domenica 31 luglio 2022

"Escape", di Corinna Corti

 


TITOLO: Escape

ROMANZO SUCCESSIVO: Return

AUTORE: Corinna Corti

CASA EDITRICE: PubMe, collana Over the Rainbow

GENERE: Urban fantasy con romance MM

PAGINE: 280

DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 aprile 2020

PREZZO EBOOK: € 2,99

PREZZO CARTACEO: € 13,90



TRAMA



Per diventare allievi della St Patrick, la più esclusiva accademia di tutta l’Inghilterra, occorrono due requisiti fondamentali: essere ricchi ed essere degli psicocineti. Ethan Blake e Dean Wright non solo soddisfano entrambe le richieste, ma sono gli eredi delle famiglie più potenti e influenti nella sanguinosa guerra che da anni divide l'aristocrazia inglese in due fazioni contrapposte: la Rosa Bianca e la Rosa Rossa. Con la fine del quarto anno scolastico, le responsabilità cominciano ad affacciarsi nella loro spensierata adolescenza. Dean diventa gli occhi e le orecchie della Rosa Rossa all’interno dell'Accademia, ma notti insonni e una stanchezza insolita rischiano di compromettere la sua missione. Per di più, Ethan finisce per trovarsi sempre sulla sua strada e sembra accusare lo stesso affaticamento. Desideroso di far luce sulla faccenda, Dean inizia a indagare in una corsa contro il tempo e contro lo spietato Lord Bucket, leader della Rosa Rossa. Così, mentre la resa dei conti si avvicina, Ethan e Dean dovranno loro malgrado aprire gli occhi e comprendere la vera natura dell'odio che li separa, rispondendo finalmente all’unica domanda che nessuno ha mai permesso loro di porre: è possibile cambiare il proprio destino?



RECENSIONE



Nessun psicocineta ha il potere di creare o distruggere alcunché; la sua arte deve consentire esclusivamente nella trasformazione della materia. Nulla che non sia raggiungibile attraverso lo sguardo o il tatto può essere oggetto di una kinesis. Sovvertire le leggi della natura richiede maggiore sforzo dell'assecondarle.



Due anni fa, verso la fine del lockdown nazionale, PubMe ha inaugurato la collana Over the Rainbow con questo libro, che mi ha incuriosita fin dal primo momento. Tuttavia, leggendo in alcune recensioni che il finale è aperto, ho deciso di aspettare che uscisse anche il sequel prima di prenderlo, e ora finalmene eccoci qui. Ci troviamo nell'Inghilterra del XX secolo, poco dopo la fine della prima guerra mondiale, e l'aristocrazia è divisa in due fazioni contrapposte: la Rosa Rossa, guidata dallo spietato Lord Bucket, e la Rosa Bianca, guidata da Lord Chamberlain, il fondatore della St Patrick, una scuola prestigiosa dove i giovani benestanti apprendono e sviluppano l'arte della psicocinesi, ovvero la capacità d'influenzare la materia e lo spazio attraverso la mente. La faida grava sulle spalle di due diciottenni molto diversi tra loro: Dean Wright, appartenente alla Rosa Rossa, e Ethan Blake, appartenente alla Rosa Bianca. Un giorno Dean comincia ad accusare uno strano malessere, che lo spinge continuamente ad addormentarsi dove e quando non dovrebbe, e piano piano si rende conto che forse qualcuno sta esercitando su di lui una kinesis proibita. Come se non bastasse, viene incaricato da Lord Bucket in persona di seguire come un'ombra Ethan, che per qualche strana ragione sembra accusare i suoi stessi sintomi. Costretto suo malgrado ad avvicinarsi sempre più a lui, Dean inizia a rimettere in discussione tutto quello che ha sempre saputo sulla faida e sul suo rapporto col rivale. Ma il pericolo è proprio dietro l'angolo.

Escape è un romanzo avvincente e ricco di suspense dal quale è stato davvero difficile staccarmi, un romanzo che ha il merito di essere riuscito a sorprendermi, in senso positivo. Ho adorato lo stile dell'autrice, che con schiettezza e raffinatezza al contempo ha dato vita a una storia intrigante e a un'atmosfera cupa e misteriosa dove ogni piccolo dettaglio è curato con una precisione quasi maniacale e costituisce la tessera di un puzzle che non lascia nulla al caso. Mi è sembrato di essere davvero all'interno della St Patrick ( una scuola che non ha nulla da invidiare alle accademie magiche delle saghe più famose), di esplorarne le aule vuote e i lunghi corridoi, di leggere le rune trascritte sugli specchi, sfogliare i libri della biblioteca e seguire le interessantissime lezioni di psicocinesi, una disciplina di cui fino a poco tempo fa sapevo poco o niente. Ho trovato molto interessanti gli approfondimenti su questo argomento e sul contesto storico, impreziosito dall'elemento fantasy. E naturalmente ho trovato molto interessanti i personaggi, soprattutto i due protagonisti. Devo dire di essere rimasta molto colpita da Dean, sebbene in certi momenti mi sia venuta voglia di tirargli le orecchie: è infatti un eroe atipico, prepotente, arrogante, a tratti un po' maligno e superficiale.  Antieroe suo malgrado può essere la definizione che più gli si addice, visto che certi atteggiamenti che ha sono dovuti al terribile contesto familiare in cui è cresciuto (signori Wright, mi dispiace, ma non vincerete il premio come genitori dell'anno), e ho molto amato il percorso che lo porta ad acquisire una maggiore consapevolezza di sé, aiutandolo a tirar fuori i lati più profondi della sua personalità. Più ammantato nel mistero, dal momento che viene visto in grandissima parte attraverso gli occhi del rivale, è Ethan, a cui mi sono affezionata per la gentilezza e il desiderio di ergersi a paladino degli oppressi. Ma la figura che non sono ancora riuscita a inquadrare in pieno è la misteriosa insegnante Lady Electra. Ha degli atteggiamenti molto ambigui, e quando pensi di aver cominciato a capire qualcosa di lei ecco che ti sorprende. Spero di poter conoscerla meglio nel sequel, insieme a Lord Chamberlain, del quale, contrariamente al suo avversario Lord Bucket (mai in scena ma onnipresente), si sa ancora pochissimo.







