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lunedì 22 dicembre 2025

Norimberga

 

TITOLO: Norimberga

TITOLO ORIGINALENuremberg

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

CASA DI DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures

GENERE:storico, drammatico

REGIAJames Vanderbilt 

CAST: Rami Malek, Russell Crowe, Leo Woodall, John Slattery, Mark O'Brien, Colin Hanks, Wrenn Schmidt, Lydia Peckham, Michael Shannon, Richard E. Grant, Lotte Verbeek, Steven Pacey, Andreas Pietschmann, Paul Antony-Barber, Jeremy Wheeler, Wolfgang Cerny.

DURATA: 148 minuti 


TRAMA

Norimberga segue le vicende del giovane psichiatra militare americano Douglas Kelley, incaricato di dare un valutazione sulla sanità mentale dei gerarchi nazisti catturati dagli alleati - in particolare il carismatico e manipolatore Hermann Göring - prima del processo di Norimberga. Quello che inizia è un esame clinico che si trasforma in un'intensa battaglia psicologica tra i due uomini, dove Göring tenta di sminuire il terapeuta, mentre il procuratore Robert H. Jackson costruisce il primo grande processo per crimini di guerra della storia, esplorando i confini tra follia, responsabilità e giustizia storica.

RECENSIONE

Il mondo deve sapere che cosa hanno fatto quegli uomini affinchè questo non accada mai più.

Norimberga si fa carico del difficoltoso compito di esplorare l'ideale nazista e le menti dei gerarchi del regime di Adolf Hilter, mettendo al centro di tutto il rapporto psicologico tra lo psichiatra Douglas Kelley e Hermann Göring, il Maresciallo del Reich (la più alta carica militare 
dopo quella di Hitler), che nel film diviene un vero e proprio duello mentale tra i due.

In Norimberga Russell Crowe, con la sua interpretazione del criminale Göring, fornisce una prova recitativa maestosa, da scuola di recitazione, con l'apporto del suo coprotagonista Rami Malek, anche lui eccezionale nella parte dello psichiatra che deve valutare la sua sanità mentale,  mettendolo di conseguenza  davanti agli orrori che il regime nazista ha compiuto.  Norimberga racconta anche le complesse fasi di come il procuratore Robert H. Jackson, interpretato da un bravissimo Michael Shannon, ha costruito quello che molto probabilmente è il processo più famoso della storia contemporanea. 

 

Siete all'interno di una prigione segreta che ospita ciò che resta dell'alto comando nazista.

La sceneggiatura scritta dallo stesso regista del film, James Vanderbilt, appare estremamente dettagliata e si concentra sul mostrare il lato narcisistico dei nazisti, in particolare di Göring, ma mostrandone anche il carisma che aveva convinto milioni di tedeschi a votare il Partito nazista nel 1933. La sceneggiatura di Vanderbilt più che  raccontare  fatti storici si concentra sull'analizzare l'ideale nazista e le menti complesse dei gerarchi che hanno circondato Hitler,  facendone emergere il lato umano, il che rende ancora più atroci i terribili crimini che hanno commesso.

In Norimberga Russell Crowe ci regala quella che verrà ricordata come una delle sue migliori interpretazioni, incarnando un modello di recitazione che ti fa rimanere incollato allo schermo per più di due ore, dimostrando ancora una volta il suo grande talento.

Ci hanno provato in tanti, ma nessuno è mai riuscito a battermi.


Voto: 4,5/5






domenica 21 dicembre 2025

Avatar - Fuoco e cenere



TITOLO: Avatar - Fuoco e cenere

TITOLO ORIGINALE: Avatar: Fire and Ash

PAESE DI PRODUZIONE: Usa

ANNO DI PRODUZIONE:  2025

CASA DI DISTRIBUZIONE: 20th Century Studios

GENERE: fantascienza, azione, avventura

REGIA: James Cameron

CAST Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang,
Kate Winslet, Cliff Curtis, Joel David Moore, CCH Pounder, Michelle Yeoh, Oona Chaplin,
David Thewlis, Edie Falco, Jemaine Clement, Giovanni Ribisi, Britain Dalton, Jamie Flatters, Trinity Jo-Li Bliss, Jack Champion, Matt Gerald, Brendan Cowell, Bailey Bass,Filip Geljo, Duane Evans Jr, Dileep Rao.

