martedì 29 novembre 2022

"E se capita a noi?", di Becky Albertalli e Adam Silvera

 


TITOLO: E se capita a noi?

TITOLO ORIGINALE: What if it's us?

SAGA: What if it's us #1

AUTORI: Becky Albertalli e Adam Silvera

CASA EDITRICE: Mondadori

GENERE: Romance MM young adult contemporaneo

PAGINE: 312

DATA DI PUBBLICAZIONE: 8 settembre 2022

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 18,50



TRAMA



Arthur è al settimo cielo per la gioia: trascorrerà l'intera estate a New York, e per lui, cresciuto sognando Broadway, non esiste una città più magica e romantica, un luogo dove davvero tutto può succedere. Se la sua passione per i musical gli ha insegnato qualcosa, è che l'universo può recapitarti una storia d'amore indimenticabile quando meno te l'aspetti. Ben, invece, pensa che l'universo per una buona volta dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi. Se davvero gli fosse amico, di certo ora non starebbe andando all'ufficio postale per spedire un'intera scatola di oggetti del suo ex. Ma quando, proprio in quel luogo affollato, le strade di Arthur e Ben si incrociano, viene il sospetto che il destino abbia davvero qualcosa in serbo per loro. Ma che cosa di preciso? Forse niente. In fondo, dopo essersi incontrati, ognuno va per la sua strada. Forse tutto. In fondo, alla fine si rivedono. Ma cosa accadrebbe se il loro primo appuntamento "ufficiale" non andasse proprio come previsto? E nemmeno il secondo... e il terzo? E se la vita vera non fosse così tremendamente magica come pensa Arthur? Ma se invece lo fosse? Soprattutto: perché un amore a prima vista fantastico come quelli dei film deve capitare sempre agli altri? Perché non può capitare anche a loro?



RECENSIONE



Io credo nell'amore a prima vista, nel fato, nell'universo. Tutto quanto. Non intendo cose del tipo "le nostre anime erano separate e tu sei la mia altra metà per sempre". Penso solo che siamo destinati a incontrare determinate persone. Penso che l'universo ce le metta sul cammino.



Tre anni fa, durante il famoso viaggio a Monaco di cui vi ho parlato ai tempi di La notte scorsa al Telegraph Club, ho acquistato in lingua originale anche questo libro, il primo di una dilogia nata dall'amicizia e dalla collaborazione di due autori che ammiro moltissimo. Lo avevo adorato, e quando Mondadori ha deciso di farne una ristampa per abbinarlo al suo sequel ho toccato il cielo con un dito. Ci troviamo a New York, dove Arthur Seuss, un sedicenne ebreo di Atlanta appassionato di musical, sta facendo uno stage estivo presso un importante studio legale. Un lunedì mattina di luglio viene mandato a prendere dei caffè e davanti a un ufficio postale incontra il coetaneo Ben Alejo, un aspirante scrittore portoricano che vuole spedire una scatola contenente tutti i ricordi del suo ex ragazzo. Tra i due la scintilla è immediata, ma purtroppo a causa di un flashmob improvviso e delle paure di Ben vengono separati. Nonostante gli scarsi indizi a disposizione Arthur, da bravo inguaribile romantico che crede nel destino, tenta l'impossibile per ritrovare quel ragazzo, e dopo qualche giorno finalmente ci riesce. Ricongiungersi però era la parte più facile. Ora Ben e Arthur dovranno impegnarsi per fare funzionare le cose e stare insieme, e hanno solo poche settimane di tempo: alla fine dell'estate, Arthur dovrà tornare a casa.