Sai quando ho capito che non avresti avuto la meglio nello scontro telepate con Blake? Esattamente quando vi siete seduti l'uno di fronte all'altro. Tu l'hai guardato, lui ti ha guardato e, in quel preciso attimo, ti ho visto rinunciare. Ancor prima di cominciare, Blake ti aveva battuto, grazie alla tua resa incondizionata.



Nonostante appartenga a una collana dedicata alle storie d'amore a tematica LGBTQIA+, in questo libro, un urban fantasy puro, la parte romantica non è preponderante e procede a fuoco lento, soprattutto perché uno dei due per gran parte della vicenda è totalmente all'oscuro dei propri sentimenti (che ci volete fare, poverino? Bisogna spiegargli le cose almeno cento volte, ma gli si vuole bene lo stesso, dai). Per questa ragione, miei cari spiriti romantici affini, occorre penare parecchio prima che il famoso primo bacio arrivi, ma quando finalmente accade viene voglia di ballare la Macarena per la felicità e gli occhi diventano a forma di cuore arcobaleno, perché si assiste all'inizio di una storia d'amore tra due anime sole costrette a fare da pedine in un gioco più grande di loro, che infine si trovano e sfidano il destino, provando a riscrivere le stelle.

Che dire? In Escape di carne al fuoco ce n'è parecchia, e nell'ultima parte si assiste a un crescendo di emozioni e adrenalina che culmina in un finale aperto e improvviso capace di farti ripetere in modo ossessivo: <<E adesso? E adesso?>>. Dategli una possibilità, e vi assicuro che non ve ne pentirete. Per quanto mi riguarda, non vedo l'ora di leggere il sequel, Return, che promette non solo scintille, ma direttamente i fuochi d'artificio di San Giovanni.



Se io non fossi stato Ethan Blake e tu Dean Wright, pensi avresti detto sì?



VOTO: 4,5/5






















venerdì 29 luglio 2022

L'attacco dei giganti (manga)

 

TITOLO: L'attacco dei giganti

TITOLO ORIGINALE: Shingeki no Kyojin

TITOLO IN KANJI: 進撃の巨人

CATEGORIA: Shounen

GENERE: azione, drammatico, horror, splatter

ANNO: 2009-2021

STORIA E DISEGNI: Hajime Isayama

PAESE: Giappone

CASA EDITRICE: Planet Manga

VOLUMI

Standard edition: 34 (completo)
Colossal edition: 12 (completo)

PREZZO

Standard edition: 4,90
Colossal edition: 22

TRAMA

Cent'anni dopo l'offensiva dei giganti l'umanità è costretta a vivere all'interno di possenti fortificazioni, protetta da alte e solide mura. Il giovane Eren e gli amici Mikasa e Armin sognano di esplorare il mondo al di fuori... Ma un gigante alto più di cinquanta metri frantuma la barriera e fa strage di esseri umani. L'incubo è tornato.

RECENSIONE

Quel giorno, l'umanità ricordò...
il terrore di essere controllata da loro...
 l'umiliazione di vivere come uccelli in gabbia...

Una delle serie più cult del mondo dei manga si conclude, dopo averci mostrato una trama piena di avventura, terrore e mistero. L'opera si presenta in trentaquattro volumetti e altri dodici in un edizione fantastica con le tavole in scala molto grande, e in una serie animata di quattro stagioni, di cui la terza e la quarta suddivise in due parti. La seconda parte della quarta stagione, che dovrebbe essere l'arco narrativo conclusivo, arriverà presto doppiata in italiano.

Fin dal principio, la storia mostra di avere dei toni cupi, che esaltano la costrizione a cui è ridotta l'umanità, la quale deve vivere prigioniera all'interno di tre cinte di mura per proteggersi dai giganti. Apparentemente la popolazione vive libera, ma in realtà la vita di coloro che vivono all'interno di queste mura trascorre nella paura, una paura che ricordano nel momento in cui appare il cosidetto Gigante Colossale, il cui intervento sembra rischiare di mettere in atto la completa estinzione della razza umana. E' molto forte l'elemento del terrore, un terrore che è sentito da molti personaggi, compresi quelli appartenenti all'esercito che è nato per combattere i giganti. Tale terrore non si risparmia e induce i personaggi stessi a spogliarsi di ogni maschera di spavalderia, facendo i conti con le proprie debolezze e la propria impotenza. Eppure, per quanto sia grande il terrore che seminano i giganti, alcuni personaggi, sebbene pochi, sono realmente disposti a tutto per salvare l'umanità, e fra di loro ci sono i tre protagonisti, Eren, Mikasa e Armin, che sognano di andare al di là delle mura per esplorare il mondo.
L'elemento del terrore dà al manga un tocco di originalità, poiché in molti shounen coloro che combattono non mostrano quasi mai le proprie paure e vengono spesso dipinti tutti come dei guerrieri impavidi, ma L'attacco dei giganti ci fa vedere dei personaggi che hanno delle reazioni umane, nel momento in cui affrontano i giganti. Degli stessi personaggi vengono fatti vedere gli aspetti più miseri della natura umana, mostrando quanto essa possa essere contraddittoria, crudele e fragile, senza porcisi dei freni.


