giovedì 2 maggio 2024

The Grimm Variations


TITOLO:  The Grimm Variation

TITOLO ORIGINALE: Gurimu Kumikyoku

TITOLO IN KANJI: グリム 組曲

REGIA: Yasuhiro Akamatsu

PRODUTTORE: George Wada

STORIA: Michiko Yotoke

DISEGNI: CLAMP

MUSICA: Akira Miyagawa

CATEGORIA: per un pubblico maturo

PRODUZIONE: Wit Studio

DISTRIBUZIONE: Netflix

PAESE: Giappone

ANNO: 2024

DURATA: 6 ONA (completo)

TRAMA

Una serie anime curata dalle CLAMP, il gruppo di mangaka shojo che ha realizzato Magic Knight Rayearth e Card Captor Sakura, prodotta da Wit Studio. In sei episodi ONA (Original Net Anime) andiamo alla scoperta dei lati oscuri delle fiabe di Jacob e Wilhelm Grimm, rivisitate dal punto di vista della sorellina Charlotte.

RECENSIONE

Sì, papà è morto…
Però, io sto bene

Le opere letterarie più classiche sono oggi oggetto di molte rivisitazioni, in diverse chiavi, e le fiabe dei fratelli Grimm non fanno eccezione. Molte volte si sono cercati approfondimenti su Biancaneve, interpretazioni moderne di Cenerentola e persino il lato splatteroso di Hansel&Gretel. Ma cosa succederebbe se i protagonisti fossero ben più di quello che abbiamo sempre creduto? E se Cenerentola non fosse buona? Negli ultimi tempi c'è persino chi la definisce, perdonateci il termine, una "stronza". Si cerca, in queste interpretazioni, di dare soprattutto una descrizione a tutto tondo dei personaggi, mostrandoceli nella loro persona e non nella loro figura, suscitandoci la curiosità di sapere tutto di essi, e inducendoci anche a fare noi stessi ipotesi su cosa si nasconde oltre ciò che abbiamo sempre visto, oltre quella che è solo la superficie dei personaggi, elaborando teorie di ogni tipo: psicologiche, complottiste, metaforiche e quant’altro.

Le vicende si aprono mostrandoci Jacob e Wilhelm intenti a scrivere le loro fiabe, su uno scenario realizzato con una tecnica pittoresca. In seguito ci addentriamo nelle loro storie, raccontate in una maniera del tutto diversa, fra contesti alternativi, sia moderni, sia in stile retrò che futuristico, e personaggi in kimono, o in stile punk e rock. Andando avanti con la visione ci possiamo sorprendere, poiché partiamo con determinate aspettative, che poi vengono stravolte e vediamo la storia giungere a risultati che rispecchiano i finali dei fratelli Grimm, ma li osserviamo da un’ottica ben più ampia, sebbene non tutte le vicende riprendano in maniera del tutto coerente le fiabe classiche.
Come abbiamo anticipato, i personaggi vanno al di là di ciò che, soprattutto noi occidentali, siamo soliti vedere in essi. Cenerentola appare come una bambina candida, ma la sua innocenza ha qualcosa di sinistro, e le sorellastre sono le solite viziate, ma “viziate” non vuol dire necessariamente “cattive”. Il lupo di Cappuccetto Rosso è un cacciatore di donne, in veste di cigolò, che va in cerca di carne fresca che gli faccia provare l’autentico brivido della caccia, in un mondo dove tutto è in realtà aumentata e l’autenticità appartiene ormai al passato. Interessanti le parole dell’uomo in merito alla realtà e alla finzione. Hansel e Gretel sono due orfanelli che vivono in un istituto alla The Promised Neverland oltre i cui confini c’è una realtà che per poter scoprire i due bambini dovranno avere molto coraggio. In realtà non ci sono neanche buoni e cattivi, o meglio, non c’è sempre un reale buono, c’è solo chi è più o meno scaltro, e tutti sono in qualche modo avidi, avidi di beni materiali, di piacere, avidi di successo, di conoscenza…


Il confine tra
vero e falso
è flebile

Insomma, i personaggi sono tutti molto umani, ognuno con le sue sfumature di luci ed ombre, con le sue virtù e i suoi vizi, forza e debolezze. Una narrazione che non si risparmia ed esalta i lati più nascosti dei personaggi, delineandone una psicologia complessa, mostrandoci situazioni macabre e piene d’intrighi, nelle quali ci si sente preda di un gioco manipolativo e di bugie edulcorate, per arrivare alla rivelazione di una verità nuda e cruda. Gli eventi sono accompagnati da noti brani di musica classica, altrettanto rivisitati con dei toni che richiamano degli stili post-moderni. Vengono ripresi nel più e nel meno i fatti narrati dalle fiabe classiche, e ci vengono presentati con tinte di horror, sci-fi e thriller psicologico, raccontati in contesti di abusi, violenze, distopie e critiche sociali.
La tecnica è, all’inizio di ogni episodio, molto simile alla pittura su tela, quando vediamo i fratelli Grimm insieme alla sorellina; uno stile che esalta il gusto antiquato, richiamando un’atmosfera che ci ricorda il classico stile fiabesco a cui siamo abituati a pensare quando sentiamo parlare delle fiabe dei due fratelli. Successivamente, quando la trama si apre alla fiaba del momento, si passa al solito stile degli anime moderni, lasciandoci alle spalle il pittoresco.
Se siete curiosi di provare questa serie, non aspettatevi nulla di semplice o infantile, e non aspettatevi neanche fatine buone, foreste incantate, principesse angeliche o qualsiasi altra visione disneyana, e preparatevi a conoscere il brivido di scoprire l'altra faccia della medaglia e sentirvi oggetto di insidie e inganni che vi faranno rivedere le fiabe che vi hanno raccontato i vostri genitori sotto una diversa luce.

I protagonisti delle fiabe
sono sempre buoni.
Ma se così non fosse?

Voto: 5/5



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