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martedì 11 ottobre 2022

"Malice", di Heather Walter

 


TITOLO: Malice

TITOLO ORIGINALE: Malice

SAGA: Malice #1

AUTORE: Heather Walter

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fantastica

GENERE: Fantasy fiabesco con romance FF

PAGINE: 468

DATA DI PUBBLICAZIONE: 20 settembre 2022

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 24,00



TRAMA



C'era una volta, tanto tempo fa, una strega malvagia che, per vendetta, gettò su una stirpe di principesse una maledizione mortale. Una maledizione che poteva essere infranta solo dal bacio del vero amore. Già sentita, vero? Il principe azzurro, "e vissero per sempre felici e contenti…" Sciocchezze. No, davvero, a nessuno importa cosa succede alle principesse di Briar. Ai suoi abitanti interessano solo i gioielli, le feste e gli elisir magici delle Grazie. Anch'io pensavo che non mi interessasse. Fino a quando non l'ho incontrata. La principessa Aurora, l'ultima erede al trono di Briar. Bellissima. Intelligente. Forte. La regina di cui il regno avrebbe bisogno. A cui non importa che io sia Alyce, la Grazia Oscura, da tutti disprezzata per la magia nera che mi scorre nelle vene, la stessa che ha maledetto la corona. Umiliata e offesa da quegli stessi nobili che pagano care le mie pozioni e poi mi additano come un mostro. Aurora dice che dovrei essere orgogliosa dei miei doni. Dice… che mi vuole bene. Manca meno di un anno perché quella maledizione la uccida, ma se la chiave della salvezza è il bacio dell'ennesimo principe insulso, lei non lo accetterà. E io… voglio aiutarla. Se il mio potere è all'origine della sua maledizione, forse può segnarne anche la fine. Forse insieme possiamo dare vita a un mondo nuovo. Sciocchezze anche queste. Perché sappiamo tutti come finisce la storia, no? Aurora è la bella principessa e io… Io sono la cattiva.



RECENSIONE



Mi allontanano e mi disprezzano per la stessa ragione per cui mi cercano: sono una figura fatta di magia oscura e maligna.


Era dai tempi dei fuochi d'artificio di Oscar Vault che puntavo questo retelling saffico de La bella addormentata nel bosco, e sono molto felice di parlarvene nel mese stregato per eccellenza. Ci troviamo nel regno di Briar, dove vivono le Grazie, donne metà umane e metà fate costrette per legge a elargire pozioni ed elisir fino a esaurire la propria magia. La ventunenne Alyce tuttavia è diversa dalle altre: temuta ed evitata da tutti, salvo quando c'è da preparare un elisir per scopi malevoli o porre fine alle sofferenze di qualcuno (al punto da ricevere l'appellativo di Grazia Oscura), è una Vila, discendente di una razza oscura che tanti anni prima ha maledetto la famiglia reale, condannando le sovrane a partorire solo figlie femmine destinate a morire a ventun anni, a meno che non vengano salvate dal famigerato bacio del vero amore. Il giorno del ventesimo compleanno di Aurora, l'ultima erede al trono, viene organizzato un ballo in maschera a cui Alyce decide di partecipare. Pur subendo una pubblica umiliazione, ha modo di conoscere la festeggiata, una giovane donna tanto intelligente e forte quanto bella, che desidera più di ogni altra cosa spezzare la maledizione di famiglia e diventare la regina di cui Briar ha bisogno, senza un principe al suo fianco. E soprattutto, l'unica che non vede Alyce come un mostro. Le due donne decidono così di unire le forze e di trovare una soluzione, ma mentre tra loro si instaura un legame tanto profondo e bellissimo quanto impossibile, dalle tenebre sorgono grandi minacce.