Solo chi è disposto a perdere
ciò che gli è più caro
può cambiare le cose.

I primi capitoli del manga sono molto incentrati sul conflitto fra l'umanità e i giganti, successivamente il conflitto si sposta all'interno della stessa umanità, giungendo a dimensioni politiche e ideologiche, ad un conflitto fra chi sostiene il culto delle mura, che vuole che l'umanità continui a vivere in pace all'interno delle mura e chi lotta per la libertà, svelando, gradualmente, tutti i misteri che si nascondono dietro i giganti e arrivando ad aprire situazioni che portano la trama a raggiungere dei parallelismi con concezioni del mondo e dell'uomo che richiamano la cultura cristiana ed ebraica, e a toccare dei temi forti fra i quali lo scontro tra il naturale desiderio di libertà dell'uomo, di scoprire l'ignoto, e la sua altrettanto naturale paura di ciò che non conosce, la sua inclinazione a porsi dei limiti.  In tutto l'arco della storia si mantiene sempre una visione miserabile dell'essere umano, e verso la fine si giunge ad una situazione nella quale l'umanità trova finalmente la propria salvezza e la propria speranza, dopo tanti eventi pieni di agonia nella quale i personaggi sprofondano nell'oscurità e nella disperazione. L'attacco dei giganti, come molti manga shounen, presenta dei temi maturi, ma li affronta con maggiore profondità, spingendosi oltre ogni limite e senza risparmiarsi di esplorare qualsiasi lato oscuro. E' una storia con una trama molto ben costruita, con elementi ricorrenti (per esempio il tipico protagonista dal carattere focoso e determinato), ma narrati in modo originale. Tutto ciò compensa la non completa accuratezza grafica, che è caratterizzata, soprattutto nei primi volumi, da un tratto abbozzato e una lineart pelosa.

A dopo, Eren.

Voto: 5/5


 

 

 

lunedì 25 luglio 2022

X- A Sexy Horror Story

 

  

TITOLO: X: A Sexy Horror Story

TITOLO ORIGINALE: X: A Sexy Horror Story

GENERE: Orrore

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

CASA DI DISTRIBUZIONE: A24

REGIA: Ti West

CAST: Mia Goth, Jenna Ortega, Brittany Snow, Scott Mescudi, Martin Henderson, Owen Campell, Stephen Ure, James Gaylyn

 

TRAMA

Nel 1979, una giovane troupe cinematografica decide di girare un film porno nelle zone rurali del Texas. Ma l'anziana coppia che li ospita, in una fattoria isolata e indisturbata, comincia a nutrire un interesse lascivo per i giovani membri della troupe. Durante la notte, questo interesse morboso esploderà in tutta la sua terribile violenza e terrore.

 

RECENSIONE

Vogli essere famosa, Wayne. Tutti i grandi lo sono.

X: A Sexy Horror Story si rifà chiaramente a classici del cinema dell'orrore degli anni 70. Il genere orrore sta diventando sempre di più un tipo di cinema autoriale in grado di rappresentare i problemi che affliggono la nostra società.

L'ambientazione rurale del Texas che il regista Ti Wei ha deciso di utilizzare nel film gioca un ruolo centrale all'interno della trama ed è ispirata al film del 1974 diretto da Tobe Hooper, Non aprite quella porta, che è una delle pellicole che ha dato inizio a questo genere di lungometraggi dell'orrore. X: A Sexy Horror Story non è un film interessante perché faccia paura ma più per la maniera in cui è girato, con un palese stile retrò e certe inquadrature Ti Wei le ha realizzate con una telecamera Super 8.

X: A Sexy Horror Story: recensione | Shockwave Magazine 

Wayne- I nostri problemi saranno solo un ricordo.      Maxine- Hollywood, stiamo arrivando.

Numerosi sono i riferimenti a classici del cinema come Psyco e Shining, che sono due capolavori con in quali un confronto è imprescindibile per chiunque affronti il genere dell'orrore. Da notare l'interpretazione della giovane attrice attrice Mia Goth, che avevamo già visto recitare nel rifacimento di Suspiria del regista italiano Luca Guadagnino e che qui interpreta sia il ruolo di una giovane pornoattrice, che ha una relazione con il produttore del film, ma anche il ruolo dell'anziana assassina. Le sue due interpretazioni sono  entrambe degne di attenzione perché è molto difficile interpretare due personaggi diversissimi all'interno della stessa pellicola.

Il film diretto da Ti Wei è una pellicola realizzata chiaramente per dei cinefili accaniti e che diverrà con ogni probabilità un lungometraggio di culto tra gli appassionati di cinema. Ma soprattutto è un film che è nostalgico verso un tipo di cinema che oggi non c'è più.

Mia moglie Pearl è nella casa accanto. Quindi apprezzerei un pò di discrezione.

