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martedì 4 luglio 2023

"Le aquile della notte", di Alice Basso

 


TITOLO: Le aquile della notte

SAGA: Le indagini di Anita #4

AUTRICE: Alice Basso

CASA EDITRICE: Garzanti

GENERE: Giallo storico con romance FM

PAGINE: 348

DATA DI PUBBLICAZIONE: 16 maggio 2023

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 16,90



TRAMA



Langhe, 1935. La fuliggine delle fabbriche lascia il posto al dolce profilo delle colline infiammate dai colori dell'autunno. Mentre guarda il paesaggio che scorre dal finestrino del treno, Anita sa che ad attenderla non è una vacanza, ma una trasferta di lavoro per la rivista di gialli «Saturnalia», in compagnia dell'immancabile Sebastiano Satta Ascona. Per lei è così raro lasciare Torino che tutto le sembra meraviglioso. Inoltre è il periodo della vendemmia, il momento ideale per visitare le Langhe. Se non fosse che, pochi giorni dopo il suo arrivo, il corpo di un ragazzo viene trovato al limitare del bosco. In quel breve lasso di tempo, Anita ha scoperto che, insieme ad altri coraggiosi coetanei, il giovane faceva parte di un gruppo scout, in segreta violazione dei divieti imposti dal regime. Anita rimane affascinata da quella dimostrazione di carattere. E intanto, forse ispirata dal rosso del vino e dai mille volti di una terra ricca di inaspettati misteri, si avvicina come mai accaduto prima a Sebastiano. Ma perdere il controllo è un rischio, soprattutto se ci sono una verità da scoprire e la morte di un ragazzo a cui rendere giustizia. Anita è consapevole che solo le parole dei suoi amati detective possono mostrarle la strada verso la verità. Anche se il coraggio di non fermarsi davanti a nulla deve trovarlo dentro di sé. E ora ha bisogno di molto coraggio, perché i fili delle sue intuizioni la portano dove non avrebbe mai immaginato. Anita è di nuovo qui e con lei i racconti gialli che hanno fatto la storia della letteratura. Sullo sfondo dei vigneti incantevoli delle Langhe, la morte arriva puntuale, ma anche l'amore. Nessuno dei due in modo semplice, questo ormai Anita l'ha capito.



RECENSIONE



-Non trovi che sia - uh - discutibile che il lieto fine delle principesse coincida sempre con il matrimonio?

-Io non l'ho mai vista così. Per me, il lieto fine è che diventano regine.



Come ripeto ormai da anni l'estate non è estate senza un romanzo di Alice Basso, e sono stata felicissima di poter tornare per la quarta volta nel mondo di Anita, la dattilografa della Torino del 1935. È la mattina del primo ottobre, e in redazione entra a sorpresa Sauro Bonatti, il futuro suocero di Sebastiano, che lo invita a trascorrere una settimana in una villa delle Langhe con tutta la sua famiglia per la vendemmia in modo che possa rilassarsi e imparare anche il mestiere. Su incoraggiamento della dolce Mavi, la futura sposa, l'invito viene esteso anche ad Anita in modo che la stesura del nuovo numero di Saturnalia proceda senza intoppi, e lei accetta con entusiasmo: tra l'annuncio della guerra in Etiopia, i brontolii della madre e il matrimonio sempre più vicino, un po' di tregua è quello che ci vuole. Una tregua tuttavia destinata a trasformarsi in un'avventura nel momento in cui Anita, uscita per una passeggiata solitaria all'alba, si imbatte in un gruppo di cinque ragazzi: sono le Aquile, un gruppo di giovani boy scout, che il regime considera illegali. Ma appena ventiquattro ore dopo averli ufficialmente conosciuti insieme a Sebastiano, uno dei ragazzi viene trovato accoltellato. E la dattilografa e il traduttore, i cui sentimenti reciproci diventano sempre più forti, non hanno che una cosa da fare: indagare.

Per restare in tema,  la saga Le indagini di Anita Bo è come il vino: ogni libro è più bello del precedente, e questo quarto capitolo ne è la prova vivente. Ancora una volta Alice Basso ha creato una perfetta combinazione di accuratezza storica (anche grazie all'interessantissima appendice), ironia, giallo, suspense e batticuore, e non ha lesinato in sadismo. Per quanto ami Torino con tutto il cuore (dopotutto è la mia città), devo dire che una delle cose che ho maggiormente apprezzato è stata la scelta di ambientare gran parte della vicenda nelle Langhe, tra paesaggi splendidi e le luci e ombre della vendemmia, con diversi riverimenti a Pavese e a Fenoglio. Un altro punto di forza è l'ulteriore tassello nel percorso di crescita di Anita e Sebastiano, sempre più uniti e disposti a tutto per far trionfare la verità e la giustizia mettendosi in gioco in prima persona pur sapendo dei pericoli che corrono. Ormai si sono ritagliati un posto speciale nel mio cuore, così come i loro amici Julian, Clara e Candida, in questo capitolo meno presenti ma comunque di vitale importanza. Al contrario, ho sentito crescere a dismisura la rabbia nei confronti di Sauro Bonatti, di certi suoi parenti e di altri personaggi, fascisti fino al midollo, capaci di far del male senza alcuna conseguenza e  così esaltati per la guerra d'Etiopia che reputano un'opera di bene (non ho potuto fare a meno di provare una sorta di déja vu nel momento in cui Corrado, il fidanzato di Anita, si è irritato nei confronti della Società delle Nazioni per aver sanzionato l'Italia per aver scatenato la guerra.)






Non c'è un solo campo nel quale non si possa essere ribelli.



Diventa sempre più difficile recensire una saga così lunga senza fare spoiler, perciò posso dirvi che sono due le ragioni principali per cui ho amato questo libro. In primo luogo, come i capitoli precedenti, ha dei grandi protagonisti, che in questo caso sono i ribelli, non solo i boy scout che si incontrano in gran segreto nel bosco nel cuore della notte, ma anche sportivi, artisti, o persone che ospitano nelle loro case nightclub clandestini per riunire chi, anche nel suo piccolo, si oppone a un regime che mette la mano su tutto per il gusto di controllare e dominare. In secondo luogo, qui finalmente avviene la svolta sentimentale che aspettavo da tanto tempo, attraverso sequenze pregne di struggente tenerezza capaci di colpire dritto al cuore suscitando una profonda commozione e il forte desiderio che ci sia speranza per un lieto fine, in questo momento traballante e incerto.

Come ho già detto prima, Le aquile della notte è al momento il più bel romanzo della saga, una storia intensa che fa sorridere, riflettere, battere forte il cuore e tenere col fiato sospeso, ricordandoci che anche nei momenti in cui sperare non è facile, se ci guardiamo bene intorno possiamo scoprire che ci sono tante cose belle e persone che sono esattamente come noi, pronte a cambiare il mondo attraverso gesti sottili. Come sempre faccio una valanga di complimenti ad Alice Basso, anche se questa volta ha deciso di farmi penare ancora di più con un cliff-hanger finale che dovrebbe essere illegale, considerando che ci vorrà quasi un anno prima che arrivi il quinto ed ultimo capitolo. Non vedo l'ora di scoprire come si concluderanno le avventure di Anita.



Non è finita finché non è finita, signorina.



VOTO: 5/5















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