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domenica 28 dicembre 2025

Father Mother Sister Brother


TITOLO: Father Mother Sister Brother

TITOLO ORIGINALE: Father Mother Sister Brother

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America, Francia, Irlanda

CASA DI DISTRIBUZIONE:  Lucky Red

GENERE: commedia, drammatico

REGIA: Jim Jarmusch

CAST: Tom Waits, Adam Driver, Mayim Bialik, Charlotte Rampling, Cate Blanchett, Vicky Krieps, Sarah Greene, Indya Moore, Luka Sabbat, Françoise Lebrun.

DURATA: 110 minuti 

TRAMA

Tre famiglie, i cui membri da tempo hanno diradato i rapporti, si riuniscono, in tre diversi episodi del film. Il primo capitolo si svolge in un'anonima cittadina degli Stati Uniti d'America nord-orientali, dove un fratello e una sorella, molto compassati, dopo parecchio tempo fanno visita al loro vecchio e eccentrico padre. Il secondo capitolo si svolge a Dublino, dove le due figlie di un'austera scrittrice vanno a trovarla per il loro appuntamento annuale davanti ad una tazza di tè. Il terzo capitolo si svolge a Parigi dove due fratelli gemelli si ritrovano a gestire l'appartamento dei genitori dopo la loro morte in un tragico incidente aereo.

RECENSIONE

Vi va di fare un brindisi con tè ai legami famigliari?

Il film vincitore del Leone d'oro a Venezia, diretto da Jim Jarmusch, è un trittico composto da tre episodi dai temi diversi ma tutti con al centro un nucleo famigliare, dove si raccontano vicissitudini differenti. 

Nel primo episodio, Father, due fratelli interpretati dal bravissimo Adam Driver e dalla star di The Big Bang Theory  Mayim Bialik vanno a trovare il loro vecchio ed eccentrico padre, interpretato da Tom Waits,  dopo ormai un po' di tempo che non lo vedono, in un paese sperduto degli Stati Uniti nord-occidentali. Mother, il secondo episodio, si svolge a Dublino e la dinamica è molto simile al primo. Due sorelle interpretate da Cate Blanchett e Vicky Krieps vanno a trovare la vecchia madre, interpretata da Charlotte Rampling, una severa scrittrice che annualmente riceve le figlie per bere un tè e mangiare dei pasticcini. Il terzo e ultimo episodio, intitolato Brother, si svolge a Parigi e due fratelli gemelli che hanno perso i genitori in un terribile incidente aereo  devono decidere che cosa fare dell'appartamento nel quale sono cresciuti. 


Sei morta.

Jarmusch usa uno stile molto minuzioso, sia negli allestimenti interni che nei dialoghi, che a volte nei tre episodi si ripetono. Father Mother Sister Brother ci appare come un film teatrale, dove Jarmusch utilizza attori che già conosce avendo già lavorato con loro in precedenza, come Adam Driver e Tom Waits. Il regista nell'interpretazione lascia completamente  mano libera ai suoi attori, fidandosi completamente di loro e della loro versatilità, soprattutto nel caso di interpreti del calibro di Adam Driver, Cate Blanchett e Charlotte Rampling, che risultano  strepitosi nella loro recitazione e anche nella complessità di una pellicola dove nessuno è realmente il protagonista, reggono benissimo il confronto tra loro. 

Il lungometraggio di Jim Jarmusch ha meritato ampiamente di vincere il Leone d'oro a Venezia per via anche di una complessa sceneggiatura dove si raccontano  episodi con alcune similitudini ma comunque declinate in maniere diverse, ed è questa una importante dimostrazione che il cinema indipendente ha ancora una senso e un valore.

Sembriamo quasi esserci messe d'accordo sui colori. 


