mercoledì 31 agosto 2022

"Return", di Corinna Corti

 


TITOLO: Return

ROMANZO PRECEDENTE: Escape

AUTORE: Corinna Corti

CASA EDITRICE: PubMe, collana Over the Rainbow

GENERE: Urban fantasy con romance MM

PAGINE: 418

DATA DI PUBBLICAZIONE: 23 febbraio 2022

PREZZO EBOOK: € 3,99 (Gratis con Kindle Unlimited)

PREZZO CARTACEO: € 18,50



TRAMA



Dean e Ethan sono fuggiti decidendo di seguire il loro cuore, ma il ricongiungimento dura una sola notte: Dean infatti si risveglia senza Psyche e al posto di Ethan trova Lord Chamberlain pronto ad accoglierlo fra le fila della Rosa Bianca. Il ragazzo rifiuta e, dopo essere tornato dalla Rosa Rossa, Lord Bucket lo interroga scoprendo l’inganno ordito da Ethan e la kinesis utilizzata per fuggire dalla St Patrick. Dean ha così una nuova missione: riaprire il passaggio per permettere alla Rosa Rossa di fare irruzione nell’Accademia. Il piano tuttavia incontra un intoppo, poiché la tecnica psicocineta usata durante l'interrogatorio ha danneggiato la sua mente. Se da una parte Dean tenta in tutti i modi di trovare una soluzione senza rimetterci la pelle, dall'altra Chamberlain addestra Ethan e muove l’opinione pubblica per affossare la popolarità di Bucket. Uniti dal cuore ma divisi dal dovere, i due ragazzi saranno costretti a scegliere l’epilogo della loro storia e rispondere alla domanda più difficile: è davvero possibile amare il proprio nemico?



RECENSIONE



Sei bellissimo, Dean. Lo sai? Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata... da sempre.


Ed eccoci di nuovo qui a scoprire il gran finale della dilogia iniziata con Escape. Alla fine del primo romanzo, Dean e Ethan sono fuggiti dalla St. Patrick attraverso uno specchio, scampando a un attacco della Rosa Rossa e scoprendo l'amore l'uno tra le braccia dell'altro. Al sicuro nella casa di Ethan i due ragazzi vivono una notte di passione, ma al suo risveglio Dean scopre che il compagno è scomparso nel nulla e gli ha rubato il suo Psyche, la pietra che condensa tutti i suoi poteri psicocinetici. Non solo: si ritrova faccia a faccia con Lord Chamberlain, che gli propone di unirsi alla Rosa Bianca. Per proteggere la sua famiglia, Dean è costretto a rifiutare, a farsi espellere dalla scuola e a recarsi nel quartiere generale della Rosa Rossa, dove il malvagio Lord Bucket lo sottopone a un interrogatorio danneggiandogli la mente. E mentre il ragazzo deve fare sforzi sovrumani per riacquistare le sue capacità e replicare la kinesis utilizzata per fuggire, la guerra si avvicina sempre più e la nostalgia per Ethan aumenta a dismisura. Ma come può un amore così bello e impossibile avere un futuro?

Vi ricordate quando ho scritto che quest'ultimo capitolo prometteva i fuochi d'artificio di San Giovanni? Ebbene, ritiro quanto ho detto in precedenza, perché Return ha regalato anche i fuochi del Capodanno occidentale e di quello cinese, rivelandosi ancora più emozionante e avvincente. La storia fin dall'inizio non lascia quasi un attimo di respiro, e ti trascina in una ridda sconfinata di emozioni portandoti a tremare per la tensione e la paura, sospirare d'amore e speranza, ridere forte e a volte trattenere a stento le lacrimucce. Tutti i personaggi, sia quelli simpatici sia quelli da prendere a calci dove non batte il sole (e in questo capitolo più che mai), fanno il loro ritorno insieme ad alcuni nuovi da scoprire, e quelli che nel primo capitolo erano rimasti avvolti nell'ombra e nell'ambiguità vengono approfonditi. Sono rimasta molto soddisfatta dalle informazioni che l'autrice ha fornito su Lord Chamberlain e Lord Bucket, portandoci a scoprire la verità sulle origini della faida di sangue, e sono rimasta molto sorpresa da Lady Electra, la cui vera natura è venuta a galla (mi sento anche un po' sciocca, perché non avrei mai indovinato quale mondo e quali sentimenti nasconde in sé). E naturalmente, coloro che mi hanno dato maggiori sosddisfazioni (e turbamenti emotivi) sono i due protagonisti, che qui ritroviamo un po' cresciuti e più innamorati che mai (anche se uno dei due, indovinate chi, continua ad aver bisogno di tempo per ammettere ciò che prova. Benedetto ragazzo!). Fin dalle prime pagine mi sono trovata a provare una forte empatia nei confronti di Dean, che dopo aver assaporato per un fugace istante la vera felicità è costretto a passare dalle stelle alle stalle, a prendersi botte (tante) e a cercare di rialzarsi per salvare se stesso e allo stesso tempo cercare di proteggere il ragazzo che ama. Ed è cresciuto anche il mio affetto per Ethan, apparentemente perfetto ma con un'indole fragile, che cerca sempre di mettere il bene altrui davanti al proprio, a volte ottenendo buoni risultati, altre fallendo miseramente. Sono due giovani coinvolti in qualcosa di molto più grande di loro, che lottano per far sì che i sentimenti trionfino sugli obblighi morali e politici, sulla distanza e sull'odio, e sanno far battere forte il cuore a chiunque ami gli amori contrastati.






