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domenica 31 agosto 2025

I Roses

 

TITOLO: I Roses

TITOLO ORIGINALEThe Roses

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America, Regno Unito

ANNO DI PRODUZIONE: 2025

GENERE: commedia, drammatico

CASA DI DISTRIBUZIONE: Searchlight Pictures

REGIA: Jay Roach

CAST: Benedict Cumberbatch, Olivia Colman, Andy Samberg, Kate McKinnon, Allison Janney, Belinda Bromilow, Ncuti Gatwa, Jamie Demetriou.

DURATA: 106 minuti 


TRAMA 

La vita  sembra perfetta per la coppia composta da Ivy e Theo, che hanno due carriere di successo, un matrimonio da favola e dei figli fantastici. Ma sotto la facciata della loro presunta vita ideale, si sta per scatenare un cataclisma: mentre la carriera di architetto di Theo precipita le ambizioni di Ivy decollano e si accende una polveriera di feroce competizione e un risentimento nascosto.

RECENSIONE

Ivy lascia un pizzico di se in tutto ciò che fa.

Nell'epoca dei remake non poteva mancare quello di La Guerra dei Roses con i mitici Micheal Douglas e Kathleen Turner,  diretto dal  simpatico Danny De Vito, che come I Roses, era una trasposizione del romanzo di Warren Adler. A sostituire la storica coppia del film del 1989 ci sono i bravissimi Olivia Colman e Benedict Cumberbatch, che vogliono rappresentare una tipica coppia contemporanea.

Una delle note positive di un remake come I Roses è che non solo  non è identico per filo e per segno al film originale, bensì si distacca quasi completamente dalla pellicola di Danny De Vito. La sceneggiatura di Tony McNamara elimina quasi completamente  la grottesca ferocia e la  follia che avevano caratterizzato La Guerra dei Roses dando così  uno stile più sobrio al film. La trama arriva però troppo lentamente al punto centrale della storia rendendo così troppo veloce e sintetica la seconda parte della pellicola.


Voglio solo la casa. L'ho costruita io.

Sono praticamente perfetti nelle loro interpretazioni Benedict Cumberbatch e Olivia Colman, ma va però detto che nella prima parte, dove i due protagonisti sono giovani, la Colman è stata ringiovanita molto male, e poteva essere più efficace la scelta di un'attrice più giovane per interpretare Ivy in quel periodo.

I Roses non vuole essere  semplicemente un remake di La Guerra dei Roses, infatti per molti aspetti è una commedia  diversa, ma con la sua irriverenza il film di Danny De Vito  aveva avuto un impatto maggiore. I Roses naviga tra alcuni pregi e alcuni difetti, ma nel complesso resta una commedia godibile  che però non lascerà un segno nel suo genere cinematografico.


Le cose ci stanno sfuggendo di mano.


Voto: 3/5 




martedì 26 agosto 2025

Dumbo (1941)

TITOLO: Dumbo, l’elefante volante

TITOLO ORIGINALE: Dumbo

PRODUZIONE: Walt Disney Pictures

MUSICA: Frank Churchill, Oliver Wallace, Ned Washington

REGIA: Ben Sharpsteen

PAESE: Stati Uniti

DURATA: 64 minuti

ANNO: 1941


TRAMA


In un circo della Florida, le cicogne arrivano una notte, portando a ciascun animale i propri piccini. La mattina seguente una di esse consegna tardivamente il pacco alla Mamma Elefante Jumbo, che chiama il suo cucciolo col nome Dumbo. L’elefantino però ha una particolarità: le sue orecchie sono grandi oltremisura, e per questo motivo diventa subito oggetto di scherno nel circo, e questo fa oltremodo infuriare la madre, che viene ingabbiata come elefante matto. Di fronte a questa situazione difficile, il piccolo Dumbo si ritrova a dover cercare il proprio riscatto, con l’aiuto del topolino Timothy, che farà di tutto per tirare fuori il meglio dal suo giovane amico.


RECENSIONE


Come è spesso consono di Walt Disney, anche questo film è basato su un’opera letteraria, realizzata da Helen Aberson e Harold Pearl. La Disney traspone la storia dando vita a qualcosa che ha emozionato ogni generazione a venire, e continua a farlo, sempre molto più della sua trasposizione live action, che ha riscontrato molte critiche negative, per le quali lo stesso Tim Burton si è dimostrato pentito di aver diretto l’adattamento.


