di Pacino e Scorsese hanno avuto la possibilità di realizzare un film insieme.


   Mai mollare quando sei in vantaggio.

   The Irishman si avvale di uno stile elegante ma brutale, il che è tipico dei film sulla mafia di Scorsese. Questo film potrebbe far pensare al tramonto di un genere, in realtà non è così. Al contrario, The Irishman, riesce a rinvigorire il vecchio genere  mostrandoci però una visione più intima, attraverso la vecchiaia di questi criminali che è però anche riflesso di quella del regista.

The Irishman segna il grande ritorno sulla scena di un maestro come Martin Scorsese, che pur relazionandosi con un genere a lui familiare, riesce ancora una volta a esprimere un'originalità che solamente i grandi artisti sanno incarnare.

 Tre persone riescono a mantenere un segreto solo se due sono morte.


Voto: 5/5  

 


 

   

 

 

"Qualcosa di favoloso", di Alexis Hall

  TITOLO: Qualcosa di favoloso TITOLO ORIGINALE: Something fabulous  SAGA: Something fabulous #1 AUTORE: Alexis Hall CASA EDITRICE: Quixote ...