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martedì 7 marzo 2023

"Verso il frastuono del caos", di Carmen Jenner

 


TITOLO: Verso il frastuono del caos

TITOLO ORIGINALE: Towards the sound of chaos

SAGA: The Southbound Series #1

AUTORE: Carmen Jenner

CASA EDITRICE: Hope Edizioni

GENERE: Romance FM contemporaneo

PAGINE: 294

DATA DI PUBBLICAZIONE: 9 maggio 2019

PREZZO EBOOK: € 3,99 (gratis con kindle unlimited)

PREZZO CARTACEO: € 16,90



TRAMA


Jake Tucker è un uomo a pezzi. A ventidue anni, ingenuo e inquieto, si è arruolato nel Corpo dei Marines. Nove anni e quattro missioni dopo, Jake ritorna sul suolo americano, anche se la sua mente è rimasta saldamente radicata nelle sabbie dell'Afghanistan, insieme agli uomini che non ce l'hanno fatta. Ferito, annientato e gettato via dalla guerra, Jake ha come compagnia solo il suo cane, Nuke, una sindrome da stress post-traumatico e il senso di colpa del sopravvissuto. Per nove anni non è passato istante senza che non si sia chiesto quando per lui sarebbe stato l'ultimo giorno, ma c'è ben poco conforto nel fatto che sia ancora vivo, quando nessuno del suo plotone lo è più. Ellie Mason non ha tempo per gli uomini spezzati dalla vita. È troppo impegnata a cercare di portare del cibo in tavola. E fare fronte alle esigenze di Spencer, suo figlio, affetto da autismo, talvolta è come combattere dietro le linee nemiche. Come se destreggiarsi nei campi minati dell’essere una madre single non fosse sufficiente, Ellie si sente attratta da quel tranquillo Marine, solitario quanto lei. Ma ha già amato uomini traumatizzati, e ne è uscita straziata. Ambientato nel pittoresco scenario di Fairhope, Alabama, Ellie e Jake si ritrovano coinvolti nel frastuono del caos. L’amore è guerra. Solo il più forte sopravvive, e la resa è inevitabile.



RECENSIONE



Il terrore suona sempre allo stesso modo nel buio, poco importa da quali polmoni venga strappato.



Come una falena attratta da una fiamma, ho scelto di leggere questo libro in gran parte perché sono molto interessata ai temi dell'autismo e della salute mentale, e un po' perché è stato pubblicato dalla stessa casa editrice che ha dato piena fiducia a due opere da me molto amate, ovvero Come anima mai e Rosso, Bianco & Sangue Blu. Ci troviamo a Fairhope, in Alabama, dove la trentenne Ellie Mason vive da qualche anno occupandosi di un salone per parrucchieri e di suo figlio Spencer, un dolcissimo bambino di otto anni che ha un disturbo dello spettro autistico e un disturbo dell'integrazione sensoriale. Un giorno, mentre lo accompagna a scuola, ha un incidente d'auto e viene soccorsa dal trentunenne Jake Tucker, un ex marine che ha combattuto in Afghanistan perdendo tutti i compagni del suo plotone, ha un disturbo post traumatico da stress e ogni mattina va a correre insieme al suo cane da assistenza Nuke. Il primo incontro non è certo dei più incoraggianti (lei per lo stress finisce addirittura per vomitargli addosso), e neanche il secondo, ma col passare del tempo, complice il rifugio per cani gestito da Olivia, la migliore amica di Ellie, Jake finisce per fare amicizia con Spencer, aiutandolo ad accettare qualche cambiamento positivo nella sua routine, e di conseguenza anche con Ellie, di cui si innamora ricambiato. Ma, seppur in modo diverso, gli innamorati sono due anime spezzate, e le speranze per un lieto fine sembrano una mera utopia.