 

Voto: 4/5


 
 

 

 

domenica 24 luglio 2022

"Queste gioie violente", di Chloe Gong

 


TITOLO: Queste gioie violente

TITOLO ORIGINALE: These violent delights

SAGA: These violent delights #1

AUTORE: Chloe Gong

CASA EDITRICE: Mondadori

GENERE: Romanzo storico con romance FM, elementi fantasy e tematica LGBTQIA+

PAGINE: 396

DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 maggio 2022

PREZZO EBOOK: € 10,99

PREZZO CARTACEO: € 20,90



TRAMA



Corre l'anno 1926 e a Shanghai, scintillante come non mai, si respira un'aria di dissolutezza. Una faida sanguinosa tra due gang nemiche tinge di rosso le strade, lasciando la città inerme nella morsa del caos. Al centro di tutto c'è la diciottenne Juliette Cai che, dopo un passato lontano dagli affari di famiglia, ha deciso ora di prenderne in mano le redini e assumere il ruolo che le spetta di diritto nella Gang Scarlatta, un'organizzazione di criminali completamente al di sopra della legge. Ma non sono gli unici a voler imporre il proprio controllo sulla città. A contendere il loro potere, infatti, ci sono i Fiori Bianchi, nemici da generazioni. E dietro ogni loro mossa, c'è il loro rampollo, Roma Montagov, il primo amore di Juliette… ma anche il primo ad averla tradita. Quando gli affiliati di entrambe le gang iniziano a mostrare segni di instabilità, che culminano in suicidi cruenti, si diffondono strane voci. Si parla di contagio, di follia, di mostri nascosti nell'ombra. A mano a mano che le morti si accumulano, Juliette e Roma sono costretti a mettere da parte le armi – e il rancore che provano l'una per l'altro – e a iniziare a collaborare. Se non riusciranno a fermare il caos che sta sconvolgendo la loro gente e Shanghai, non resterà più nulla su cui esercitare il loro dominio.



RECENSIONE



Ecco perché non dovremmo amare più del necessario. Alla fine la morte arriverà per tutti...



Retelling, ambientazione orientale, Romeo e Giulietta. Dal momento in cui ho sentito nominare questi ingredienti per la prima volta ho capito che questo romanzo d'esordio della giovanissima Chloe Gong (classe 1998), primo di una dilogia, doveva essere mio. Ci troviamo nel 1926 in una Shanghai vivace e divisa governata dalla malavita in una vera e propria faida di sangue. Da un lato ci sono gli Scarlatti, cinesi, a cui appartiene la famiglia Cai, e dall'altra i Fiori Bianchi, russi, a cui appartiene la famiglia Montagov. Un giorno nei pressi del fiume cominciano a verificarsi avvistamenti di un mostro, e subito dopo si diffonde un'epidemia spaventosa che spinge le vittime a suicidarsi in modo violento, provocando perdite a entrambe le gang. Nonostante gran parte degli adulti sminuisca tutto e si creda immune, la diciannovenne Juliette Cai, erede degli Scarlatti appena tornata dagli Stati Uniti dopo quattro anni di assenza, decide di indagare, finendo per imbattersi in Roma Montagov, il ragazzo che amava e che l'ha pugnalata alle spalle. Quando un tentativo di colloquio tra le gang fallisce e la sorellina di Roma viene infettata e indotta al coma, i due ragazzi decidono di mettere da parte ogni divergenza e di unire le forze per dare la caccia al mostro, scoprire chi c'è dietro e porre fine alla follia. E mentre i tumulti politici si fanno più forti e le vittime della follia aumentano, le emozioni che Roma e Juliette credevano di aver dimenticano cominciano a riaffiorare. Ma loro sono nemici, e qualsiasi errore potrebbe costare il loro ruolo all'interno delle gang e soprattutto la loro vita.

In passato ho letto (e visto) diversi retelling di Romeo e Giulietta, e devo dire che Queste gioie violente è uno dei più belli, originali e intriganti. Al suo debutto Chloe Gong ha già dato prova di essere una scrittrice molto brava, con uno stile schietto e raffinato e una grande maestria nell'intrecciare storia, realtà e fantasia. Salta subito all'occhio la cura con cui ha descritto la Shanghai dell'epoca, una scelta di ambientazione che mi ha molto colpita, e soprattutto l'amore profondo che nutre per la tragedia di Shakespeare. Nonostante i toni e l'atmosfera siano di gran lunga più violenti, misteriosi e in certi momenti paurosi, è riuscita a mantenerne intatto lo spirito, facendomi pensare in più di un' occasione: <<Al Bardo sarebbe piaciuto.>> All'interno della storia, sparse qua e là, sono presenti alcune citazioni e scene prese direttamente dall'opera, alcune delle quali hanno subito qualche cambiamento rispetto alle originali (avete presente la scena della finestra? -perché ricordiamolo, era una una finestra, non un balcone- Non è come ve l'aspettate.), e tutto questo mi ha fatto sorridere. E naturalmente, insieme a nuovi personaggi molto interessanti da scoprire, ci sono praticamente tutti quelli che conosciamo, con qualche eccezione. Roma e Juliette,che vengono approfonditi poco per volta e hanno una relazione complessa, mi sono piaciuti. La loro storia d'amore è fatta di pochi e fugaci momenti romantici che fanno venire voglia di averne ancora di più. Tuttavia, per me le vere star del romanzo sono i personaggi secondari, come Kathleen, un'inedita cugina di Juliette dalla storia complicata, e soprattutto lui, Marshall Seo, alias Mercuzio, migliore amico di Roma, Julian Díaz della situazione e mio personaggio preferito (e qui ammetto di essere un po' di parte, perché Mercuzio è il mio preferito anche nella tragedia. Solo in Romeo e Romeo e Romeo x Juliet l'ho odiato in quanto snaturato.) Ben riusciti anche gli antagonisti, tra cui figura ovviamente Tyler Cai, alias Tebaldo, che carogna era e carogna rimane. Non pochi sono stati i momenti in cui avrei voluto prenderlo a ceffoni.







