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domenica 23 novembre 2025

The Running Man

 

TITOLO: The Running Man

TITOLO ORIGINALE: The Running Man

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

CASA DI DISTRIBUZIONE: Paramount Pictures

PAESE DI PRODUZIONERegno Unito, Stati Uniti

GENERE: Azione, fantascienza, thriller

REGIA: Edgar Wright

CAST: Glen Powell, Josh Brolin, Colman Domingo, Lee Pace, Emilia Jones, William H. Macy, Michael Cera, Daniel Ezra, Jayme Lawson, David Zayas, Karl Glusman, Katy O'Brian, Angelo Gray, Sandra Dickinson, Sean Hayes, Arnold Schwarzenegger.

DURATA: 133 minuti


TRAMA  

In un futuro prossimo, Ben Richards, un operaio che è stato licenziato dalla ditta per la quale lavorava, ha bisogno di soldi per curare la figlia malata e perciò partecipa come concorrente al reality show "The Running Man". In questo game show mortale, i partecipanti, chiamati "Runner", devono cercare di scappare per trenta giorni da assassini professionisti, denominati "I Cacciatori", mentre il pubblico li segue in diretta televisiva. Il produttore dello show, Dan Killian, trasforma la sofferenza in intrattenimento, ma Ben inaspettatamente diviene un idolo per il pubblico, trasformandosi da vittima a simbolo della lotta contro il potere.


RECENSIONE

Sapete, stavo pensando allo show. Per trenta giorni tutti in questo paese cercheranno di uccidermi. Ed è folle, vero?

L'industria del cinema continua a rovistare nella sconfinata bibliografia di Stephen King. Questa volta è il turno del distopico The Running Man, diretto da Edgar Wright, il regista della trilogia del cornetto (L'alba dei morti dementi, Hot Fuzz La fine del mondo), e che a sua volta è il remake del film L'implacabile con protagonista Arnold Schwarzenegger,  uscito negli anni 80.

The Running Man è una specie di The Truman Show per l'appunto distopico e con molta più violenza e crudeltà. Il film di Wright attinge a uno dei romanzi meno noti e più sottovalutati scritti da King e sostituisce l'imponente presenza fisica di Arnold Schwarzenegger con Glen Powell, uno degli attori più desiderati di Hollywood. A livello di trama questa nuova versione è più accurata e alcuni elementi sono più chiari, soprattutto i motivi  che spingono Ben Richards a partecipare allo show di The Running Man che Wright chiarisce inserendo l'elemento della malattia della figlia e i problemi economici del protagonista.

 

Dategli la caccia.

Nel cast oltre a Glen Powell troviamo anche attori del calibro di Josh Brolin, Colman Domingo e Micheal Cera e un gustoso cameo dello stesso Schwarzenegger.  Micheal Cera, che con Wright aveva già lavorato in Scott Pilgrim vs. the World, interpreta un personaggio che sembra l'incarnazione di un complottista Maga. La sua è la parte più intrigante e spassosa  di tutta la pellicola e sviluppa abilmente una critica dove si  intravede un richiamo al panorama politico americano contemporaneo.

Di recente, tratti dalla penna inarrestabile di Stephen King, sono  usciti nelle sale The Life of Chuck, mentre, per la televisione,  è stata invece prodotta la serie  prequel sulla vita di Pennywise, il pagliaccio cattivo cattivo di It : It - Welcome to Derry. King continua ad essere un autore estremamente prolifico  e molto adatto al linguaggio del cinema, perché  esplora diversi generi e  sa parlare in modo diretto al pubblico,  soprattutto quello giovanile. 

Pensavo che fosse tutto finto, ma ora mi sembra così vero.


Voto: 3,5/5 




mercoledì 19 novembre 2025

L'illusione perfetta - Now You See Me: Now You Don't

 

TITOLO: L'illusione perfetta - Now You See Me : Now You Don't

TITOLO ORIGINALE: Now You See Me : Now You Don't

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

CASA DI DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

GENERE: azione

REGIA: Ruben Fleischer

CAST: Jesse Eisenberg, Morgan Freeman, Isla Fisher, Woody Harrelson, Dave Franco, Dominic Sessa, Mark Ruffalo, Justice Smith, Ariana Greenblatt, Rosamund Pike.