Voto: 4/5 




mercoledì 24 dicembre 2025

FMA-FMAB, Anime Gemelli

 

TITOLO
Fullmetal Alchemist
Fullmetal Alchemist: Brotherhood

TITOLO ORIGINALE
Hagane no Renkinjutsushi
Hagane no Renkinjutsushi: Fullmetal Alchemist

TITOLO IN KANJI
鋼の錬金術師
鋼の錬金術師 FULLMETAL ALCHEMIST

REGIA
Seiji Mizushima
Yasuhiro Irie

ANNO
2003
2010

PAESE
Giappone

Fullmetal Alchemist è uno dei più ricordati shonen manga del nuovo millennio. Realizzato dalla mangaka Hiromu Arakawa e pubblicato dal 2001 al 2010, per un totale di 27 volumi, a cui sono seguiti altre edizioni aggiornate, ha ricevuto due adattamenti animati, diretti da Seiji Misushima e Yasuhiro Irie. Le due serie sono andate in onda rispettivamente dal 2003 e dal 2010, la prima con 51 episodi a cui segue il film conclusivo della storia, la seconda con 64 episodi. La versione più recente ha nel titolo una piccola aggiunta, per essere distinta dalla prima: Fullmetal Alchemist: Brotherhood.



Nonostante le due serie siano tratte dallo stesso manga, abbiano lo stesso spunto d’inizio e ci sia poca distanza di tempo tra le due trasposizioni, tuttavia le trame seguono, ad un certo punto, una biforcazione. Il principio degli eventi presenta i due fratelli Edward e Alphonse Elric, due giovani alchimisti che vanno in cerca della leggendaria pietra filosofale. I ragazzi hanno infranto un grave taboo: usare l’alchimia per cercare di riportare in vita la defunta madre. Questa bravata gli è costata un prezzo molto alto, per il quale Edward ha perso due arti, sostituiti da protesi meccaniche, e Alphonse l’intero corpo, rimpiazzato da un’armatura dove il fratello gli ha depositato l’anima. Il loro obbiettivo è semplicemente porre rimedio a questa trasgressione. Ma la strada che hanno intrapreso è piena di ostacoli e irta di spine, e il loro percorso li conduce a scoperte terribili, di fronte alle quali prendono coscienza dei lati oscuri dell’alchimia. È su quest’ultimo aspetto che i fatti tra le due serie cominciano a divergere, poiché le scoperte che vengono fatte dai fratelli Elric seguono degli sviluppi ben diversi, che in FMA riguardano più direttamente i due ragazzi, mentre in FMAB coinvolgono interamente Amnestris, lo stato in cui vivono.


La trama di FMA segue sempre di più un’involuzione, assumendo dei toni più dark. I due fratelli, per tutto il tempo, continuano a pagare le conseguenze del loro peccato, e anche se gli eventi per loro due si concludono in maniera positiva, tuttavia finiscono col macchiarsi di nuove colpe e perdere ogni cosa che hanno, allontanandosi da tutto quello che è stato il loro mondo. La ricerca del rimedio diventa un cammino verso la dannazione, che fino all’ultimo non lascia possibilità di salvezza. FMAB, invece, pur mantenendo un certo grado di drammaticità e temi complessi, offre una visione più speranzosa. Persino la fotografia delle immagini diventa meno cupa. FMA presenta i fratelli come degli antieroi, ma FMAB, seguendo fedelmente la trama del manga, trova una via d’uscita dal sentiero oscuro in cui i ragazzi si sono addentrati, rendendoli dei veri eroi. La prima trasposizione si focalizza molto sulla pietra filosofale e sulla ricerca dell’immortalità, mentre nella seconda la pietra filosofale diventa, nel corso degli eventi, un semplice strumento per il fine del villain, che aspira ad elevarsi al ruolo di Dio.



