sabato 31 ottobre 2020

Cinque film da vedere ad Halloween

 


Buon pomeriggio a tutti. Oggi è Halloween, e in questo momento molto delicato per il nostro paese non si può festeggiare come si vorrebbe. Fortunatamente però esistono i cari, vecchi, film, che per una serata possono staccarci dalla realtà almeno un po'. Perciò, ho preparato per voi un elenco di cinque film perfetti per la serata. Spero che possiate trovare qualcosa di vostro gradimento.


1) FRANKENSTEIN JUNIOR, di Mel Brooks (1974)




Apriamo le danze con un'indimenticabile parodia horror, frutto del genio di Mel Brooks. Con un cast strepitoso capitanato da Gene Wilder e Marty Feldman, scene da storia del cinema e un mare di risate a crepapelle, il divertimento è assicurato. Inoltre vi ricorda che se credete nei vostri sogni allora...si...può...fare!!!

Il nipote del famigerato barone Frankenstein, neurochirurgo americano, va in Transilvania e decide di ripetere l’esperimento dell’avo. Crea un mostro di incommensurabile bontà.


2) Hocus Pocus, di Kenny Ortega (1993)



Ora è il turno del film di Halloween per eccellenza targato Disney, un vero e proprio cult per migliaia di appassionati. È praticamente impossibile non lasciarsi contagiare dalla simpatia delle sorelle Sanderson (interpretate magistralmente da Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy), che sono l'anima di questo film in perfetto equilibrio tra paura e divertimento. Ciliegina sulla torta è la colonna sonora, con la scatenatissima I'll put a spell on you e la cupa e malinconica Come little children.

Tre eccentriche streghe del 1700 vogliono recuperare la propria giovinezza lanciando un incantesimo sulla città di Salem. Ma prima devono rimettersi in sesto e battere tre ragazzini e un gatto parlante.


3) DONNIE DARKO, di Richard Kelly (2001)




Ecco un altro cult a dir poco "allucinante", perfetto per chi ha voglia di affrontare molta più tensione e paura. Con un cast stellare e un giovanissimo Jake Gyllenhaal nei panni dl protagonista e una storia piena di colpi di scena e azione, questo film vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine. Last but not least c'è lei, Mad World , canzone cantata originariamente dai Tears for fears e qui riportata in auge dalla malinconica versione di Gary Jules.

Vittima di allucinazioni e ossessioni, l'inquieto adolescente Donald Darko si salva dalla catastrofe provocata dalla turbina di un aereo precipitata sulla villetta dove abita con la sua famiglia grazie a un coniglio gigante e mostruoso di nome Frank – prodotto della sua fantasia – che gli annuncia la fine del mondo 28 giorni dopo e che lo spinge, nel frattempo, a compiere atti vandalici di vario genere.


4) LA SPOSA CADAVERE, di Tim Burton (2005)




Quando si parla di Tim Burton c'è solo l'imbarazzo della scelta e ci sarebbe bisogno di rubrica a parte, ma questo è uno dei miei preferiti. A cavallo tra un mondo dei vivi grigio e triste e una terra dei morti vivace e coloratissima, è una fiaba divertente, paurosa, ma soprattutto tenera e malinconica che fa sognare e commuovere. Merita la visione in lingua originale, con le voci di Johnny Depp ed Helena Bonham Carter.

In una cittadina europea dell'ultimo Ottocento Victor è spinto dai genitori, borghesi arricchiti, a sposare Victoria, figlia di nobili decaduti. Tra i due, comunque, nasce l'amore. Mentre in un cimitero il giovane ripassa la formula del rito nuziale, Emily, sposa cadavere, lo scambia per il suo promesso sposo e lo trascina in un oltretomba assai più allegro e vitale del mondo dei vivi.