DURATA:  112 minuti 

TRAMA

I ladri J. Daniel Atlas, Hanley Reeves, Dyaln Rhodes e Merritt McKinney, noti come i Quattro Cavalieri, tornano in azione dopo anni di lontananza dalla scene. Sono pronti ad affrontare una missione rischiosa: il furto del diamante reale più grande del mondo. A unirsi a loro, una nuova generazione di illusionisti, June, Charlie e Bosco, dei giovani talenti con delle abilità straordinarie e imprevedibili. Insieme, formeranno una squadra inedita, pronta a spingersi oltre ogni limite della magia e dell'inganno per infiltrarsi in una potente organizzazione criminale, con a capo Veronika Vanderberg. Tra i tanti colpi di scena, illusioni mozzafiato e inganni ben orchestrati, la squadra metterà in atto un piano audace, in cui nulla è come sembra. Un unico mix esplosivo di vecchie glorie e nuovi talenti, in una sfida all'ultimo trucco magico per riportare giustizia con stile.

RECENSIONE

Nel mondo della magia tutto ciò che scompare riappare.

I mitici ladri maghi della saga di Now You See Me dopo quasi dieci anni di assenza fanno il loro ritorno in scena,  in un mondo che è radicalmente cambiato  grazie ad  innovazioni come l'intelligenza artificiale, con il quale il gruppo di rapinatori si deve confrontare.

Il regista Ruben Fleischer ha reso i ladri di Now You See Me una sorta di Robin Hood contemporanei, che rubano ai ricchi per dare ai poveri. Infatti la vera forza motrice della trama è la causa della giustizia sociale, che vuole anche essere un messaggio critico a un mondo governato da miliardari high tech come Elon Musk.


Tranquilli, un diamante è per sempre.

Il ritorno nel cast  di vecchie glorie dei due capitoli precedenti come Jesse Eisenberg, Morgan Freeman, Isla Fisher, Woody Harrelson e Mark Ruffalo ha fatto capire come questa saga abbia a suo modo segnato un'epoca. La gran parte di noi si ricorda quando nel 2013 e nel 2016 si recò al cinema a vedere i primi due capitoli. L'aver puntato su un effetto nostalgia dopo nove anni di assenza dagli schermi ha dato i suoi frutti, riuscendo così a rendere la trama maggiormente interessante.

L'illusione perfetta - Now You See Me: Now You Don't apre ufficialmente le porte ad un nuovo quarto capitolo della saga che è già stato confermato dal regista Ruben Fleischer. Per adesso i tre capitoli che sono stati realizzati  hanno mantenuto un buon livello di qualità, speriamo che il sistema Hollywood non rovini tutto pur di incassare soldi. 

Eliminare due generazioni di criminali con un gioco di prestigio.


Voto: 3,5/5






One Pound Gospel

 

TITOLO: One Pound Gospel

TITOLO ORIGINALE: Ichi pondo no fukuin

TITOLO IN KANJI: 1ポンドの福音

STORIA: Rumiko Takahashi

DISEGNI: Rumiko Takahashi

PAESE: Giappone

ANNO: 1987

EDIZIONE: Starcomics

VOLUMI: 2 (completo, edizione attuale)

Quando pensiamo a Rumiko Takakashi ci vengono subito in mente le sue più note opere, come LamùRanma1/2 e Inuyasha. Quest’ultimo è stato il suo più grande capolavoro, ed è stato il primo manga con cui l’autrice, pur mantenendo qualche tratto umoristico, ha iniziato a seguire un’impostazione più seria, se non anche cupa e drammatica. La maestra Takahashi è molto nota soprattutto per i suoi titoli onorifici, prima come principessa dei manga, poi incoronata regina e in seguito nominata Cavaliere delle Arti in Francia. Lei, come autrice, non ha seguito una determinata specializzazione nei target. I suoi manga hanno tanto di shojo, quanto di shonen e seinen, per questo motivo sono spesso difficili da collocare. Rumiko è molto fluida nei temi che tratta nelle proprie storie, sebbene siano sempre orientate verso un pubblico maturo.