A volte ci vuole più coraggio a essere egoisti che altruisti. Vivi la tua vita prima che sia troppo tardi, lascia agli altri la propria.


In questo secondo capitolo l'amore tra Dean e Ethan è più forte che mai, e si concretizza attraverso incontri fugaci, tentativi di corteggiamento maldestri (parecchio maldestri, dico bene bel brunetto dagli occhi verdi?), brevi istanti di quiete e flashback che ci permettono di approfondire meglio questo bellissimo legame (ma possibile che un certo signorino non se ne sia accorto prima? Mamma mia, noi lettori e tutti gli altri personaggi lo avevamo capito da secoli!), e tutto questo mi ha scaldato il cuore. Naturalmente, la maggior parte dello spazio è data a un'azione incalzante, alla componente fantasy e all'approfondimento di alcuni concetti legati alla psicocinesi. In particolare, l'elemento che mi ha maggiormente affascinata è la teoria sull'armonia che ogni essere umano possiede, simile alle note musicali, un'armonia che può creare la musicalità perfetta se ne trova un'altra con cui accordarsi (il che mi porta a chiedermi: qual è la mia? E qual è quella della mia persona, che probabilmente si è persa tra i corridoi della St. Patrick?).
In conclusione, Escape è un libro davvero fantastico che mi ha fatto sognare, rabbrividire e sospirare, e ve lo consiglio caldamente. Certo, c'è stato un momento in cui mi sono spaventata a morte e sono stata sul punto di tirare fuori i forconi, ma poi è arrivato un finale meraviglioso che mi ha fatto venire gli occhi a forma di cuore, il miglior finale che potessi desiderare. Ringrazio di cuore Corinna Corti e la redazione di Over The Rainbow per questo gioiellino, e ringrazio anche per la splendida playlist che è stata creata in onore del romanzo (è da diversi giorni che mi risuona in testa Help degli Hurts, davvero favolosa).


Sei la sola briciola di umanità che credo gli resti da tanto, tantissimo tempo. Sfido io che stia tentando il tutto e per tutto pur di non perderti.


VOTO: 5/5











lunedì 29 agosto 2022

Crimes of the future

  

TITOLO: Crimes of the Future

TITOLO ORIGINALE: Crimes of the Future

GENERE: Fantascienza, orrore

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

  PAESE DI PRODUZIONE: Francia, Grecia, Canada, Regno Unito

CASA DI DISTRIBUZIONE: Lucky Red Distribuzione

REGIA: David Cronerberg

CAST: Viggo Mortensen, Lea Seydoux, Kristen Stewart, Scott Speedman, Denise Capezza, Welket Bunguè, Don McKellar, Lihi Kornowski, Tanaya Beatty, Yorhos Karamihos, Yorgos Pirpassopoulos, Nadia Litz.

DURATA: 107 minuti 

 

TRAMA

Dopo aver scoperto che il proprio figlio ha mangiato un interno secchiello di plastica al posto del cibo reale, la madre lo uccide per poi avvisare il padre del bambino e quindi costituirsi alla polizia. Nel frattempo di evolve la vicenda di Saul, uomo affetto da una continua formazione di nuovi organi che rimuove con l'aiuto dell'ex chirurgo Caprice, in una serie di vere proprie performance d'arte concettuale. Avvicinati da svariate realtà interessate al loro lavoro, i due vivono in una società nella quale l'evoluzione umana ha preso delle pieghe particolari, in cui una quasi totale perdita del senso del dolore ha trasformato l'esecuzione delle ferite in un vero e proprio atto erotico. Quando Caprice e Saul sono al massimo della loro fama, i due vengono avvicinati dal padre del bambino assassinato, il quale fa parte di una setta i cui membri si sono fatti impiantare nuovi organi che li rendono capaci di nutrirsi di plastica. L'uomo vuole che i due facciano un'autopsia pubblica sul bambino affinchè il mondo intero venga a conoscenza del loro credo, ma non sa che Saul fa il doppio gioco con un poliziotto e che è li proprio per arrestare lui.

RECENSIONE

Timlin- La chirugia è sesso,vero?- Saul- Lo è. - Timlin - La chirurgia è il nuovo sesso.

A otto anni da Maps to the stars David Cronerberg torna dietro la macchina da presa quando sembrava ormai prossimo al ritiro dal mondo cinema, viste le costanti critiche che ha fatto negli anni alle sale cinematografiche e gli elogi a Netflix.  Crimes of the future è una critica radicale verso l'uomo e verso la società dell'apparenza nella quale viviamo.

Dopo History of violence,  La promessa dell'assassino e A Dangerous Method, Cronerberg torna a lavorare con Viggo Mortensen, che è ormai il suo attore feticcio prediletto e che si rivela ancora una volta l'interprete più consono per i ruoli che il regista canadese gli affida.

  

Il mondo è diventato un posto molto più pericoloso ora che il dolore è quasi scomparso.