In un contesto steampunk, l’alchimia viene presentata come una scienza, e come tale viene descritta anche nel suo complesso rapporto con la religione, la quale è rappresentata dal popolo di Ishval, molto devoto al suo dio, considerato creatore di tutte le cose. Quest’etnia ha avuto dei recenti conflitti con lo stato di Amnestris, e non ammette l’alchimia perché è considerata lontana dalle vie della loro divinità. È proprio tramite questo confronto con la religione che in FMA l’alchimia viene molto esaltata come un’arte peccaminosa. In FMAB tale dibattito diventa molto più articolato e vengono esaltate le sfumature sia dell’alchimia che della religione, assumendo una posizione che non è più schierata, ma dimostra che il vero colpevole della guerra scatenata tra i due popoli sono soltanto la discordia e l’incapacità di comunicare.



Molti lettori del manga sono rimasti delusi dalla prima trasposizione per la sua totale divergenza. Eppure c’è stato anche chi ha sostenuto il valore di essa, dimostrandone la ricchezza di significato. Ed effettivamente sotto alcuni di vista può avere più senso. In entrambe le serie compaiono gli homunculus, i cosiddetti uomini artificiali che gli alchimisti sognano di creare. La differenza sta nel fatto che in FMA essi sono frutto di esperimenti alchemici, e vengono dipinti delle creature imperfette e senza anima. Queste spiegazioni rendono la loro origine più credibile e affine con le conoscenze reali dell’alchimia. In FMAB gli homunculus diventano personificazioni dei sette peccati capitali del Padre, il villain della storia, nonchè il primo di loro, che è stato creato in laboratorio mentre gli altri sono sue emanazioni, e non a caso portano i nomi dei sette vizi: Lust (Lussuria), Gluttony (Gola), Envy (Invidia), Wrath (Ira), Pride (Superbia), Sloth (Accidia). La loro origine qui è poco convincente, però spiega la motivazione dei loro nomi.



In qualsiasi caso quando si nomina Fullmetal Alchemist può succedere che non si faccia distinzione tra i due anime, dato che entrambi pongono le stesse basi. Sono anime gemelli, con degli spunti identici, ma degli sviluppi e dei finali diversi, nati come manga dalla mano di Arakawa e allevati come cartoni da padri diversi. Anche i personaggi mantengono le loro caratterizzazioni, ma seguono delle evoluzioni altrettanto diverse. E anzi, come abbiamo accennato, i personaggi in FMA seguono piuttosto un’involuzione, che trova la sua soluzione soltanto negli eventi finali del film conclusivo Il Conquistatore di Shamballa. Anche a FMAB è stato dedicato un film, ma può essere paragonato ad una lunga puntata filler, nella quale i due fratelli devono semplicemente portare a compimento un incarico in quanto affiliati tra gli alchimisti di stato.




lunedì 22 dicembre 2025

Norimberga

 

TITOLO: Norimberga

TITOLO ORIGINALENuremberg

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

CASA DI DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures

GENERE:storico, drammatico

REGIAJames Vanderbilt 

CAST: Rami Malek, Russell Crowe, Leo Woodall, John Slattery, Mark O'Brien, Colin Hanks, Wrenn Schmidt, Lydia Peckham, Michael Shannon, Richard E. Grant, Lotte Verbeek, Steven Pacey, Andreas Pietschmann, Paul Antony-Barber, Jeremy Wheeler, Wolfgang Cerny.

DURATA: 148 minuti 


TRAMA

Norimberga segue le vicende del giovane psichiatra militare americano Douglas Kelley, incaricato di dare un valutazione sulla sanità mentale dei gerarchi nazisti catturati dagli alleati - in particolare il carismatico e manipolatore Hermann Göring - prima del processo di Norimberga. Quello che inizia è un esame clinico che si trasforma in un'intensa battaglia psicologica tra i due uomini, dove Göring tenta di sminuire il terapeuta, mentre il procuratore Robert H. Jackson costruisce il primo grande processo per crimini di guerra della storia, esplorando i confini tra follia, responsabilità e giustizia storica.