Ma oggi vorremmo prendere in considerazione una delle sue opere minori, ovvero One Pound Gospel. Si tratta di una manga di breve durata, pubblicato in 4 volumi nelle prime edizioni, e di recente ristampato coi capitoli interamente raccolti in 2 spessi volumi. Quando arrivò in Italia, ebbe un’interruzione alla fine del terzo volume, in contemporanea col Giappone; successivamente, l’opera fu ristampata in una nuova edizione aggiornata, e fu pubblicato il quarto volume. One Pound Gospel è classificabile come spokon (termine derivato dalla traslitterazione giapponese di sport context), ma è considerato anche una commedia romantica, che racconta le dinamiche del complesso rapporto fra il pugile Hatanaka e la novizia Suor Angela. Entrambi devono fronteggiare i propri problemi: il boxer quello di non riuscire a reggere la dieta che dovrebbe seguire per il suo mestiere, e la suora quello di provare attrazione per il giovane uomo, cosa che non è conforme alla sua posizione, che le impone l’obbligo di castità. Cercando entrambi di mantenere i propri impegni, i due vengono posti davanti a diverse sfide che mettono alla prova la loro costanza. Suor Angela, rispettando il proprio voto, si pone come supporto spirituale per Hatanaka, dimostrandosi paziente, ma senza esitare ad arrabbiarsi quando egli si ostina a sforare col mangiare, oppure si dimostra audace nei confronti di lei. Gli ostacoli che vengono attraversati dai due protagonisti si manifestano sempre in momenti buffi e divertenti, per cui capitano equivoci, situazioni ambigue, oppure Hatanaka si contraddice continuamente, venendo meno alla proprie promesse. Le circostanze finiscono col diventare difficili anche per Suor Angela, che si vede divisa fra i propri voti e i suoi sentimenti per il pugile, il cui scarso impegno la induce sempre a dover essere presente per non farlo sgarrare.



Dopo Maison IkkokuOne Pound Gospel è il secondo manga di Rumiko con contesto realistico. Solitamente, i suoi manga sono di genere fantasioso, con presenza di creature del folklore tipico giapponese. Ma il nostro manga in questione non solo è realistico, ma ha come tema il cristianesimo, che è ben lontano dallo stampo culturale nipponico tipico della maestra Takahashi, incentrato di più sui culti del buddismo e dello scintoismo. La religione cristiana ha avuto la sua diffusione anche in Giappone, ma non vi si è affermata con lo stesso successo che ha avuto quella buddista, che è sempre stata capace di convivere con quello che è il culto autoctono del Sol Levante. I giapponesi, effettivamente, non si professano appartenenti ad una determinata religione, e dimostrano una certa fluidità nell’applicarsi alle diverse dottrine presenti nel loro paese. Un giapponese può essere cristiano, buddista o scintoista a seconda dei diversi ambiti della vita. In qualsiasi caso, il cristianesimo è praticato da una piccolissima percentuale della popolazione giapponese. Nel compenso, il matrimonio con rito cristiano è molto richiesto, perché esso è una buona occasione per poter indossare eleganti abiti di svariati tipi e per consumare un banchetto in stile occidentale.



Proprio per tutto questo, non a caso Hatanaka non si pone problemi nel fare la proposta di fidanzamento a Suor Angela. Persino il coach si ritrova a dover spiegare al boxer la posizione della donna che è oggetto delle sue attenzioni. A noi occidentali una tale proposta lascia di sasso rispetto ai lettori orientali, vedendo che il pugile si esprime nei confronti della novizia senza nessun pudore, in presenza delle consorelle. Considerata la scarsa popolarità del cristianesimo, non molti giapponesi sanno che una suora non può sposarsi, rispetto ai loro sacerdoti scintoisti che invece possono permetterselo, dato che lo scintoismo è un culto che valorizza la procreazione. La tematica principale di One Pound Gospel, tuttavia, non è certo tanto il cristianesimo, oppure la boxe, quanto il rispetto degli impegni presi. Un messaggio sicuramente molto maturo, che c’impone di ricordare che se prendiamo una decisione non dobbiamo mai lasciarci scoraggiare dagli ostacoli, per quanto possano essere duri, e che ci viene trasmesso sempre con umorismo. Paradossalmente a questo, il manga si conclude con finale inaspettato, che ciononostante lascia al lettore anche il messaggio della consapevolezza delle proprie scelte.