5) COCO, di Lee Unkrich (2017)




Dulcis in fundo, ecco il mio film Pixar preferito in assoluto, ambientato in messico durante il Dìa de los muertos. Arricchito da una colonna sonora eccezionale (la cui canzone portante, Ricordami, è cantata nella versione "pop" dal talentuosissimo Michele Bravi), è un'avventura meravigliosa, divertente e toccante che parla di musica, scarpe e di famiglia e insegna l'importanza dei ricordi. Un piccolo consiglio, però: preparate i fazzoletti, perché qui non scappano solo lacrimucce, ma direttamente l'acqua del battesimo, se non addirittura il diluvio universale.

Il giovane aspirante musicista Miguel intraprende un fantastico viaggio nella magica terra dei morti. Lì fa amicizia con l'affascinante imbroglione Héctor, che lo aiuta a scoprire i misteri celati dietro le storie e le tradizioni della sua famiglia.


Bene, per oggi è tutto. Avete visto o vorreste vedere qualcuno di questi film? Fatemi sapere, e se volete aggiungete i vostri  consigli cinematografici. Buona visione e buon Halloween.



















mercoledì 28 ottobre 2020

Weathering with you

 


TITOLO: Weathering with you

TITOLO ORIGINALE: Tenki no ko

GENERE: Animazione, Fantastico, Sentimentale

ANNO: 2019

REGIA: Makoto Shinkai

MUSICA: RADWIMPS, Toko Miura

PAESE: Giappone

DURATA: 112 minuti

PRODUZIONE: Comix Wave Films

DISTRIBUZIONE: Nexo Digital

DISPONIBILITÀ: Dynit

PREZZI

Collector Edition: 54,99 euro
Steelbook: 24,99 euro
Standard: Blu-ray 19,99 euro, DVD 14,99 euro

TRAMA

Hodaka, durante il suo primo anno di liceo, fugge dalla sua remota isola per rifugiarsi a Tokyo. Qui si ritroverà ben presto ad affrontare i propri limiti. L'incontro con Hina, una ragazza brillante e volitiva, cambierà il corso degli eventi, perché la giovane possiede un'abilità strana e meravigliosa: il potere di fermare la pioggia e far risplendere il sole.

RECENSIONE
 
Questa storia la conosciamo soltanto io e lei. La storia del più grande segreto di questo mondo.
Era come se quella fosse una pozzanghera di luce.
Quando se ne accorse, la ragazza uscì di corsa dall'ospedale.
Senza pensarci, concentrata in preghiera, la ragazza varcò il Torii.
Il paesaggio che vidi quel giorno era forse un sogno? Me lo chiedo ancora oggi.
Ma no, non era un sogno.
Quel giorno d'estate, noi due, lassù nel cielo, abbiamo cambiato la forma del mondo.

In una Tokyo piovosa, una ragazza scopre una misteriosa fonte di luce, alla quale si avvicina, presa dalla curiosità, dando il via a un evento che segnerà la sua vita. Successivamente, l'attenzione si sposta su Hodaka, che arriva a Tokyo in traghetto, per iniziare una nuova vita.

Spettacolare nuovo film del grande maestro dell'animazione giapponese, noto come l'erede di  Hayao Miyazaki. Con Your Name il regista aveva scalato le classifiche, ma con questo capolavoro è andato oltre, creando una storia entusiasmante e fuori dagli schemi che hanno caratterizzato le precedenti opere, le quali spesso hanno avuto dei toni malinconici, e molto difficilmente i personaggi riuscivano a non farsi schiacciare da ciò che gli impediva di seguire il proprio cuore. Questo film, al contrario, è una pellicola che porta il sole nell'animo dello spettatore, grazie anche agli sfondi e le tecniche di animazione ultrarealistiche, tipiche di Shinkai, fantastiche le scene in cui è presente la pioggia, anch'essa dotata di un realismo inestimabile, tanto da dare quasi la sensazione di essere immersi in essa. A dare animo al film sono, inoltre, le splendide canzoni dei RADWIMPS, che avevano già collaborato col maestro nel lungometraggio che ha preceduto Weathering with you, in featuring con Toko Miura. Di queste, la migliore è senza dubbio Grand Escape, una melodia piena di emozioni e di un amore stratosferico, che appassiona, commuove e fa sognare. È un vero successo, un film pieno di sogni e speranze, che caratterizzano il fervore adolescenziale.