Il genere del Body Horror torna ad essere centrale nel cinema di Cronerberg dopo svariati film nei quali si era distaccato da esso. Forse, Cronerberg cede troppo al suo stile personale e cade  in una sorta di  autocompiacimento, che non rende il film sufficientemente oggettivo. Ma il lato più interessante della pellicola è la ricerca, da parte di certi personaggi, del sentimento umano, in una società futura distopica che i sentimenti tenta di annientarli.

Crimes of the future è una pellicola che esprime una visione interessante e profondamente pessimista sul futuro del genere umano, proponendo delle riflessioni molto peculiari in maniera mai banale.

Basta avere paura di mappare il caos dentro. Dobbiamo creare una mappa che ci guidi nel cuore dell'oscurità.

 

 

Voto: 4/5 


 

   

 

 

sabato 27 agosto 2022

"Questa violenta fine", di Chloe Gong

 


TITOLO: Questa violenta fine

TITOLO ORIGINALE: Our Violent Ends

SAGA: These violent delights #2

AUTORE: Chloe Gong

CASA EDITRICE: Mondadori

GENERE: Romanzo storico con romance FM, elementi fantasy e tematica LGBTQIA+

PAGINE: 432

DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 maggio 2022

PREZZO EBOOK: € 10,99

PREZZO CARTACEO: € 20,90



TRAMA



Corre l'anno 1927 e Shanghai pare ormai sull'orlo della rivoluzione. Dopo aver fatto credere a Roma di aver commesso un crimine terribile pur di allontanarlo da sé e proteggerlo da una faida sanguinaria, Juliette si è lanciata in una nuova missione. Una mossa sbagliata, però, e metterà a rischio il suo ruolo al comando della Gang Scarlatta, dove già qualcuno è pronto a prendere il suo posto. Roma intanto non si dà pace: se lui non avesse permesso a Juliette di rientrare nella sua vita, niente di quel che è successo sarebbe accaduto. E, in preda alla disperazione e determinato a sistemare la situazione, arriva persino a maturare un'idea estrema. Quando però un nuovo mostruoso pericolo si manifesta in città, nonostante i tanti segreti che li separano, Juliette e Roma si ritrovano un'altra volta faccia a faccia. Shanghai, poi, è ormai sull'orlo del collasso: i nazionalisti stanno marciando sulla città, le voci di una guerra civile imminente si fanno sempre più insistenti e la leadership delle due gang rischia il totale annientamento. Roma e Juliette non hanno scelta: devono unire le loro forze se vogliono anche solo sperare di sconfiggere ciò che minaccia loro e la città. Ma i due ragazzi sono preparati a tutto tranne che al compito più difficile: proteggere i loro cuori l'uno dall'altra.



RECENSIONE



Le gioie violente hanno fine violenta. Questo lo hai sempre saputo.


Ed eccoci di nuovo nel mondo di These Violent Delights per il gran finale della dilogia. Stavolta ci troviamo nel 1927, circa tre mesi dopo la fine del primo capitolo. Il mostro responsabile della follia è stato ucciso, e a Shanghai tutto sembra tornato come prima. Ma lo stato di quiete apparente viene infranto quando un misterioso ricattatore comincia a tenere sotto torchio sia la Gang Scarlatta sia i Fiori Bianchi, minacciando di scatenare sulla popolazione non uno ma ben cinque mostri, che contrariamente al loro predecessore non diffondono la follia tramite contagio, ma tramite attacchi mirati e improvvisi. Per volere dei loro padri, Roma e Juliette sono così costretti a unire le forze ancora una volta per trovare il ricattatore, uccidere i mostri e riportare l'armonia. Ma mentre i due ragazzi combattono contro i loro stessi sentimenti e cercano di difendere i loro ruoli, la tensione tra nazionalisti e comunisti sale alle stelle e il rischio di una guerra civile sembra ormai prossimo.

Se dovessi usare solo due parole per descrivere Questa violenta fine sceglierei quelle che mi sono frullate in testa per gran parte della lettura: mamma mia. Prima di cominciare avevo avuto la sensazione che questo secondo capitolo sarebbe stato una bomba e, mamma mia, la sensazione si è rivelata esatta. Chloe Gong ha davvero superato se stessa, dando vita a una storia ancora più emozionante e avvincente pregna di suspense dove non esistono tempi morti, caratterizzata da un ritmo incalzante fin dal primo capoverso e da un crescendo di emozioni che non cessa mai, facendo battere forte il cuore. Ognuno dei personaggi (a seconda dei quali i miei sentimenti di rabbia o affetto si sono rafforzati) ha la sua occasione di splendere, e rivela lati nascosti di sé che non avrei mai potuto immaginare e che in svariate occasioni mi hanno fatto quasi cadere dall'amaca per lo stupore. Sono tutti cresciuti, costretti  a malincuore a fare i conti con qualcosa di più grande di loro, ed è stato interessante (e in diversi casi doloroso) vedere le diverse reazioni che hanno avuto di fronte a questi sconvolgimenti. Molti sono stati i momenti in cui avrei voluto abbracciarli forte e rassicurarli (specialmente il mio protetto Marshall Seo), ma altrettanti sono stati quelli in cui avrei voluto prendere a calci qualcuno, che fosse per mandarlo a quel paese o per spronarlo a dire la verità e a non combinare casini. Inoltre ho adorato il complesso rapporto tra Roma e Juliette, che mi ha fatto toccare vette di felicità e abissi di disperazione, e ho adorato anche l'altra meravigliosa coppia, che si è rivelata a oggi una delle più belle ship dell'anno. Non vi svelerò chi ne fa parte per non rovinarvi la sorpresa (e in effetti come potete vedere ci sto andando abbastanza in punta di piedi, visto che questo libro va vissuto e assaporato in pieno), ma sappiate che segue una delle mie trope preferite, che mi ha fattto venire gli occhi a cuoricino, commuovere e sorridere e che meriterebbe uno spinoff a parte. In ogni caso, entrambe queste coppie hanno avuto la capacità di portarmi sull'orlo di un breakdown ogni tre pagine, rendendo la lettura molto più intensa di quanto credessi.