Malice è senza dubbio uno dei retelling più particolari e interessanti che ho letto quest'anno, e rappresenta un'ottima prova d'esordio per Heather Walter. Con uno stile schietto e raffinato, ha dato nuova vita alla fiaba originale, donandole una veste più cupa, intrigante e misteriosa. Il world building è davvero ben fatto, e ci permette di approfondire le figure che, per quanto importanti ai fini della trama, di fatto comparivano poco: le fate, o meglio le Grazie. Non aspettatevi adorabili signore pasticcione che litigano per decidere il colore di un vestito principesco (anche se, proprio nelle prime pagine, quest'episodio viene citato): sono donne che, dietro la facciata di perfezione, bontà e interesse per i gioelli, soffrono molto all'idea di sottostare a leggi severissime e servire il regno fino a che la loro magia non sfiorirà, facendole diventare indesiderabili agli occhi della gente. Ogni personaggio è caratterizzato splendidamente, a partire dalle due protagoniste. Alyce è una figura molto combattuta e moralmente grigia, nè buona nè cattiva, e la narrazione in prima persona permette di esplorare a fondo tutte le sue emozioni, le sue paure , e il suo desiderio di essere accettata, capita e amata, senza essere considerata un mostro per la sola colpa di esistere. L'ho apprezzata tantissimo, così come ho apprezzato Aurora, il suo coraggio, la sua intelligenza, il suo desiderio di essere la regina che tutti meritano, e soprattutto la sua capacità di vedere ciò che altri non vedono. Per certi versi, si può dire che questa è la storia di due giovani vittime: se Alyce ha infatti un'esistenza infelice per il solo fatto di essere una Vila, Aurora ha visto morire le sue sorelle maggiori diventando di fatto l'ultima erede al trono, e ha meno di un anno per trovare qualcuno che spezzi la sua maledizione, finendo così costretta a ricevere ogni giorno dei pretendenti pronti a baciarla. Ma nessuna delle due è disposta ad aspettare con santa pazienza che un principe azzurro venga a salvarle, e quando si incontrano sviluppano un legame indissolubile che le aiuta a trarre forza l'una dall'altra, le fa sentire finalmente comprese e fa sognare loro un mondo migliore. Un mondo che non sia più sessista, schiavista, ipocrita, superficiale e pieno di odio e discriminazioni, come l'autrice non manca di denunciare rendendo la storia più attuale che mai.






-Qui non c'è niente per me. Sono stanca di essere la cattiva

-Per me non sei mai stata cattiva.


Nonostante gli spiegoni legati al world building, che troppo spesso rallentano il ritmo della narrazione, ritengo che questo romanzo sia molto bello e valido. Non solo infrange gli stereotipi di genere, fa sentire fortissima la voce delle donne e mescola toni fiabeschi a toni più dark con maestria, ma contiene anche una bellissima storia d'amore da brividi e batticuore, con persino un momento di grande passione che non avevo proprio visto arrivare. Contrariamente a La notte scorsa al Telegraph Club, che sotto questo aspetto mi aveva lasciato un po' delusa, qui le interazioni tra Alyce e Aurora sono tante, il che è una pacchia. O quasi. Perchè generalmente nei media le lesbiche sono quelle che soffrono di più (e spesso nei fantasy se arrivano alla fine della storia vive, felici e contente è già un miracolo), e anche in questo caso Heather Walter non ha di certo lesinato in sadismo, pugnalando alle spalle proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto, regalando un finale terribilmente cupo e da cardiopalma e faccendo soffrire non solo le protagoniste, ma anche me e un'infinità di altre persone.
Se amate i retelling, La bella addormentata nel bosco e le storie d'amore FF, allora Malice è proprio il libro che fa per voi. Faccio tanti complimenti a Heather Walter, e mi auguro che il seguito, Misrule, venga tradotto in italiano al più presto. Perché, cara Heather, insomma, non puoi lasciarmi appesa così.


Questa notte è solo nostra.


VOTO: 4/5





lunedì 10 ottobre 2022

Blonde

  

TITOLO: Blonde

TITOLO ORIGINALE: Blonde

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

GENERE: Drammatico, biografico

CASA DI DISTRIBUZIONE: Netflix

REGIA: Andrew Dominik

CAST: Ana De Armas, Adrien Brody, Bobby Cannavale, Julianne Nicholson

DURATA: 167 minuti

 

TRAMA

Tratto dal romanzo di Joyce Carol Oates, Blonde ripercorre audacemente la vita di una delle icone più intramontabili, Marilyn Monroe. Dalla sua infanzia come Norma Jeane, fino alla sua ascesa alla fama e agli intrecci sentimentali. Blonde confonde i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente frattura tra il suo io pubblico e quello privato.

 

RECENSIONE

Miss Monroe, è ora!

Blonde è un film di cui si è fatto un gran parlare già prima dell'uscita su Netflix e prima della presentazione a Venezia. La nuova pellicola diretta da Andrew Dominik sulla vita di Marilyn Monroe è una visione disturbante e angosciante e non casualmente il film sta dividendo non poco il pubblico e la critica cinematografica.

Il film  è tratto dal romanzo Blonde che crea un racconto non totalmente veritiero dando una rielaborazione fittizia di alcuni  momenti della vita di Norma Jeane Baker, in arte Marilyn Monroe. Marilyn è impersonata dalla bellissima Ana De Armas che è riuscita ad entrare talmente bene nella parte da dare l'impressione, in certi momenti, che Marilyn sia risorta.

 

So che dovrei abituarmi a tutto questo, ma io non ci riesco. Ho interpretato Marilyn Monroe, Marilyn Monroe, Marilyn Monroe. Non posso affrontare un'altra scena con Marilyn Monroe. Marilyn non esiste, quando esco da mio camerino sono Norma Jeane. E sono sempre lei anche quando giriamo. Marilyn Monroe esiste soltanto sullo schermo.