domenica 16 novembre 2025

Predator: Badlands


TITOLO: Predator: Badlands

TITOLO ORIGINALE: Predator: Badlands

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

CASA DI DISTRIBUZIONE:  20th Century Studios

PAESE DI PRODUZIONE:  Stati Uniti d'America

GENERE: Orrore, fantascienza, azione, avventura, drammatico, thriller

REGIA: Dan Trachtenberg

CAST : Elle Fanning, Dimitrius Schuster-Koloamatangi.

DURATA: 107 minuti 


TRAMA

In un futuro remoto, su un pianeta ostile, il  giovane Predator Dek, bandito dal suo clan, stringe un'alleanza inaspettata con un'androide di nome Thia. Insieme si avventurano attraverso le terre aride alla ricerca dell'avversario definitivo, in una missione di redenzione e sopravvivenza.


RECENSIONE

Quindi è la tua prima caccia e sei venuto sul più pericoloso pianeta dell'universo?

Nel bel mezzo dell'epoca dei remake, spin-off e seguiti ecco che arriva nelle sale il reboot della saga di Predator targato Disney e ciò ha provocato non poche polemiche tra i fan della saga.
La trama debole del film viene compensata dalla bellezza della grafica artificiale utilizzata. La storia è contornata da un sentimentalismo che poco ha che fare con la cattiveria e l'inquietudine che caratterizzano gli alieni, ma quando c'è la Disney a metterci i soldi si sa già dove il tutto andrà a parare.
Il mandato corporativo della ditta di Burbank impone una svolta a 180° rispetto  alla celebrazione delle origini del precedente film del franchise, Prey, del quale ritroviamo qui solo una cosa, l'abilità del regista Dan Trachtenberg di confezionare buone scene d'azione, con il cacciatore alieno costantemente aggredito da grandi e spettacolari mostri e minacciato da trappole e avversari pesantemente armati.

 

Dai la caccia a una creatura che non può essere uccisa.

Tra le poche note positive troviamo invece Elle Fanning, che a Hollywood sta ottenendo sempre più ruoli importanti e dimostrando sempre di più il suo talento, superiore anche a quello di sua sorella Dakota Fanning. Predator:Badlands è un tentativo di rilanciare la saga di Predator (ormai alla settima puntata) ed è evidente che è stato realizzato solo per scopi commerciali a discapito di una coerenza della storia.
Il film  aveva un buon potenziale ma finisce per incartarsi nella sua debole trama e l'unica cosa realmente godibile è la qualità degli effetti visivi. Questo è l'ennesimo segnale che nella Hollywood dei remake e dei seguiti è ormai in atto una crisi di fantasia dovuta alla mancanza del coraggio di osare puntando su nuove idee.

Beh, buona fortuna per il tuo viaggio.


Voto: 2,5/5






mercoledì 12 novembre 2025

Anemone

 

TITOLO: Anemone

TITOLO ORIGINALE: Anemone

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

PAESE DI PRODUZIONE: Regno Unito, Stati Uniti d'America

CASA DI DISTRIBUZIONE: Universal Pictures 

GENERE: drammatico

REGIA: Ronan Day-Lewis

CAST: Daniel Day-Lewis, Sean Bean, Samantha Morton, Samuel Bottomley, Safia Oakley-Green.

DURATA: 121 minuti 


TRAMA 

Una storia di padri e figli in tutti i sensi, che Ronan Day-Lewis ha scritto insieme a suo padre Daniel Day Lewis, che interpreta anche il protagonista Ray Stoker. Un padre  abbandona suo figlio isolandosi in un bosco, per fuggire dai suoi problemi.