Mi manchi, ma non ti ho abbandonato. Non rinunciare a me.



Contrariamente al primo capitolo, che spesso tendeva a rallentare per le descrizioni del contesto e le presentazioni dei personaggi, in questo c'è molta più azione fin dall'inizio, e molto spazio viene dato anche alla politica, trattata ancora una volta in modo magistrale, sia attraverso la storia in sé sia attraverso l'appendice. Con la stessa maestria sono state inoltre approfondite le tematiche già presenti nel primo romanzo, a cui si aggiungono i temi del dolore, a cui ciascuno di noi reagisce in modo diverso, della resilienza e dell'importanza di non lasciarci dominare e avvelenare dall'odio. E naturalmente non possono mancare i riferimenti alla tragedia di Shakespeare, che faranno senza dubbio sospirare i lettori più appassionati, e in mezzo a tanta sofferenza non manca qualche momento divertente.

In conclusione, Questa violenta fine è un romanzo meraviglioso che chiude la dilogia in bellezza, e vi consiglio caldamente di leggerlo. Non vi garantisco che non piangerete anche l'acqua del battesimo, dopotutto si tratta di un retelling di Romeo e Giulietta, e non vi garantisco che il cuore non vi si spezzerà una volta sì e l'altra pure (preparate i fazzoletti, ringraziatemi dopo), ma vi garantisco che un po' di speranza vi scalderà l'anima, perché sarete chiamati a ricordare che l'amore vero esiste, che può salvare dalla ferita del mondo, e che quando tutto il resto sarà morto, sarà lui a sopravvivere, per sempre. Grazie di cuore per quest'avventura, Chloe Gong.



In questa vita e nella prossima, finché le nostre anime rimarranno, la mia troverà sempre la tua.



VOTO: 5/5
















giovedì 25 agosto 2022

Fullmetal Alchemist - La vendetta di Scar


TITOLO: Fullmetal Alchemist - La vendetta di Scar

TITOLO ORIGINALE: Hagane no Renkinjitsushi: Kanketsuhen - Fukushūsha Scar

TITOLO IN KANJI: 鋼の錬金術師 完結編 復讐者スカー

GENERE: avventura, fantasy, steampunk

ANNO: 2022

REGIA: Fumihiko Sori

CAST: Ryōsuke Yamada, Atom Mizuishi, Tsubasa Honda, Dean Fujioka, Misako Renbutsu, Ryuta Sato, Kanata Hōngo, Shinji Uchiyama, Mackenyu, Masaaki Uchino, Hiroshi Tachikawa, Keisuke Watanabe, Yuina Kuroshima, Toshio Kakei, Kōji Yamamoto, Chiaki Kuriyama, Yuki Yamada, Yukie Nakama, Jun Fubuki, Naohito Fujiki, Kaoru Okunuki, Kokoro Terada

PAESE: Giappone

DURATA: 125 minuti

DISTRIBUZIONE: Warner Bros

DISPONIBILITÀ: Netflix

TRAMA

Ed e Al Elric si introducono a Central City, lì dove si stanno verificando degli assassinii che stanno decimando gli alchimisti nazionali. Sebbene non sia stato ancora identificato il responsabile, egli viene chiamato “Scar” a causa di una vistosa cicatrice sulla fronte: è l’unico indizio a disposizione di chi si è posto sulle sue tracce.

RECENSIONE

Chiunque interferirà con la mia missione,
dirà "Addio" a questo mondo.

Un altro manga di grande spessore torna sullo schermo in versione live action, attraverso Netflix. Per celebrare il ventesimo anniversario di Fullmetal Alchemist, due nuovi film, che seguono la pellicola uscita nel 2017, vengono presentati sulla piattaforma, ma oggi parliamo del primo dei due, uscito pochi giorni fa, mentre aspettiamo il terzo e ultimo capitolo della serie a film ispirata al fumetto di Hiromu Arakawa.

