mercoledì 11 novembre 2020

Mother


 TITOLO: Mother

GENERE: Drammatico, thriller

PAESE: Giappone

ANNO: 3 novembre 2020

REGIA: Tatsushi Oomori

CAST: Masami Nagasawa, Daiken Okudaira, Sadako Abe

DISTRIBUZIONE: Netflix

TRAMA

Shuhei si ribella al perverso controllo dell'imprevedibile madre, che sentendosi minacciata spinge la famiglia verso la tragedia.

RECENSIONE

"Shuhei, perché non vieni a stare da me? Che ne dici?"
 "Io voglio stare con mamma."

Akiko è una madre divorziata, senza lavoro, che fa di tutto per poter sopravvivere e mantenere il figlio, con il quale sviluppa, nel susseguirsi degli eventi, un attaccamento morboso. Questo film, basato su un fatto realmente accaduto, racconta la difficile condizione delle madri single in Giappone, che vivono una situazione di precarietà, aggravata da molti fattori, tra cui il fatto di essere donne, ragione per la quale, se lavorano, sono sottopagate, e divorziate, aspetto che nel Sol Levante suscita ancora non poco scandalo.

Gli eventi sono drammatici, si percepisce la difficoltà di Akiko, che non ha dei buoni rapporti con la famiglia d'origine, dalla quale si è sempre sentita mal considerata, ed è molto legata al piccolo Shuhei, per il quale lo spettatore prova una grande pena. In esso si vede la dipendenza affettiva che nutre per la madre, una dipendenza da cui non riesce a liberarsi, nemmeno se gli si apre uno spiraglio che può permettergli un futuro migliore. Né l'invito del padre, né il sostegno di Aya, una giovane assistente sociale, lo scollano dalla sua relazione malata, nella quale subisce sfruttamento e viene portato a commettere atti disperati.

Non so che ti ha detto quella stronza, ma credimi, ti odia. Ha detto che sei viscido. 
Scommetto che l'hai guardata con quel tuo sguardo lascivo.
Ha detto anche che puzzi.

Una storia davvero struggente, che ci mostra la miseria nel mondo giapponese. Solitamente si pensa al Giappone come un paese ricco e sviluppato, non si sente quasi mai parlare di povertà, ma questa pellicola ci apre gli occhi su coloro che sono dimenticati dalla società, e ci fa rendere conto che la povertà esiste anche in questo paese tecnologicamente avanzato, e ci mostra quanto sia difficile, in tale paese, conservatore, vivere secondo le proprie regole, senza subire le pressioni delle norme sociali, e quanto questo si può riverberare sulla psicologia  di chi viene oppresso. La cosa che manca, però, è la colonna sonora. Non sono molti i sottofondi musicali, e questo rende il film un po' spento, rallentandone troppo il ritmo e rendendo difficile la percezione all'evolversi degli eventi, e tutto ciò lo fa sembrare, più che altro, un film documentario. 

La mia vita è stata tutto uno sbaglio, fin dal giorno in cui sono nato.   
Ma è sbagliato amare la propria madre?

Voto: 3/5



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