Nel lungometraggio Dominik mostra perfettamente il maschilismo  che vigeva nell'epoca in cui Marilyn è vissuta e di come tutto ciò abbia inciso negativamente nella sua vita causandole molti problemi psicologici e molta sofferenza. La pellicola riesce a coniugare il lato estetico con il dolore di Marilyn, anche se a volte l'estetica del film predomina un pò troppo. Nel film vengono raccontate le relazioni con il giocatore di baseball Joe Di Maggio, il drammaturgo Arthur Miller e la presunta relazione avuta con l'allora presidente degli Stati Unit John Fitzgerald Kennedy, relazione questa della quale ancora oggi non si conoscono i reali dettagli. Di Blonde hanno fatto molto discutere la moltitudine di scene sessuali, soprattutto quella con il presidente Kennedy. Il film è girato in una maniera che ricorda il vecchio cinema classico americano, infatti il regista ha dichiarato di essersi ispirato a Quarto Potere di Orson Welles.

La migliore definizione di Blonde l'ha data l'autrice del libro da cui è tratto, Joyce Carol Oates, dicendo: "E' una splendida opera d'arte cinematografica ma non può essere compresa da tutti". Blonde non è film semplice, anzi è una visione a tratti pesante da sostenere, ma la pellicola riesce a rappresentare perfettamente la drammatica parte nascosta di quella che forse è stata la più grande diva di tutti i tempi.

Folla - Marilyn!  - Marilyn - aiuto!
 

Voto: 4,5/5






  

  

  

martedì 4 ottobre 2022

"I miei giorni alla libreria Morisaki", di Satoshi Yagisawa

 


TITOLO: I miei giorni alla libreria Morisaki

TITOLO ORIGINALE: Morisaki Shoten No Hibi

AUTORE: Satoshi Yagisawa

CASA EDITRICE: Feltrinelli

GENERE: Narrativa contemporanea

PAGINE: 160

DATA DI PUBBLICAZIONE: 7 giugno 2022

PREZZO EBOOK: € 11,99

PREZZO CARTACEO: € 16,00



TRAMA



Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all'inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l'eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po' squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L'opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l'uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un'altra. È Satoru a lanciarle un'ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d'amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.



RECENSIONE



Un posto importante, indimenticabile: questo è per me la libreria Morisaki.


Questa setttimana a Torino c'è Portici di Carta, una delle librerie all'aperto più lunghe del mondo, e per l'occasione ho deciso di parlarvi di un libro che ho ricevuto da un mio amico per il compleanno e parla, per l'appunto, di libri e librerie. Ci troviamo a Tokyo, dove la giovane Takako, una venticinquenne dall'esistenza piatta originaria del Kyushu, scopre che il collega di cui è innamorata, con il quale aveva una relazione apparentemente stabile, sta per sposarsi con un'altra, e ne rimane così devastata da lasciare il lavoro, rischiando di dover tornare a casa con la coda tra le gambe. In suo soccorso giunge la telefonata dell'eccentrico zio Satoru, lasciato dalla moglie cinque anni prima, che si propone di ospitarla per un po' nella sua piccola libreria Morisaki, situata nel quartiere delle librerie di Jinbōchō, e di farla lavorare lì part-time. La ragazza, seppur con qualche titubanza, accetta, e inizia a trascorrere le mattinate lavorando in libreria e il resto della giornata a dormire per non pensare al suo dolore. Ma con l'aiuto di suo zio, ben presto imparerà a scoprire il piacere e il potere della lettura, cominciando poco a poco a uscire dalla crisalide in cui si è trincerata.

I miei giorni alla libreria Morisaki è un libro molto carino, leggero e delicato che si legge tutto d'un fiato, perfetto per chi ha bisogno di rilassarsi o è in cerca di qualcosa di tranquillo tra una lettura e l'altra. Non è la prima volta che mi dedico alla letteratura giapponese (fatta eccezione per manga e affini, la mia prima piacevole esperienza è stata Un'estate con la strega dell'ovest di Kaho Nashiki), e anche in questo caso è saltato all'occhio fin dal primo momento il senso di calma, pace e serenità che pervade ogni singola pagina, il tutto attraverso una storia semplice e lineare in cui molti lettori possono identificarsi. Il maggior pregio è costituito senza dubbio dall'ambientazione, curata nei minimi dettagli mediante la descrizione degli ambienti e l'inserimento di particolari piatti e culture locali. Protagonista assoluta è ovviamente la deliziosa libreria Morisaki, che ti fa sentire come se fossi davvero al suo interno, in mezzo a montagne di libri da scoprire. E naturalmente anche questi ultimi hanno un ruolo rilevante, perché aiutano la protagonista ad orientarsi nel labirinto della sua esistenza per cambiarla il meglio, e arrivano addirittura a definire le scelte di un altro personaggio, di cui non vi svelerò l'identità per non  fare spoiler. Alcuni di loro vengono anche chiamati per nome, sebbene non sia sempre chiaro se sono titoli fittizi creati ad arte per questa storia o se invece sono reali ma destinati a non essere mai tradotti in italiano.