Vorrei tanto poter dire altrimenti, visto che le premesse sembravano davvero promettenti, ma devo riferire con rammarico che Verso il frastuono del caos ha completamente deluso le mie aspettative sia per il contenuto sia per la forma. Sparsi qua e là ci sono dei piccoli refusi che possono capitare a tutti, ma la cosa davvero grave è l'utilizzo di tempi verbali errati la cui responsabilità tuttavia non è attribuibile alla traduzione, che tutto sommato è abbastanza buona, bensì, come ho scoperto dando un'occhiata in giro, al testo originale, sul quale si sarebbe dovuto eseguire un editing migliore. A giudicare dalla quarta di copertina, la storia avrebbe dovuto farmi piangere anche l'acqua del battesimo, strapparmi il cuore e ricucirlo piano piano, però purtroppo non è andata così, soprattutto per via dei personaggi, tra i quali gli unici che si salvano al cento per cento sono Olivia, che ama il suo lavoro e si prende cura degli amici come se fossero la sua famiglia, Spencer, che oltre ad essere adorabilmente schietto rappresenta alla perfezione i bambini che hanno un disturbo dello spettro autistico, e il cane Nuke (a proposito, come puoi pensare di affidare a un uomo traumatizzato dalla guerra un cane il cui nome richiama le bombe? Mistero!), la cui funzione principale è essere un protettore fedele e affetuoso. Ci sono due antagonisti così malvagi che le sberle sarebbero delle punizioni troppo riduttive, e sfortunatamente i due protagonisti non ne escono tanto bene. Di Jake ho apprezzato la gentilezza, la tenacia e il modo in cui si approccia a Spencer, ma il suo disturbo post traumatico da stress, pur essendo ben rappresentato attraverso attacchi improvvisi, episodi dissociativi e ricordi vividi dei traumi vissuti, non viene trattato con l'adeguata cura, perché nonostante ne abbia chiaramente bisogno fin dall'inizio è soltanto verso la fine che lui si decide a seguire un percorso terapeutico, e nel frattempo commette una serie di errori da cartellino rosso verso la donna che ama. Per quanto riguarda Ellie, inizialmente nutrivo ammirazione nei suoi confronti, perché passare quello che ha passato e crescere da sola un figlio non sono affatto cose da poco, ma nel corso della lettura certi atteggiamenti e certe uscite profondamente infelici stile <<A volte vorrei che mio figlio non fosse nato autistico>>, <<Riverso la mia rabbia verso la sua malattia, cioè l'autismo>> e <<Ho spesso desiderato di urlare contro Dio per aver fatto Spencer autistico>> l'hanno fatta diventare a dir poco insopportabile (cara signorina "Sarò anche bionda, ma non sono stupida" -sì, si definisce proprio così-: l'autismo non è una malattia, e se parli in questo modo mi fai venire voglia di urlare contro chi ti ha fatto così stupida e ignorante.) Stando così le cose, la storia d'amore, fatta di continui tira e molla, battute piccanti nei momenti meno opportuni, tanta sofferenza e un po' di speranza, non è riuscita a emozionarmi come avrebbe dovuto.






Non sono più solo.



Leggendo il romanzo ho avuto l'impressione che volesse essere una sorta di retelling più cupo e piccante del bestseller Ho cercato il tuo nome di Nicholas Sparks, visto che hanno parecchi elementi in comune (per esempio l'ex marine traumatizzato dalla guerra, il cane fedele, la giovane madre single bionda di nome Elizabeth che cresce un bambino speciale, il rifugio per cani che lega tutti i personaggi come un filo invisibile, un ex marito che è un grandissimo pezzo di melma.) C'è però una sostanziale differenza: Ho cercato il tuo nome (così come il suo adattamento cinematografico con Zac Efron e Taylor Schilling) è bellissimo e commovente, mentre questo libro è così così. E dico generosamente così così perché nonostante tutto gli riconosco due meriti: aver denunciato gli orrori della guerra e aver dimostrato che l'amore non guarisce il dolore come per magia, ma può darti degli input per iniziare a orientarti e intraprendere un percorso medico.

In sintesi, Verso il frastuono del caos aveva il potenziale per essere davvero un bellissimo romanzo, ma purtroppo le aspettative non sono state soddisfatte. Tuttavia, pur non avendo intenzione di leggere le altre opere di Carmen Jenner, il mio affetto e la mia stima per la casa editrice Hope restano immutati.



Talvolta arrendersi al caos di qualcun altro è l'azione più coraggiosa che si possa fare.



VOTO: 2/5










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