La rilettura a distanza di tre anni mi ha dato la conferma definitiva: E se capita a noi? è un romanzo bellissimo e inguaribilmente romantico che consacra il talento dei mitici Becky Albertalli e Adam Silvera, una storia che, non avendo nulla da invidiare alle commedie romantiche degli anni '90 e dei primi anni 2000, meriterebbe di essere adattata per il grande schermo. Gli autori hanno saputo ricreare alla perfezione le atmosfere di New York, tant'è che mi è sembrato davvero di essere lì, ad assistere a un flash mob nell'ufficio postale, a girare in metropolitana, a respirare il profumo di Broadway, ad assaggiarre i churros al cioccolato acquistati da un venditore ambulante e ad affacciarmi alla terrazza del Castello di Belvedere a Central Park. È il teatro di una vicenda dolcissima e avvincente che per certi versi nella prima parte mi ha ricordato uno dei miei film preferiti di sempre, Serendipity, fa continui riferimenti ai musical e soprattutto è sorretta da protagonisti  straordinari e profondamente autentici in cui è facilissimo immedesimarsi, complice anche la presenza di entrambi i punti di vista raccontati in prima persona. Non saprei dire con precisione chi sia il mio preferito, perché presentano tutti e due delle caratteristiche in cui mi sono rivista o che ho semplicemente apprezzato. Ho amato l'indole romantica di Arthur, la sua fede incrollabile nell'universo, la passione che mette in ogni singola cosa e il grande amore per i musical, così come ho amato il sogno di Ben di diventare scrittore (Becky, Adam, per favore: trasformate in romanzo il suo La guerra del mago cattivo), il suo orgoglio di essere gay e portoricano, il suo coraggio e la dolcezza che nasconde dietro tante paure e fragilità. Sono diversi come il giorno e la notte, e certi errori mi hanno fatto venire voglia di tirarli per le orecchie, ma mi sono innamorata di loro, dei loro pregi e difetti e della loro storia tutto da capo, sognando di vivere un amore così grande.






-Sono davvero contento che l'universo ci abbia messo insieme.

-Arthur, l'universo ha messo solo la palla in campo. Siamo stati noi a metterci insieme.


Questo libro è il perfetto connubio tra i mondi di Becky Albertalli e Adam Silvera. Da un lato ci troviamo di fronte a temi come l'omofobia, i problemi familiari, il dolore per la fine di una storia, la paura di non essere all'altezza, l'incertezza del futuro e un' ottima rappresentazione dell'ADHD. Dall'altro lato invece abbiamo un tenero, esilarante, commovente e romantico inno all'amicizia e all'amore, quell'amore grande e sincero che unisce Arthur e Ben e in nome del quale sono disposti a superare qualsiasi ostacolo, compiendo gesti piccoli o eclatanti, rincorrendosi e dedicandosi le parole più belle del mondo. Sono arrivata a fine lettura con le lacrime agli occhi per la commozione, perché per me ora questa storia, dopo tre anni, ha un maggiore impatto emotivo, e anche con un bellissimo sorriso pieno di speranza. Spero che diate anche voi una possibilità al meraviglioso E se capita a noi?, e che possiate provare le stesse emozioni che ho provato io. Voglio solo darvi un consiglio: il finale è aperto, anzi spalancato, perciò vi consiglio di iniziare a leggerlo con il sequel già a portata di mano: si chiama Eccoci ancora qui, e ve ne parlerò quanto prima.


Non so se siamo una storia d'amore o una storia sull'amore. Ma so che qualunque cosa siamo, siamo una grande storia perché abbiamo continuato a saltare un ostacolo dopo l'altro.


VOTO: 5/5





lunedì 28 novembre 2022

The Menu

 

TITOLO: The Menu

TITOLO ORIGINALE: The Menu

GENERE: Drammatico, orrore, satirico

PAESE DI PRODUZIONE: USA

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

CASA DI DISTRIBUZIONE: Searlight Pictures

REGIA: Mark Myold

CAST: Ralph Fiennes, Anya Taylor Joy, Nicholas Hoult, Hong Chau, John Leguizamo, Janet McTeer, Judith Light, Reed Birney, Rob Yang, Aimee Carrero, Paul Aldestein, Arturo Castro, Mark St. Cyr, Rebecca Koon, Peter Grosz

DURATA: 106 minuti.

 

TRAMA

Una giovane coppia visita un rinomato ristorante situato in un'isola remota dove l'acclamato chef ha preparato un sontuoso menu di degustazione, con qualche scioccante sorpresa.

RECENSIONE

Buonasera, benvenuti a Hanford. Sarà un piacere alimentarvi. Nelle prossime ore vi nutrirete con grassi, sale, proteine e a volte con interi ecosistemi.

The Menu, il nuovo film diretto da Mark Myold con protagonista il grande Ralph Fiennes, è un originale film dell'orrore a tematica sociale, ambientato nel mondo della ristorazione di lusso. Mark Myold, che è soprattutto noto per essere un regista di serie televisive, utilizza la cucina per raccontare le differenze sociali presenti nel nostro mondo.