Tu hai scelto me quattro anni fa. Mi sceglieresti ancora? Sceglieresti questa versione di me... questi spigoli appuntiti e queste mani tanto più insanguinate delle tue?



Nonostante questo libro sia un retelling, la storia d'amore non è preponderante. Gran parte dello spazio viene infatti data alla presentazione dei personaggi e del contesto storico (con i nazionalisti in lotta con i comunisti, i sindacati pronti a insorgere contro gli stranieri e la malavita per provare a cambiare la qualità di vita dei lavoratori eccetera) e alle descrizioni, e di conseguenza ogni tanto il ritmo narrativo tende a rallentare. Centrale è anche l'epidemia che senza avvisare piove addosso agli abitanti di Shanghai, alcune reazioni dei quali mi hanno ricordato quelle di certi politici nostrani e non all'inizio della pandemia del Covid-19. Ma in mezzo a tanta paura e a tanto dolore c'è anche la tematica LGBTQIA+, inserita positivamente con delicatezza e naturalezza nonostante i tempi difficili, e di tanto in tanto, quando la tensione si può tagliare con un coltello, arrivano dei momenti esilaranti (che ti fanno ridere a crepapelle, finché non ti ricordi che i tuoi personaggi preferiti potrebbero lasciarci le penne da un momento all'altro.) Inoltre, man mano che la storia prosegue, si assiste a un crescendo di emozioni che culminano nella parte finale da cardiopalma, dove inizia l'azione, tutte le tue certezze si ribaltano e resti col fiato sospeso fino alla fine, ritrovandoti poi a urlare quando raggiungi il maledetto cliff-hanger (che perdono solo perché il secondo romanzo è già uscito e in mano mia.)

Insomma, per me Queste gioie violente è un grandissimo sì, perfetto soprattutto per chi ama Romeo e Giulietta, i romanzi storici e le atmosfere orientali, e non vedo l'ora di leggere anche Questa violenta fine.



Voi siete tutti matti. Siete tutti maledetti. I Montagov così come i Cai. Una maledizione tormenta le vostre casate.



VOTO: 4,5/5







giovedì 21 luglio 2022

Until I meet my husband (manga)

 

TITOLO: Until I meet my husband

TITOLO ORIGINALE: Boku ga otto ni deau made

TITOLO IN KANJI: 僕が夫に出会うまで

CATEGORIA: Boys' Love (BL)

GENERE: psicologico, slice of life

DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 giugno 2022

STORIA: Ryosuke Nanasaki

DISEGNI: Yoshi Tsukizuki

PAESE: Giappone

CASA EDITRICE: Star Comics

VOLUMI: 1 (completo)

PREZZO: 7,50




TRAMA




"Se tu fossi una donna, mi fidanzerei con te," 
"Sei un uomo, non posso mettermi con te."
La cruda verità arriva come uno schiaffo. Il primo amore ai tempi della scuola, la prima volta su un sito d'incontri online, l'eccitante convivenza con la persona amata... Until I meet my husband è la storia d'amore, dal retrogusto un po' amaro ma intrisa di raggiante ottimismo, di un adolescente come tanti, in lotta per trovare la sua anima gemella.




RECENSIONE




Un tempo odiavo il fatto di essere gay... e ho sofferto per una lunga serie di amori impossibili... Ma ho proseguito imperterrito per la mia strada... e finalmente ho trovato la felicità.



Until I meet my husband è un manga basato sul romanzo autobiografico di Ryosuke Nanasaki, nel quale l'autore narra il suo percorso di vita e psicologico in merito alla propria omosessualità. E' una storia trasposta in una versione a fumetti in collaborazione con Yoshi Tsukizuki, autrice di manga BL. Tale autrice ci presenta questo manga che, pur appartenendo a questa categoria, si pone uno scopo diverso da quello che di solito si pongono i manga appartenenti alla stessa categoria.

Molto spesso, le boys'love sono serie destinate ad un pubblico femminile, e sono volte a soddisfare le fantasie di tale pubblico. Ma questo manga autoconclusivo, sebbene sia riconosciuto come appartenente a questo target, e sia stato disegnato da un'autrice specializzata, affronta il tema dell'amore omosessuale in modo realistico, mostrando quella che è la realtà di chi vive l'esperienza di avere degli orientamenti che dalla società vengono considerati diversi, di avere qualcosa che non può o non riesce a dire, di vivere nella paura del giudizio altrui. In molti casi, i manga BL non si pongono approfonditamente questi problemi, che sono un aspetto che invece viene trattato da Until I meet my husband, facendo esplorare al lettore la realtà della comunità LGBTQI+ nel Giappone odierno. Leggendo le pagine del manga scopriamo la profondità delle emozioni e la psicologia di un adolescente che per lungo tempo ha conosciuto solo amori a senso unico, amori che non ha potuto comunicare, che non ha potuto esternare, che ha dovuto soffocare, la storia di chi lotta per conquistare il suo posto nel mondo e il proprio diritto a costruirsi la propria felicità. Tutto questo viene percepito con una grande intensità, grazie anche al talento della mangaka, che dimostra di avere un bel tratto e di saper esprimere le emozioni attraverso le immagini. Anche lo stile di Tsukizuki è realistico, è semplice ma è tuttavia ben curato. Tutto ciò ben contribuisce a far percepire quel che la storia si propone di esprimere.





Cosa si prova a essere ricambiati dalla persona amata? A baciarla... ad abbracciarla... a viverci insieme? Io questo non potrò mai saperlo.
 