Le circostanze inattese ci aprono porte che neanche immaginavamo.



Il romanzo è diviso in due parti. La prima è decisamente quella meglio riuscita, non solo perchè si concentra sul percorso di crescita e rinascita di Takako, ma perché ci offre uno sguardo panoramico sulla libreria e sul quartiere e ci permette di conoscere bene il personaggio più interessante, ovvero zio Satoru. La seconda parte invece appare quasi slegata e tende a perdersi per strada, spostando l'attenzione principale su un altro personaggio, trascurando la libreria e subendo una brusca accelerazione nel finale, che per quanto lieto non mi ha lasciata del tutto soddisfatta. Tutto ciò, aggiungendo il distacco che si avverte nei confronti dei protagonisti della vicenda, penalizza l'esperienza di lettura, ma può essere giustificato dal fatto che questo è un romanzo d'esordio, dunque comprensibilmente caratterizzato da una certa acerbità. Inoltre, c'è un altro aspetto che mi ha delusa: in copertina e all'inizio di ogni capitolo sono raffigurati dei gatti, ma questi meravigliosi animali di fatto non compaiono mai nel corso della storia, il che è davvero un peccato.

Nonostante tutto, nel complesso ho trovato I miei giorni alla libreria Morisaki un romanzo carino, delicato e senza pretese che mi ha fatto sognare per qualche ora di vivere in un quartiere pieno zeppo di librerie.



Voglio che tu mi faccia una promessa. Non aver paura di innamorarti. Cerca di amare più che puoi. Anche se rischi di soffrire, ricordati che una vita priva di amore è molto più triste. Amare è meraviglioso. Non dimenticarlo mai.



VOTO: 3,5/5









lunedì 3 ottobre 2022

 

  

TITOLO: Don't Worry Darling

TITOLO ORIGINALE: Don't Worry Darling

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

GENERE Drammatico, horror, thriller

CASA DI DITRIBUZIONE: Warner Bros.

REGIA: Olivia Wilde

CAST: Florence Pugh, Olivia Wilde, Chris Pine, Harry Styles, Gemma Chan, Douglas Smith, Kiki Layne, Timothy Simons, Dita von Teese, Ari'el Stachel

DURATA: 122 minuti   

 

TRAMA

Don't Worry Darling, il nuovo film diretto da Olivia Wilde, è ambientato negli anni 50 e  ha come protagonista Alice, una casalinga  che vive con suo marito Jack nella città aziendale di Victory, in California, isolata e utopica e dove si conduce una vita idilliaca. In questa comunità ideale che raccoglie solo famiglie felici, vige il concetto di ottimismo sociale,  tipico di quel decennio e promosso dal suo fondatore, Frank, che gestisce ogni aspetto della vita degli abitanti di questo luogo surreale. Gli uomini passano le loro giornate a lavorare all'interno del Victory Project, un progetto segreto dedicato allo sviluppo di "materiali innovativi". Le donne, compresa la compagna di Frank, si godono gli agi e i lussi che la comunità offre loro. Apparentemente la vita è perfetta, a parte il fatto che bisogna mantenere la più assoluta segretezza sul progetto Victory. Quando Alice incomincia a chiedersi che cosa faccia suo marito alla Victory e a quale scopo, inizia a sospettare che Jack abbia dei segreti che le nasconde. Ben presto Alice si renderà conto che sotto il velo dell'apparenza si nascondono cose orribili, che porteranno la sua bellissima vita a disfarsi pezzo dopo pezzo.

RECENSIONE

A voi mogli, noi uomini chiediamo tanto, chiediamo forza, cibo pronto, una casa pulita e discrezione prima di tutto.

Don't Worry Darling è un film che si è soprattutto avvalso del superfluo che lo ha circondato prima della sua uscita nelle sale cinematografiche. Il riferimento è ai pettegolezzi che hanno preceduto l'uscita del film (una presunta faida tra gli attori protagonisti), che probabilmente sono stati creati o divulgati per il solo scopo di promuovere la pellicola, attirando così il pubblico per motivi diversi dal valore della pellicola stessa, che è comunque assai discutibile.

