martedì 4 ottobre 2022

"I miei giorni alla libreria Morisaki", di Satoshi Yagisawa

 


TITOLO: I miei giorni alla libreria Morisaki

TITOLO ORIGINALE: Morisaki Shoten No Hibi

AUTORE: Satoshi Yagisawa

CASA EDITRICE: Feltrinelli

GENERE: Narrativa contemporanea

PAGINE: 160

DATA DI PUBBLICAZIONE: 7 giugno 2022

PREZZO EBOOK: € 11,99

PREZZO CARTACEO: € 16,00



TRAMA



Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all'inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l'eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po' squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L'opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l'uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un'altra. È Satoru a lanciarle un'ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d'amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.



RECENSIONE



Un posto importante, indimenticabile: questo è per me la libreria Morisaki.


Questa setttimana a Torino c'è Portici di Carta, una delle librerie all'aperto più lunghe del mondo, e per l'occasione ho deciso di parlarvi di un libro che ho ricevuto da un mio amico per il compleanno e parla, per l'appunto, di libri e librerie. Ci troviamo a Tokyo, dove la giovane Takako, una venticinquenne dall'esistenza piatta originaria del Kyushu, scopre che il collega di cui è innamorata, con il quale aveva una relazione apparentemente stabile, sta per sposarsi con un'altra, e ne rimane così devastata da lasciare il lavoro, rischiando di dover tornare a casa con la coda tra le gambe. In suo soccorso giunge la telefonata dell'eccentrico zio Satoru, lasciato dalla moglie cinque anni prima, che si propone di ospitarla per un po' nella sua piccola libreria Morisaki, situata nel quartiere delle librerie di Jinbōchō, e di farla lavorare lì part-time. La ragazza, seppur con qualche titubanza, accetta, e inizia a trascorrere le mattinate lavorando in libreria e il resto della giornata a dormire per non pensare al suo dolore. Ma con l'aiuto di suo zio, ben presto imparerà a scoprire il piacere e il potere della lettura, cominciando poco a poco a uscire dalla crisalide in cui si è trincerata.

I miei giorni alla libreria Morisaki è un libro molto carino, leggero e delicato che si legge tutto d'un fiato, perfetto per chi ha bisogno di rilassarsi o è in cerca di qualcosa di tranquillo tra una lettura e l'altra. Non è la prima volta che mi dedico alla letteratura giapponese (fatta eccezione per manga e affini, la mia prima piacevole esperienza è stata Un'estate con la strega dell'ovest di Kaho Nashiki), e anche in questo caso è saltato all'occhio fin dal primo momento il senso di calma, pace e serenità che pervade ogni singola pagina, il tutto attraverso una storia semplice e lineare in cui molti lettori possono identificarsi. Il maggior pregio è costituito senza dubbio dall'ambientazione, curata nei minimi dettagli mediante la descrizione degli ambienti e l'inserimento di particolari piatti e culture locali. Protagonista assoluta è ovviamente la deliziosa libreria Morisaki, che ti fa sentire come se fossi davvero al suo interno, in mezzo a montagne di libri da scoprire. E naturalmente anche questi ultimi hanno un ruolo rilevante, perché aiutano la protagonista ad orientarsi nel labirinto della sua esistenza per cambiarla il meglio, e arrivano addirittura a definire le scelte di un altro personaggio, di cui non vi svelerò l'identità per non  fare spoiler. Alcuni di loro vengono anche chiamati per nome, sebbene non sia sempre chiaro se sono titoli fittizi creati ad arte per questa storia o se invece sono reali ma destinati a non essere mai tradotti in italiano.







Le circostanze inattese ci aprono porte che neanche immaginavamo.



Il romanzo è diviso in due parti. La prima è decisamente quella meglio riuscita, non solo perchè si concentra sul percorso di crescita e rinascita di Takako, ma perché ci offre uno sguardo panoramico sulla libreria e sul quartiere e ci permette di conoscere bene il personaggio più interessante, ovvero zio Satoru. La seconda parte invece appare quasi slegata e tende a perdersi per strada, spostando l'attenzione principale su un altro personaggio, trascurando la libreria e subendo una brusca accelerazione nel finale, che per quanto lieto non mi ha lasciata del tutto soddisfatta. Tutto ciò, aggiungendo il distacco che si avverte nei confronti dei protagonisti della vicenda, penalizza l'esperienza di lettura, ma può essere giustificato dal fatto che questo è un romanzo d'esordio, dunque comprensibilmente caratterizzato da una certa acerbità. Inoltre, c'è un altro aspetto che mi ha delusa: in copertina e all'inizio di ogni capitolo sono raffigurati dei gatti, ma questi meravigliosi animali di fatto non compaiono mai nel corso della storia, il che è davvero un peccato.

Nonostante tutto, nel complesso ho trovato I miei giorni alla libreria Morisaki un romanzo carino, delicato e senza pretese che mi ha fatto sognare per qualche ora di vivere in un quartiere pieno zeppo di librerie.



Voglio che tu mi faccia una promessa. Non aver paura di innamorarti. Cerca di amare più che puoi. Anche se rischi di soffrire, ricordati che una vita priva di amore è molto più triste. Amare è meraviglioso. Non dimenticarlo mai.



VOTO: 3,5/5









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