Dio, se esisti, ti prego, ascoltaci. A noi basta quello che abbiamo, dico sul serio. In qualche modo, sono sicuro che riusciremo a cavarcela. Ti prego, noi stiamo bene così, non ci serve altro.
Non darci più nulla, ma non toglierci niente.
Ti prego, Dio. Siamo felici così. Lasciaci vivere in questo modo per tutta la vita.
 
L'aspetto che, più di tutti, esalta, in questo film, è il piacere dell'evasione, dato dal fatto che ci ritroviamo dei ragazzi che trasgrediscono la legge e scappano di casa, vivendo come dei vagabondi, ma comunque felici. Sono degli spiriti completamente liberi, una cosa che fa spiccare il volo allo spettatore, a cui vengono donate due splendide ore di distacco dalla vita quotidiana, emozionandolo. Nella felicità che coltivano i ragazzi del film, si recepisce che l'amore può rendere liberi in ogni circostanza, non ha importanza quello che si ha o non si ha, se si è veramente felici. Mai, prima d'ora, Makoto Shinkai ci aveva fatto vedere tanta gioia, senso di libertà e amore, un amore che, se in Your Name va oltre i limiti del tempo, qui va oltre i confini del mondo.

In origine, era tutto mare. Il mondo era già così, era pazzo fin dall'inizio.
E' fatto così, quindi, non è colpa nostra.
Chissà? Forse è proprio questo che dovrei dirle.
No, non è vero. Quel giorno noi abbiamo veramente cambiato la forma del mondo.
Io ho fatto una scelta. Ho scelto lei, e di vivere in questo mondo.
Ho scelto di vivere qui.

Voto: 5/5







lunedì 26 ottobre 2020

C'era una volta a Hollywood

 






 

 

 Titolo: C'era una volta a... Hollywood

Titolo originale: Once upon a time in Hollywood

Anno: 2019

Regia: Quentin Tarantino

Cast: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino, Emile Hirsch,Dakota Fanning, Margharet Qualley, Bruce Dern, Austin Butler,Timothy Olyphant, Luke Perry, Damian Lewis, Julia Butters, Mike Moh.

Paese: Usa

Durata: 161 minuti

Distribuzione: Sony Pictures entertainment.

Prezzi:

edizione Blu Ray: 18,74 euro

TRAMA

C'era una volta....a Hollywood di Quentin visita la Los Angeles del 1969, dove tutto sta cambiando, mentre la star della tv Rick Dalton (Leonardo DiCaprio) e la sua controfigura di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt), cercano di farsi strada in un settore che non riconoscono quasi più. Il nono film del regista-sceneggiatore presenta un grande cast corale e molteplici storie in omaggio ai momenti finali dell'età d'oro di Hollywood.

RECENSIONE

"In questa città tutto può cambiare all'improvviso"

Nella Hollywood del 1969 l'attore televisivo Rick Dalton sta tentando di sfondare nel mondo del cinema con il supporto della sua controfigura Cliff Booth. Una serie rocambolesca di intrecci porterà i due protagonisti a incontrare le stelle del cinema di una delle più importanti epoche di Hollywood.  

C'era una volta... a Hollywood segna il grande ritorno del geniale Quentin Tarantino. Il film riprende il classico stile evocativo tipico di Tarantino.  L'opera si potrebbe definire un  grande omaggio alla "New Hollywood", ma insieme a questo tema, Tarantino fa anche rivivere uno dei più terribili momenti degli anni 60' e della storia di Hollywood, cioè il "massacro di Cielo drive", quando la setta hippie chiamata "The Family" (la famiglia), capitanata dal suo leader Charles Manson, massacrò la diva Sharon Tate,  moglie del regista Roman Polanski, e altri suoi cinque amici.

 


 

 Charles Manson  lo vediamo una sola volta ed è quasi come una comparsa, mentre viene spesso evocato dai membri della "Family", e la vicenda di Cielo Drive, dove anche il protagonista del film risiede, è solo uno degli episodi che formano il film.

