TITOLO: Steve
TITOLO ORIGINALE: Steve
ANNO DI PRODUZIONE: 2025
PAESE DI PRODUZIONE: Irlanda, Regno Unito
CASA DI DISTRIBUZIONE: Netflix
GENERE: Drammatico
REGIA: Tim Mielants
CAST: Cillian Murphy, Tracey Ullman, Jay Lycurgo Simbi Ajikawo, Emily Watson.
DURATA: 92 minuti
TRAMA
Mentre una troupe raccoglie le testimonianze di studenti e insegnanti in un istituto di riforma per ragazzi in difficoltà, arriva un fulmine a ciel sereno: la notizia che l'istituto è stato venduto, e quindi dovrà chiudere entro pochi mesi. La notizia lascia sconcertati il preside Steve e i suoi colleghi e di conseguenza sul futuro degli studenti appaiono nubi nerissime con nessuno spiraglio di luce.
RECENSIONE
Loro sono straordinariamente complessi.
Cillian Murphy non è di certo un attore che ama rimanere nella sua zona di comfort. Dopo l'Oscar vinto per Oppenheimer, lo abbiamo visto cimentarsi con il piccolo film indipendente Piccole cose come queste e adesso ci sorprende con il nuovo film targato Netflix Steve, diretto da Tim Mielants, stesso regista di Piccole cose come queste.
Cillian Murphy interpreta un preside che sembra voler essere una nuova versione del John Keating reso immortale dal grande Robin Williams, nel capolavoro di Peter Weir L'attimo fuggente, ma che lavora però in una scuola molto più disagiata, dove ci sono ragazzi che arrivano da contesti sociali molto difficili. Steve è ambientato nel 1996 e ricostruisce gli anni novanta non solo a livello di trama ma anche a livello scenografico.
Steve non vuole essere un documentario antropologico che racconta i ragazzi emarginati dalla società, ma piuttosto vuole mostrare come gli insegnati e i presidi possano incarnare un simbolo per gli studenti, quando lottano per i loro diritti e quando tentano di comprenderli, riuscendo a fargli capire il reale senso dello studio.
Steve è stato presentato all'ultima edizione del Toronto Film Festival e non era uno dei film più attesi della stagione, ma un film con protagonista Cillian Murphy non si può ignorare. Murphy, come sempre, dimostra di saper interpretare i suoi personaggi penetrando nella loro essenza e regalandoci un'interpretazione che vale da sola la visione del film.
Tu non mi conosci.
Voto: 3,5/5
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