RECENSIONE

Ne ho viste di anime perdute fratello.

A quasi otto anni dall'uscita del Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, il grande Daniel Day Lewis torna a recitare nel film  che segna l'esordio alla regia di suo figlio Ronan Day-Lewis, che è riuscito a convincere il papà a tornare sulle scene.

In Anemone Daniel Day-Lewis e Sean Bean diventano i Caino e Abele del cinema contemporaneo, in una pellicola dove i dilemmi famigliari e i ricordi della guerra civile tra le due Irlande sono i veri protagonisti. Tutto il film è un unico flashback di vecchie memorie dei due fratelli  ma che però non vengono mai mostrate per immagini.


Da militare ti insegnano a stringere i denti. La guerra era il crimine e noi eravamo i soldati fantasma. 

Ronan Day-Lewis a livello di scelte di regia decide di incentrare tutto il film sulla maestosa interpretazione di suo padre, in modo da distrarre il pubblico da alcuni difetti della trama, come ad esempio gli eccessivi riferimenti religiosi che pervadono tutta la sceneggiatura, che risultano noiosi e inutili nella narrazione. 

Anemone è stato presentato al New York film festival e a Roma durante Alice nelle città, dove ha vinto il premio come miglior opera prima. Ancora una volta Daniel Day Lewis ci ha tratto (fortunatamente) tutti in inganno annunciando il suo ritiro e tornando poi sulle scene come fece già negli anni 90, quando lasciò la carriera d'attore cinematografico per andare a fare il calzolaio a Firenze salvo essere poi persuaso da Martin Scorsese a tornare a recitare in Gangs of New York, che uscì nel 2002. Non sappiamo se reciterà ancora o meno ma di sicuro senza la sua presenza Anemone non avrebbe avuto senso, poiché con  la sua interpretazione ha salvato il film.

Non posso aiutarti finchè non mi dici tutto.

Voto: 3/5





domenica 9 novembre 2025

Frankenstein


TITOLO: Frankestein

TITOLO: Frankestein

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

CASA DI DISTRIBUZIONE: Netflix

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

GENEREorrore, fantascienza

REGIAGuillermo del Toro

CAST: Oscar Isaac, Mia Goth, Jacob Elordi, Charles Dance, Ralph Ineson, Christoph Waltz, Felix Kammerer, Lars Mikkelsen, David Bradley, Christian Convery.

DURATA: 149 minuti 


     TRAMA

Un geniale scienziato egocentrico dà vita a una creatura mostruosa nel corso di un audace esperimento, che    rischia però di rovinare sia il creatore che la creatura.

 RECENSIONE

Il mio creatore vi ha raccontato la sua storia. Allora io vi racconterò la mia.

Dopo cinquant'anni Guillermo del Toro è riuscito a realizzare la sua versione di Frankestein, che sognava di portare sul grande schermo fin da quando era bambino. Questo non è però il Frankestein di Mary Shelley, autrice del libro pubblicato nel 1818, ma è quello molto personale di Del Toro, dove il regista messicano dà un versione  del mostro caratterizzandolo con  uno stile poetico.

I mostri per Del Toro costituiscono una specie di destino. Infatti la sua carriera è costellata di creature spaventose, basti pensare ad un film come La forma dell'acqua, oppure Il labirinto del faunoFrankestein si concentra soprattutto sul raccontare la relazione tra Victor Frankestein, lo scienziato che ha creato il mostro, interpretato da un ottimo Oscar Isaac, e il mostro, i panni del  quale  sono vestiti da Jacob Elordi, che per questa interpretazione ha dovuto sacrificare la sua bellezza dimostrando molto coraggio, visto che è dovuto subentrare ad Andrew Garfield, nel frattempo preso da altri impegni, e avendo solo nove settimane di tempo per prepararsi ad un ruolo così complesso.

 

Ricordo pezzi, memorie di uomini diversi. Poi lo vidi il tuo nome : Victor Frankestein.