RECENSIONE

Il mondo deve sapere che cosa hanno fatto quegli uomini affinchè questo non accada mai più.

Norimberga si fa carico del difficoltoso compito di esplorare l'ideale nazista e le menti dei gerarchi del regime di Adolf Hilter, mettendo al centro di tutto il rapporto psicologico tra lo psichiatra Douglas Kelley e Hermann Göring, il Maresciallo del Reich (la più alta carica militare 
dopo quella di Hitler), che nel film diviene un vero e proprio duello mentale tra i due.

In Norimberga Russell Crowe, con la sua interpretazione del criminale Göring, fornisce una prova recitativa maestosa, da scuola di recitazione, con l'apporto del suo coprotagonista Rami Malek, anche lui eccezionale nella parte dello psichiatra che deve valutare la sua sanità mentale,  mettendolo di conseguenza  davanti agli orrori che il regime nazista ha compiuto.  Norimberga racconta anche le complesse fasi di come il procuratore Robert H. Jackson, interpretato da un bravissimo Michael Shannon, ha costruito quello che molto probabilmente è il processo più famoso della storia contemporanea. 

 

Siete all'interno di una prigione segreta che ospita ciò che resta dell'alto comando nazista.

La sceneggiatura scritta dallo stesso regista del film, James Vanderbilt, appare estremamente dettagliata e si concentra sul mostrare il lato narcisistico dei nazisti, in particolare di Göring, ma mostrandone anche il carisma che aveva convinto milioni di tedeschi a votare il Partito nazista nel 1933. La sceneggiatura di Vanderbilt più che  raccontare  fatti storici si concentra sull'analizzare l'ideale nazista e le menti complesse dei gerarchi che hanno circondato Hitler,  facendone emergere il lato umano, il che rende ancora più atroci i terribili crimini che hanno commesso.

In Norimberga Russell Crowe ci regala quella che verrà ricordata come una delle sue migliori interpretazioni, incarnando un modello di recitazione che ti fa rimanere incollato allo schermo per più di due ore, dimostrando ancora una volta il suo grande talento.

Ci hanno provato in tanti, ma nessuno è mai riuscito a battermi.


Voto: 4,5/5






domenica 21 dicembre 2025

Avatar - Fuoco e cenere



TITOLO: Avatar - Fuoco e cenere

TITOLO ORIGINALE: Avatar: Fire and Ash

PAESE DI PRODUZIONE: Usa

ANNO DI PRODUZIONE:  2025

CASA DI DISTRIBUZIONE: 20th Century Studios

GENERE: fantascienza, azione, avventura

REGIA: James Cameron

CAST Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang,
Kate Winslet, Cliff Curtis, Joel David Moore, CCH Pounder, Michelle Yeoh, Oona Chaplin,
David Thewlis, Edie Falco, Jemaine Clement, Giovanni Ribisi, Britain Dalton, Jamie Flatters, Trinity Jo-Li Bliss, Jack Champion, Matt Gerald, Brendan Cowell, Bailey Bass,Filip Geljo, Duane Evans Jr, Dileep Rao.

DURATA: 197 minuti


TRAMA

Dopo la perdita devastante del figlio maggiore, la famiglia composta da Jake Sully e Neytiri si trova ad affrontare una tribù ostile e violenta, gli Ash, guidata dallo spietato Varang. Mentre i conflitti a Pandora si intensificano emergono nuovi dilemmi morali.

RECENSIONE

La forza di tutti i nostri antenati è qui.

Questa volta James Cameron è riuscito a non farci aspettare troppo a lungo per darci un nuovo capitolo di Avatar.  Quando uscì Avatar: La via dell'acqua erano passati ben tredici anni dal primo film, uscito nel 2009; dall'uscita del secondo capitolo al terzo ne sono trascorsi invece solo tre.

