TITOLO: L'improbabile fuga di Uriah Heep
TITOLO ORIGINALE: The Unlikely Escape of Uriah Heep
AUTORE: H. G. Parry
CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fabula
GENERE: Urban fantasy contemporaneo
PAGINE: 516
DATA DI PUBBLICAZIONE: 5 luglio 2022
PREZZO EBOOK: € 10,99
PREZZO CARTACEO: € 22,00
TRAMA
Per tutta la vita Charley ha tenuto nascosta un'insolita abilità che sa controllare solo in parte: quella di evocare i personaggi dei libri nella vita reale. Il fratello maggiore Rob - un giovane avvocato con una casa normale, una fidanzata normale e una vita ancora più normale - spera che, col tempo, quel bizzarro segreto di famiglia svanirà, così da non dover più proteggere Charley e il mondo reale l'uno dall'altro. Ma un giorno i personaggi dei romanzi iniziano a combinare disastri in città, minacciando addirittura di distruggere il mondo... e questa volta Charley non c'entra. Qualcun altro, là fuori, ha il suo stesso "dono". Toccherà a Charley e a Rob sventare i suoi piani. Possibilmente prima che venga scritta la parola Fine.
RECENSIONE
C'è Uriah Heep a piede libero al nono piano. E non riesco a prenderlo.
Ammettiamolo: almeno una volta nella vita chiunque ha sognato di poter incontrare davvero i personaggi dei propri libri preferti, ed è un po' quello che accade in questo romanzo regalatomi da zia Antonella. Ci troviamo a Wellington, capitale della Nuova Zelanda, dove vivono i fratelli Sutherland. Il maggiore, Rob, è un brillante avvocato trentenne che vive una vita perfettamente normale insieme a Lydia, la sua fidanzata da ormai quattro anni. Il minore, Charley, ha ventisei anni, una cattedra di Letteratura all'Università, una natura da ragazzo prodigio, una profonda ammirazione per Charles Dickens e soprattutto un dono straordinario che tutti vorrebbero reprimere per proteggerlo: la capacità di evocare nel mondo reale i personaggi dei libri. Le cose si complicano quando, nel cuore della notte, Charley telefona a Rob per chidergli aiuto: Uriah Heep, il cattivo di David Copperfield, è a piede libero nell'Università ed è difficilissimo da catturare. Il fratello accorre e, nonostante le molte difficoltà, il malvagio viene sconfitto, ma un attimo prima di ritornare nel suo libro lascia loro un avvertimento: il nuovo mondo sta arrivando, e Charley sarà proprio al cuore di tutto quanto. Ben presto, i due fratelli si rendono conto che c'è un altro evocatore dagli oscuri propositi, e loro dovranno scoprire chi è e fermarlo, prima che getti il mondo nel caos. Per fortuna non sono soli.
Non avevo particolari aspettative per questo libro, visto che dalla maggior parte delle persone che conosco ha ricevuto reazioni piuttosto tiepide, ma sono felice di affermare che L'improbabile fuga di Uriah Heep si è rivelato sorprendente, avvincente e pieno di magia e colpi di scena mozzafiato, perfetto per evadere in un momento in cui, per forza di cose, non potevo fisicamente uscire di casa. L'autrice, alla quale faccio tanti complimenti, ha intessuto una storia originale con uno stile evocativo e raffinato, e ho trovato vincente la sua scelta di ambientare la storia in Nuova Zelanda, dove tra l'altro vive. Considerando che, tramite uno studio notevole e una profonda passione, il romanzo si concentra soprattutto sulla letteratura inglese vittoriana, sarebbe stato facilissimo (e forse scontato) ambientarlo a Londra. Questa fantastica alternativa invece ci permette di incontrare non solo famosi personaggi inglesi come Dorian Gray, Sherlock Holmes, Heathcliff, la Strega Bianca o le diverse versioni del signor Darcy (mi fa sorridere il fatto che quella degli anni '90 abbia il vizio di tuffarsi in tutti gli stagni o laghetti che incontra lungo il cammino come fa Colin Firth), ma anche figure come il dio dell'inganno Maui, appartenente alla mitologia polinesiana (vi sento: state cantando You're welcome di Oceania), così come protagonisti di romanzi fittizi come la detective avventurosa Millie Radcliffe-Dix, una sorta di versione adulta di Dora l'Esploratrice che ha molto a cuore le sorti dei suoi compagni e fa di tutto per proteggerli. Sarebbe stato facilissimo anche far raccontare la storia direttamente dal punto di vista di Charley, il mio personaggio preferito insieme a Millie, che ha tutto un mondo dentro di sé e in cui in qualche modo mi sono riconosciuta. Al contrario, l'autrice, pur fornendoci comunque alcune pagine di diario scritte dall'adorabile evocatore, ha deciso di affidare il ruolo di narratore a Rob, un uomo molto protettivo che si ritrova a vestire i panni dell'eroe riluttante e pagina dopo pagina si barcamena tra indicibili pericoli, segreti troppo forti da confessare e un rapporto complicato col fratello minore. È proprio questo rapporto al centro di tutto, un rapporto complesso ma bellissimo costituito da una specie di rivalità e allo stesso tempo da un amore profondo. Per certi versi, pur non essendo questo libro una storia romantica (d'accordo, c'è il legame tra Rob e Lydia, ma ha una parte molto marginale), di fatto parla d'amore: parla d'amore fraterno, e di amicizia, che sono sentimenti altrettanto belli.
Hai presente quando leggi un libro e all'improvviso ti accorgi che c'è qualcosa di cui hai sentito la mancanza per tutta la vita, senza rendertene conto, e di colpo l'hai trovata e ti senti più completo?
Una delle cose più belle di questo libro è che è un perfetto connubio tra più generi, tutti inseriti in modo magnifico, come il fantasy e il mystery. Ma soprattutto, offre interessanti spunti sulla critica letteraria, parla della libertà di essere se stessi in un mondo che ha paura di ciò che non riesce a comprendere, parla del rapporto tra realtà e fantasia, e costituisce una splendida lettera d'amore ai libri e alla lettura, che anche se non ce ne rendiamo conto, grazie alla nostra immaginazione e alla nostra capacità di pensiero, possono creare nuovi mondi. Spero ci sia un sequel, perché credo che molte questioni meriterebbero di essere esplorate ulteriormente.
L'improbabile fuga di Uriah Heep è il romanzo ideale per chi ama il filone book about books, ha un debole per il mistero e sogna di prendere il tè con il signor Tumnus o chiacchierare con Sherlock Holmes. C'è un unico effetto collaterale: potrebbe farvi venire voglia di rileggere subito i vostri romanzi preferiti o di correre ad acquistare i classici citati, nel caso non li aveste. Per quanto mi riguarda, ora ho ancora più voglia di leggere gli altri romanzi di Dickens (al momento ho letto solo Canto di Natale e altri racconti) e quelli di Sir Arthur Conan Doyle, anche perché sono sicura che, dopo averli letti, potrei amare il romanzo d'esordio di H.G. Parry ancora di più.
Tutti noi siamo storie.
VOTO: 4,5/5
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