Il secondo film diretto da Olivia Wilde inizia in una maniera convincente, mostrandoci la tipica società ottimista statunitense degli anni 50 con delle famiglie borghesi che abitano nelle classiche villette con giardino vivendo tranquille esistenze al riparo di qualsiasi minaccia reale. Si tratta di un tipo di narrazione già visto e rivisto ma le tinte horror che il film assume sembrano renderlo interessante.


 

L'unica cosa che chiedono è di restare qui, al sicuro.

E' nella seconda parte che il film fallisce miseramente, inserendo l'elemento fantascientifico quando scopriamo che i protagonisti vivono in una specie di metaverso zuckerberghiano governato da un cattivo che non convince. Sono tematiche già viste che dimostrano la scarsa originalità della pellicola : si pensi ad esempio al bellissimo Ready Player One di Steven Spielberg. L'unico film diretto in precedenza da Olivia Wilde era una commedia e  la sua scelta di dirigere un film di un genere cinematografico con il quale non ha dimestichezza appare come pretenzioso. Tra le poche note positive di questa pellicola c'è  sicuramente l'interpretazione della bravissima attrice inglese Florence Pugh, che riesce a dare un tocco personale alla protagonista del film, Alice. L'interpretazione di Florence Pugh però non basta per  salvare il film. Don't Worry Darling  confonde lo spettatore inserendo  elementi potenzialmente importanti per la trama in una maniera però superficiale e non chiara, non riuscendo così a sfruttare le possibilità di narrazione che un bellissimo genere come la fantascienza offre.

Ci stanno mentendo su tutto!

Voto: 2,5/5


 
 

domenica 2 ottobre 2022

"Caos", di Maria Claudia Sarritzu

 


TITOLO: Caos

SAGA: Butterfly Effect #2

AUTORE: Maria Claudia Sarritzu

CASA EDITRICE: Triskell Edizioni

GENERE: Narrativa distopica con romance FM

PAGINE: 456

DATA DI PUBBLICAZIONE: 12 maggio 2022

PREZZO EBOOK: € 4,19

PREZZO CARTACEO: € 16,00



TRAMA



Il tempo della 83 è agli sgoccioli, il loro dominio sta per terminare e l'ultima speranza rimasta per far sì che ritorni la quiete è proprio Levi. Rinchiuso nella sede centrale di Quiet Hills, senza alcun ricordo di Sam e degli ultimi anni della sua vita, l'esito della partita dipende da lui, l'asso nella manica che può determinare la vittoria. Sam nel frattempo si allea con i ribelli, che preparano un piano per assediare l'edificio. Testarda e impulsiva, rischia la vita per salvare Levi e cercare di fargli tornare la memoria. Non solo perché si ricordi di amarla, ma anche perché condivida con loro il progetto segreto della 83, prima che sia tutto perduto.



RECENSIONE



Dove sarei se la farfalla non avesse sbattuto le ali causando un uragano dall'altra parte del mondo?



Dopo quel cliff-hanger fetente lasciato alla fine del primo romanzo, Maria Claudia Sarritzu ci porta di nuovo a Quiet Hills per il secondo ed ultimo capitolo della dilogia. Avevamo lasciato la nostra Sam a far da scudo umano all'amato Levi, lasciandoci temere il peggio. Per fortuna è sana e salva, dal momento che il ribelle che la teneva sotto tiro non ha mai premuto il grilletto, ma proprio quando tutto sembra volgere al meglio e la ribellione sta per trionfare, ecco che lo spietato dittatore della 83, Roger Maximoff minaccia di far saltare tutti in aria a meno che Levi non si consegni a lui. A malincuore, Sam è costretta ad allontanarsi insieme ai ribelli, dai quali viene accolta, giurando a se stessa che tenterà anche l'impossibile per salvare il ragazzo che ama. Ma quando riesce a incontrarlo ha una brutta sorpresa: a Levi sono stati cancellati i ricordi degli ultimi tre anni della sua vita, compresa la sua storia d'amore con Sam. Lei però non è il tipo che si arrende facilmente, ed è pronta a rischiare il tutto e per tutto per fargli recuperare la memoria, non solo per questioni sentimentali: l'83 ha in serbo qualcosa di diabolico per riassoggettare la popolazione di Quiet Hills sotto il suo dominio, ed è proprio da Levi che dipende il suo successo...o il suo fallimento.