DURATA: 197 minuti


TRAMA

Dopo la perdita devastante del figlio maggiore, la famiglia composta da Jake Sully e Neytiri si trova ad affrontare una tribù ostile e violenta, gli Ash, guidata dallo spietato Varang. Mentre i conflitti a Pandora si intensificano emergono nuovi dilemmi morali.

RECENSIONE

La forza di tutti i nostri antenati è qui.

Questa volta James Cameron è riuscito a non farci aspettare troppo a lungo per darci un nuovo capitolo di Avatar.  Quando uscì Avatar: La via dell'acqua erano passati ben tredici anni dal primo film, uscito nel 2009; dall'uscita del secondo capitolo al terzo ne sono trascorsi invece solo tre.

Il più grosso errore che si può fare guardando i film di Avatar è quello di prestare troppa attenzione alla trama, poiché  il vero fulcro della saga ideata da James Cameron sono gli effetti visivi. Ogni film di Avatar è un vero è proprio luna park degli effetti speciali cinematografici e con la tecnica del 3D è impossibile non restarne coinvolti. 
In questo terzo capitolo Cameron ha deciso di dare poca rilevanza al lato mitologico e religioso che aveva condizionato i primi due capitoli, per dare più importanza all'azione. In Avatar: Fuoco e cenere  il montaggio à piuttosto confuso, e può spiazzare lo spettatore per la combinazione di effetti visivi e azione.


Non puoi vivere così amore mio, con questo odio.

Il cinema di Cameron non smette mai di essere all'avanguardia in fatto di effetti speciali, questa è una caratteristica che il regista canadese ha sempre avuto fin dai primi anni 80, quando realizzò Terminator, e ancora oggi il primo film di Avatar è da considerarsi  rivoluzionario nel campo delle nuove tecnologie. Inoltre Cameron elimina dalla sceneggiatura alcune sbavature che erano presenti nella sceneggiatura del secondo capitolo,  come l'eccessivo uso del termine afroamericano "bro", che i Na'vi usavano in maniera smodata per tutta la durata del film.

James Cameron e la Disney intendono realizzare cinque capitoli di Avatar, ma nelle ultime interviste il regista è stato un po' vago su una possibile riuscita di questo obiettivo, anche se ha già iniziato a girare il quarto capitolo. James Cameron prosegue con questo terzo episodio una storia che pensava di realizzare già prima di filmare Titanic, creando un'epopea che, se non ha cambiato il modo di inventare storie per il cinema, ha però dato un nuovo impulso al mondo degli effetti speciali, cambiandolo in maniera definitiva. 

Se c'è qualcosa che puoi fare non aspettare, fallo.


Voto: 3,5/5




 

mercoledì 17 dicembre 2025

Un semplice incidente


 

TITOLO: Un semplice incidente

TITOLO ORIGINALE:  یک تصادف ساده Yak taṣādof-e sāde

ANNO DI PRODUZIONE: 2025 

PAESE DI PRODUZIONE: Iran, Francia, Lussemburgo

CASA DI DISTRIBUZIONE: Lucky Red

GENERE: drammatico, thriller

REGIA: Jafar Panahi

Mohamad Ali Elyasmehr: Vahid Mobasseri, Mariam Afshari,Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten, Majid Panahi, Georges Hashemzadeh, Delmaz Najafi, Afssaneh Najmabadi.

DURATA: 102 minuti 


TRAMA

Un semplice incidente accende la scintilla che inaugura una catena di conseguenze sempre più travolgenti unendo il destino di tante persone.

RECENSIONE

Sono riuscito a trovare gamba lesta.

Il film vincitore della Palma d'Oro a Cannes 2025 è finalmente uscito nella sale italiane ed è una pellicola della quale è impossibile non discutere per i temi che tratta.

Un semplice incidente è diretto dal regista iraniano dissidente Jafar Panahi, che è stato in carcere in Iran dal 2022 al 2023 ed è stato nuovamente condannato ad un anno di prigione, per propaganda contro lo stato, poche settimane fa. Proprio la varie vicende biografiche di ex detenuti iraniani sono il motore della trama del film, che è completamente pervasa dal caso e condizionata, come lascia intendere il titolo, da un incidente che coinvolge l'ex guardia carceraria che torturava i detenuti in carcere durante la loro detenzione.  Il torturatore incontrerà casualmente il torturato protagonista del film, che lo rapirà,
 ma un dubbio sull'identità del carceriere indurrà il  protagonista a coinvolgere tutti gli altri personaggi nel rapimento.