"- Ragazza: Ehi Rubin, vieni qui. E' la ragazza della Valle delle bambole.  Rubin: Patty Duke? -Ragazza: No, quell'altra.  - Sharon Tate: Quella che finisce a fare i film sporchi. Rubin: Ah..."

C'era una volta...a Hollywood può essere considerato una lettera d'amore di Tarantino al cinema di quegli anni. Tarantino è riuscito a ricostruire un'epoca riprendendo un fatto realmente accaduto e ricostruendolo in chiave postmoderna, come aveva già fatto in altri film quali ad esempio Bastardi senza gloria.

Molto importante la colonna sonora. Tarantino ha inserito brani musicali che simboleggiano bene quel periodo come ad esempio Out of time dei Rolling Stones e Sound of silence di Simon e Garfunkel.

 Una delle sequenze più belle e divertenti del film è sicuramente quella della rissa tra Bruce Lee e Cliff Booth, i quali, durante una pausa delle riprese di un film,   si sfidano davanti a colleghi perplessi. Bruce Lee si esibisce in una serie di mosse di arti marziali, ma Cliff stende Bruce con un solo colpo, sbattendolo contro l'auto della moglie del produttore che si infuria e lo licenzia. Per chi ama il cinema di Tarantino, questo genere di ironia, molto presente nei suoi film, è una festa. 

“- Bruce Lee: Le mie mani sono registrate come armi letali. Se scoppia una rissa e io non volendo ti uccido, finisco in carcere.
- Cliff Booth: Chiunque non volendo uccidere qualcun altro va a finire in carcere: è omicidio colposo.”

  

voto: 4,5/5 



 

 

 

 

 

 

 

sabato 24 ottobre 2020

MIDNIGHT SUN, di Stephenie Meyer


TITOLO: Midnight sun

TITOLO ORIGINALE: Midnight sun

SAGA: Twilight saga

AUTORE: Stephenie Meyer

CASA EDITRICE: Fazi Editore

GENERE: Urban Fantasy, Romance FM

PAGINE: 782

DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 settembre 2020

PREZZO EBOOK: € 11,99

PREZZO CARTACEO: € 20


TRAMA


«Vedevo benissimo quanto sarebbe stato facile innamorarsi di lei. Esattamente come cadere: senza sforzo. Impedirmi di amarla era l’opposto, era arrampicarmi su uno strapiombo, una mano dopo l’altra, un’impresa estenuante, come se possedessi soltanto le forze limitate di un umano».
Quando Edward Cullen e Bella Swan si sono incontrati in Twilight, una storia d’amore destinata a diventare iconica ha avuto inizio. Ma finora questa storia è stata raccontata soltanto dal punto di vista di Bella. Finalmente, i lettori possono conoscere la versione di Edward in quest’attesissimo nuovo romanzo, Midnight Sun.
Vissuta nei panni del bellissimo vampiro, questa storia assume una veste tutta nuova, decisamente più cupa. L’incontro con Bella è la cosa più spaventosa e più intrigante che gli sia mai successa nella sua lunga vita da vampiro. Mentre apprendiamo nuovi, affascinanti dettagli sul suo passato, capiamo perché questa sia la sfida più difficile della sua esistenza. Come può seguire il suo cuore, se ciò significa mettere Bella in pericolo?


RECENSIONE


Quando incontrai il suo sguardo penetrante vi lessi meraviglia e compassione e, all'improvviso, provai uno struggente desiderio di dormire. Non per estraniarmi, come mi succedeva prima, non per sfuggire alla noia, ma perché volevo sognare. Forse, se avessi perso conoscenza, se fossi stato capace di sognare, avrei potuto vivere per qualche ora in un mondo dove per me e per lei fosse possibile stare insieme. Lei mi sognava. Anch'io volevo sognarla.


