TITOLO: Un semplice incidente
TITOLO ORIGINALE: یک تصادف ساده Yak taṣādof-e sāde
ANNO DI PRODUZIONE: 2025
PAESE DI PRODUZIONE: Iran, Francia, Lussemburgo
CASA DI DISTRIBUZIONE: Lucky Red
GENERE: drammatico, thriller
REGIA: Jafar Panahi
Mohamad Ali Elyasmehr: Vahid Mobasseri, Mariam Afshari,Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten, Majid Panahi, Georges Hashemzadeh, Delmaz Najafi, Afssaneh Najmabadi.
DURATA: 102 minuti
TRAMA
Un semplice incidente accende la scintilla che inaugura una catena di conseguenze sempre più travolgenti unendo il destino di tante persone.
RECENSIONE
Sono riuscito a trovare gamba lesta.
Il film vincitore della Palma d'Oro a Cannes 2025 è finalmente uscito nella sale italiane ed è una pellicola della quale è impossibile non discutere per i temi che tratta.
Un semplice incidente è diretto dal regista iraniano dissidente Jafar Panahi, che è stato in carcere in Iran dal 2022 al 2023 ed è stato nuovamente condannato ad un anno di prigione, per propaganda contro lo stato, poche settimane fa. Proprio la varie vicende biografiche di ex detenuti iraniani sono il motore della trama del film, che è completamente pervasa dal caso e condizionata, come lascia intendere il titolo, da un incidente che coinvolge l'ex guardia carceraria che torturava i detenuti in carcere durante la loro detenzione. Il torturatore incontrerà casualmente il torturato protagonista del film, che lo rapirà,
ma un dubbio sull'identità del carceriere indurrà il protagonista a coinvolgere tutti gli altri personaggi nel rapimento.
Devi aiutarmi. Voglio essere sicuro che sia lui.
L'intento di Panahi non è quello di realizzare un manifesto politico, ma di raccontare le atrocità che commette il regime teocratico iraniano attraverso le vite di degli ex carcerati che inevitabilmente sono state segnate dalle torture subite e dagli orrori che hanno visto nei centri di detenzioni statali. Il regista utilizza questa traccia narrativa anche per rielaborare il periodo in carcere che ha vissuto sulla propria pelle.
Un semplice incidente sarà molto probabilmente il film che vincerà la statuetta nella sezione del miglior film internazionale agli Oscar e se ciò non dovesse accadere sarebbe davvero grave. Questa opera merita di vincere quel premio perché aiuta realmente a capire quanto terribile sia il regime degli ayatollah, facendo anche una dura critica alla cultura locale e ai suoi modelli mentali.
Quell'uomo mi ha distrutto la vita.
Voto: 4,5/5

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