Devi aiutarmi. Voglio essere sicuro che sia lui.

L'intento di Panahi non è quello di realizzare un manifesto politico, ma di raccontare le atrocità che commette il regime teocratico iraniano attraverso le vite di degli ex carcerati che inevitabilmente sono state segnate dalle torture subite e dagli orrori che hanno visto nei centri di detenzioni statali. Il regista utilizza questa traccia narrativa anche per rielaborare il periodo in carcere che  ha vissuto sulla propria pelle. 

Un semplice incidente sarà molto probabilmente il film che vincerà la statuetta  nella sezione del miglior  film internazionale agli Oscar e se ciò non dovesse accadere sarebbe davvero grave. Questa opera merita di vincere quel premio perché aiuta realmente a capire quanto terribile sia il regime degli ayatollah,  facendo anche una dura critica alla cultura locale e ai suoi modelli mentali.

Quell'uomo mi ha distrutto la vita.


Voto: 4,5/5 







domenica 14 dicembre 2025

  

TITOLOWake Up Dead Man : Knives Out

TITOLO ORIGINALEWake Up Dead Man : Knives Out

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

PAESE DI PRODUZIONE: Usa

CASA DI DISTRIBUZIONE: Netflix

GENERE: Drammatico, commedia, thriller, giallo 

REGIA: Rian Johnson

CAST: Daniel Craig, Josh O'Connor, Glenn Close, Josh Brolin, Mila Kunis, Jeremy Renner, Kerry Washington, Andrew Scott, Cailee Spaeny, Daryl McCormack, Thomas Haden Church, Jeffrey Wright, Joseph Gordon-Levitt.

DURATA: 144 minuti 

TRAMA

Il famoso investigatore Benoit Blanc fa squadra con un giovane prete  zelante per indagare su un crimine perfettamente impossibile avvenuto nella chiesa di una piccola città dal passato oscuro.


RECENSIONE

Lo spirito lo ha commosso oggi, eh?

Rian Johnson, dopo i grandi successi di Cena con delitto Glass Onion: Knives Out, torna con il terzo capitolo della saga dedicata al  suo Hercule Poirot, ovvero il detective Benoit Blanc. 

In Wake Up Dead Man - Knives Out l'atmosfera è più cupa e gotica, aiutata in questo dal contesto religioso che influenza tutta la trama. Il contrasto tra teologia e ateismo pervade tutto il film, soprattutto l'atipica  coppia  investigativa che si viene a formare composta dal giovane prete interpretato da Josh O'Connor e l'investigatore ateo e materialista interpretato da Craig, che insieme dovranno indagare sull'omicidio di Monsignor Jefferson Wicks, interpretato da Josh Brolin.


Tutti pensano che sia stato io... io non sono stato. 

Il cast scelto da Johnson è un unico proliferare di stelle del cinema. Non troviamo solo Craig, O'Connor e Brolin ma anche attori del calibro di Glenn Close, Kerry Washington, Mila Kunis, Cailee Spaeny, Andrew Scott e Jeremy Renner, che dopo il terribile incidente del quale è rimasto vittima è tornato alla recitazione. Per Rian Johnson gestire un cast così prospero di celebrità non è di certo una novità visto che anche gli altri due precedenti capitoli avevano stelle come Christopher Plummer, Jamie Lee Curtis, Edward Norton e Ana de Armas. Questo terzo capitolo mantiene lo stile tagliente che aveva caratterizzato i primi due film, ma decide però di dare più spazio a  trame filosofiche che riguardano soprattutto domande che sono una costante nell'esistenza umana, come l'esistenza di Dio.

Come avvenne con Glass Onion: Knives Out anche questo capitolo è stato prodotto da Netflix e distribuito nella sua piattaforma, ma lo si può trovare in alcuni cinema. La speranza è che Rian Johnson non decida di mettere in cantiere un quarto capitolo. I primi tre capitoli riescono perfettamente a intrattenere il pubblico e un quarto capitolo potrebbe sembrare superfluo e  forzato. Tre per questo tipo di film commerciali forma un numero perfetto, costituisce un buon compromesso tra qualità artistica e una buona riuscita al botteghino.

Sono incapace di non risolvere un crimine. 