Una parte fondamentale in The Menu è giocata dalla sceneggiatura del film che non è mai statica e rivela continuamente dei colpi di scena. The Menu è una pellicola dell'orrore che si dota di una forte carica satirica che rende ancora più provocante la trama del lungometraggio. Soprattutto, essendo in fondo anche un film che ha un forte lato culinario, è presente una meticolosità nella rappresentazione di molti dettagli e in particolare nelle inquadrature dei piatti gastronomici che fanno davvero venire l'acquolina in bocca.

 

Noi non siamo altro che un nanosecondo di terrore.  Questa serata sarà magica.

Oltre alla presenza del vecchio interprete di Voldemort nella saga di Harry Potter, nel film si segnalano anche Nicholas Hoult e la ormai sempre più affermata nuova stella Anya Taylor Joy, che oltre ad essere una bellezza molto particolare è anche particolarmente brava nell'interpretare la protagonista femminile del film, sulla quale poi l'intera storia di concentrerà principalmente.

The Menu è un interessante film che mira a far emergere le discrepanze che sono presenti nella società contemporanea e che non sempre si manifestano ai nostri occhi. E' un  lungometraggio che può risultare divisivo ma di sicuro la visione non lascia indifferenti.

 

Voto: 4,5/5




   

        

martedì 22 novembre 2022

"Più felice che no", di Adam Silvera

 


TITOLO: Più felice che no

TITOLO ORIGINALE: More happy than not

AUTORE: Adam Silvera

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fabula

GENERE: Narrativa LGBTQIA+ young adult contemporanea con elementi fantascientifici

PAGINE: 372

DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 novembre 2022

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 18,00



TRAMA



Da quando suo padre si è suicidato, è dura per il sedicenne Aaron Soto immaginarsi di nuovo felice. Ma è determinato a farcela, anche con l’aiuto della fidanzata Genevieve e dell’indaffaratissima mamma. Quando Genevieve parte per un paio di settimane, Aaron passa sempre più tempo con un ragazzo nuovo del posto, Thomas. Piano piano Thomas diventa sempre più importante, e ormai Aaron non può negare i sentimenti che prova per lui. Pur di conquistarsi una nuova vita, arriva a prendere in considerazione il rivoluzionario programma di cancellazione della memoria del Leteo Institute. Ma vale la pena dimenticare chi sei pur di essere felice?



RECENSIONE



Oggi ci sono, domani non più!


A esattamente un mese di distanza dall'uscita de La prima ultima notte, Adam Silvera è ritornato nelle librerie italiane con la sua opera prima, diventando il secondo autore di cui quest'anno ho letto più libri (al primo posto c'è Alice Oseman). Il protagonista è Aaron Soto, un sedicenne portoricano appassionato di fumetti che vive nel Bronx con la madre e il fratello maggiore e fatica a trovare la felicità da quando suo padre si è suicidato. Il terapista che lo segue è pessimo, i suoi amici stanno smarrendo la rotta, ma per fortuna può contare sul sostegno della sua ragazza, Genevieve, un'artista di grande talento. Poi un giorno, mentre sta giocando a Caccia all'uomo (una sorta di Chi ha paura dello sparviero?) conosce il nuovo arrivato Thomas, un ragazzo che non sa ancora cosa fare della sua vita, e ne diviene subito amico. Quando Genevieve parte un ritiro artistico di tre settimane, i due ragazzi iniziano a trascorrere molto tempo insieme, e poco a poco, con suo sommo stupore, Aaron si rende conto di essersi innamorato di Thomas. Questo finisce per creare forti tensioni con la sua compagnia, e il giovane, disposto a tutto pur di riavere la vecchia vita e non soffrire più, prende in considerazione di rivolgersi all'Istituto Leteo, un'associazione incaricata di aiutare le persone che soffrono di ricordi estremamente dolorosi e indesiderati attraverso una procedura di lenimento della memoria. Ma ancora non sa che qualcosa di terribile lo aspetta al varco.