Sono passati ben quindici anni dalla prima volta in cui  l'umana Bella Swan e il vampiro Edward Cullen sono arrivati in libreria. La loro storia d'amore è diventata iconica e ha fatto sognare milioni di lettori in tutto il mondo. E ora, dopo tanto tempo, possiamo gustarci un nuovo, strepitoso romanzo della saga, che racconta il primo capitolo dal punto di vista di Edward.

Midnight sun ha avuto una stesura molto travagliata durata anni e anni, ma ha saputo ripagare l'attesa al meglio. Con lo stile raffinato che la contraddistingue, l'autrice si addentra in atmosfere più cupe e romantiche, scavando nei recessi più profondi dell'anima di Edward.

Il suo punto di vista è molto interessante e mi ha permesso di apprezzarlo ancora di più, perché ha un cuore d'oro, e allo stesso tempo è perfettamente imperfetto. Inoltre, ho avuto modo di rivalutare Bella, perché  lui riesce a vedere chi è veramente, al di là della ragazza goffa, insicura e riservata, e ne riconosce la miglior virtù: la sua bontà.

Non stupisce dunque che Edward si ritrovi in bilico tra il desiderio di amarla e proteggerla e la paura di mettere a repentaglio la sua vita, in una lotta costante contro i propri istinti e demoni interiori. Da questo punto di vista, ho trovato molto calzante e poetico il paragone con il mito di Ade e Persefone, messo in risalto anche dall'immagine di copertina.




Solo per un secondo vidi Persefone, con la melagrana in mano. Mentre si condannava agli inferi. Ero io la sua condanna? Ade in persona, che bramava la primavera, la rubava e la condannava a una notte infinita.


Rivivere le scene più iconiche e romantiche dal punto di vista di Edward è stato davvero emozionante, ma ciò che mi ha colpito di più è stato l'approfondimento sul suo passato, sui primi anni da vampiro, e soprattutto sulla famiglia Cullen, come il legame quasi mistico con la sorella adottiva Alice e il rapporto padre-figlio con il buon Carlisle. A tal proposito, un altro personaggio che ho rivalutato è Rosalie, sebbene in alcuni momenti abbia avuto la tentazione di prenderla a ceffoni, mentre ho detestato come non mai Mike Newton, reso ancora più odioso rispetto agli altri libri della saga perché Edward riesce a leggergli il pensiero.

Ciliegine sulla torta sono l'estetica del libro, che include nella prima pagina una foto dell'opera Amore e Psiche di Canova, la mia statua preferita, e la dedica che Stephenie Meyer rivolge ai suoi lettori, augurandosi che abbiano trovato i loro sogni e che la loro realizzazione sia stata persino migliore di quanto avevano sperato. Tutto questo mi ha fatto commuovere, dandomi la sensazione di essere tornata a casa, in un rifugio in mezzo alla tempesta, e mi ha fatto stare bene. Non vedo l'ora di scoprire quali altri libri l'autrice ha in serbo per noi.


A quel punto potei sorriderle in tutta sincerità. <<Sì, mi basta>>, le assicurai. <<Mi basta, per sempre.>>. E stavolta intendevo il vero per sempre. Il mio eterno per sempre.


VOTO: 5/5




 

giovedì 15 ottobre 2020

"COME RUGIADA NEL BUIO", di Julie Kibler

 