Il primo film ci aveva già lasciato qualche emozione, tra i personaggi che prendono vita con dei cosplay di classe e gli eventi ripresi fedelmente dal manga, seppur combinati in modo diverso. Anche questa volta le tappe della trama originale vengono riprodotte e raccolte con un buon risultato. In questo capitolo, inoltre, compaiono personaggi nuovi, che nel film antecedente erano stati trascurati, oltre a quelli che entrano in scena nei momenti che combaciano con la storia cartacea, i costumisti si sono molto impegnati nel fare assomigliare gli attori ai loro personaggi, e hanno migliorato l'acconciatura del protagonista, la quale aveva reso una scarsa qualità nella vecchia pellicola. Le emozioni non mancano: le scene d'azione rendono bene, fra combattimenti ravvicinati e grandi effetti speciali con lampi di luce e rocce che diventano animate, presenti anche momenti che commuovono e che fanno sorridere.


Sappi che hai tutto il diritto di spararmi.
Ma se lo farai, sarò costretto a
considerarti mia nemica.

In merito alla trama del film, le vicende cominciano a farsi calde, mettendo a fuoco non solo gli aspetti che ruotano intorno all'obbiettivo di Ed e Al, ma anche quelli che riguardano il mondo che li circonda, sul quale i cattivi tentano di fare presa. La miccia su cui si accende la scintilla che porta alla rivelazione degli intrighi nascosti è Scar, personaggio soggetto di questo capitolo, nella cui storia sono coinvolti altri personaggi che nascondono oscuri segreti.
Però il riuscire a far stare molti degli eventi del manga in un film non ha reso possibile dare a essi degli sviluppi più approfonditi, e sebbene gli attori esprimano le emozioni, facendole sentire, tuttavia esse non vengono avvertite con sufficiente intensità. Contenere così tanti eventi rende necessario accelerare il ritmo, e dunque non è facile far sì che ciò che accade nella storia catturi appieno lo spettatore.
È senza dubbio eccitante vedere i personaggi realizzati con dei cosplay di ottima qualità e le vicende riprese dal manga, però manca la pienezza delle emozioni, e dunque non si può dire che il film vada del tutto di pari passo con l'opera madre e la versione animata.

Tu non sei fatta per uccidere
le persone... Ma per salvarle.

Voto: 4/5




lunedì 22 agosto 2022

Tredici vite

 

TITOLO: Tredici vite

TITOLO ORIGINALE: Thirteen Lives

 PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

CASA DI DISTRIBUZIONE: Amazon Prime

REGIA: Ron Howard

CAST: Viggo Mortensen, Colin Farrell, Joel Edgerton, Tom Bateman, Sukollawat Kanaros, Thiraphat Sajakul, Sahajak Boonthanakit, Vithaya Pansringarm, Teeradon Supapunpinyo, Nophand Boonyai, Paul Gleeson, Lewis Fitz-Gerald, U Gambira.

DURATA: 149 minuti

 

TRAMA

Dodici adolescenti e il loro allenatore di calcio rimangono intrappolati all'interno di Tham Luang Nang Non, una grotta nella provincia di Chiang Rai in Thailandia. Le piogge monsoniche fanno salire il livello dell'acqua e le autorità thailandesi devono salvare le tredici vite prima che anneghino.

RECENSIONE

Ci vuole un certo tipo di stato mentale per questo tipo di immersioni, bisogna essere un pò matti.

Con Tredici vite il regista americano Ron Howard crea un racconto claustrofobico e precisamente dettagliato di quel che è accaduto all'interno delle grotte di Tham Luang in quei diciotto giorni che hanno fatto tenere  il fiato sospeso a tutto il mondo nell'estate del 2018.

Il film si concentra soprattutto sul mostrare il grande gioco di squadra che è stato fatto dai soccorritori, in particolare  racconta il punto di vista degli esperti subacquei occidentali che sono dovuti intervenire per salvare le vite dei ragazzi. Il film si avvale di un cast d'eccezione, composto da attori del livello di Viggo Mortensen e Colin Farrell, che si sono calati perfettamente nei loro ruoli riuscendo a caratterizzare bene i loro personaggi.

       

 Sommozzatori! Non torneremo a casa senza i ragazzini.

Howard sceglie di mostrare soprattutto il lato umano emotivo  di questa pazzesca missione, il che gli riesce adeguatamente. Ma nella pellicola viene dato troppo risalto agli effetti speciali, che non aiutano lo spettatore a cogliere il senso della storia. Inoltre si sarebbe dovuto dare maggiore importanza nella narrazione ai tredici adolescenti protagonisti di questa storia e alle loro famiglie, nel tentativo di fornire molteplici punti di vista sulla vicenda. Il film però riesce ugualmente a provocare una forte tensione adrenalinica e ad essere un lungometraggio godibile, in cui Howard riesce ad esprimere compiutamente il suo stile registico.

Tredici Vite è intriso dell'ottimismo tipico dei film di Ron Howard. Nonostante qualche pecca, è un film che riesce a raccontare in maniera coinvolgente una vicenda che prima ha provocato in tutti forte angoscia, e poi un senso di felice liberazione.

I ragazzi torneranno sani e salvi.