Sebbene sia chiaramente un’opera infantile, tuttavia Dumbo è in grado di affascinare persino i grandi, offrendo al pubblico adulto un momento per rigodere della semplicità dell’infanzia, di quell’incanto che tutti abbiamo avuto da bambini. Nei primi minuti vediamo la scena delle cicogne che consegnano i pacchi, la quale ci allieta mostrandoci, anche se in modo fiabesco ed edulcorato, la gioia immensa del veder nascere nuove creature. L’arrivo del piccolo Dumbo sembra dapprima allietare l’atmosfera, ma in seguito alla scoperta del suo difetto fisico, tutto diventa subito difficile, sia per lui che per la madre. Eppure Mamma Jumbo dimostra fin dal principio di provare un amore incondizionato per il suo piccino, e oltre a questo anche di avere una grande forza d’animo, perché non tutti i genitori riescono ad accettare di avere dei figli diversi. In un contesto reale, le orecchie grandi di Dumbo sarebbero equivalse ad una deformità, ma è proprio questo ciò che rende immenso l’amore della madre. Una delle scene più forti è rappresentata dal momento in cui la Signora Jumbo perde il controllo, di fronte al bullismo subito dal figlio. È una scena drammatica, che può anche fare paura, soprattutto ai bambini, però grazie ad essa si percepisce quanto è grande la difficoltà che vive Dumbo, il quale, per questo incidente, subisce ancora di più l’isolamento, accusato di aver indotto la mamma alla follia.



Un’altra scena molto forte è quella degli elefanti rosa, tramite la quale veniamo trasportati in una dimensione totalmente astratta. Il momento di ebrezza di Dumbo e Timothy, che subiscono tali allucinazioni, è funzionale perché in seguito essi scoprano che il piccolo può volare, però è anche una sequenza nella quale Disney ci dà un attimo di stacco per giocare ancora con la fantasia.


Ci sono alcune piccole imprecisioni. Una di queste è il momento in cui una delle signore elefanti definisce Dumbo un assassino, un’accusa che non si può dire fondata perché il cucciolo non ha certo ucciso o provocato la morte di qualcuno; inoltre, nella sequenza con i corvi il topolino Timothy dice che l’elefantino è orfano, ma non è esatto, perché la mamma, sebbene sia prigioniera, è ancora viva di fatto. C’è anche da dire che l’amicizia di Timothy nei confronti di Dumbo non è molto motivata. È certamente bello che sia incondizionata, e che il topolino provi pietà per il cucciolo, però perché fin dal principio lo considera un amico? Sarebbe stato più sensato se fosse stato palesato al meglio cosa vedeva di bello in Dumbo.


Le recenti politiche hanno bollato questo film per la presenza di contenuti razzisti, eppure la Disney ha realizzato un’opera che trasmette l’accettazione del diverso e il suo diritto di autoaffermazione, raccontando la storia del piccolo Dumbo e del suo disagio dovuto al suo aspetto. Gli eventi vengono raccontati in modo fiabesco, eppure Dumbo c’insegna che anche una semplice fiaba può avere in sè molti significati.


Voto: 4,5/5





domenica 24 agosto 2025

Warfare - Tempo di guerra

 

TITOLO: Warfare - Tempo di guerra 

TITOLO ORIGINALE: Warfare

PAESE DI PRODUZIONE: Regno Unito, Stati Uniti d'America

CASA DI DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures

GENERE: guerra

REGIARay Mendoza, Alex Garland

CAST: D'Pharaoh Woon-A-Tai, Charles Melton, Joseph Quinn, Cosmo Jarvis, Will Poulter, Finn Bennett, Noah Centineo, Taylor John Smith, Nathan Altai, Adain Bradley, Michael Gandolfini, Henry Zaga, Evan Holtzman, Alex Brockdorff.

DURATA: 95 minuti


TRAMA

Un plotone di Navy Seal si insedia nella casa di una famiglia irachena, utilizzandola come base per monitorare i movimenti del nemico. In poco tempo, la missione si tramuta in una operazione di salvataggio dalla quale i militari usciranno con estrema difficoltà.

TRAMA

Fuori! Fuori! Fuori!

Dopo il bellissimo Civil War, uscito nel 2024, Alex Garland torna a dirigere un film bellico che si distacca dai toni hollywoodiani tradizionali, scegliendo un tipo di racconto che evita i cliché del classico war movie, concentrandosi sull'azione guerresca e sull'impatto che ha sulle vite dei soldati.
Warfare è un film dotato di un crudo realismo che mostra il vero inferno che è la guerra. Tutta la pellicola, a parte la sequenza iniziale dove si mostra il cameratismo dei soldati mentre intonano Call On Me  di Eric Prydz ascoltando la musica a tutto volume, è un unico susseguirsi di sequenze d'azione belliche dove Garland ci fa entrare concretamente dentro i fatti che stanno avvenendo. La trama segue in maniera filologica quelli che sono gli avvenimenti accaduti a Ramadi in Iraq nel novembre 2006, durante la seconda guerra del golfo.