TITOLO: Come rugiada nel buio

TITOLO ORIGINALE: Home for Erring and Outcast girls

AUTORE: Julie Kibler

CASA EDITRICE: Garzanti

GENERE: Narrativa contemporanea

PAGINE: 464

DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 luglio 2020

PREZZO EBOOK: € 10,99

PREZZO CARTACEO: € 18,80


TRAMA


All’ultimo piano di una grande biblioteca si trova un archivio che nessuno conosce meglio di Cate. Per lei quel luogo è casa, una dimora polverosa dove, nel silenzio, coltiva una riservatezza che la fa sentire al sicuro. Non ha altri contatti all’infuori delle persone di cui legge in faldoni voluminosi. Sono amici di carta che prendono corpo ogni volta che Cate sceglie di approfondire le loro vicende. Di entrare nelle loro vite. Ma c’è una storia su tutte a cui la giovane si appassiona sin dall’inizio: è quella di Lizzie e Mattie, due donne che cento anni prima hanno incontrato un destino simile al suo. Sono fuggite da errori imperdonabili. Da colpe che hanno cercato di dimenticare, ma di cui non hanno mai smesso di sentire il peso. Eppure, nonostante le difficoltà e il dolore, hanno scelto di non arrendersi e di trarre forza l’una dall’altra. Di nutrire la loro amicizia a dispetto dei pregiudizi e delle malelingue. Di credere in quel rapporto solidale, necessario per realizzare il comune desiderio di riscatto e rinascita. Un legame che pochi hanno occasione di sperimentare e che, proprio per la sua imprescindibilità, non è fatto solo di luce, ma anche di molte ombre. Di segreti rimasti sepolti per troppo tempo che ora tocca a Cate svelare. Perché solo così la solitaria archivista potrà rileggere e capire meglio il proprio passato e riprendere in mano le redini della propria esistenza senza temere di tradire sé stessa.


RECENSIONE

Raggomitolata su un fianco con il bambino, stava mormorando una melodia. Lizzie cinse entrambi con un braccio, aiutandoli ad entrare: una decisione che le risanò il cuore e al tempo stesso glielo mandò di nuovo in frantumi.

Nel 1903 il reverendo JT Upchurch e sua moglie Maggie Mae fondarono la Berachah Industrial Home di Arlington, in Texas, un'associazione che per oltre trent'anni accolse giovani reiette, per la maggior parte con figli piccoli, dando loro un rifugio e la possibilità di riabilitarsi per tornare a una vita normale. Da questa vicenda prende spunto il secondo attesissimo romanzo di Julie Kibler.

Protagonista è Cate, una bibliotecaria trentottenne addetta agli archivi del dipartimento Collezioni del college che finisce per appassionarsi alle storie di queste donne. A due in particolare: Lizzie e Mattie. Lizzie è arrivata alla Berachah con la figlioletta Docie per sfuggire a una vita di violenza e soprusi, Mattie in un ultimo, disperato tentativo di salvare il suo bambino malato. Provengono da realtà molto diverse, ma si confortano a vicenda e instaurano fin da subito una grande amicizia, destinata a durare per sempre. E mentre scava sempre più a fondo, Cate  si rende conto di avere molti punti in comune con loro, e capisce che è arrivato il momento di riprendere in mano la propria vita e risolvere alcune faccende in sospeso, tra cui il rapporto con River, l'artista che non ha mai dimenticato.

Come rugiada nel buio è un grande e toccante romanzo tutto al femminile che parla di riscatto, amicizia, coraggio e seconde occasioni, con uno stile raffinato e delicato. I personaggi sono straordinari perché veri, autentici, e mostrano una grande forza interiore che permette loro di affrontare il dolore a testa alta e di rialzarsi, contribuendo allo stesso modo a rendere migliore la vita di un'infinità di persone.

Ci sono tre linee temporali differenti: una tra il 1904 e il 1933, una del 1998 e una del 2017. Linee che ci mostrano quanto le condizioni delle donne siano cambiate, ma anche quanto siano ancora dolorosamente simili, in una realtà troppo spesso violenta e maschilista capace di spegnere le voci.



Era così che gli uomini si insinuavano nella tua vita, sussurrandoti parole gentili e procurandoti brividi su per le braccia e la schiena, per poi prendersi quello che volevano senza darti in cambio quello di cui avevi bisogno.

Altri elementi importanti sono la fede e le istituzioni religiose, che in alcuni casi possono essere un rifugio sicuro e in altri un incubo che antepone la reputazione al bene di persone innocenti.

Motore di tutto sono l'amore in ogni sua forma e l'amicizia, sentimenti che come rugiada nel buio riescono a dare conforto anche nelle situazioni più difficili e la forza necessaria per non arrendersi mai.

