
TITOLO: Fantasia
TITOLO ORIGINALE: Fantasia
PRODUZIONE: Walt Disney Production
MUSICA: vari artisti classici
REGIA: vari registi
PAESE: Stati Uniti
DURATA: 124 minuti
ANNO: 1940
TRAMA
Presento oggi un Classico Disney certamente unico, tra i tanti lungometraggi che hanno reso la Walt Disney celebre in tutto il mondo, e particolare, poichè non presenta una vera e propria trama, non un’unica trama, per meglio dire. Sto parlando di Fantasia. Esso è una raccolta di otto segmenti di trama. Per meglio intenderci, non tutti i segmenti hanno una trama specifica, però ognuno di essi regala immagini mozzafiato e fantasiose.
RECENSIONE

È con grande piacere che oggi vi parlo di questo Classico eccezionale, Fantasia, un’opera con la quale Walt Disney dimostra ancora la sua genialità, dando forma a immagini, sia astratte che definite, le quali sono in grado di portare la mente dello spettatore in una dimensione onirica, facendogli provare il brivido di vivere un sogno da sveglio. La realizzazione di questo incredibile filmato è stato un’altra grande sfida per Walt, fatta di molti alti e bassi, però è stata una scommessa ben giocata, poiché una tale pellicola è ancora in grado d’incantarci, fra la meraviglia di figure sia surreali che mitologiche, e il timore suscitato dalla presenza di demoni e creature della notte.
L’idea di partenza doveva essere un cortometraggio basato sulla ballata L’apprendista Stregone, con protagonista Topolino. Successivamente l’idea si estese, raccogliendo i diversi segmenti che oggi conosciamo.
Il primo di essi è un semplice concerto della Toccata in Fuga in Re Minore di Bach, nel quale vediamo i musicisti operare su sfondi colorati ed effetti speciali. L’esibizione dell’orchestra si alterna con immagini animate astratte, che intendono rappresentare ciò che la mente umana può immaginare ascoltando il brano, trasportando lo spettatore in una realtà del tutto onirica, dove non esistono spazio e tempo, e l’unico limite è l’immaginazione.
Il secondo segmento riprende la suite dello Schiaccianoci, uno dei più grandi pezzi classici, nel quale però vediamo ancora immagini fittizie, sebbene con forme più definite, e va ben al di là della rappresentazione della fiaba a cui il pezzo musicale è dedicato. Fate che guidano i processi naturali, facendo sbocciare fiori, illuminando il mondo che sta per risvegliarsi; pesci dall’aspetto enfatizzato che danzano negli abissi, con movimenti sinuosi ed eleganti, sulle note della Danza Araba; funghi che assomigliano a un gruppo di cinesi e fiori che fanno balletti russi… tutto questo ci porta a scoprire realtà che forse soltanto la mente visionaria di Walt Disney è stata in grado di illustrare.
Dopo questo segmento, si apre una lunga prospettiva sulla storia dell’Universo e della Terra, con in sottofondo la Sagra della Primavera. Anche in questo caso, gli animatori della Disney hanno pensato a ben altro che a ciò che il componimento voleva essere, nonchè una rappresentazione di danze tribali. È sorprendente come la Disney abbia saputo dare un tocco di magia all’Origine dell’Universo, ad un processo naturale e scientifico, facendoci provare un brivido di curiosità e inquietudine nel farci immaginare di ritrovarci nel nulla assoluto, per poi passare alla nascita delle stelle, di tutti gli astri, e del nostro pianeta.
A questo segmento, seguono altre immagini astratte, che visualizzano le sensazioni dei suoni dei diversi strumenti musicali, come il violino, il flauto, l’arpa e altri.
Veniamo poi immersi in un ambiente mitologico, abitato da satiri, unicorni, fauni e governato da antiche divinità. Questo è uno dei migliori segmenti, uno di quelli che più sono in grado di incantarci, narrandoci una realtà idilliaca e paradisiaca, che ci porta a immaginare un mondo armonioso, dove ogni creatura vive in armonia con la natura e in libertà, e dove anche i momenti più bui, rappresentati dall’arrivo della tempesta, trascorrono portando paura e caos, ma purtuttavia sono solo temporanei, e passano per poi lasciare spazio a speranza e pace.