 

Muoviamoci

Ray Mendoza, che aveva già fatto da consulente per Civil War, ha codiretto il film con Garland. Mendoza è un ex Navy Seal che ha preso parte realmente alla missione in Iraq e che sicuramente ha molto aiutato Garland nella fase della scrittura della sceneggiatura per raccontare molto dettagliatamente i fatti che vengono rievocati.  Garland ha preferito esimersi dall'uso tipico delle tecniche visive dei blockbuster, che poco gli appartengono, prediligendo piuttosto l'uso del primo piano per raccontare al meglio il lato umano dei soldati.

Warfare, così come accadde per Civil War, quasi sicuramente non sarà tra i protagonisti della notte degli Oscar perchè si distacca troppo dagli standard di Hollywood. Poco importerà però ad Alex Garland, perché Warfare, proprio come il suo Civil War e con Dunkirk di Christopher Nolan, è uno dei migliori film di guerra usciti negli ultimi anni. Dalla sequenza iniziale fino alla fine, Warfare mostra il delirio della guerra facendoti immedesimare nei soldati che sono costretti ad azioni orribili, perché, come dice Walt Kowalski in Gran Torino: "La cosa che tormenta di più un uomo è quello che non gli hanno ordinato di fare". 

Torneremo tutti a casa.


Voto: 4,5/5  

 


domenica 17 agosto 2025

Bring Her Back - Torna da me

 

TITOLO: Bring Her Back- Torna da me 

TITOLO ORIGINALEBring Her Back 

ANNO DI PRODUZIONE:  2025

GENERE: Orrore

PAESE DI PRODUZIONE: Australia

CASA DI DISTRIBUZIONEStage 6 Films, Sony Pictures Releasing International

REGIA: Danny e Michael Philippou

CASTSally Hawkins, Billy Barratt, Sora Wong, Jonah Wren Phillips.

DURATA: 104 minuti 


TRAMA

Un fratello e una sorella scoprono un terrificante rituale che la loro nuova "madre adottiva" svolge nella loro casa isolata. Un luogo che da essere sicuro e protettivo diverrà il loro peggiore incubo.


RECENSIONE

Loro sono i tuoi due nuovi fratelli, Oliver.

Dopo aver diretto il loro film di esordio Talk to Me, i fratelli Philippou tornano dietro la macchina da presa con un horror psicologico che riflette su  tematiche interessanti.

Bring Her Back è un film che racconta come  figure di riferimento nella nostra vita possano divenire all'improvviso i nostri carnefici. Ne è il perfetto esempio la donna affidataria dei due giovani protagonisti, interpretata da una bravissima Sally Hawkins, che è un personaggio all'apparenza tranquillo e dai toni rassicuranti ma il trauma della morte della figlia ha devastato la sua mente facendola delirare.



Oliver ha perso la sua famiglia, come voi. Ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui.


Nella sinossi della pellicola è presente uno dei più inquietanti "freak" mai visti sul grande schermo, cioè un bambino che la protagonista ha rapito e che rende succube dei suoi sortilegi privandolo praticamente di una sua propria personalità. I fratelli Philippou usano il genere horror per rappresentare la complessità della mente umana, tramite una protagonista che all'apparenza è insospettabile di qualsiasi cattivo comportamento, ma che in realtà è un mostro.

Il film dei fratelli Philippou è una delle più interessanti uscite del periodo estivo, che è di solito un momento dell'anno povero di novità cinematografiche particolarmente rilevanti, ma che a volte regala qualche piccola perla preziosa. Bring Her Back è un lungometraggio che rispetta le regole del genere a cui appartiene ma allo stesso tempo le sovverte, dando spazio non solo alla violenza e all'orrore ma mostrando anche come la sofferenza umana possa trasformare una persona. 

Ascolta, devo dirti un segreto.


Voto: 4/5 





domenica 10 agosto 2025

Invisibili

 

TITOLO: Invisibili

ANNO DI PRODUZIONE: 2025 

PAESE DI PRODUZIONE: Italia

CASA DI DISTRIBUZIONEFandango Distribuzione

GENERE: drammatico, thriller, orrore

REGIA: Ambra Principato 

CAST: Justin Alexander Korovkin, Sara Ciocca, Zoe Nochi,Gabriele Verde, Gabriele Rizzoli, Aurora Cancian, Pier Giorgio Bellocchio, Ilaria Genatiempo, Rossella Celati, Nicola Pistoia, Mario Sgueglia.

DURATA: 103 minuti


  TRAMA 

Tommy va a vivere nel paese dei nonni e si lascia alla spalle Milano, dove sua madre è ricoverata in una clinica psichiatrica. Il giovane, che ha solo voglia di sparire nel nulla, incontra Elise, una ragazza inquieta e problematica.  Comincia a trascorrere del tempo con lei sentendola vicina per la sua diversità.  

     RECENSIONE

Non tutti vogliono stare in mezzo alle persone. Alcuni vogliono solo essere lasciati in pace.