Voto: 3,5/5


 

domenica 21 agosto 2022

"La notte scorsa al Telegraph Club", di Malinda Lo

 


TITOLO: La notte scorsa al Telegraph Club

TITOLO ORIGINALE: Last Night at the Telegraph Club

AUTORE: Malinda Lo

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fabula

GENERE: Narrativa LGBTQIA+ storica young adult con romance FF

PAGINE: 456

DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 giugno 2022

PREZZO EBOOK: € 10,99

PREZZO CARTACEO: € 20,00



TRAMA



Lily Hu ha diciassette anni e non ricorda esattamente quando sia nata in lei la domanda. Ma di sicuro la risposta l'ha trovata insieme a Kathleen Miller sotto l'insegna al neon del Telegraph Club, un locale per lesbiche. L'America del 1954, però, non è un luogo sicuro per due ragazze che si amano, soprattutto a Chinatown. La paranoia del maccartismo investe tutti, soprattutto i cittadini cinesi americani come la famiglia di Lily: nonostante il padre si sia duramente guadagnato la cittadinanza negli Stati Uniti, infatti, il rischio della deportazione è ancora alto. Ma Lily e Kath sono disposte a rischiare tutto purché il loro amore fiorisca alla luce del giorno.


RECENSIONE


Quel libro, La strana stagione. Parlava di due donne, che si erano innamorate. Hai mai sentito di una cosa del genere?


Tre anni fa, durante un viaggio a Monaco, nella sezione dei libri in inglese della più grande libreria della città, mi sono imbattuta nel primo romanzo di Malinda Lo, Ash, un retelling in chiave saffica di Cenerentola. Siccome mi è piaciuto, quando ho saputo dell'uscita italiana del suo nuovo romanzo, vincitore del National Book Award, mi sono incuriosita e l'ho comprato per poi portarlo in vacanza con me, e ora eccoci qui. Ci troviamo a San Francisco nel 1954, dove vive Lily Hu, una diciassettenne asioamericana che sogna missili spaziali e nutre una grande ammirazione per Tommy Andrews, un'attrice che si esibisce in abiti maschili al Telegraph Club, un locale per lesbiche. Un giorno, curiosando nel reparto libri di un negozietto di quartiere, si imbatte in un romanzo che parla di due donne innamorate, e come se non bastasse, grazie a un progetto scolastico, ha modo di fare amicizia con Kathleen Miller, una sua coetanea caucasica che sogna di diventare pilota di aerei e condivide la sua ammirazione per l'attrice, al punto da offrirsi di portarla al Telegraph Club in modo che possa vederla dal vivo anche lei. Dopo un'iniziale titubanza, Lily accetta, ma mentre tra lei e Kath inizia a sbocciare un sentimento profondo, la ragazza deve fare i conti con la sua migliore amica, disposta a tutto pur di diventare la nuova Miss Chinatown, e soprattutto con suo padre, che accusato di aver curato un comunista, rischia di attirare su di sé e su tutta la famiglia il pericolo della deportazione.
La notte scorsa al Telegraph Club è un romanzo bello e interessante che offre molti spunti di riflessione e regala momenti di grande tensione e sorrisi. L'autrice ha ricostruito sapientemente il contesto storico e un linguaggio storicamente accurato, dando davvero l'impressione di essere nella Chinatown degli anni '50, tra esercitazioni anti raid nelle scuole, pubblicazioni di romanzi pulp con storie d'amore FF (tutti, ahimé, rigorosamente privi di lieto fine), la nascita di club rivolti alle persone queer, la repressione e il timore del maccartismo. In particolare, ci permette di scoprire cosa significava all'epoca essere un'adolescente lesbica cinese americana attraverso gli occhi di Lily, la protagonista e senza dubbio il personaggio meglio riuscito, che ho molto apprezzato per la passione che nutre per lo spazio e per il percorso di crescita e consapevolezza che intraprende, trasformandosi da ragazzina timida e un po' insicura in una donna che sa quello che vuole e non è disposta a mentire per tradire se stessa e chi ama. Attorno a lei ruota una famiglia stretta che abbiamo modo di conoscere meglio attraverso alcuni capitoli flashback, una migliore amica che ho trovato insopportabile fino alla fine, e dulcis in fundo Kath, la ragazza destinata a conquistare il suo cuore e a farle capire una volta per tutte chi è davvero. Naturalmente mi sono ritrovata fin dal primo istante a tifare per il loro amore contro tutto e tutti, sperando che potesse sconfiggere le tensioni razziali, i pregiudizi e l'omofobia.





Noi non siamo mai ciò che i nostri genitori si aspettano. Devono impararla quella lezione.


Questo libro ha molti pregi e avrei voluto potergli dare un voto più alto, ma ci sono alcuni fattori negativi da tenere in considerazione. Tanto per cominciare, nonostante dia il titolo a tutta la storia, il Telegraph Club, teatro di spettacoli straordinari e di prime scoperte, è poco presente, e per quanto il finale sia positivo vengono lasciate in sospeso troppe questioni. Ma ciò che mi ha fatto davvero rimaner male è il fatto che, oltre al mancato approfondimento di Kath (che avrei perdonato se questo libro non fosse stato autoconclusivo), le interazioni tra le due protagoniste sono pochissime, e io, ormai abituata a tutte le gioie che gli FF letti in precedenza mi hanno regalato (coff coff, per esempio Ancora una fermata, coff coff), avrei voluto averne molte di più.
Nonostante ciò, ritengo che La notte scorsa al Telegraph Club valga la pena di essere letto, perché come ho già detto descrive alla perfezione il contesto storico e la tematica LGBTQIA+, ha una storia dolce ed emozionante, infrange diversi tabù (per esempio, a un certo punto Lily si tocca facendo delle fantasie romantiche saffiche come a volte accade ai ragazzi nei romanzi MM), fa sentire viste moltissime ragazze, dà voce alle parti ancora emarginate presenti all'interno della comunità e ci invita a lottare per una società in cui l'amore sia riconosciuto come tale, e non come qualcosa di sporco, sbagliato e alla stregua di un crimine. Per favore, continuiamo a dare voce a queste storie e a lottare. Non permettiamo che qualcuno ci riporti ai secoli bui.