È ufficiale: quando si tratta di Adam Silvera puoi star certo che nel corso della lettura lui ti farà soffrire quel dolore buono di cui vi ho già parlato in passato, quel dolore che un po' te lo farà odiare ma soprattutto te lo farà amare. Più felice che no non ha fatto eccezione, e si è rivelato un meraviglioso romanzo d'esordio che ha saputo accarezzare le corde della mia anima come un abile musicista che suona la sua amata chitarra. È una storia straziante, fortemente personale e destabilizzante per la quale è difficile trovare parole che possano renderle pienamente giustizia. Uno degli aspetti più interessanti è costituito dall' Istituto Leteo, il cui nome, che non avrebbe potuto essere più azzeccato considerando il suo scopo, è la traduzione in spagnolo di Lete, il fiume dell'oblio. Fa pensare un po' a Eternal Sunshine of the Spotless Mind  (mi rifiuto di usare lo svilente e fuorviante titolo italiano), ma contrariamente alla clinica del film, che cancellava i ricordi di una storia d'amore, quest'associazione si occupa di lenire i ricordi di gravi traumi, che siano legati a un lutto, un crimine, una violenza subita e molto altro ancora. È un'associazione che mi ha lasciato un grande senso di inquietudine, che attira su di sè pareri molto contrastanti tra loro, che richiama moltissimo le spaventose terapie di conversione e che assume un ruolo di vitale importanze nella vita del protagonista e nel suo percorso di crescita. Aaron Soto è senza dubbio il personaggio meglio riuscito del libro, nonché uno dei migliori che sia mai stato creato dall'autore. È un ragazzo che si rende conto da un giorno all'altro di essere gay, e fatica ad accettarlo perché teme di essere ferito e di perdere per sempre chi gli è caro, un ragazzo che più di ogni altra cosa desidera essere felice. Ho sofferto tanto insieme a lui, ho percepito chiaramente il suo dolore e ho sentito più volta la necessità di abbracciarlo forte come se fossi davvero lì con lui. Così come ho sentito la necessità di gridare forte contro certe persone che lo circondano, mostri capaci soltanto di odiare e maltrattare una persona la cui unica "colpa" è essere attratta dai ragazzi e amarli, trattandola alla stregua di un criminale. Fortunatamente, accanto ad Aaron ci sono persone che sanno apprezzarlo e volergli bene come Genevieve e Thomas. Quest'ultimo in particolare mi è piaciuto molto perché la sua amicizia è di grande aiuto per lui, e gli apre tutto un nuovo mondo, spingendolo a ricercare con maggior convinzione la felicità.






Ricordi: alcuni possono mozzarti il fiato, altri ti permettono di andare avanti, alcuni restano con te per sempre, altri ancora spariscono da soli. Non puoi davvero sapere a quali sopravviverai se non rimani sul campo di battaglia mentre ti sparano proiettili di infelicità. Ma se sei fortunato, avrai felicità in abbondanza a farti da scudo.



Questo libro, come ho già scritto, è fortemente destabilizzante. Se volete cimentarvi nella lettura, sappiate che vi ritroverete faccia a faccia con l'omofobia, la violenza, l'autolesionismo, il suicidio e numerosi crimini d'odio, il tutto descritto con brutale e vivida crudezza. C'è tanto, tantissimo dolore, e forse sarete più volte tentati di chiudere il libro di scatto e dimenticare ogni cosa. Ma se c'è una cosa che ho imparato negli ultimi anni, e che impara anche Aaron nel corso della vicenda, è che tentare di cancellare il buio non serve a niente, se non a farti stare ancora peggio quando si ripresenta all'improvviso. Adam Silvera infatti qui ci ricorda che il dolore va vissuto fino in fondo e accettato, che non sempre possiamo costruirci il lieto fine che desideravamo, ma possiamo essere più felici che no con le carte che abbiamo tra le mani, e che possiamo trovare sempre una piccola luce da qualche parte. Per fortuna anche in questo caso sono presenti delle piccole luci che, dopo tanti cuori spezzati, riempiono di speranza e fiducia, specialmente verso la fine.

Più felice che no è un libro davvero magnifico che sa spezzare il cuore e ricomporlo con delicatezza e amore, un viaggio di formazione in cui anche chi non è omosessuale può facilmente immedesimarsi, perché la ricerca della felicità è una costante universale. Mando un abbraccio fortissimo ad Adam Silvera (ancora un po' ti odio, ma ti voglio sempre più bene, anche per merito delle avventure di Arthur e Ben che hai scritto con Becky Albertalli e che ho riletto in questi giorni), e se tra voi c'è qualche Aaron: non siete soli.