Per metà dell'opera i toni sono cupi e pieni di tristezza e sofferenza, ma dopo la prima metà la trama si solleva e si cominciano a vedere i buoni frutti della dura lotta di Ryosuke per riuscire a vivere in pace con sé stesso e con il mondo, e i toni diventano sempre più luminosi. L'esito della storia autorbiografica di Ryosuke è anticipato dalle prime pagine del manga, e subito dopo la storia va in flashback, iniziando a raccontare la vita del protagonista dalla sua infanzia. Questo espediente narrativo evidenzia quanto duro è stato il percorso di Ryosuke per giungere alla sua conclusione, partendo con una visione rosea e subito dopo mostrando un'atmosfera più pesante, mostrandoci l'infanzia di un bambino che, già nel fiore degli anni, già in un'età in cui si dovrebbe essere spensierati, vive il peso di sentirsi diverso e di sentirsi costretto a sopprimere le proprie naturali inclinazioni per adeguarsi.
Until I meet my husband è un manga unico nel suo genere, una boys'love diversa per l'obbiettivo che si pone nel raccontare storia di amori omosessuali e che non si risparmia nel rappresentare una tale realtà, facendo sì che il lettore la viva appieno.




Erano passati sette anni dal mio coming out. Immagino che mia madre non avesse smesso un secondo di riflettere... Fattto sta che dopo l'incontro con Ryosuke... riuscì ad accettare la mia omosessualità...




VOTO: 5/5



martedì 19 luglio 2022

"Axel Meyn - I misteri della città di Lavaesh", di Simone R.R. Sarnataro

 


TITOLO: I misteri della città di Lavaesh

SAGA: Axel Meyn #1

AUTORE: Simone R.R. Sarnataro

CASA EDITRICE: Autopubblicato

GENERE: Fantasy

PAGINE: 264

DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 maggio 2022

PREZZO EBOOK: € 5,99 (Gratis con Kindle Unlimited)

PREZZO CARTACEO: € 15,60



TRAMA



Nel 2999 dell' Età Quarta, il mondo si prepara a ricevere una scossa. La città di Lavaesh è intrisa di misteri: nell' oro si cela troppa avidità e nella celebre bevanda "Strongin" si affogano non solo dispiaceri, ma anche verità. Il giovane Axel Meyn è pronto ad assaggiare il sapore del cambiamento: attraverso tradimenti e realtà scomode stringerà nuovi legami e scoprirà che il mondo non è quel che sembra. Muovendosi tra storie di furiosa vendetta e le scelte folli di sadici governanti, si accorge che una scintilla dimorerà sempre nel cuore di chi si ribella. La Città del Sole, che viene bagnata da una pioggia di metallo, è pronta per essere lavata dalla menzogna. C'è qualcosa di epico tanto quanto di oscuro.



RECENSIONE



Ma ricorda, neppure la destinazione è il viaggio, eppure, continuano a crederci tutti, dal più sciocco al più saggio.



Da più di un anno faccio parte del gruppo Facebook Progetto Fantasy, gestito dal mio collega e quasi coetaneo Simone Sarnataro, e sono molto felice e fiera di parlarvi del suo romanzo d'esordio, primo capitolo di una saga high fantasy nata due anni fa durante il lockdown nazionale. Il protagonista è il giovane Axel Meyn, un orfano del villaggio di Darsby che viene evitato da tutti a causa di alcuni pregiudizi legati al suo passato. Le sue giornate scorrono tra il lavoro in locanda, dove serve ai clienti una bevanda molto speciale chiamata Strongin, la lettura di libri di miti e leggende e i mille interrogativi su una statua considerata maledetta, con la quale sente una strana affinità. Un giorno, stanco di quella vita, decide di partire alla volta della città di Lavaesh, dove spera di trovare risposte a tutte le sue domande su quella statua e su se stesso. Al suo arrivo, dopo aver soccorso un uomo gravemente ferito e aver fatto uno strano incontro, il ragazzo fa due scoperte sconvolgenti: tutte le creature su cui ha sempre fantasticato esistono davvero, ma sono trattate alla stregua di schiavi, e come se non bastasse il suo cognome porta scompiglio in quella città apparentemente perfetta. Ritrovandosi coinvolto in qualcosa di molto più grande di lui, Axel capisce che è arrivato il momento di scoprire chi è davvero e di diventare il protagonista della propria storia.  Per fortuna, non è solo.

Un esordio col botto quello di Simone Sarnataro, che con I misteri della città di Lavaesh ci fa immergere in una soria avvincente e ricca di suspense dalla quale è difficile riuscire a staccarsi, scritta con uno stile molto particolare che arriva dritto al cuore, facendo talvolta ricorso a termini ricercati che rendono ancora più immersiva l'esperienza di lettura, perché ci danno l'impressione di essere davvero in un'epoca medievaleggiante. Fin dalle prime pagine risulta evidente la profonda ammirazione che l'autore nutre per il maestro J. R.R.Tolkien, che si concretizza nella cura con cui è stato creato l'ottimo world building, tra creature fantastiche, città dai mille volti e terrificanti sotterranei dove accadono i più grandi orrori che si possano immaginare. Tanti sono gli elementi tipici del fantasy tradizionale, a cominciare dal viaggio letterale e metaforico dell'eroe. Axel è un ragazzo comune intrappolato nel bozzolo di un'esistenza poco gratificante, ma prendendo spunto dai racconti che tanto ama si fa coraggio e inizia e a costruirsi le proprie ali, andando alla ricerca di se stesso e iniziando, attraverso gesti sottili, il cambiamento di un mondo fin troppo costellato di ingiustizie e pregiudizi. Sono certa che come me molti lettori potranno identificarsi in lui e desiderare di abbracciarlo forte, mentre si trova alle prese con maledetti doppiogiochisti, subdole canaglie che hanno la faccia tosta di definirsi umane e soprattutto con nuovi incredibili amici destinati a diventare la sua compagnia. Di questi ultimi, salvo un'eccezione, si sa ancora pochissimo, dal momento che i principali focus di questo primo capitolo sono l'ambientazione e le fondamenta della storia, ma sicuramente li conosceremo meglio nelle prossime avventure.







