TITOLO: Finalmente l'Alba
GENERE: Storico, drammatico
ANNO: 2023
REGIA: Saverio Costanzo
CAST: Lily James, Rebecca Antonaci, Joe Keery, Rachel Sennott, Willem Dafoe, Alba Rohrwacher, Michele Bravi, Sofia Panizzi, Carmen Pommella, Giovanni Moschella, Fabiola Morabito, Enzo Casertano, Alyssa Libonati.
DURATA: 119 minuti
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
TRAMA
Roma, anni Cinquanta. La diciottenne Mimosa si reca a Cinecittà con la sorella per partecipare ai provini delle comparse di un kolossal americano girato all'epoca della Hollywood sul Tevere, e a sorpresa viene scelta per un ruolo minore. La star del film, Josephine Esperanto, prende a cuore l'innocenza della ragazza e la sua estraneità a quel mondo di finzione, e trascina Mimosa con sé in una notte brava attraverso i luoghi della "dolce vita" romana, fra attori hollywoodiani e faccendieri che ronzano attorno al microcosmo del cinema. La ragazza viene catapultata suo malgrado, ma non senza momenti di euforia, in un universo privo di regole (e di scrupoli) animato da narcisismi e rivalità, ma anche da una fame di vita che vede nella nuova arrivata una fonte di linfa vitale. Arriverà l'alba a concludere questa rocambolesca avventura notturna?
RECENSIONE
-Ma di che parla 'sto film? È una storia d'amore?
-Diciamo.
Aspettavo questo film del regista de L'amica geniale da tanto tempo, e finalmente, dopo l'eccezionale debutto al Festival del Cinema di Venezia, è approdato al cinema. Ci troviamo nella Roma del 1953, dove Mimosa, un'adolescente timida e insicura dalla vita poco gratificante, ama fantasticare sul mondo del cinema. Un giorno, assieme alla madre, accompagna la sorella Iris a Cinecittà per un provino da comparsa in un film kolossal ambientato nell'Antico Egitto, con protagonista la leggendaria attrice americana Josephine Esperanto. Inaspettatamente però è proprio Mimosa ad essere scelta per un ruolo minore e ad attirare l'attenzione della diva e del protagonista maschile, Sean Lockwood, per il quale ha una cotta. Si ritrova così catapultata in un mondo completamente nuovo, attraverso una notte avventurosa che cambierà tutto.
Quando sono uscita dalla sala ci ho messo un po'a elaborare ciò che ho visto e a mettere in ordine le idee, perché Finalmente l'alba è un film molto particolare che spinge a porti tantissime domande e all'inizio può lasciarti perplessə, ma allo stesso tempo è molto bello e intenso. Attraverso atmosfere felliniane e una storia interessante, ti prende per mano per accompagnarti alla scoperta della Cinecittà degli anni '50, dandoti l'impressione di essere davvero lì, a sostenere provini, aggirarti per i set con grande stupore e meraviglia e vedere un film in costume prendere magicamente vita davanti ai tuoi stessi occhi. Queste atmosfere e l'ambientazione hanno la capacità di rendere il film affascinante, ma credo che il maggior punto di forza sia costituito dal cast eccezionale, che ha saputo interpretare alla perfezione personaggi molto diversi tra loro, ma accomunati da una buona dose di eccentricità. Rebecca Antonaci è stata per me una vera rivelazione: attraverso un'espressività ottima ha dato vita a una protagonista davvero dolcissima, semplice e un po' ingenua in cui credo ci si possa immedesimare con tanta facilità. Spiccano anche la favolosa Lily James, nei panni della diva veterana bellissima e un po' fuori di testa che prende Mimosa sotto la sua ala, si sente minacciata dalle nuove generazioni di attrici e nasconde la sua vera essenza dietro una maschera, John Keery (lo Steve Harrington dell'acclamata serie Netflix Stranger Things) nei panni dell'attore protagonista che, pur facendo battere forte i cuori di migliaia di donne, si sente insicuro riguardo le sue capacità attoriali, e naturalmente il mitico Willem Dafoe nei panni del gentile gallerista italo-americano che accompagna tutto il gruppo in un viaggio notturno tra le feste mondane. Una menzione speciale merita infine Michele Bravi, che per il suo secondo breve ma intenso e tenerissimo ruolo cinematografico è protagonista di un emozionante duetto con Lily James e compare in una delle scene clou, che non vi posso spoilerare ma voglio riassumervi in una semplice frase: ecco, questa è la magia della recitazione.
Portami con te, ovunque andrai.
Inizialmente questo film si sarebbe dovuto dedicare principalmente al fatto di cronaca nera inerente alla morte per annegamento della giovane comparsa Wilma Montesi, avvenuto nel 1953 e considerato il primo caso di assassinio mediatico. Tuttavia, anche se la vicenda viene raccontata, il focus principale si è trasformato in qualcosa di diverso: un omaggio al cinema dell'epoca d'oro e alla sua capacità di affascinare intere generazioni, ma soprattutto un viaggio pieno di luci e ombre che trasforma una ragazzina innocente e insicura in una donna che impara ad affrontare le sue paure. Si potrebbe definire una sorta di Alice nel Paese delle Meraviglie ambientato a Cinecittà, ed è anche in questo che risiede il suo fascino.
Non fatevi scoraggiare dal ritmo spesso lento e dalle sequenze che, soprattutto verso la fine, lasciano più interrogativi che risposte: Finalmente l'Alba è oggettivamente un bel film, e merita di essere visto almeno una volta nella vita. Tanto di cappello a Saverio Costanzo.
Devi guardare in faccia la paura.
VOTO: 4/5
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