domenica 24 luglio 2022

"Queste gioie violente", di Chloe Gong

 


TITOLO: Queste gioie violente

TITOLO ORIGINALE: These violent delights

SAGA: These violent delights #1

AUTORE: Chloe Gong

CASA EDITRICE: Mondadori

GENERE: Romanzo storico con romance FM, elementi fantasy e tematica LGBTQIA+

PAGINE: 396

DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 maggio 2022

PREZZO EBOOK: € 10,99

PREZZO CARTACEO: € 20,90



TRAMA



Corre l'anno 1926 e a Shanghai, scintillante come non mai, si respira un'aria di dissolutezza. Una faida sanguinosa tra due gang nemiche tinge di rosso le strade, lasciando la città inerme nella morsa del caos. Al centro di tutto c'è la diciottenne Juliette Cai che, dopo un passato lontano dagli affari di famiglia, ha deciso ora di prenderne in mano le redini e assumere il ruolo che le spetta di diritto nella Gang Scarlatta, un'organizzazione di criminali completamente al di sopra della legge. Ma non sono gli unici a voler imporre il proprio controllo sulla città. A contendere il loro potere, infatti, ci sono i Fiori Bianchi, nemici da generazioni. E dietro ogni loro mossa, c'è il loro rampollo, Roma Montagov, il primo amore di Juliette… ma anche il primo ad averla tradita. Quando gli affiliati di entrambe le gang iniziano a mostrare segni di instabilità, che culminano in suicidi cruenti, si diffondono strane voci. Si parla di contagio, di follia, di mostri nascosti nell'ombra. A mano a mano che le morti si accumulano, Juliette e Roma sono costretti a mettere da parte le armi – e il rancore che provano l'una per l'altro – e a iniziare a collaborare. Se non riusciranno a fermare il caos che sta sconvolgendo la loro gente e Shanghai, non resterà più nulla su cui esercitare il loro dominio.



RECENSIONE



Ecco perché non dovremmo amare più del necessario. Alla fine la morte arriverà per tutti...



Retelling, ambientazione orientale, Romeo e Giulietta. Dal momento in cui ho sentito nominare questi ingredienti per la prima volta ho capito che questo romanzo d'esordio della giovanissima Chloe Gong (classe 1998), primo di una dilogia, doveva essere mio. Ci troviamo nel 1926 in una Shanghai vivace e divisa governata dalla malavita in una vera e propria faida di sangue. Da un lato ci sono gli Scarlatti, cinesi, a cui appartiene la famiglia Cai, e dall'altra i Fiori Bianchi, russi, a cui appartiene la famiglia Montagov. Un giorno nei pressi del fiume cominciano a verificarsi avvistamenti di un mostro, e subito dopo si diffonde un'epidemia spaventosa che spinge le vittime a suicidarsi in modo violento, provocando perdite a entrambe le gang. Nonostante gran parte degli adulti sminuisca tutto e si creda immune, la diciannovenne Juliette Cai, erede degli Scarlatti appena tornata dagli Stati Uniti dopo quattro anni di assenza, decide di indagare, finendo per imbattersi in Roma Montagov, il ragazzo che amava e che l'ha pugnalata alle spalle. Quando un tentativo di colloquio tra le gang fallisce e la sorellina di Roma viene infettata e indotta al coma, i due ragazzi decidono di mettere da parte ogni divergenza e di unire le forze per dare la caccia al mostro, scoprire chi c'è dietro e porre fine alla follia. E mentre i tumulti politici si fanno più forti e le vittime della follia aumentano, le emozioni che Roma e Juliette credevano di aver dimenticano cominciano a riaffiorare. Ma loro sono nemici, e qualsiasi errore potrebbe costare il loro ruolo all'interno delle gang e soprattutto la loro vita.