Una stella non farà il firmamento, ma basta a far brillare il cielo!



In questo libro si assiste a un crescendo di emozioni, dall'ilarità alla paura, dalla rabbia al dolore fino alla speranza. È uno degli aspetti che ho amato di più, insieme all'impronta fortemente attuale. Nonostante la storia sia ambientata in un mondo fantasy medievaleggiante, tanti sono i temi che si ricollegano alla società attuale: ci sono antagonisti che, dietro una maschera angelica, nascondono un'indole diabolica e bugiarda e diffondono calunnie e maldicenze per mettere in trappola le ignare vittime, usando come capro espiatorio creature magiche come elfi, folletti e affini, che non hanno né diritti né dignità e sono una perfetta analogia di tutti gli emarginati del mondo, desiderosi più che mai di far sentire la propria voce, anche a costo di mettere a repentaglio la propria vita cosicché altri possano finalmente essere liberi. Si soffre molto in questa storia, non c'è dubbio, ma ci si riempie anche di speranza, perché attraverso il percorso di Axel i lettori sono indotti a ricordare che anche le persone più comuni possono fare la differenza, che la collaborazione è di vitale importanza, e che possiamo imparare a convivere col dolore, per quanto grande sia, vivendo giorno per giorno le sfide e le gioie che la vita ci offre.

Insomma, di carne al fuoco ce n'è parecchia, e I misteri della città di Lavaesh è un inizio di saga molto promettente che può conquistare il cuore di chi ama il fantasy e non solo. Non vedo l'ora di sapere come proseguiranno le avventure di Axel Meyn, e per concludere voglio darvi un consiglio: non demonizzate i romanzi autopubblicati, perché anche tra loro si possono trovare delle storie di qualità. Questo libro ne è la prova vivente.



Sebbene sia difficile domare le ombre di quel che è stato, adesso so bene che lo scuro dei pensieri non si allunga, se disciplinato.



VOTO: 4/5









lunedì 18 luglio 2022

Il viaggio degli eroi

 

  

TITOLO: Il viaggio degli eroi

GENERE: Documentario

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

CASA DI DISTRIBUZIONE: Altre Storie

REGIA: Manilo Castagna

CAST: Marco Giallini (voce narrante), Antonio Cabrini, Claudio Gentile, Dino Zoff, Giuseppe Bergomi, Gincarlo Antognoni, Cinzia Bearzot, Bruno Conti, Gabriele Oriali, Federica Cappelletti, Roberto Mancini, Gianluca Vialli.

DURATA: 75 minuti  


TRAMA

L'11 luglio 1982 la nazionale italiana di calcio è stata appena proclamata campione del mondo dopo aver vinto il mondiale di Spagna. Un successo inaspettato, giunto dopo un avvio complesso, segnato anche da polemiche giornalistiche e silenzi stampa. Dopo quarant'anni, celebriamo questa memorabile vittoria. 

 

RECENSIONE

Ci sono tanti modi per raccontare una storia.

Per raccontare il valore simbolico della vittoria del mondiale del 1982 Castagna decide di iniziare  narrando il preciso momento storico durante il quale l'Italia stava uscendo dai terribili anni di piombo. Una crisi economica preoccupava la nazione ed erano da poco avvenute le stragi di Bologna e di Ustica. Partendo da questi elementi storiografici il regista decide di raccontare il senso d'unità che quella grandissima vittoria sportiva ha significato per il paese.

La principale chiave di lettura utilizzata nel Viaggio degli eroi è quella emotiva, che viene rivelata attraversato i racconti rilasciati nelle interviste dai campioni del mondo ancora viventi come Dino Zoff, Claudio Gentile, Giuseppe Bergomi, Bruno Conti, Gianluca Antognoni e Gabriele Oriali, dove ognuno rammenta i propri ricordi personali e le vicende, soprattutto giornalistiche,  che coinvolsero la squadra in quel momento. Molti dei racconti dei giocatori dei tempi si concentrano sul ricordo della figura del commissario tecnico della nazionale, Enzo Bearzot, che venne messo sul patibolo dalla stampa.

Il viaggio degli eroi (2022) | FilmTV.it 

La chimavano l'armata Brancazot. Invece erano come una famiglia. Un gruppo saldo che si è stretto come un pugno.

Sono molti i momenti salienti che vengono richiamati durante la visione del documentario. Uno di questi è la celeberrima vittoria per 3-2 contro il Brasile, grazie alla fantastica tripletta del compianto Paolo Rossi. Il film si avvale anche della voce narrante dell'attore Marco Gallini, che riesce a darci un racconto emotivo e allo stesso tempo molto potente di quella mitica nazionale.

Il documentario diretto da Manilo Castagna riesce a evocare la passione calcistica che coinvolge gli italiani  utilizzando anche immagini che hanno fatto la storia, come la memorabile  foto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini che gioca a carte in aereo con Bearzot e Zoff e che raffigura perfettamente l'immaginario che il calcio rappresenta nella cultura popolare italiana.

In Italia ci sono cinquanta milioni di commissari tecnici. In quanti stanno con lei?

