TITOLO: Megalopolis
TITOLO ORIGINALE: Megalopolis
ANNO DI PRODUZIONE: 2024
GENERE: drammatico, thriller, fantascienza, gangster, sentimentale
PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America
CASA DI DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
REGIA: Francis Ford Coppola
CAST: Adam Driver, Giancarlo Esposito, Nathalie Emmanuel, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf, Jon Voight, Jason Schwartzman, Talia Shire, Grace VanderWaal, Laurence Fishburne, D.B. Sweeney, Kathryn Hunter, Dustin Hoffman, James Remar, Chloe Fineman, Balthazar Getty, Bailey Ives, Sonia Ammar, Isabelle Kusman, Madeleine Gardella.
DURATA: 138 minuti
TRAMA
In un'America alternativa, la città di New Rome è governata da un'èlite composta dalle famiglie più potenti, che pur professando delle rigide leggi morali, si danno ai piaceri più sfrenati, mentre la popolazione vive in difficoltà e con molti debiti. Il protagonista è Cesar Catilina, un geniale architetto che ha il potere di fermare il tempo e ha vinto il premio Nobel per aver inventato il rivoluzionario materiale Megalon, e che è tormentato dalla tragica morte di sua moglie, avvenuta in circostanze poco chiare e per la quale è stato ingiustamente accusato. Cesar ha l'utopica idea di costruire "Megalopolis", una città ideale che risolverebbe i problemi di New Rome. Il sindaco Cicero invece propone la realizzazione di un casinò per rimettere in sesto l'economia cittadina. Cesar incontra Julia, la figlia del sindaco e nonostante le loro divergenze iniziali i due hanno una relazione.
Wow Platinum, ex amante di Cesar, organizza un complotto alle sue spalle. A questo punto, Cesar, deve prendere la difficile decisione su chi riporre la sua fiducia per salvare il destino dell'umanità.
RECENSIONE
Non lasciate che l'oggi distrugga il per sempre.
Dell'ultima fatica di Francis Ford Coppola si può affermare veramente di tutto. che sia un film kitsch, geniale o con troppe pretese. Ma non si può di certo ignorare che sia una pellicola visionaria e ambiziosa, alla quale Coppola ha lavorato per quasi cinquant'anni.
Il miglior modo per interpretare Megalopolis è attenersi alla dichiarazione che Coppola inserisce nei titoli di testa, dove viene definito come una favola. Il regista del Padrino utilizza l'antica Roma come metafora non solo per rappresentare la crisi dell'impero americano ma anche per parlare del futuro del cinema, dominato da tecnologie che sfruttano l'intelligenza artificiale. Non casualmente il film si chiama Megalopolis, che pare chiaro riferimento al capolavoro fantascientifico Metropolis di Fritz Lang, anche se Coppola ha dichiarato che l'ispirazione gli è venuta dal film La vita futura, scritto da H.G. Wells, che vide quando era un bambino e che lo colpì profondamente.
Questa società. Questo modo di vivere. Sono gli unici possibili? Quando ci poniamo queste domande. Quando ne discutiamo. Stiamo parlando di un'utopia.
Coppola non è nuovo ad utilizzare capolavori letterari stravolgendoli e piegandoli alla sua estetica, basti pensare a Cuore di tenebra di Conrad, riscritto sullo sfondo della guerra del Vietnam. Ispirandosi liberamente a La congiura di Catilina di Sallustio, Coppola usa New York, che nel film si chiama appunto New Rome, per rappresentare un'antica Roma futuristica. L'antagonista, il sindaco di New Rome Cicero, interpretato da Giancarlo Esposito, si contrappone al protagonista Cesar Catilina, interpretato da un Adam Driver più amletico che idealista, in un'atmosfera politica decadente sfruttata dal giovane leader populista Clodio Pulcher (Shia LaBeouf) abilissimo ad aizzare le folle strumentalizzandone la frustrazione.
Megalopolis ha talmente tanti elementi dentro di sé che il miglior modo per apprezzarlo è ignorare la trama e lasciarsi incantare dagli effetti visivi del film, un caleidoscopio di effetti speciali che riportano alla meraviglia suscitata dalla sequenza psichedelica di 2001, Odissea nello Spazio.
Per provare a comprendere Megalopolis una sola visione non basta, perchè Coppola ha realizzato un film molto complesso e con tante tematiche differenti. E' un film dichiaratamente divisivo, che fin dalla prima proiezione a Cannes ha contrapposto i critici nella sua interpretazione, ma Megalopolis probabilmente non va capito ma visto.
Ci stiamo riprendendo la nostra città.
Voto: 4,5/5
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