Il più grosso errore che si può fare guardando i film di Avatar è quello di prestare troppa attenzione alla trama, poiché  il vero fulcro della saga ideata da James Cameron sono gli effetti visivi. Ogni film di Avatar è un vero è proprio luna park degli effetti speciali cinematografici e con la tecnica del 3D è impossibile non restarne coinvolti. 
In questo terzo capitolo Cameron ha deciso di dare poca rilevanza al lato mitologico e religioso che aveva condizionato i primi due capitoli, per dare più importanza all'azione. In Avatar: Fuoco e cenere  il montaggio à piuttosto confuso, e può spiazzare lo spettatore per la combinazione di effetti visivi e azione.


Non puoi vivere così amore mio, con questo odio.

Il cinema di Cameron non smette mai di essere all'avanguardia in fatto di effetti speciali, questa è una caratteristica che il regista canadese ha sempre avuto fin dai primi anni 80, quando realizzò Terminator, e ancora oggi il primo film di Avatar è da considerarsi  rivoluzionario nel campo delle nuove tecnologie. Inoltre Cameron elimina dalla sceneggiatura alcune sbavature che erano presenti nella sceneggiatura del secondo capitolo,  come l'eccessivo uso del termine afroamericano "bro", che i Na'vi usavano in maniera smodata per tutta la durata del film.

James Cameron e la Disney intendono realizzare cinque capitoli di Avatar, ma nelle ultime interviste il regista è stato un po' vago su una possibile riuscita di questo obiettivo, anche se ha già iniziato a girare il quarto capitolo. James Cameron prosegue con questo terzo episodio una storia che pensava di realizzare già prima di filmare Titanic, creando un'epopea che, se non ha cambiato il modo di inventare storie per il cinema, ha però dato un nuovo impulso al mondo degli effetti speciali, cambiandolo in maniera definitiva. 

Se c'è qualcosa che puoi fare non aspettare, fallo.


Voto: 3,5/5




 

mercoledì 17 dicembre 2025

Un semplice incidente


 

TITOLO: Un semplice incidente

TITOLO ORIGINALE:  یک تصادف ساده Yak taṣādof-e sāde

ANNO DI PRODUZIONE: 2025 

PAESE DI PRODUZIONE: Iran, Francia, Lussemburgo

CASA DI DISTRIBUZIONE: Lucky Red

GENERE: drammatico, thriller

REGIA: Jafar Panahi

Mohamad Ali Elyasmehr: Vahid Mobasseri, Mariam Afshari,Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten, Majid Panahi, Georges Hashemzadeh, Delmaz Najafi, Afssaneh Najmabadi.

DURATA: 102 minuti 


TRAMA

Un semplice incidente accende la scintilla che inaugura una catena di conseguenze sempre più travolgenti unendo il destino di tante persone.

RECENSIONE

Sono riuscito a trovare gamba lesta.

Il film vincitore della Palma d'Oro a Cannes 2025 è finalmente uscito nella sale italiane ed è una pellicola della quale è impossibile non discutere per i temi che tratta.

Un semplice incidente è diretto dal regista iraniano dissidente Jafar Panahi, che è stato in carcere in Iran dal 2022 al 2023 ed è stato nuovamente condannato ad un anno di prigione, per propaganda contro lo stato, poche settimane fa. Proprio la varie vicende biografiche di ex detenuti iraniani sono il motore della trama del film, che è completamente pervasa dal caso e condizionata, come lascia intendere il titolo, da un incidente che coinvolge l'ex guardia carceraria che torturava i detenuti in carcere durante la loro detenzione.  Il torturatore incontrerà casualmente il torturato protagonista del film, che lo rapirà,
 ma un dubbio sull'identità del carceriere indurrà il  protagonista a coinvolgere tutti gli altri personaggi nel rapimento.



Devi aiutarmi. Voglio essere sicuro che sia lui.