Voto: 4,5/5


 

 

  

 

domenica 17 luglio 2022

"L'amore ti trova sempre", di Francesco Sole

 



TITOLO: L'amore ti trova sempre

AUTORE: Francesco Sole

CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer

GENERE: Romance FM contemporaneo

PAGINE: 330

DATA DI PUBBLICAZIONE: 2 novembre 2021

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 17,90



TRAMA



Giulia ha ventisette anni, vive a Milano in un appartamento minuscolo e lavora come social media manager per la Venus Tech, una grande azienda che ha appena lanciato un’app di dating guidata da un algoritmo apparentemente infallibile. Il compito di Giulia è gestire i profili social della Venus e ispirare migliaia di single in tutta Italia, convincendoli che il vero amore non solo esiste, ma è anche a portata di mano. Sfortunatamente Giulia paga un prezzo alto per la spensieratezza e la felicità altrui: i ritmi di lavoro assurdi, in un ambiente difficile e competitivo, oltre a tutto quel romanticismo forzato in cui si immerge quotidianamente, l’hanno resa cinica e distaccata; anche se, in fondo, Giulia sa benissimo di essere «una ragazza con il cuore d’altri tempi»: una che non ha smesso del tutto di cercare l’anima gemella ma «fatica ancora a trovare le chiavi in fondo alla borsa». Quando però, a una festa in maschera organizzata dalla sua stessa azienda, incontra un uomo misterioso, le sue ciniche certezze cominciano a vacillare. Giulia non sa neppure il nome del ragazzo mascherato, eppure lo sente: tra loro c’è stato qualcosa di autentico. Comincia così una tormentata ricerca dell’uomo misterioso che, trascinando Giulia attraverso una sfortunata serie di appuntamenti, la condurrà faccia a faccia con una verità che non avrebbe mai voluto confessare a se stessa.



RECENSIONE



Grazie per avermi fatto sognare di essere speciale per qualcuno, almeno una notte. Tu e io ci siamo trovati perché abbiamo entrambi il cuore d'altri tempi.



Ho rimandato a lungo la lettura dell'ottavo libro di Francesco Sole perché speravo che lui facesse altri firmacopie, ma non è andata secondo i piani e così eccomi qui. Come sempre ci troviamo a Milano, dove la ventisettenne Giulia lavora come social manager per la Venus Tech, un'azienda di punta che ha creato una app dedicata agli appuntamenti romantici che, grazie a un potente algoritmo, permette di trovare più facilmente la propria anima gemella. Nonostante scriva frasi motivazionali incoraggiando le persone a cercare il vero amore, è single a seguito di una terribile delusione, e per lei sembrano esserci ben poche possibilità di trovare la felicità. Una sera, durante una festa in maschera organizzata dall'azienda, conosce un uomo affascinante, dolce e misterioso con il quale scatta una scintilla immediata, ma dopo una notte di passione lui se ne va senza rivelare la propria identità, lasciandosi alle spalle solo un bigliettino firmato F.. Con l'aiuto dei suoi amici Martina ed Ettore, Giulia comincia a cercarlo tra i colleghi di lavoro, ma lungo il cammino verso il per sempre felici e contenti dovrà baciare diversi rospi e si troverà coinvolta senza volerlo in una grande campagna mediatica che metterà a dura prova le possibilità di successo.

L'amore ti trova sempre è un romanzo carino, leggero e romantico che regala alcune ore di spensieratezza ed è particolarmente adatto come lettura da spiaggia. Fin dalle prime pagine risulta evidente che si tratta di una sorta di retelling contemporaneo di Cenerentola al contrario, in cui è una Principessa Azzurra a cercare il suo Cenerentolo finendo per cacciarsi nei guai. Giulia è una protagonista nella quale è facile identificarsi: è un'eterna romantica purtroppo baciata dalla sfortuna che fatica a barcamenarsi in un mondo dove la tecnologia imperante, per quanto possa rivelarsi un'utile alleata, spesso può diventare una nemica spietata. Inoltre si ritrova a collezionare suo malgrado una serie di sfortunati incontri con uomini che, attraverso le loro azioni tragicomiche, diventano parte di un perfetto manuale stile Cose da non fare mai durante un appuntamento. Ho trovato molto simpatica anche Martina, la sua fata madrina personale, che avrebbe meritato un maggior approfondimento, così come gli altri personaggi, specialmente il love interest, alias Maschera Nera.







Non c'è cosa peggiore che difendersi da qualcuno che non avresti mai pensato potesse ferirti.



A essere onesta, rispetto agli altri romanzi di Francesco Sole questo mi ha convinta un po' meno. Come ho già detto, fatta eccezione per la protagonista e pochissimi altri, i personaggi sono poco approfonditi, alcuni dialoghi sono poco convincenti, e dopo un inizio col botto la parte centrale subisce un rallentamento per poi riprendersi nell'ultima parte. Ma nonostante ciò riesce a essere una lettura dolce e gradevole che ci mostra come troppo spesso i sentimenti vengano sfruttati a scopi lavorativi, ci invita a non lasciare che i nostri dispiaceri del passato e la paura di riviverli ci impediscano di raggiungere la felicità e di abbracciare l'amore quando ce lo troviamo davanti, e regala un finale che, per quanto prevedibile e un po' scontato, è molto dolce e romantico.

L'amore ti trova sempre non sarà certo la romcom della vita, ma sa regalare leggerezza e romanticismo, e in questo periodo ce n'è più che mai bisogno.



Non ho bisogno di essere protetta da te! Semmai ho bisogno di stare con te! Senza nasconderci nulla!



VOTO: 3/5