mercoledì 28 agosto 2024

"Un'estate col fazzoletto da pionieri", di Elena Malisova e Katerina Silvanova

 


TITOLO: Un'estate col fazzoletto da pionieri

TITOLO ORIGINALE: Leto v pionerskom galstuke

SAGA: Pionieri #1

AUTRICI: Elena Malisova e Katerina Silvanova

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fabula

GENERE: Narrativa LGBTQIA+ young adult storica con romance MM

PAGINE: 456

DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 gennaio 2024

PREZZO EBOOK: € 11,99

PREZZO AUDIOLIBRO: € 14,95 (gratis con Audible)

PREZZO CARTACEO: € 22,00



TRAMA



È l'estate del 1986 – una delle ultime per la gloriosa Unione Sovietica – quando Jura, sedici anni, arriva alla colonia per pionieri della Rondine. Ancora non sa che quelle settimane passate a giocare e nuotare nel fiume lo cambieranno per sempre. Non sa che, per la prima volta in vita sua, sta per innamorarsi: Volodja è l'educatore del suo reparto, di pochi anni più grande, e ricambia il sentimento di Jura. I due ragazzi scoprono nuove emozioni ed esplorano la propria sessualità, ma non osano portare avanti il rapporto: nell'Urss dal "radioso avvenire", infatti, le relazioni omosessuali sono punite con il carcere. Jura e Volodja decidono quindi di seppellire, letteralmente, il loro amore, affidandone il ricordo a una capsula del tempo che interrano nel suolo del campeggio prima di separarsi. Vent'anni dopo molte cose sono cambiate nella vita di Jura: il regime comunista è caduto, lui se ne è andato a vivere in Germania, ma non ha mai dimenticato quell'estate passata con il fazzoletto da pioniere al collo. Non ha mai dimenticato Volodja. E ora è tornato al campo della Rondine – ormai in rovina e abbandonato – per scoprire cosa sia rimasto di quel luogo in cui aveva lasciato ben più di metà del suo cuore, e di quel tempo felice. E forse riuscirà a sapere anche cosa sia successo al suo vecchio educatore. La persona più importante della sua vita.



RECENSIONE



Ah, i pionieri. I fazzoletti rossi, le sveglie, l'appello in riga, i bagni al fiume e i falò: una vita fa. Ora sarà tutto diverso: un altro Paese, altri inni, slogan e canzoni; i bambini non portano più il fazzoletto e le medagliette, ma restano pur sempre bambini. E il campo è il campo. Presto, molto presto, Jura tornerà proprio lì, a ricordare i giorni più importanti della sua vita. La persona più importante della sua vita.



Sono rimasta molto colpita da questo libro fin da quando ne ho scoperto l'esistenza grazie a un articolo di Gay.it che raccontava la sua storia editoriale. Partito come fanfiction per poi essere pubblicato dalla casa editrice moscovita Popcornbooks, è diventato un bestseller, così come il suo seguito, Il silenzio della Rondine. Entrambe le opere sono state ritirate dal commercio per colpa della censura della legge antiLGBTQIA+ votata dalla Duma nel dicembre 2022, e le autrici (Elena Malisova, nata in Russia, e Katerina Silvanova, nata in Ucraina), hanno lasciato la Russia perché minacciate e ritenute "agenti straniere" dal Ministero della giustizia. Per fortuna, questa storia è stata salvata dalle case editrici che ne hanno curato la traduzione. Tutto comincia nell'estate del 1986, verso la fine dell'epoca dell'Unione Sovietica, quando Jura Konev, un sedicenne di Charkiv considerato un ribelle ma in realtà dolce e sensibile, arriva per l'ennesima volta alla colonia per pionieri della Rondine. Il primo giorno si mette involontariamente nei pasticci a causa di un albero e di alcune lucine, e per evitare l'espulsione è costretto a fare da assistente a Vladimir "Volodja" Davidov, un educatore diciannovenne di Mosca molto timido e intelligente, che deve allestire uno spettacolo teatrale. Tra le prove, le storie dell'orrore raccontate ai bambini, giri in barca e passeggiate sul fiume, i due ragazzi diventanto amici e ben presto si innamorano perdutamente l'uno dell'altro. Ma l'omosessualità è considerata un reato punibile col carcere, perciò alla fine dell'estate decidono di affidare il ricordo del loro amore a una capsula del tempo e di seppellirla sotto un salice. Vent'anni dopo, Jura, nel frattempo trasferitosi in Germania, torna in Ucraina alla colonia ormai in rovina. Il mondo è cambiato, ma lui in fondo al cuore non ha mai dimenticato a Volodja, e spera di riuscire a ritrovarlo.

