mercoledì 7 luglio 2021

"Il grido della rosa", di Alice Basso

 



TITOLO: Il grido della rosa

SAGA: Anita #2

AUTORE: Alice Basso

CASA EDITRICE: Garzanti

GENERE: Giallo storico

PAGINE: 304

DATA DI PUBBLICAZIONE: 20 maggio 2021

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 16,90



TRAMA



Torino, 1935. Mancano poche settimane all'uscita del nuovo numero della rivista di gialli «Saturnalia». Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei. Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi. Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell'Impero. E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l'è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro.



RECENSIONE



Da che mondo è mondo, non c'è niente di meglio di un bel caso di omicidio da risolvere per distogliere la mente da sciocchezze emotive (tutti i gialli sembrano basarsi su questo).



A quasi un anno di distanza, finalmente tornano le avventure della tenace, ironica e brillante Anita Bo, la ventenne torinese del 1935 che ha deciso di rimandare il matrimonio per lavorare come dattilografa presso Saturnalia, la rivista che pubblica i gialli americani tradotti dall'affascinante Sebastiano Satta Ascona. In questo nuovo capitolo, ambientato due settimane dopo la fine del primo, la sera del 10 agosto, invece della classica pioggia di stelle, offre una terribile tragedia: Gioia Bratti, una giovane sordomuta, viene trovata morta fuori dalla villa dei conti che hanno adottato il suo bambino, con il corpo pieno di lividi. Naturalmente la maggioranza crede che si sia trattato di un incidente, ma Anita, ormai esperta di gialli, è convinta che ci sia sotto qualcosa. Ispirandosi alle straordinarie donne detective delle quali sta dattilografando le storie con grande dedizione, decide di indagare per scoprire la verità, insieme al suo partner traduttore e alle amiche Candida e Clara, finendo per addentrarsi nel mondo delle case chiuse. Nel frattempo, lei e Sebastiano, entrambi fidanzati, devono cercare di tenere a freno i sentimenti che stanno iniziando a provare l'uno per l'altra.

Con Il grido della rosa Alice basso ha confermato una volta di più il suo grande talento, mischiando una pregevole ricostruzione storica allo stile ironico e brillante che la contraddistingue. Anita è una donna davvero straordinaria che, come Vani Sarca della saga della ghostwriter, si è conquistata un posto speciale nel mio cuore, diventando uno dei miei personaggi femminili preferiti in assoluto. In questo secondo capitolo è ancora più sicura di sè e pronta a lanciarsi in audaci imprese ispirate dalla sete di giustizia e verità e dai racconti gialli che le piaccciono tanto. Anche Sebastiano ha una bella evoluzione, e i capitoli focalizzati sul suo punto di vista permettono di conoscere nuovi aspetti della sua personalità e del suo vissuto. Alcuni di questi aspetti mi hanno fatto venire un nodo alla gola, considerata l'epoca in cui si svolge la vicenda, aggiungendo una certa dose di preoccupazione per il modo in cui potrebbero svilupparsi i capitoli successivi. In ogni caso, ho seguito con grande passione e coinvolgimento sia la parte di investigazione, perfetta nei minimi di dettagli, sia la sempre più intricata questione sentimentale. Sebbene non ci sia stato nessun bacio, risulta sempre più evidente che Anita e Sebastiano sono fatti l'uno per l'altra, e che meritano di essere felici senza incatenarsi in una vita che non vogliono.






Non c'è niente da fare. Loro due sono e saranno per sempre, l'uno per l'altra, quelli che seppelliscono il cadavere insieme.



Le protagoniste indiscusse di questo secondo capitolo sono le donne. Vengono accennate con grande entusiasmo alcune detective dei gialli americani anni '20 e '30 come Violet McDade, Nevada Alvarado e Pat Seaward, personaggi che per l'epoca erano già all'avanguardia. Ma questo è anche il libro più sofferto che Alice Basso abbia mai scritto, e non si parla solo di eroine, ma anche di vittime. Si parla delle donne ospiti dell'ONMI, l'Opera Nazionale per la Maternità e l'Infanzia, che non sempre hanno la possibilità di avere un lieto fine. E si parla anche delle case chiuse, ovvero i bordelli, luoghi ricordati con nostalgica indulgenza dagli uomini che le frequentavano, ma con autoironia e in alcuni casi con terrore dalle donne che ci lavoravano. Due mondi in cui all'epoca la giustizia non poteva trionfare davvero.

Il grido della rosa è dunque un libro che, oltre a far sorridere e a tenere col fiato sospeso fino alla fine (complice anche il colpo di scena finale), offre spunti di riflessione molto interessanti che spero possano essere d'ispirazione per tantissime persone, in modo da costruire un mondo migliore. Faccio tanti complimenti all'autrice, e concludo dicendo che non vedo l'ora di leggere il terzo capitolo. 



Verranno tempi in cui sarà lecito aspettarsi che un criminale venga punito dalla legge. Per ora dobbiamo accontentarci, mie care. Ma io lo penso davvero: prima o poi, verranno tempi più giusti.



VOTO: 5/5






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