Voto : 3,5/5






mercoledì 10 dicembre 2025

Wicked - Parte 2

 

TITOLO: Wicked - Parte 2

TITOLO ORIGINALE: Wicked: For Good

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

CASA DI DISTRIBUZIONE: Universal Pictures International Italy

GENERE: fantastico, musicale

REGIA: Jon M. Chu

CAST: Ariana Grande, Cynthia Erivo, Jonathan Bailey, Michelle Yeoh, Ethan Slater, Jeff Goldblum, Marissa Bode, Bowen Yang, Bronwyn James, Adam James, Alice Fearn, Bethany Weaver, Colman Domingo, Sharon D. Clarke .

DURATA: 138 minuti


TRAMA

Elphaba, ormai demonizzata come la Strega Malvagia dell'Ovest, vive in esilio nella foresta di Oz, continuando la sua lotta per la libertà degli animali di Oz e cercando disperatamente di rivelare la verità sul Mago. Glinda, nel frattempo, è diventata l'emblema della bontà per tutta Oz, vive nel palazzo della Città di Smeraldo e gode dei vantaggi della fama e della popolarità.
 Elphaba, creduta morta, viene soccorsa da Fiyero. I due lasciano Oz per sempre, finalmente liberi di stare insieme ma creduti entrambi morti da Glinda.

RECENSIONE

La perfida strega non può sfuggirci per sempre. Non con il principe Fiyero e il suo squadrone sulle sue tracce.

Tutti noi, almeno una volta nella vita adulta,  abbiamo sognato di rivivere le emozioni  che le  favole o i cartoni animati ci hanno dato nella nostra infanzia. La Hollywood contemporanea ha tentato di soddisfare questo desiderio più volte, fallendo praticamente sempre. Questa volta è toccato a Il Mago di OZ, con il prequel sulle due streghe diviso in due parti,  Wicked 1 e 2

Dopo il deludente Wicked - Parte 1,  il regista Jon M. Chu tenta invano di risollevare le sorti del film con Wicked - Parte 2, una seconda parte che non migliora assolutamente la storia che abbiamo visto nella prima  e che ispira una domanda: era proprio necessario rivisitare in questo modo una saga classica delle letteratura statunitense e uno dei più grandi capolavori del cinema fantastico? Wicked, che è tratto da un musical teatrale, risponde a  domande che nel film originale di Victor Fleming non avevano avuto una risposta e così facendo rovina la bellezza del classico originale. 

 

Il meraviglioso Mago di Oz

Uno dei pochi lati positivi della pellicola e che questa volta la durata rispetto alla prima parte è stata diminuita. Dopo gli estenuanti 160 minuti del primo film, questa volta volta la durata è di 138 minuti (22 minuti di meno), ma si potevano comunque tagliare almeno altri quarantina di minuti, poiché   il film è cosparso di momenti vuoti, riempiti solo dalla musica. Inoltre, Jeff Goldblum, attore che ci ha regalato interpretazioni memorabili in saghe come Jurassic Park e nei film di Wes Anderson, qui finisce vittima di un personaggio come Il Mago di Oz che è troppo costruito su di lui ed eccessivamente cattivo.

Entrambi i Wicked si inseriscono nella moda dei sequel, prequel, remake ecc., che ormai invade l'industria di Hollywood da decenni perché  priva di idee originali e ottusamente determinata a soddisfare solo i propri scopi commerciali, rovistando nel passato e spacciando il princisbecco per oro. 

Nessuno credeva in voi più di me.


Voto: 1,5/5













martedì 9 dicembre 2025

“L’Alchimista”, il paradosso dei sogni

 

TITOLO: L’Alchimista

TITOLO ORIGINALE: O Alquimista

STORIA: Paulo Coelho

GRAPHIC NOVEL: Artword Lab

EDITORE: La Nave di Teseo

PAESE: Brasile

L’Alchimista è un romanzo il cui titolo è noto a molte persone, e la maggior parte di esse ne dà un giudizio positivo. La trama presenta la storia di Santiago, un giovane pastore della Spagna che, in seguito ad un sogno ripetuto, sente una vocazione, per cui intraprende un lungo viaggio fino alle Piramidi d’Egitto, in cerca di un tesoro nascosto. L’impresa non sarà priva di ostacoli, ma saranno proprio essi che metteranno alla prova il protagonista. In ogni tappa egli apprende molte cose sia del mondo, sia di sé stesso, sia anche di ciò che si nasconde oltre quello che vediamo e percepiamo. Attraverso gli eventi vissuti da Santiago, Paulo Coelho introduce dei temi legati all’alchimia. Essa è una disciplina che da sempre è nota per il suo esoterismo, fatto di principi e insegnamenti difficili da comprendere, ed è definibile come un connubio tra scienza, magia, filosofia e spiritualità.