Ci sono libri che arricchiscono la tua anima lasciandoti qualcosa di speciale, e sono felice di affermare che Un'estate col fazzoletto da pionieri, uno dei più belli di quest'anno, appartiene a buon diritto alla categoria. Le autrici, alle quali mando i miei più sinceri complimenti e un forte abbraccio per la cura e il coraggio con cui hanno affrontato temi che anche l'attuale governo russo vorrebbe tenere celati nell'ombra, hanno creato una storia più forte dell'impatto di un meteorite, capace di fare male, far riflettere, arrabbiare come non mai ed emozionare. All'inizio può forse spaventare un po' col suo stile prolisso, ma posso assicurare, da persona abituata ai capitoli lunghi (grazie di cuore, Casey McQuiston e Aiden Thomas), che l'ostacolo si supera in fretta, perché non si può proprio fare a meno di lasciarsi coinvolgere dalle vicende di Jura e Volodja e affezionarsi a loro. Jura, come c'era da immaginarsi, si è rivelato fin da subito il mio personaggio preferito, perché è solare, impulsivo, dolce e a tratti casinista. Ma ciò che ho più amato di lui è il suo non lasciarsi mai mettere i piedi in testa dalle persone che considerano certe cose sbagliate, e il coraggio di accettare i propri sentimenti, che lo spinge a cercare di far comprendere a Volodja che in lui e nell'amore che li lega non c'è nulla di male. Volodja al contrario è timido e impaurito e non riesce ad accettare se stesso per colpa dell'ambiente rigido e omofobo in cui è cresciuto. Sono molto diversi tra loro, ma è meraviglioso vederli avvicinarsi, diventare amici e aprire il loro cuori, lasciando sbocciare, tra mille difficoltà, un amore raro, puro e sinceri di quelli che cambiano la vita per sempre.






La musica è tornata grazie a te! Sono tornati la bontà e il senso delle cose, significa che tu non puoi essere il male.



Il romanzo copre vent'anni di storia e permette di scoprire com'era la vita ai tempi dell'Unione Sovietica e cos'è successo a seguito della scomparsa di valori a torto ritenuti immortali. Tratta con molta cura temi quali l'omofobia interiorizzata, le terapie di conversione, la censura, l'impossibilità di criticare il governo, e fa capire fino in fondo come si sentivano i giovani omosessuali dell'epoca (e come purtroppo, con le leggi sempre più rigide e spietate, si sentono ancora oggi, nell'anno del signore 2024.) Preparate dunque scorte abbondanti di fazzoletti prima di immergervi nella lettura, perché ne avrete bisogno: il vostro cuore si spezzerà ben più di una volta, ma vi prometto anche che piano piano si ricomporrà, perché in mezzo a tanto odio, in mezzo a tante difficoltà, in mezzo a tanti ostacoli che sembrano insormontabili, c'è un amore bellissimo che sboccia e tenta anche l'impossibile per sfidare il tempo e la distanza. Un amore che per certi versi mi fa pensare a una canzone da me adorata: Cronaca di un tempo incerto, di Michele Bravi. Un amore che vi farà arrivare a fine lettura col volto rigato di lacrime, ma con un sorriso appagato e felice sulle labbra.

Arricchite anche voi la vostra anima e leggete Un'estate col fazzoletto da pionieri, uno dei libri più belli dell'anno. Speriamo che il sequel arrivi presto.



Lo strinse forte. E nulla al mondo fu più importante di quel momento.



VOTO: 5/5











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