TITOLO: I care a lot
GENERE: Commedia, thriller, giallo
ANNO DI PRODUZIONE: 2020
DISTRIBUZIONE: Amazon Prime Video
PAESE DI PRODUZIONE: Regno Unito
REGIA: J Blakeson
CAST: Rosamund Pike, Peter Dinklage, Eiza Gonzalez, Dianne Wiest, Isiah Whitlock Jr., Macon Blair, Alicia Witt, Damian Young, Chris Messina
DURATA: 118 minuti
TRAMA
Una scaltra truffatrice (Rosamund Pike), che ruba agli anziani inducendo i giudici a nominarla loro "tutore legale", finisce nei guai quando scopre che la sua ultima vittima è la madre di un criminale molto potente (Peter Dinklage).
RECENSIONE
- Il tribunale ha deciso che lei non può più disporre autonomamente dei suoi beni. - Ma io sto bene. - Ho paura che non stia a lei deciderlo.
Marla Grayson è una tutrice legale che si occupa di persone anziane che non possono provvedere a se stesse. Grazie al suo abile talento di truffatrice, riesce ad ottenere dai giudici l'affidamento anche di persone che in realtà non avrebbero bisogno del suo supporto, riuscendo così ad ingannare la legge e ad arricchirsi alle loro spalle. Ma non tutto filerà liscio come lei spera. Infatti, la sua ultima vittima è la madre di un potente criminale che le darà parecchio filo da torcere.
In I care a lot Rosamound Pike torna ad interpretare un personaggio molto simile alla psicopatica Amy Dunne di Gone Girl-L'amore bugiardo. Il film tenta di fare una rappresentazione critica del sistema pensionistico statunitense, facendo un miscuglio tra il genere commedia e quello thriller, che però convince fino ad un certo punto.
Nel film è centrale l'interpretazione di Rosamound Pike. La Pike è molto brava nell'evidenziare il lato più controverso della protagonista e a rappresentarla sullo schermo, riuscendo, tramite un'espressività molto fredda, a raffigurare la psicologia di Marla.
Ricordi sempre che io sono qui per aiutare.
Nella sua fase iniziale il film appare come un convincente atto di denuncia sociale. Ma poi la trama diventa troppo confusa e non si riesce a comprendere quale messaggio voglia trasmettere la pellicola con esattezza.
In sostanza I care a lot mescola dei generi che sono molto complessi da assimilare. Se non sei un regista di un certo spessore (e non è questo il caso del modesto J Blakeson) non puoi riuscire nel realizzare un'operazione di questo tipo. Una tematica di questa rilevanza andava probabilmente affrontata in una maniera diversa, ovvero concentrandosi esclusivamente sul tema delle truffe sulle pensioni e senza inserire elementi esterni, quali ad esempio la mafia, che distraggono dal motivo principale e lo banalizzano.
Io ci tengo davvero, tenerci è il mio lavoro.
Voto: 2/5
Malgrado si tratti di un tema di grande sensibilità, non vedrei il film. Il profilo cinematografico della Pike invece si conferma ancora una volta con una scelta azzeccata lontano dai tipici film commerciali. Benissimo come sempre la recensione di Davide Pistarino
RispondiEliminaGrazie Alberto.
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