Amava Kath. Adesso le era chiarissimo ed era esilarante e illuminante e capovolse tutto.


VOTO: 4/5





mercoledì 17 agosto 2022

Nope

  

TITOLO: Nope

TITOLO ORIGINALE: Nope

GENERE: Fantascienza, thriller

PAESE DI PRODUZIONE: Stati Uniti d'America

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

CASA DI DISTRIBUZIONE: Universal Pictures

REGIA: Jordan Peele

CAST: Daniel Kaluuya, Steven Yeun, Keke Palmer, Micheal Wincott, Brandon Perea, Barbie Ferreira, Terry Notary

DURATA: 130 minuti

 

TRAMA

 

Nope, il nuovo film diretto da Jordan Peele, racconta la storia di Oj ed Em, un fratello e una sorella che vivono in un ranch della California, che gestiscono insieme al padre, Otis Haywood Sr.  Quando il genitore muore a causa di una moneta caduta inspiegabilmente dal cielo, Oj ed Em ereditano la proprietà. Mentre il primo tenta di portare avanti l'attività per preservare l'eredità paterna, la seconda spera di trovare fama e celebrità a Hollywood. Ben presto, a causa di una serie di imprevisti,  i fratelli Haywood si ritrovano pieni di problemi finanziari e, come se non bastasse, i cavalli sembrano svanire nel nulla, mentre quelli ancora presenti hanno delle reazioni violente. Oj si vede costretto a vendere alcuni dei suoi cavalli a Jupe Park, un parco tematico aperto di recente. Convinta che ci sia una presenza extraterrestre nella valle, Em persuade Oj a installare delle telecamere nel ranch nella speranza di comprendere che cosa stia accadendo e di registrare un video che possa farli arricchire. Scoprono poi  che c'è una nuvola in cielo che non si sposta mai e si chiedono che cosa nasconda.

 

RECENSIONE

Siamo sul super famoso Hollywood Boulevard.

Dopo il successo dei film dell'orrore a tematica sociale come Scappa-Get Out e Noi, Jordan Peele realizza un horror-western che sconfina nella fantascienza. Nope è una pellicola audace è complessa che sfrutta determinate tematiche di genere per in realtà parlare del mondo del cinema.

A distanza di tre anni dall'uscita di Noi,  Peele realizza un film horror più maturo e più completo rispetto al suo secondo film, nel quale c'era un grosso potenziale ma con più limiti rispetto a Nope. A livello registico, l'autore afroamericano, ha deciso di dare più rilevanza alle immagini realizzate dal grandissimo direttore della fotografia olandese  e abituale collaboratore di cineasti del calibro di Christopher Nolan, Hoyte van Hoytema. La fotografia è la parte più essenziale del film e ci aiuta ad entrare all'interno dell'ambientazione della pellicola.

Em-Secondo te chiunqua abbia ucciso papà è lassù? Che cosa hai visto?-Oj- E' grande-Em- E' quella nuvola?-Oj- E' veloce. Non sono riuscita a vederlo.

A livello attoriale la prova più convincente è quella dell'attrice Keke Palmer che nel film interpreta Em, e che nel confronto con due stelle già affermate come i suoi colleghi Daniel Kaluuya e Steven Yeun ha saputo farsi notare al meglio. Il film rappresenta in una maniera originale una spietata critica al sistema hollywoodiano e alle sue ipocrisie, fonti di ingannevoli illusioni .

Jordan Peele, con il suo terzo lungometraggio, si conferma uno dei cineasti più interessanti in circolazione, dimostrando di avere l'abilità di saper affrontare lo stesso medesimo genere cinematografico da punti di vista molto diversi.

C'è qualcosa qui e tu sei l'unica persona in grado di riprenderla.

Voto: 

4/5 


 

 

       

sabato 13 agosto 2022

Sirius the jaeger


TITOLO: Sirius the jaeger

TITOLO ORIGINALE: Shiriusu Shiriusu za Yēgā

TITOLO IN KANJI: 天狼 Sirius the jaeger

CATEGORIA: Shounen

GENERE: avventura, azione, horror

ANNO: 2018

REGIA: Masahiro Andou

PAESE: Giappone

DURATA: 12 episodi

PRODUZIONE: Infinite

DISPONIBILITA': Netflix

TRAMA

Tokyo, anno 1930. Nella capitale imperiale giunge un insolito gruppo munito di strumenti musicali: sono gli Jaegers, i cacciatori di vampiri. Tra loro c'è anche Yuliy, un licantropo il cui villaggio è stato distrutto anni prima da un assalto dei vampiri. I Jaegers sono stati chiamati per dare man forte alla polizia, che non è in grado di arginare la scia di morte lasciata dai famosi succhiasangue. Tra i vampiri e i cacciatori inizia così una feroce battaglia per il possesso di un misterioso artefatto sacro, noto come "L'arca di Sirius"...