Il vero messaggio del film di Del Toro è che il mostro in realtà è l'uomo, che perde ogni briciolo di umanità per inseguire i  fantasmi di potere legati alla ricerca scientifica e tecnica, e la scienza aveva già manifestato il suo futuro dominio nell'800, il secolo dell'autrice Mary Shelley. Del Toro trasforma lo stile gotico in poesia, rendendo la creatura la vittima della storia, come in fondo aveva già fatto in un lungometraggio come La forma dell'acqua.

Frankestein è stato presentato durante l'ultima edizione del festival di Venezia riscuotendo un buon successo di critica. Forte era l'attesa per questa nuova pellicola di del Toro, visto che era un'opera alla quale il regista messicano ha pensato per  mezzo secolo.  Del Toro ha riportato in auge un romanzo che costituisce  un vero è proprio classico della letteratura fantascientifica e assoluto premonitore dei tempi che ora stiamo vivendo.

Se tu sei deciso a non concedermi l'amore allora darò libero sfogo  alla rabbia.


Voto: 3,5/5





mercoledì 5 novembre 2025

The Mastermind

 

TITOLO: The Mastermind

TITOLO ORIGINALE: The Mastermind

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

CASA DI DISTRIBUZIONE: Mubi 

GENEREdrammatico

PAESE DI PRODUZIONEStati Uniti d'America

REGIA: Kelly Reichardt

CAST: Josh O'Connor, Alana Haim, John Magaro, Hope Davis, Bill Camp, Gaby Hoffmann.

DURATA: 110 minuti 

TRAMA 

In un tranquillo quartiere residenziale del Massachusetts, dove non accade mai nulla, il disoccupato padre di famiglia e ladro amatoriale J.B Mooney vuole fare il suo primo colpo  grosso.  Il museo è stato scelto, i complici reclutati e il piano studiato alla perfezione. O almeno crede.

RECENSIONE

Sono tantissimi soldi.

In tempi di rapine al Louvre i ladri d'arte tornano ad essere protagonisti al cinema in un film che sembra uscito direttamente dagli anni 70.
Josh O'Connor interpreta un padre di famiglia disoccupato che oltre a cercare un posto di lavoro sembra cercare anche se stesso in un mondo che non riesce più a capire. Il film diretto da Kelly Reichardt ricrea perfettamente il decennio degli anni 70, l'epoca durante la quale la pellicola è ambientata, per confezionare una storia che ci ricorda l’America nixoniana, che si fa inquieta con le prime manifestazioni contro la guerra in Vietnam, ma che però ci parla anche obliquamente del presente.
Ma è anche un film sullo splendido paesaggio americano, conducendoci, dalla cittadina del Massachusetts, in Vermont e in Ohio.



Apprezzo tanto il fatto che qualcuno che conosco e a cui voglio bene arriva e mi lascia a bocca aperta.

Il film in alcuni tratti, soprattutto nella parte finale, è piuttosto lento e sembra volersi staccare dal dinamismo canonico che deve avere un lungometraggio su una rapina. Nel cast troviamo anche Alana Haim, attrice che ormai è stata definitivamente lanciata da Paul Thomas Anderson in Licorice Pizza e che ha avuto anche una piccola parte in Una battaglia dopo l'altra con Di Caprio.

The Mastermind è stato presentato durante l'ultima edizione del festival di Cannes in concorso per la palma d'oro. Il film di Kelly Reichardt è l'ennesima dimostrazione dell'ascesa di Josh O'Connor, che dopo aver interpretato l'attuale re inglese nella serie The Crown, sta lavorando sempre più nel cinema indipendente, scegliendo solo progetti di un certo interesse artistico.

Ti dispiace se smettiamo di parlarne ora? Perchè lo trovo sconvolgente.


Voto: 3,5/5




The Running Man

  TITOLO : The Running Man TITOLO ORIGINALE : The Running Man ANNO DI PRODUZIONE : 2025 CASA DI DISTRIBUZIONE : Paramount Pictures PAESE DI ...