Sono più felice che no. Non dimenticatevi di me.



VOTO: 5/5









lunedì 21 novembre 2022

Stranger things

  

TITOLO: Stranger Things (serie televisiva)

TITOLO ORIGINALE: Stranger Things

GENERE: Fantascienza

ANNO DI PRODUZIONE: 2016 - in corso

EPISODI: 34

 STAGIONI: 4 (in corso)


REGIA: Duffer Brothers

CAST:Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolfhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Noah Schnapp, Sadie Sink, Joe Keery, Dacre Montgomery, Sean Astin, Paul Reiser, Maya Hawke, Priah Ferguson, Brett Gelman.

PAESE DI PRODUZIONE: Usa 

CASA DI DISTRIBUZIONE: Netflix

 

TRAMA

Stranger Things è ambientata negli anni 80, nella cittadina immaginaria di Hawkins, nell'Indiana  e racconta la scomparsa di un ragazzino che porta alla luce un mistero nel quale si incontrano esperimenti segreti, spaventose forze soprannaturali e la comparsa di una strana bambina.

RECENSIONE 

Gli amici non mentono mai.

In questi ultimi anni va di moda rappresentare, con una certa nostalgia retrò, gli anni 80. La serie televisiva che ha espresso maggiormente uno stile retrò negli ultimi tempi è sicuramente la fantascientifica Stranger Things, dove fin dalle prime due stagioni si ritrovano molte citazioni cinefile dedicate ai film di Spielberg e a Ghostbusters. Siamo alla quarta stagione, che è la penultima  in attesa della quinta che sarà anche l'ultima e dove, non a caso, nella colonna sonora è stato inserito il popolare brano di Kate Bush  Running Up That Hill, che ha così trovato una seconda vita e per settimane è stato il pezzo musicale più ascoltato su Spotify, confermando la moda in corso.

La serie ideata dai Duffer Brothers è dal 2016 la serie di maggior successo della piattaforma Netflix e ogni stagione inchioda milioni di spettatori davanti al televisore. Il punto realmente di forza della serie sta nel periodo nel quale è ambientata. Il fatto che Stranger Things sia ambientata negli anni 80 ne fa una serie che può essere apprezzata sia che da un pubblico ormai adulto, cresciuto in quel decennio, ma anche da uno spettatore più giovane. grazie al fatto che i personaggi sono descritti talmente bene dalla sceneggiatura da poter essere adattati a qualsiasi epoca.

       

Le mattine sono per il caffè e la contemplazione.

Nonostante la serie mantenga sempre una qualità molto alta, nella quarta stagione gli episodi sono troppo lunghi, arrivando alcuni a durare oltre due ore,  il che fa pensare che i Duffer Brothers avrebbero potuto terminare la serie realizzando un lungometraggio piuttosto che produrre episodi di tale lunghezza. Ma Stranger Things in ogni stagione riesce comunque a rinnovarsi ed è stato infatti molto azzeccato, nell'ultima stagione uscita, l'inserimento del personaggio rocker Eddie Munson, che oltre ad essere ispirato ad un cantante realmente esistito, accusato ingiustamente di omicidio, ha permesso di inserire nella colonna sonora svariati brani dei Metallica.

Stranger Things è sicuramente una delle serie televisive di cui si è maggiormente parlato negli ultimi anni. Questo perché è una di quelle serie che possono piacere o meno ma non riescono a lasciare nessuno indifferente. Stranger Things ha successo e probabilmente continuerà ad averlo anche quando sarà una serie terminata da anni, questo perché  non è solo una dramma  horror con sfaccettature fantasy, ma è anche – e soprattutto – una storia di amicizia, di amore e di coraggio ambientata in quei "favolosi anni 80".  Proprio la cornice di quell’epoca fatta di eccessi ha reso tale il fascino di Stranger Things.

Se qualcuno chiede dove sono, ho lasciato il paese.