L'intento di Panahi non è quello di realizzare un manifesto politico, ma di raccontare le atrocità che commette il regime teocratico iraniano attraverso le vite di degli ex carcerati che inevitabilmente sono state segnate dalle torture subite e dagli orrori che hanno visto nei centri di detenzioni statali. Il regista utilizza questa traccia narrativa anche per rielaborare il periodo in carcere che  ha vissuto sulla propria pelle. 

Un semplice incidente sarà molto probabilmente il film che vincerà la statuetta  nella sezione del miglior  film internazionale agli Oscar e se ciò non dovesse accadere sarebbe davvero grave. Questa opera merita di vincere quel premio perché aiuta realmente a capire quanto terribile sia il regime degli ayatollah,  facendo anche una dura critica alla cultura locale e ai suoi modelli mentali.

Quell'uomo mi ha distrutto la vita.


Voto: 4,5/5 







domenica 14 dicembre 2025

  

TITOLOWake Up Dead Man : Knives Out

TITOLO ORIGINALEWake Up Dead Man : Knives Out

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

PAESE DI PRODUZIONE: Usa

CASA DI DISTRIBUZIONE: Netflix

GENERE: Drammatico, commedia, thriller, giallo 

REGIA: Rian Johnson

CAST: Daniel Craig, Josh O'Connor, Glenn Close, Josh Brolin, Mila Kunis, Jeremy Renner, Kerry Washington, Andrew Scott, Cailee Spaeny, Daryl McCormack, Thomas Haden Church, Jeffrey Wright, Joseph Gordon-Levitt.

DURATA: 144 minuti 

TRAMA

Il famoso investigatore Benoit Blanc fa squadra con un giovane prete  zelante per indagare su un crimine perfettamente impossibile avvenuto nella chiesa di una piccola città dal passato oscuro.


RECENSIONE

Lo spirito lo ha commosso oggi, eh?

Rian Johnson, dopo i grandi successi di Cena con delitto Glass Onion: Knives Out, torna con il terzo capitolo della saga dedicata al  suo Hercule Poirot, ovvero il detective Benoit Blanc. 

In Wake Up Dead Man - Knives Out l'atmosfera è più cupa e gotica, aiutata in questo dal contesto religioso che influenza tutta la trama. Il contrasto tra teologia e ateismo pervade tutto il film, soprattutto l'atipica  coppia  investigativa che si viene a formare composta dal giovane prete interpretato da Josh O'Connor e l'investigatore ateo e materialista interpretato da Craig, che insieme dovranno indagare sull'omicidio di Monsignor Jefferson Wicks, interpretato da Josh Brolin.


Tutti pensano che sia stato io... io non sono stato. 

Il cast scelto da Johnson è un unico proliferare di stelle del cinema. Non troviamo solo Craig, O'Connor e Brolin ma anche attori del calibro di Glenn Close, Kerry Washington, Mila Kunis, Cailee Spaeny, Andrew Scott e Jeremy Renner, che dopo il terribile incidente del quale è rimasto vittima è tornato alla recitazione. Per Rian Johnson gestire un cast così prospero di celebrità non è di certo una novità visto che anche gli altri due precedenti capitoli avevano stelle come Christopher Plummer, Jamie Lee Curtis, Edward Norton e Ana de Armas. Questo terzo capitolo mantiene lo stile tagliente che aveva caratterizzato i primi due film, ma decide però di dare più spazio a  trame filosofiche che riguardano soprattutto domande che sono una costante nell'esistenza umana, come l'esistenza di Dio.

Come avvenne con Glass Onion: Knives Out anche questo capitolo è stato prodotto da Netflix e distribuito nella sua piattaforma, ma lo si può trovare in alcuni cinema. La speranza è che Rian Johnson non decida di mettere in cantiere un quarto capitolo. I primi tre capitoli riescono perfettamente a intrattenere il pubblico e un quarto capitolo potrebbe sembrare superfluo e  forzato. Tre per questo tipo di film commerciali forma un numero perfetto, costituisce un buon compromesso tra qualità artistica e una buona riuscita al botteghino.