È bene che lo sappiate: in questo romanzo c'è molta sofferenza, ci sono episodi d'indicibile violenza che vi strazieranno il cuore, ma questo dolore vi darà la forza di combattere per un futuro migliore in nome della verità, della grazia e dell'accettazione. È una lettura da non perdere che vi farà stare male, ma poi vi farà stare bene, dandovi speranza. 


Da quando aveva perso il contatto con la realtà - e chi non l'avrebbe perso al suo posto? - la gente le girava intorno in punta di piedi. Lei, però, ci aveva fatto l'abitudine. Aveva capito che ogni trauma aveva solo due esiti possibili: o morivi - fisicamente o metaforicamente - o ti rafforzavi nelle parti incrinate. Lei e Lizzie, a suo parere, ne erano uscite rafforzate.


VOTO: 5/5














lunedì 12 ottobre 2020

Fullmetal Alchemist (2017)



TITOLO: Fullmetal Alchemist

TITOLO ORIGINALE: Hagane no Renkinjutsushi

GENERE: Avventura, fantasy

ANNO: 2017

REGIA: Fumihiko Sori

CAST:  Ryosuke Yamada, Atomu Mizuishi, Tsubasa Honda, Dean Fujioka, Misako Renbutsu, Jun Kunimura, Fumiyo Kohinata

PAESE: Giappone

DURATA: 135 minuti

DISTRIBUZIONE: Warner Bros

DISPONIBILITA': Netflix

TRAMA

Fullmetal alchemist è un film d'azione e avventura diretto da Fumihiko Sori che porta sul grande schermo l'omonima serie manga di Hiromu Arakawa. Edward Elric e Alphonse sono due giovani fratelli che praticano l'alchimia, ossia l'arte di trasmutare la materia.
Nel tentativo di riportare in vita la madre morta prematuramente, utilizzeranno una tecnica proibita nel mondo dell'alchimia: la trasmutazione umana. Ma qualcosa va storto, i due non riescono nel loro intento e subiscono inevitabilmente le conseguenze del loro gesto sconsiderato. Ed perderà una gamba mentre Al l'intero corpo.
Ed però riuscirà, sacrifando il suo stesso braccio, a legare l'anima di suo fratello a un'armatura vuota, salvandogli in qualche modo la vita. L'obiettivo dei due fratelli sarà allora quello di mettersi in viaggio per recuperare la pietra filosofale; l'unico artefatto in grado di potenziare le pratiche alchemiche di chi ne fa uso e che (forse) potrebbe permettergli di recuperare completamente la loro forma umana.

RECENSIONE

Chi ha letto il manga può aspettarsi la massima fedeltà a esso, ma, come spesso accade nelle trasposizioni, con attori in carne e ossa, dei fumetti giapponesi, gli ammiratori più puristi si ritrovano delusi. Non è facile guardare la pellicola con distacco, senza farsi influenzare da quello che ci ha lasciato l'opera madre. Nonostante le libertà che si sono presi, nella produzione del live action, alterando in buona parte la trama, il film è in grado di interessare lo spettatore, senza mancare di farlo emozionare, tra combattimenti avvincenti, momenti toccanti tra i personaggi e la scoperta delle oscure verità che si celano dietro la ricercata pietra filofale e l'alchimia in cui i fratelli Elric credono, a causa delle quali dovranno far fronte a gravi dilemmi che gli creeranno non poche difficoltà nel riacquisire i loro corpi. La sostanza che offre il film non è dunque molto lontana da quella del manga. E' una visione godibile, che può avvicinare i neofiti al mondo di Fullmetal alchemist, erudendoli su uno dei capolavori che hanno segnato la storia del fumetto nipponico. Anche se non raggiunge lo stesso livello del cartaceo, questa trasposizione cinematografica è accettabile.

