lunedì 13 marzo 2023

Empire of light


 

TITOLO: Empire of Light

TITOLO ORIGINALE: Empire of Light

GENERE: Drammatico, sentimentale

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

PAESE DI PRODUZIONE: Usa, Regno Unito

CASA DI DISTRIBUZIONE: Walt Disney Studios Motion Pictures

REGIA: Sam Mendes

CAST: Olivia Colman, Colin Firth, Micheal Ward, Toby Jones, Tom Brooke, Tanya Moodie, Hanna Onswold, Crystal Clark, Monica Dolan, Sara Stewart

DURATA: 119 Minuti 


TRAMA

Hillary è la vicedirettrice di una sala cinematografica alle prese con la sua salute mentale, mentre Stephen è invece un nuovo impiegato di colore che vuole evadere dalla vita di provincia. Insieme trovano un senso comune di appartenenza e sperimentano il potere curativo dell'arte

 

RECENSIONE

Quando stacchi perchè non passi da me per un bicchierino?

Dopo il  film di guerra 1917, Sam Mendes torna alla regia cinematografia con un film sentimentale  che omaggia il potere della settima arte raccontando le diverse vicissitudini dei due protagonisti principali. Empire of Light è un film dotato di  grande eleganza soprattutto a livello scenografico ed è una pellicola che ha dentro di sé diversi contenuti.

Anche questa volta si fa notare la strepitosa interpretazione di Olivia Colman, che si confronta con un personaggio complesso dalle molte sfaccettature, dovute anche ai problemi mentali che la affliggono. Buone sono le interpretazioni di attori come Colin Firth e Toby Jones, ma soprattutto svetta il giovane Micheal Ward, che lascia intendere di essere un talento dalle belle speranze. All'interno della narrazione filmica si possono anche trovare diversi riferimenti a vari classici cinematografici usciti nei primi anni 80, epoca nella quale la pellicola è ambientata, come ad esempio Toro Scatenato di Martin Scorsese e The Elephant Man di David Lynch.

 

Hillary - Basta! - Donald - Perchè? A chi nuoce - Hillary - A tua moglie per esempio.

Nel lungometraggio di Mendes non mancano però le pecche. La sceneggiatura affastella troppe tematiche complesse, come ad esempio la patologia di Hillary, l'avvento del periodo Thatcher  in Inghilterra e i diversi episodi di razzismo che Stephen subisce da parte di skinhead razzisti. Il risultato è che man mano si perde quello che voleva essere il punto centrale del film, ovvero l'amore per il cinema e per il suo fascino ineffabile.

Sicuramente Empire of light non è il miglior film di Sam Mendes, il quale non è più riuscito a tornare ai livelli di un'opera come American Beauty, ma pur con i suoi difetti resta un buon prodotto e una bella lettera d'amore alla settima arte.

Questo posto è per quelli che vogliono fuggire. Per quelli che non stanno bene altrove.

Voto: 3,5/5






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