Volendo fare dei riferimenti astronomici, se Quiete era una nova, Caos per me è decisamente una supernova e conferma una volta di più il grande talento della giovane autrice, a cui faccio tanti complimenti: questa è la prima volta che ha mandato avanti la storia di due personaggi per più di un libro, e sebbene la stesura, durata circa due anni, l'abbia messa a dura prova, alla fine ne è uscita vincitrice. Il risultato infatti è un perfetto connubio tra ironia, schiettezza, romanticismo e drammaticità, il tutto ammantato in quelle atmosfere distopiche à la Suzanne Collins che avevo già amato nel primo romanzo e che qui acquisiscono un maggiore spessore. Finalmente abbiamo modo di conoscere la ribellione, i suoi segreti e gli ideali che persegue, talvolta con metodi nient'affatto ortodossi, e soprattutto ci immergiamo ancora più a fondo negli orrori della 83, per nulla disposta a scomparire nella notte come un incubo e pronta a riportare la quiete a qualsiasi prezzo. Molto più spessore e peso acquisisce anche il suo leader, Roger Maximoff, un uomo crudele, egomaniaco e senza scrupoli che farebbe di tutto per assogettare il mondo al suo dominio, un uomo che pagina dopo pagina  scivola lungo la china della pazzia e del desiderio di vendetta, diventando di fatto molto più pericoloso. E fa paura, perché è spaventosamente reale e attuale. Per quanto riguarda gli eroi, sono stata molto contenta di assistere  al ritorno dei soliti volti e all'arrivo di nuove reclute (alcune divertenti, altre odiose come i ricordini dei cani), ma la persona che ho adorato più di ogni altra è Sam, che ha raggiunto il culmine della sua crescita. Non potevo che ammirare il coraggio e la determinazione che dimostra quando redearguisce i ribelli affinché non diventino mostri come quelli della 83, quando tiene testa a Maximoff e soprattutto quando tenta l'impossibile per far recuperare la memoria al suo amato Levi. Nonostante abbia perso tutto ciò che le era caro, di fatto non ha perso nulla di ciò che la rende Sam, e se cade continua a rialzarsi e a lottare. Credo che, insieme ad Athena di Resilienza, sia la protagonista meglio riuscita di quello che ormai potremmo chiamare il Sarritzuverse.







-Mi proteggerai? Come io proteggerò te?

-Ti proteggerò come se fossi parte di me.



Se c'è una cosa che ho imparato in sei libri è che da Maria Claudia Sarritzu puoi aspettarti di ridere a crepapelle (siano benedetti i soliti Freddie e Chris che da bravi giullari di corte stemperano la tensione in più di un'occasione) e di ritrovarti due pagine dopo a piangere come un vitello e a sentire un irrefrenabile impulso di tirare fuori i forconi. Ebbene, a questo giro la nostra autrice è stata particolarmente sadica, tra rivelazioni sconvolgenti, pugnalate alle spalle a tradimento, lutti (perché ovviamente in un distopico qualcuno ci deve lasciare le penne gettando i lettori nella disperazione) e attentati che per le dinamiche mi hanno riportato agli orrori perpetrati dall'Isis. E a tutto questo si aggiunge la questione dell'amnesia, uno dei pilastri su cui si fonda il romanzo. Ho sofferto tantissimo per Levi e Sam, separati brutalmente dalla cancellazione dei ricordi proprio quando si erano appena trovati. Mi sono ritrovata diverse volte sull'orlo di un breakdown, ma allo stesso tempo, vedendo come si evolveva la situazione, ho sentito piano piano riaffacciarsi la speranza, perché nonostante tutto l'esperienza permette ai due protagonisti di innamorarsi tutto da capo, anche se in modo diverso da prima, regalando anche sequenze suggestive pregne di quella dolcezza che ti avvolge come una coperta.

Insomma, tra una storia che non lascia un attimo di respiro, batticuore, paura, dolore e speranza, Caos è la degna conclusione di una dilogia davvero fantastica che ci invita a sognare un mondo in armonia, in perfetto equilibrio tra la quiete e il caos. Un mondo libero. Ancora tanti complimenti a Maria Claudia Sarritzu, non vedo l'ora di leggere il prossimo libro. Qualcosa mi dice che avrà a che fare con un certo principe... e dei pomodori.



Che io ricordi o no, non c'è altra persona al mondo con cui voglia stare. Per sempre.



VOTO: 5/5







mercoledì 28 settembre 2022

"Fate. The Winx Saga" (Seconda Stagione)

 


TITOLO: Fate. The Winx Saga.

SERIE: Fate. The Winx Saga #2

GENERE: Fantasy, Teen Drama

STAGIONE: 2

EPISODI: 7

ANNO: 2022

REGIA: Lisa James Larsson, Hannah Queen, Hannah Quinn, Stephen Woolfenden

CAST; Abigail Cowen, Hannah van der Westhuisen, Precious Mustapha, Eliot Salt, Elisha Applebaum, Paulina Chávez, Danny Griffin, Sadie Soverall, Freddie Thorp, Eva Birthistle, Robert James-Collier, Eve Best, Miranda Richardson, Theo Graham, Jacob Dudman, Ken Duken, Brandon Grace, Éanna Hardwickle

PAESE DI PRODUZIONE: Regno Unito, Italia

DISTRIBUZIONE: Netflix



TRAMA



La scuola è ricominciata sotto l'occhio severo della nuova preside di Alfea, Rosalind. I Bruciati non ci sono più, la Dowling è "scomparsa" e Silva è stato imprigionato per tradimento: rispetto all'anno precedente Alfea ha più magia, più amori e più volti nuovi. Quando però le fate cominciano a sparire nel cuore della notte, Bloom e le sue compagne scoprono una pericolosa minaccia in agguato nelle tenebre. Dovranno fermarla a tutti i costi prima che sconvolga l'Oltre Mondo.