A  due anni dal suo debutto, Ambra Principato torna a dirigere. Invisibili è un film young adult 
(un genere che è soprattutto letterario, ma che si addice anche a questo film) ambientato alla fine degli anni 80 e dai toni inquietanti. L'opera avrebbe maggiormente convinto se fosse stata un cortometraggio di esordio di una  regista debuttante, mentre invece Ambra Principato si presentava alla difficile prova del secondo film, e purtroppo la fallisce. La debole trama non regge i tempi di un lungometraggio e non aiutano anche certe ingenuità e alcune imprecisioni narrative. 


Sei diverso dagli altri. 

Anche la scelta del cast risulta non del tutto convincente. La recitazione del giovane  Justin Alexander Korovkin è troppo impostata e non esce mai dalla sua zona di comfort. Sara Ciocca, che si sta ricavando sempre più il suo spazio nel panorama del cinema italiano con la partecipazione a pellicole come America Latina e Il ragazzo dai pantaloni rosa, se la cava invece decisamente meglio in un ruolo che sembra scritto apposta per lei.

Invisibili è un film  indipendente che si avventura nelle sale durante il periodo estivo, un coraggio che sarebbe bello venisse premiato dal pubblico malgrado i limiti qui evidenziati.
Va ascritto a merito della Principato  l'occuparsi di un genere gotico fra l'horror, il thriller e il romance, che è raro in Italia essendo diffuso soprattutto nel cinema anglosassone. Anche grazie a effetti speciali di buona fattura, Principato ha osato con un certo coraggio e questo rende più intenso il rammarico per questa occasione sprecata.


Io sono cattiva.

Voto: 2/5 





domenica 3 agosto 2025

Presence

 

TITOLO: Presence

TITOLO ORIGINALEPresence

ANNO DI PRODUZIONE: 2024 

PAESE DI PRODUZIONE: Usa

CASA DI DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

GENERE: orrore, thriller

REGIA: Steven Soderbergh

CAST: Lucy Liu, Julia Fox, Chris Sullivan, Callina Liang, Lucas Papaelias, West Mulholland, Eddy Maday .

DURATA: 85 minuti 

TRAMA

La famiglia Payne in apparenza sembra perfetta. Quando la vita della figlia minore Chloe viene sconvolta da un tragico evento, decidono di trasferirsi in un'altra casa fuori città per ripartire da zero. Presto però la ragazza si accorge che qualcosa nella sua stanza non va; inizialmente la famiglia non le crede, ma cambierà parere quando alcune manifestazioni che si presentano diveranno impossibili da ignorare. Mentre la loro vita quotidiana inizia a sgretolarsi e le tensioni si amplificano, una presenza inquietante li osserva e li influenza, silenziosa ma sempre più vicina.

  RECENSIONE 

C'è una presenza qui, sta cercando di capirti e si sente connessa a te.

Steven Soderbergh è sempre stato uno dei registi più eclettici di Hollywood, che ha affrontato vari generi differenti tra loro riuscendo sempre a lasciare una propria impronta originale.

Con Presence realizza un film dell'orrore volutamente poco pauroso. Soderbergh  per tutto il film mostra  un'inquadratura soggettiva della "presenza" che avvolge la casa, rompendo così gli schemi del genere Ghost story che tendenzialmente mostra il punto di vista delle vittime. Steven Soderbergh si avvale di un forte utilizzo del piano sequenza e oltre  ad esserne il regista, ha diretto anche la fotografia del film e si è occupato del montaggio. 

 

Ha smesso di respirare. E morta nel suo letto. Ti immagini i genitori quando l'hanno trovata?

Soderbergh e lo sceneggiatore David Koepp non vogliono fare un'analisi della disgregazione della famiglia, ma piuttosto offrono allo spettatore un'amplia riflessione sulla società umana odierna, che sembra distaccarsi sempre di più dai rapporti personali. Inoltre Soderbergh, con un film a basso costo, mostra come il cinema stia cambiando anche a livello tecnologico, utilizzando spesso per riprendere un semplice smartphone.

Steven Soderbergh e David Koepp stanno formando un sodalizio piuttosto poliedrico, basti pensare al loro film precedente, Black Bag - Doppio gioco,  uscito  a maggio di quest'anno. L'impressione è che le sceneggiature di Koepp si amalgamino molto bene con la regia di Soderbergh. Presence non è il miglior film della carriera di nessuno dei due, ma è un lungometraggio dell'orrore che riesce con intelligenza a sovvertire le regole del canone e gli stereotipi di questo genere tipicamente americano.

Sta soffrendo. Si, come te.


Voto: 3,5/5 





Duse

TITOLO : Duse  TITOLO ORIGINALE : Duse ANNO DI PRODUZIONE : 2025 CASA DI DISTRIBUZIONE :  PiperFilm PAESE DI PRODUZIONE : Italia, Francia GE...