TITOLO: Encanto
TITOLO ORIGINALE: Encanto
GENERE: Film d'animazione musicale fantasy per famiglie
ANNO: 2021
REGIA: Byron Howard, Jared Bush e Charise Castro Smith
PAESE DI PRODUZIONE: USA
DURATA: 99 Minuti
DISTRIBUZIONE: The Walt Disney Company Italia
TRAMA
La straordinaria famiglia Madrigal vive nascosta tra le montagne della Colombia, in una casa magica, in una città vivace, in un luogo meraviglioso e incantato chiamato Encanto. La magia della casa ha donato a ogni bambino della famiglia un potere unico, dalla superforza alla capacità di guarire. A tutti tranne a Mirabel. Ma quando scopre che la magia che circonda Encanto è in pericolo, la ragazza decide che lei, l'unica Madrigal ordinaria, può essere l'ultima speranza della sua straordinaria famiglia.
RECENSIONE
Talento o non talento, sono speciale quanto il resto della mia famiglia.
Sembra solo ieri che Biancaneve e i sette nani usciva al cinema, dando inizio a un universo meraviglioso chiamato Disney. E invece eccoci qua, a parlare del sessantesimo classico d'animazione, un film che fin dall'uscita del primo teaser la scorsa estate, periodo in cui è esploso con maggior fervore il mio amore per la cultura latina, mi ha attirata come il canto di una sirena. La storia comincia in una valle tra le montagne della Colombia, dove, in un momento di grande sconforto, una candela benedice Alma Madrigal e i suoi tre figli Pepa, Bruno e Julieta con un miracolo, dando vita a Casita, una casa piena di magia. Da quel momento, col passare del tempo, ogni bambino della famiglia, al compimento dei cinque anni, riceve in dono un talento unico nel suo genere, fatta eccezione per la quindicenne Mirabel, figlia minore di Julieta, che si sente terribilmente sbagliata e fuori posto. Il giorno in cui il suo cuginetto riceve in dono il proprio talento, la ragazza comincia ad accorgersi che qualcosa non va: crepe sui muri e altri segnali improvvisi fanno presagire che il miracolo si sta indebolendo e che l'esistenza stessa di Casita è in grave pericolo. Tuttavia non viene creduta, e perciò decide di cogliere l'occasione al volo lanciandosi in una missione che la porterà a scavare nei segreti del passato. Solo così potrà salvare il miracolo e dimostrare a tutti di essere una degna Madrigal.
Non ci sono parole abbastanza grandi per esprimere quanto ho amato Encanto, che si è rivelato di gran lunga al di sopra delle mie aspettative. È una coloratissima fiaba musicale piena di magia, meraviglia e tenerezza, in cui ogni cosa è avvolta da quell'atmosfera calda e accogliente che ti fa sospirare e sussurrare: <<Eccomi qua, sono a casa>>. La famiglia Madrigal è davvero straordinaria, e ogni personaggio ha la sua storia, le sue peculiarità, un bagaglio con cui convivere. Ho adorato in particolare la dolcezza del piccolo Antonio, la tenacia di Luisa e anche la simpatia di... Non si nomina Bruno! Ma a conquistare davvero il mio cuore è stata Mirabel, che in una manciata di scene è diventata la mia eroina Disney preferìta di sempre. A parte il fatto che dal punto di vista fisico ci somigliamo tantissimo, mi sono riconosciuta in lei, nel suo sentirsi sbagliata e fuori posto, nelal sua goffaggine, nel suo desiderio di essere accettata, nella sua forte sintonia con chi le è caro, e anche nella sua capacità di rialzarsi sempre dopo ogni caduta. Sono convinta che molte altre persone potranno immedesimarsi in lei e provare nei suoi confronti un forte senso di empatia. In effetti si può dire che uno dei maggiori punti di forza di questo film è proprio l'empatia che riesce a suscitare, così come la cura con cui è stata raffigurata la Colombia, nelle sue ombre e nelle sue luci. C'è la tragica realtà del desplazamiento forzado, lo sfollamento di massa causato dalla violenza e dalla guerra civile, ma c'è anche una sorta di resiliente riscatto che ci mostra la bellezza del paese attraverso la flora, la fauna e la cultura. Tutto è curato nei minimi dettagli, dall'imponenza delle palme della valle del Cocora agli strumenti musicali, dalle arepas (che, in quanto ragazza con parenti venezuelani che cucinano sempre queste deliziose pagnotte rotonde a base di mais, mi hanno mandata in brodo di giuggiole) ai capibara, dalla varietà dei colori della pelle alla maestosità del fiume, dai colori dei fiori alla musica. È la dichiarazione d'amore alla Colombia, una Colombia pregna di quel realismo magico creato da Gabriel García Márquez, e chi ha letto Cent'anni di solitudine non potrà fare a meno di notare alcuni elementi in comune col romanzo, a partire dalla costante presenza delle farfalle.
Io salverò il miracolo. Aspetta, come si salva il miracolo?
Attraverso questa storia, in cui il principale cardine è ovviamente la famiglia, Mirabel ci conduce per mano in un percorso di crescita al termine del quale ci rivela tante importanti verità, come il fatto che a volte tutto quello che cerchiamo possiamo trovarlo già dentro di noi, che a volte dobbiamo avere il coraggio di lasciare andare le cose senza aver paura del cambiamento, che dal dolore si può ricominciare, e che la nostra più grande forza è stare insieme alle persone che amiamo, imparando ad apprezzare le nostre qualità e a guardare le cose sotto un'altra prospettiva. Per gran parte di questo viaggio si ride a crepapelle, ci si diverte e viene una voglia irrefrenabile di ballare, ma poi, verso la fine, arrivano quelle batoste che fanno addirittura piangere l'acqua del battesimo e mandano il cuore in frantumi per poi ricomporlo con delicatezza. Quindi un consiglio per chi è particolarmente sensibile: preparate i fazzoletti.
Ciliegina sulla torta è la strepitosa colonna sonora, curata ancora una volta da sua altezza reale Lin-Manuel Miranda, al quale bisognerebbe portare non una sola medaglia, ma l'intero arsenale. Ha dato vita a canzoni meravigliose con stili diversi che abbracciano a tutto tondo la cultura latina, e per la prima volta ne ha scritte due interamente in spagnolo, quelle che ho amato più di ogni altra: Colombia, mi encanto e Dos oruguitas (ribadisco: preparate i fazzoletti, non sapete cosa vi aspetta.)
Una cosa è certa: quest'anno la qualità dei film d'animazione è più alta che mai, e la prossima cerimonia degli Oscar sarà decisamente uno scontro fra titani. Nel frattempo però, fatevi un favore: andate a vedere questa meraviglia chiamata Encanto, e la vostra anima vi ringrazierà. Mi raccomando, fazzoletti alla mano e ricordate soprattutto: non si nomina Bruno.
Anche nei momenti più bui arriva la luce. Quando meno te lo aspetti.
VOTO: 5/5
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