RECENSIONE



È ciò che fai a definirti, è ciò che sei.



In questi giorni più che mai fa bene tornare bambini per un po', e sono felice che a contribuire a ciò sia il ritorno delle Winx in carne e ossa, nella seconda stagione che molti attendevano con trepidazione, inclusa la sottoscritta. Ad Alfea sono ricominciate le lezioni, avvolte in un'aria di grandi cambiamenti: la preside Farah Dowling è svanita senza lasciare traccia, e il suo posto è stato preso dalla spietata Rosalind, che guida la scuola con estrema severità e non esita a punire chiunque non la pensi come lei, arrivando anche a far chiudere la biblioteca perché "fautrice di propaganda". Come se non bastasse, qualcuno comincia a rapire le fate e a privarle della loro magia, e le Winx, a cui si aggiunge Flora, la cugina di Terra appena arrivata ad Alfea, decidono di indagare per sventare la minaccia e smascherare la preside. E mentre i pericoli aumentano, nuovi amori sbocciano e capire di chi fidarsi diventa molto pù complicato, Bloom, sempre affiancata dall'amato Sky e dalle sue amiche, scopre verità sconvolgenti su se stessa e sul suo passato, e si rende conto che toccherà proprio a lei salvare Oltre Mondo dalla catastrofe.

Esistono due tipi di serie televisive al mondo: quelle che col passare delle stagioni peggiorano e quelle che invece migliorano. E io sono molto felice di affermare che Fate - The Winx Saga appartiene alla seconda categoria, perché questa nuova stagione è stata di gran lunga più bella e appassionate della prima. Fin dall'inizio si evincono i grandi progressi fatti nella scrittura dagli autori, che hanno aderito a una maggior fedeltà alla serie animata per la gioia degli appassionati, mantenendo allo stesso tempo un'atmosfera cupa e misteriosa e aggiungendo molti elementi innovativi. Nonostante i pochi episodi a disposizione, alcuni degli archi narrativi sacrificati nella prima stagione sono stati approfonditi, mostrando pienamente l'evoluzione dei personaggi, specialmente per quanto riguarda Musa, Bloom, Stella, Terra e l'ambigua Beatrix. Inoltre si evince il grande affiatamento che unisce il cast, al quale sono stati apportati alcuni piccoli cambiamenti e delle aggiunte molto interessanti. Tra le novità spiccano la bravissima Miranda Richardson, che ha sostituito Lesley Sharp nel ruolo della perfida Rosalind, e Paulina Chávez, che ha dato un'ottima prova di recitazione nei panni di Flora, la fata dei fiori che molti fan chiedevano a gran voce.







Non diamo per scontato il fatto di crescere sapendo cosa siamo.



Oltre a mostarci un worldbuilding ben fatto e destinato a espandersi e ad approfondire i temi legati alla magia, alla ricerca della propria identità, al desiderio di proteggere le persone care e alla tematica LGBTQIA+ (non posso fare spoiler, ma vi dico che sono andata in brodo di giuggiole), questa seconda stagione parla dell'importanza di non reprimere le emozioni e affronta la questione del dolore e dei traumi, spingendo ad accrescere un forte senso di empatia nei confronti dei giovani protagonisti, costretti a fare i conti con qualcosa di più grande di loro, con grandi sofferenze e con terrori indicibili. Ma in mezzo a tutto questo ci sono alcuni elementi gioiosi che ti fanno sorridere e sognare, quali la colonna sonora strepitosa, le ambientazioni come sempre spettacolari, l'amicizia fortissima e indissolubile che unisce sempre più le Winx e le vicende sentimentali. Per quanto concerne quest'ultimo aspetto, in particolare, ho trovato bellissime le premessee delle nuove nuove relazioni, e soprattutto ho trovato davvero magnifica la storia d'amore di Bloom e Sky, che unisce due ragazzi che gestiscono i propri demoni e sono un porto sicuro l'una per l'altro. Aggiungiamoci il fatto che i loro interpreti, Abigail Cowen e Danny Griffin, sono innamorati anche nella realtà, e che in una delle scene più belle galoppano su un cavallo bianco tra i prati irlandesi con Wildest Dreams di Taylor Swift in sottofondo, e capirete perfettamente quanto questi due mi abbiano resa felice.