Ma che cosa ha mai reso tanto popolare un romanzo come L’Alchimista? In primis il fatto che sia una storia piena di mistero, un tale senso di mistero che risveglia nel lettore quella voglia di conoscere, di esplorare l’ignoto. In secondo luogo perché le vicende sono in grado di riaccendere il desiderio di sognare, quel desiderio che tutti abbiamo avuto da bambini, e che la crescita e la disillusione hanno affievolito. Uno spunto narrativo semplice, che tuttavia si amplifica, riuscendo a portare ad una profonda comprensione grazie alla quale il lettore sente riaffiorare la speranza, tornando a credere nella magia dell’universo e dei sogni, riacquisendo parte di quel candore che si è lasciato dietro insieme all’infanzia.



Che cosa sono i sogni? Servono veramente a qualcosa? In ogni storia il protagonista che insegue un sogno, prima o poi, arriva a porsi degli interrogativi per cui si domanda se è davvero servito a qualcosa intraprendere il sentiero per la sua realizzazione, e spesso succede quando il personaggio si ritrova in una condizione disperata, che lo ha messo con le spalle al muro, vanificando tutto quello in cui lui credeva. Però Paulo Coelho, senza dissociarsi dagli eventi che riguardano Santiago, delinea bene le dinamiche di ciò che accade quando s’insegue un sogno. Nel momento in cui il sognatore sbatte il muso contro la realtà, vede davanti a sé il vuoto, e la sua mente viene assalita da questi pensieri: “Cosa mi posso aspettare dal futuro? Sarò più duro con gli altri e non mi fiderò di nessuno? Odierò coloro che ce l’hanno fatta perché io non ci sono riuscito?” Santiago, dopo essere stato derubato in Marocco da un truffatore, cade nella disperazione, ponendosi queste domande.



Quasi sul punto di perdere la fiducia, il giovane viene raccolto da un venditore arabo di cristalli, e assunto nel suo negozio. Tra i due si sviluppano dei rapporti dapprima professionali, per i quali Santiago si dimostra molto intraprendente, facendo di tutto per infondere vitalità nel negozio, con l’accondiscendenza del capo, che fino ad allora si era limitato solo a stare seduto dietro il bancone ad attendere clienti, gestendo con inerzia il proprio lavoro. L’influenza del ragazzo finisce per stuzzicare i demoni interiori dell’uomo, ponendolo di fronte ai propri rimpianti. A causa di questo si scatena un conflitto tra generazioni, da una parte la gioventù piena di speranze, dall’altra l’età adulta disillusa e rassegnata. Il contrasto che si manifesta mette in risalto i drammi di chi ha lasciato andare le speranze, riducendo il sogno a dei semplici obbiettivi pratici, con il solo fine di sopravvivere, senza mettere il cuore in ciò che viene fatto.



È facile porsi degli obbiettivi. Ciò che è difficile è sognare. I sogni sono un atto di fede, e come disse il filosofo Kierkegaard “La fede è un paradosso”. Molto spesso i sogni non si attengono a nessuno schema predisposto, e anzi, il conseguimento di essi porta alla rottura di ogni logica. Per questo motivo chi sogna è considerato folle, oppure stupido, se non un disadattato. È facile scegliere di rinunciare a sognare, perché significa rischiare, mettersi in gioco, e più il sogno è grande, più sono alti i rischi. Di fronte ai rischi abbiamo possibilità di scelta. Possiamo prenderli come una sfida e decidere di affrontarli, perseguendo i nostri sogni, ma possiamo anche decidere di arrenderci. Chi sceglie la seconda opzione, spesso pensa “Non era il mio destino”. Ma siamo davvero sicuri che sia così? Siamo davvero convinti che la sorte abbia deciso per noi? Oppure è una scusante per non accettare di aver compiuto una scelta? Non si parla di negativizzare la rinuncia, ma soltanto di vedere le cose da una prospettiva più ampia e di avere consapevolezza.