Il penultimo arco illustra la Danza delle ore, ambientandola in un lussuoso palazzo di Venezia, dove struzzi, ippopotami, elefanti e coccodrilli svolgono forse le loro attività giornaliere sulle corde della danza classica, e in modo umoristico, dando allo spettatore anche momenti per ridere.
Ed infine segue un segmento dove si combinano Una notte sul Monte Calvo e l’Ave Maria, uno dei pezzi di animazione più inquietanti mai realizzati dalla Disney, che ci porta a esplorare atmosfere sataniche e demoniache, seguite poi dalla vittoria del Bene sul Male, dal trionfo della Vita sulla Morte, col volgere dell’alba e di una processione religiosa.

Non sono presenti dialoghi. La sola voce che sentiamo è quella di Deems Taylor, il presentatore che, tra un segmento e l’altro, spiega cosa in ognuno di essi viene raccontato, presentando specificatamente i brani suonati dall’Orchestra di Philadelphia e diretti dal maestro Leopold Stokowski e designando se e quali differenze ci sono fra quello che i pezzi vogliono rappresentare e le idee che essi hanno ispirato alla Disney.
Non c’è molto da dire sui personaggi, dato che essi sono decisamente stereotipizzati, e lo scopo di Fantasia non è tanto farci esplorare le emozioni che possono trasmettere gli attori, quanto piuttosto fare emozionare lo spettatore stesso, dandogli un momento per sognare. La pellicola è stata sottoposta, negli anni, a tagli, rivisitazioni e censure. Nel segmento mitologico, infatti, è stata tagliata la presenza della centaurina afro, dal momento che, col cambio dei tempi, una tale visione è diventata una palese manifestazione di razzismo. Quale che sia l’importanza che si voglia attribuire a questo personaggio e al taglio che è stato fatto, Fantasia rimane senza dubbio un bel progetto, un progetto che non smette mai di farci sognare.
Il progetto Fantasia fu però un enorme fallimento all’epoca della sua uscita, sebbene oggi sia considerato un grande classico. Il flop fu dovuto, in primis, al fatto che il pubblico era abituato ad aspettarsi una trama dotata di un determinato svolgersi degli eventi, come i due precedenti lungometraggi. In secondo luogo, l’idea da cui la pellicola era partita fu considerato pacchiano, per non parlare anche delle accuse di razzismo dovute proprio alla presenza della centaurina di etnia africana. Tuttavia, la realizzazione del filmato risulta ben riuscita. In esso si mescolano surrealismo e astrattismo, e il che lo rende interessante anche da un punto di vista psicologico, dato che ci porta a chiedere cosa potrebbero esprimere delle immagini così oniriche, che mente potrebbe esserci dietro, e ci induce ad esplorare appieno diversi tipi di emozioni, da quelle più allegre e serene, a quelle più paurose e ansiose. Fantasia è in grado di farci provare sia gioia che orrore, sia serenità che incanto, tutto attraverso i diversi universi che possiamo esplorare in essa. Vedere Fantasia è come vivere un sogno da svegli. Tra i diversi segmenti rappresentati, uno dei più belli è quello dello Schiaccianoci, dove vediamo fatine che, danzando, aiutano la natura a seguire i suoi processi e pesci dall’aspetto raffinato ed elegante che fluttuano nell’oceano. Se siamo anche curiosi di provare il brivido, sotto questo punto di vista il migliore è l’ultimo segmento, nel quale vediamo il demonio celebrare, insieme a demoni, streghe e spiriti, la notte di Valpurga; ma non c’è niente da temere, perché dopo questa parte ansiogena segue un’atmosfera serena sulle note del brano di Franz Schubert. Se vogliamo ridere, invece, il miglior segmento è il penultimo, dove vediamo simpatici struzzi, ippopotami, elefanti e coccodrilli che, danzando, giocano allegramente.
Voto: 5/5