Nonostante alcuni piccoli difetti e l'uscita di scena (struggente e da lacrimoni) di alcuni personaggi, ho davvero amato questa seconda stagione di Fate - The Winx Saga, con i suoi momenti intensi ed emozionanti, le sue rivelazioni, i suoi colpi di scena improvvisi e il suo finale da cardiopalma dotato di maledetto cliff-hanger. Mi auguro con tutto il cuore che la serie venga rinnovata il più presto possibile, perché si prospettano meraviglie, e sogno di veder emergere tutta la verità sul passato di Bloom e assistere alla nascita di nuove coppie e al papabilissimo arrivo di altri personaggi iconici della serie animata.



Non pensare a salvare il mondo. Pensa a salvare il tuo mondo. Le persone a cui tieni, le persone che ami. Se userai il tuo potere per loro, non potrai mai sbagliare.



VOTO: 4,5/5












lunedì 26 settembre 2022

L'immensità

 

TITOLO ORIGINALE: L'immensità

GENERE: drammatico

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

PAESE DI PRODUZIONE: Italia, Francia

REGIA: Emanuele Crialese

CAST: Penelope Cruz, Luana Giuliani, Vincenzo Amato, Elena Arvigo, Maria Chiara Goretti, Patrizio Francioni, Carlo Gallo, Penelope Nieto Conti, Laura Nardi, Valentina Cenni, Alvia Reale, Aurora Quattrocchi, India Santiella, Filippo Pucillo, Francesco Casisa.

DURATA: 97 minuti 

 

TRAMA

L'immensità si svolge a Roma, negli anni 70, in un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è ormai finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti ci sono solamente i figli, su cui Clara riversa tutto il proprio desiderio di libertà. Adriana, la più grande, ha da poco compiuto dodici anni, ed è testimone degli stati d'animo di Clara e delle tensioni che ci sono tra i suoi genitori. Adriana, rifiuta la sua identità, il suo nome e vuole convincere tutti che è un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio famigliare ad una definitiva rottura. Mentre i bambini attendono un segnale che li guidi, che sia una voce dall'alto o una canzone in televisione, tutto intorno e dentro di loro cambia.

 

RECENSIONE

 Di solito quando ti trucchi o esci o hai pianto.

In un momento storico nel quale numerosi registi affermati decidono di raccontare le proprie personali vicende biografiche, per trovare delle storie da narrare, Emanuele Crialese decide di farlo con il suo nuovo film, L'Immensità, che è stato da poco presentato in concorso all'ultima edizione del festival del cinema di Venezia. Il racconto ci trasporta dentro una  tipica famiglia anni 70, dove ci vengono mostrati l'amore, la gioia e le tante difficoltà presenti all'interno del nucleo.

Clara, la madre protagonista della pellicola, sembra un personaggio uscito da un film di Pedro Almodovar. Infatti, non casualmente, Crialese per interpretarla ha scelto la musa prediletta da Almodovar, ovvero la grande diva spagnola premio Oscar Penelope Cruz, che ci regala una delle migliori prove recitative della sua carriera. Attraverso i dubbi di Adriana, la primogenita di Clara e Felice, sulla propria identità di genere, le liti famigliari e la cultura televisiva, Crialese non racconta solo se stesso ma anche uno spaccato dell'Italia dell'epoca.

 

Tu e papà mi avete creata male. Io non sono Adriana.

 Molteplici sono i riferimenti alla cultura televisiva, e in particolar modo a Raffaella Carrà, che doveva anche prendere parte alla pellicola ma è venuta a mancare prima di incominciare le riprese. Il regista ha deciso di omaggiare la Carrà ugualmente, inserendo alcune scene di ballo oniriche dove, Penelope Cruz, è travestita da Raffaella Carrà. E' molto difficile non rimanere conquistati dai personaggi di Clara e Adriana, che presentano un magnifico rapporto madre figlia nel quale Clara riesce a trovare un sostegno nei momenti più bui.

Il film di Emanuele Crialese  racconta molto bene i drammi personali dei personaggi, descrivendoli in modo che lo spettatore si possa identificare con essi. L'immensità è una pellicola che lascia spazio al dominio dalle emozioni, facendo così venire a galla il lato più intimo dei drammi famigliari.

Io vengo da un'altra galassia e tu non hai i poteri per aggiustarmi.

Voto: 4/5

  





  

   

 

Highest 2 Lowest

  TITOLO : Highest 2 Lowest   TITOLO ORIGINALE  :  Highest 2 Lowest CASA DI DISTRIBUZIONE :  Escape Artists, Mandalay Pictures, 40 Acres and...