La scelta di rinunciare si pone davanti a Santiago diverse volte, anche nel momento in cui crede che tutto quello che ha trovato gli basti. L’amore per Fatima è la tentazione più potente, eppure è proprio la forza e la sincerità di questo amore che lo stimola ad andare avanti, facendogli comprendere che il suo sogno potrà dirsi compiuto solo dopo che sarà realizzato. Alla conclusione della storia Santiago scopre che quel tesoro che stava cercando era sempre stato sepolto sotto casa sua. Questo colpo di scena esprime il paradosso dei sogni: essi portano lontano, per poi farci rendere conto che quello che cercavamo lo abbiamo sempre avuto vicino. Nonostante questo paradosso Santiago non rimane sconcertato dalla verità, e non vanifica tutti i passi che ha compiuto per arrivare alla sua destinazione, perché ognuno di essi gli ha insegnato qualcosa, permettendogli di trovare una profonda connessione con il mondo, ma soprattutto l’amore.


Gli eventi che vengono raccontati appaiono vuoti di significato e pieni di insulse fantasticherie, se osservati da un punto di vista cinico e scettico. Da questa prospettiva Santiago può essere soltanto uno sciocco credulone che compie un viaggio del tutto inutile, per trovare una cosa che ha sempre avuto sotto i suoi piedi. Uno dei momenti che verrebbero considerati più assurdi di tutta la sua storia sono i capitoli in cui il ragazzo deve trovare un modo per trasformarsi in vento. Ma L’Alchimista è un romanzo filosofico, che per essere compreso non deve essere letto in maniera distaccata. Per essere compreso realmente è importante avere delle basi di filosofia. Può piacere anche a chi non ha mai studiato filosofia, però essa è una buona chiave di lettura.



domenica 7 dicembre 2025

Jay Kelly

 

TITOLO: Jay Kelly

TITOLO ORIGINALE: Jay Kelly

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

CASA DISTRIBUZIONE: Netflix

PAESE DI PRODUZIONE: Usa

GENEREcommedia

REGIA: Noah Baumbach

CAST George Clooney, Adam Sandler, Laura Dern, Billy Crudup, Riley Keough, Grace Edwards, Stacy Keach, Jim Broadbent, Patrick Wilson, Eve Hewson, Greta Gerwig, Alba Rohrwacher, Josh Hamilton, Lenny Henry, Emily Mortimer, Nicôle Lecky, Thaddea Graham, Isla Fisher, Jamie Demetriou, Louis Partridge, Charlie Rowe, Parker Sawyers, Patsy Ferran, Lars Eidinger, Kyle Soller, Tom Francis, Giovanni Esposito.

DURATA: 132 minuti


TRAMA

La famosa stella del cinema Jay Kelly e il suo fedele manager Ron  fanno un tour promozionale in Italia per un un premio che viene conferito all'attore in Toscana. Durante il lungo percorso, entrambi gli uomini si confrontano sulle le scelte che hanno fatto e sui rapporti con i propri cari.

RECENSIONE

Tutti i miei ricordi sono film.

Dopo il deludente Rumore bianco, Noah Baumbach torna alla regia con una pellicola nuovamente targata Netflix che rimpiange la Hollywood di una volta.

Jay Kelly è una commedia dal sapore agrodolce. Baumbach insieme a Emily Mortimer ha scritto una sceneggiatura che elogia il vecchio cinema di un tempo e critica quello contemporaneo. Il personaggio di Jay Kelly è la perfetta incarnazione di tutto ciò e attraverso la sua crisi d'identità viene mostrata la superficialità del mondo che lo circonda.


Sai come faccio a sapere che non volevi passare del tempo con me? Perché non passavi del tempo con me.

Sembra scontato vedere una star come George Clooney interpretare un'altra stella del cinema, mentre  invece Baumbach non poteva fare una scelta di casting migliore.  E' questa una parte dove  Clooney sembra riflettere anche sulla sua vita, avendo  come  coprotagonista  il bravissimo Adam Sandler, che in questo lungometraggio  ha fatto capire di essere ancora uno degli attori più sottovalutati di Hollywood, essendo stato ormai bollato come  attore comico da pellicole demenziali.

Jay Kelly è stato presentato durante l'ultima edizione del festival di Venezia. Baumbach sfrutta il genere della commedia per raccontare il degrado al quale Hollywood è arrivata e lo fa in una maniera efficace, raccontando la vita fittizia di una stella del cinema.

Non voglio più stare qui Jerry. Voglio lasciare la festa.


Voto: 4/5






Norimberga

  TITOLO : Norimberga TITOLO ORIGINALE :  Nuremberg ANNO DI PRODUZIONE : 2025 PAESE DI PRODUZIONE :  Stati Uniti d'America CASA DI DISTR...