RECENSIONE

Adesso che l'Arca di Sirius,
che la tribù deve proteggere,
è sparita, forse il nostro destino
è quello di estinguerci in un
periodo di tempo davvero breve.

Sin dai tempi remoti esistono i vampiri e, oltre a loro, esseri umani che li combattono e che ora, negli anni '30 del XX secolo, fanno parte di una congrega nominata V-Shipping e vengono chiamati Jaeger. Una squadra di questa congrega giunge in Giappone per svolgere delle indagini e fra di essi c'è Yuliy, l'ultimo sopravvissuto di una tribù chiamata Sirius, che ha votato la sua vita all'eliminazione dei vampiri, che hanno sterminato la sua gente. I casi in cui la V-Shipping indaga portano a scoprire che i casi di omicidio ad opera dei vampiri sembrano essere collegati con la storia dei Sirius e dell'artefatto che questi ultimi hanno per secoli gelosamente custodito.

Le premesse sono senza dubbio buone, ma gli sviluppi non sono molto convincenti. L'interesse dello spettatore viene catturato ma non lo soddisfa appieno. La serie tenta di darci qualcosa di originale, ma tutti gli elementi che la compongono risultano spesso forzati e non vengono approfonditi. Anche nei personaggi non c'è molto approfondimento, o se c'è viene preso in considerazione solo quello dei personaggi principali, mentre gli altri finiscono col fare solo da contorno. Le emozioni non sono nemmeno molto forti e non coinvolgono. La grafica e l'animazione sono a dei buoni livelli e c'è una maggiore accuratezza dei movimenti, in più il tradizionale si combina con la CGI, eccezionali i combattimenti, che sono entusiasmanti e coreografici. Però questo non compensa le lacune dello sviluppo della trama e dei personaggi. Gli eventi sono molto incentrati su Yuliy e lasciano poco spazio alla descrizione dei suoi compagni d'avventura e dei villain che vengono tuttavia presentati bene nel loro character design, nella loro personalità e nelle loro abilità. I personaggi meglio riusciti sono Yuliy e Mikhail. Essi sono i più studiati e i più carismatici, tra tutti i personaggi. Yuliy ha i tratti tipici del protagonista: ha un animo gentile ed è giustiziere, ma nello stesso tempo è freddo e affascinante, e ciò, insieme alla sua storia, lo rende fantastico al pari di Mikhail, il fratello cattivo.
Sembra, inoltre, che tutta la serie, nel suo insieme, abbia dato troppa importanza esclusivamente ai due personaggi principali, sopraccitati, e che tutto il resto sia semplicememte buttato giù giusto per dire che c'è, come la stessa Ryoko. L'obbiettivo della storia, che è quello di trovare l'Arca dei Sirius, perde anch'essa la propria centralità e gli eventi che dovrebbero ruotare attorno a essa, coinvolgendo i personaggi, non vengono molto sentiti anche nella grandezza a cui dovrebbero giungere verso la fine, perché la missione del protagonista si trasforma in un'impresa per salvare il mondo, ma non si avverte la pesantezza di un tale fardello di cui egli si fa carico.


Gli occhi di un vendicatore
sono ricolmi di rabbia, odio,
dolore, tristezza e disperazione.
I tuoi invece sono quelli di
un bambino viziato.

È interessante ciò che riguarda gli eventi legati ai Sirius, una gente che vive in un contesto tribalesco, però non viene spiegato come molto come tale contesto sia legato ai vampiri, che vengono presentati con le caratteristiche tipiche del folklore di un contesto diverso. Non c'è molta concatenazione fra i diversi contesti che sono coinvolti, che sono, da un lato, quello orientale, con l'ambientazione giapponese e i Sirius che ricordano molto i mongoli, dall'altro c'è quello inglese di Londra, sede della V-Shipping. Manca, inoltre, un approfondimento della realtà del mondo dei vampiri, e viene dato poco spazio alle ragioni che spingono i villain ad agire. Più avanti vanno gli episodi, più i personaggi secondari e i cattivi perdono la loro importanza per dare maggiore spazio a ciò che riguarda il protagonista, e gli altri attori non giocano un ruolo di grande rilievo. Il personaggio meno importante in assoluto è Ryoko, che rappresenta la tipica ragazza sciocca e ingenua che s'innamora del ragazzo duro e introverso, ma lei più di questo non fa. Molti aspetti in questa serie vengono dati per scontati, e questo priva l'opera della possibilità di giungere ad un livello di originalità, oltre al fatto che gli stessi elementi che ha in suo possesso sono molto stereotipizzati senza far sì che abbiano degli sviluppi che li portino ad avere degli aspetti unici nel loro genere.
Malgrado tutte queste mancanze, la serie è interessante. Se solo fosse stato possibile aumentarne la durata oltre i dodici episodi, avrebbe potuto esserci più spazio per altri importanti sviluppi, in modo che la storia avesse una descrizione a tutto tondo.

Mamma mi ha detto "Soppravvivi!"
Ora so che significa.

Voto: 3/5