Voto: 3/5


 

 

 

venerdì 9 ottobre 2020

Il processo ai Chicago 7

                                                  


           

                                                  

                                                    

                                                   

 

 

 

  Titolo: Il processo ai Chiacago 7

              Titolo originale: The trial of Chicago 7

             Genere: Drammatico, Thriller, storico

   Anno: 2020

                  Regia: Aaron Sorkin

                                           Cast: Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Mark Rylanche, Micheal Keaton, Joseph Gordon Levitt, Frank Langella,Yahya Abdul Mateen II, Jeremy Strong, John  Carrol Lynch, Alex Sharp, Daniel Flaherty, Ben Shenkman,Caitlin Fitzgerald,John Doman, J.C Mackenzie, Alice Klmeberg, Damian Young, Wayne Duvall,  C.J Wilson,Kelvin Harrison Jr,

paese: USA

Durata: 129 minuti

Distribuzione: Luchy Red, Netflix


TRAMA

Il processo ai Chicago 7, film diretto da Aaron Sorkin, è incentrato sul processo realmente avvenuto nel 1969, durante il quale sette persone furono accusate dal Governo Federale degli USA di aver provocato rivolte di massa durante la Convention (assemblea) del Partito Democratico, tenutasi a Chicago l'anno prima.
Nel corso dell'assemblea ci furono diverse manifestazioni contro la guerra in Vietnam, che  raggiunsero l'apice quando i dimostranti si presentarono armati di pietre e bastoni. La polizia dovette sedare la protesta con cariche e lacrimogeni, mentre il centro di Chicago veniva messo a ferro e fuoco dai manifestanti. Le indagini portarono all'identificazione di sette responsabili : Abbie Hoffman (qui interpretato da Sacha Baron Cohen), esponente come gli altri della controcultura americana, dal carattere irascibile e con precedenti penali, Jerry Rubin (attore Jeremy Strong), Bobby Seale (attore Yahya Abdul Mateen II), John Froines (attore Daniel Flaherty), Tom Hayden (attore Eddie Redmayne), Lee Weiner (attore Noah Robbins) e David Dellinger (attore John Carrol Lynch), che furono tutti processati per cospirazione.


RECENSIONE

Il film inizia con un montaggio composto da immagini di repertorio che ci è parso dispersivo.  Questo tipo di montaggio è frequente in film che affrontano temi storici e non viene qui attuato con particolare originalità. Il film incomincia a destare l'interesse dello spettatore quando introduce la fase processuale. Il processo ai Chicago 7 si colloca così nella scia di una grande tradizione americana di film d'inchiesta, che comprende ad esempio Tutti gli uomini del presidente di Alan J.Pakula con Dustin Hoffman e Robert Redford, Testimone d'accusa di Billy Wilder con Marlene Dietrich e Philadelphia di Jonathan Demme con Tom Hanks e Denzel Washington. Pur non riuscendo a raggiungere la grande qualità delle opere citate, il film riesce nell'intento di rappresentare un'epoca.

La ricostruzione di quel periodo storico si concretizza nell'atmosfera del film. È emblematico in tal senso il personaggio di Abbie Hoffman. Sacha Baron Cohen,  grazie al suo registro comico e un po' sopra le righe, riesce a incarnare in pieno il carattere eccentrico, ironico e "hippie" di Hoffman, in quella che è forse la migliore interpretazione della sua carriera.

Notevole la sceneggiatura, che risulta molto incisiva nelle sequenze del processo, dove i dialoghi sono fondamentali. Il copione è a tratti teatrale. La scelta di utilizzare molti montaggi alternati ci aiuta a penetrare meglio la psicologia dei personaggi. Il talento di sceneggiatore di Sorkin, noto soprattutto per aver scritto la sceneggiatura di The social network di David Fincher, prevale su quello registico, non per niente si sente molto il suo passato di sceneggiatore di Broadway e Hollywood.  Questo non è il primo film d'inchiesta che Sorkin scrive: negli anni 90' aveva infatti scritto la sceneggiatura di Codice d'onore di Rob Reiner, con il sempre magistrale Jack Nicholson, Tom Cruise e Demi Moore.

È comunque probabile che la pellicola sarà tra i protagonisti della prossima edizione degli Oscar. 

Dopo il suo esordio alla regia con  Molly's game,  protagonista Jessica Chastain, del 2018, Sorkin affronta qui una sfida più difficile e ne esce vincitore.


VOTO : 3,5/5