Sono incapace di non risolvere un crimine. 

Voto : 3,5/5






mercoledì 10 dicembre 2025

Wicked - Parte 2

 

TITOLO: Wicked - Parte 2

TITOLO ORIGINALE: Wicked: For Good

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

CASA DI DISTRIBUZIONE: Universal Pictures International Italy

GENERE: fantastico, musicale

REGIA: Jon M. Chu

CAST: Ariana Grande, Cynthia Erivo, Jonathan Bailey, Michelle Yeoh, Ethan Slater, Jeff Goldblum, Marissa Bode, Bowen Yang, Bronwyn James, Adam James, Alice Fearn, Bethany Weaver, Colman Domingo, Sharon D. Clarke .

DURATA: 138 minuti


TRAMA

Elphaba, ormai demonizzata come la Strega Malvagia dell'Ovest, vive in esilio nella foresta di Oz, continuando la sua lotta per la libertà degli animali di Oz e cercando disperatamente di rivelare la verità sul Mago. Glinda, nel frattempo, è diventata l'emblema della bontà per tutta Oz, vive nel palazzo della Città di Smeraldo e gode dei vantaggi della fama e della popolarità.
 Elphaba, creduta morta, viene soccorsa da Fiyero. I due lasciano Oz per sempre, finalmente liberi di stare insieme ma creduti entrambi morti da Glinda.

RECENSIONE

La perfida strega non può sfuggirci per sempre. Non con il principe Fiyero e il suo squadrone sulle sue tracce.

Tutti noi, almeno una volta nella vita adulta,  abbiamo sognato di rivivere le emozioni  che le  favole o i cartoni animati ci hanno dato nella nostra infanzia. La Hollywood contemporanea ha tentato di soddisfare questo desiderio più volte, fallendo praticamente sempre. Questa volta è toccato a Il Mago di OZ, con il prequel sulle due streghe diviso in due parti,  Wicked 1 e 2

Dopo il deludente Wicked - Parte 1,  il regista Jon M. Chu tenta invano di risollevare le sorti del film con Wicked - Parte 2, una seconda parte che non migliora assolutamente la storia che abbiamo visto nella prima  e che ispira una domanda: era proprio necessario rivisitare in questo modo una saga classica delle letteratura statunitense e uno dei più grandi capolavori del cinema fantastico? Wicked, che è tratto da un musical teatrale, risponde a  domande che nel film originale di Victor Fleming non avevano avuto una risposta e così facendo rovina la bellezza del classico originale. 

 

Il meraviglioso Mago di Oz

Uno dei pochi lati positivi della pellicola e che questa volta la durata rispetto alla prima parte è stata diminuita. Dopo gli estenuanti 160 minuti del primo film, questa volta volta la durata è di 138 minuti (22 minuti di meno), ma si potevano comunque tagliare almeno altri quarantina di minuti, poiché   il film è cosparso di momenti vuoti, riempiti solo dalla musica. Inoltre, Jeff Goldblum, attore che ci ha regalato interpretazioni memorabili in saghe come Jurassic Park e nei film di Wes Anderson, qui finisce vittima di un personaggio come Il Mago di Oz che è troppo costruito su di lui ed eccessivamente cattivo.

Entrambi i Wicked si inseriscono nella moda dei sequel, prequel, remake ecc., che ormai invade l'industria di Hollywood da decenni perché  priva di idee originali e ottusamente determinata a soddisfare solo i propri scopi commerciali, rovistando nel passato e spacciando il princisbecco per oro. 

Nessuno credeva in voi più di me.


Voto: 1,5/5













Father Mother Sister Brother

TITOLO : Father Mother Sister Brother TITOLO ORIGINALE : Father Mother Sister Brother ANNO DI PRODUZIONE : 2025 PAESE DI PRODUZIONE : Stati ...