In passato ho letto (e visto) diversi retelling di Romeo e Giulietta, e devo dire che Queste gioie violente è uno dei più belli, originali e intriganti. Al suo debutto Chloe Gong ha già dato prova di essere una scrittrice molto brava, con uno stile schietto e raffinato e una grande maestria nell'intrecciare storia, realtà e fantasia. Salta subito all'occhio la cura con cui ha descritto la Shanghai dell'epoca, una scelta di ambientazione che mi ha molto colpita, e soprattutto l'amore profondo che nutre per la tragedia di Shakespeare. Nonostante i toni e l'atmosfera siano di gran lunga più violenti, misteriosi e in certi momenti paurosi, è riuscita a mantenerne intatto lo spirito, facendomi pensare in più di un' occasione: <<Al Bardo sarebbe piaciuto.>> All'interno della storia, sparse qua e là, sono presenti alcune citazioni e scene prese direttamente dall'opera, alcune delle quali hanno subito qualche cambiamento rispetto alle originali (avete presente la scena della finestra? -perché ricordiamolo, era una una finestra, non un balcone- Non è come ve l'aspettate.), e tutto questo mi ha fatto sorridere. E naturalmente, insieme a nuovi personaggi molto interessanti da scoprire, ci sono praticamente tutti quelli che conosciamo, con qualche eccezione. Roma e Juliette,che vengono approfonditi poco per volta e hanno una relazione complessa, mi sono piaciuti. La loro storia d'amore è fatta di pochi e fugaci momenti romantici che fanno venire voglia di averne ancora di più. Tuttavia, per me le vere star del romanzo sono i personaggi secondari, come Kathleen, un'inedita cugina di Juliette dalla storia complicata, e soprattutto lui, Marshall Seo, alias Mercuzio, migliore amico di Roma, Julian Díaz della situazione e mio personaggio preferito (e qui ammetto di essere un po' di parte, perché Mercuzio è il mio preferito anche nella tragedia. Solo in Romeo e Romeo e Romeo x Juliet l'ho odiato in quanto snaturato.) Ben riusciti anche gli antagonisti, tra cui figura ovviamente Tyler Cai, alias Tebaldo, che carogna era e carogna rimane. Non pochi sono stati i momenti in cui avrei voluto prenderlo a ceffoni.







Tu hai scelto me quattro anni fa. Mi sceglieresti ancora? Sceglieresti questa versione di me... questi spigoli appuntiti e queste mani tanto più insanguinate delle tue?



Nonostante questo libro sia un retelling, la storia d'amore non è preponderante. Gran parte dello spazio viene infatti data alla presentazione dei personaggi e del contesto storico (con i nazionalisti in lotta con i comunisti, i sindacati pronti a insorgere contro gli stranieri e la malavita per provare a cambiare la qualità di vita dei lavoratori eccetera) e alle descrizioni, e di conseguenza ogni tanto il ritmo narrativo tende a rallentare. Centrale è anche l'epidemia che senza avvisare piove addosso agli abitanti di Shanghai, alcune reazioni dei quali mi hanno ricordato quelle di certi politici nostrani e non all'inizio della pandemia del Covid-19. Ma in mezzo a tanta paura e a tanto dolore c'è anche la tematica LGBTQIA+, inserita positivamente con delicatezza e naturalezza nonostante i tempi difficili, e di tanto in tanto, quando la tensione si può tagliare con un coltello, arrivano dei momenti esilaranti (che ti fanno ridere a crepapelle, finché non ti ricordi che i tuoi personaggi preferiti potrebbero lasciarci le penne da un momento all'altro.) Inoltre, man mano che la storia prosegue, si assiste a un crescendo di emozioni che culminano nella parte finale da cardiopalma, dove inizia l'azione, tutte le tue certezze si ribaltano e resti col fiato sospeso fino alla fine, ritrovandoti poi a urlare quando raggiungi il maledetto cliff-hanger (che perdono solo perché il secondo romanzo è già uscito e in mano mia.)

Insomma, per me Queste gioie violente è un grandissimo sì, perfetto soprattutto per chi ama Romeo e Giulietta, i romanzi storici e le atmosfere orientali, e non vedo l'ora di leggere anche Questa violenta fine.



Voi siete tutti matti. Siete tutti maledetti. I Montagov così come i Cai. Una maledizione tormenta le vostre casate.



VOTO: 4,5/5







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