Voto: 4,5/5 



 

 


mercoledì 16 novembre 2022

"Due tempi all'unisono", di Elena Mauro

 


TITOLO: Due tempi all'unisono

SAGA: All'unisono #2

AUTORE: Elena Mauro

CASA EDITRICE: Triskell Edizioni

GENERE: Urban fantasy contemporaneo young adult con romance MM

PAGINE: 246

DATA DI PUBBLICAZIONE: 31 ottobre 2022

PREZZO EBOOK: € 4,99 (gratis con kindle unlimited)

PREZZO CARTACEO: € 15,00



TRAMA



Dopo la battaglia contro il demone Ciardha, Caleb è scomparso. La famiglia O'Neil teme che possa essere successo il peggio, ma Bent sa che è ancora vivo, glielo conferma il legame che lo unisce al ragazzo. Infatti Caleb sta bene, ma non si trova più in Inghilterra. Si è risvegliato in un villaggio di un'epoca in cui i Servi degli Angeli combattono i demoni e in cui si è devoti alla purificazione dell'anima per la reincarnazione. Così, se da una parte Bent e Richard si ritrovano a seguire nuove piste paranormali che coinvolgono persino Duncan Webb, dall'altra Caleb intraprende un viaggio alla ricerca di un sacerdote che sappia comunicare con gli angeli, nella speranza che possano riportarlo a casa. Tra passato e presente, nuove alleanze e vecchi legami, i due ragazzi faranno di tutto per tornare l'uno tra le braccia dell'altro e per fare in modo che i loro tempi scorrano di nuovo all'unisono.



RECENSIONE



Abbiamo una missione. Riportare Caleb a casa.


Sono passati nove mesi da quando i Calent sono entrati nel mio cuore, e finalmente, dopo avermi pugnalata alle spalle con quel maledetto cliffhanger finale, sono tornati a prendermi e mi hanno condotta nel loro mondo per la seconda ed ultima volta. Dopo una dura battaglia il malvagio demone Ciardha è stato sconfitto, ma poco prima di morire è riuscito a tramortire Caleb, che si risveglia in un villaggio del lontano passato dove le battaglie contro i demoni sono all'ordine del giorno e i Servi degli Angeli vivono nei templi e proteggono la comunità dal male. Per riabbracciare l'amato Bent il ragazzo ha bisogno di trovare un sacerdote in grado di comunicare con gli angeli, ma l'impresa si rivela tutt'altro che semplice: gli unici alleati che riesce a trovare sono alquanto improbabili, e come se non bastasse deve intraprendere un viaggio estenuante e pericoloso. Nel frattempo la polizia si ritrova senza piste da seguire, e i suoi genitori cominciano a temere che sia stato rapito, o peggio ancora che sia morto. Ma pur disperato e con la salute che riprende a vacillare, Bent non ha nessuna intenzione di arrendersi: grazie al legame che li lega, sa che il suo Caleb è ancora vivo, ed è pronto a tentare anche l'impossibile per riportarlo a casa, con l'aiuto dell'amico Richard e persino di Duncan Webb, il bullo che l'ha sempre tormentato.

In appendice la bravissima Elena Mauro ha rivelato di aver trasformato un romanzo originariamente autoconclusivo in una dilogia per regalare una fine degna a una storia che ha un posto speciale nel suo cuore, e sono felicissima di affermare che ce l'ha fatta. Come il suo predecessore, Due tempi all'unisono  ha saputo conquistarmi fin dalla prima pagine e scaldarmi l'anima, facendomi sognare e sospirare con una storia sempre avvincente pregna di tensione, mistero e romanticismo. Ancora una volta realtà e fantasia sono state mescolate con grande maestria, offrendo spaccati di una vita quotidiana fatta di nostalgia e preoccupazione per chi non c'è e aprendo le porte di un mondo affascinante e magico dalle atmosfere hyruleane che ho molto apprezzato, così come ho apprezzato la componente del viaggio temporale. Naturalmente, anche in questo caso il maggior punto di forza è costituito dai personaggi, catapultati da un momento all'altro in un momento buio pregno di dolore. Hanno paura, provano rabbia,soffrono al pensiero di essere semplici sedicenni in balìa di un mondo sovrannaturale, ma riescono comunque a trovare la forza di rialzarsi e andare avanti, di lottare affinché i tempi si riallineino e l'amore trionfi. Soprattutto, questi ragazzi mostrano la loro complessità lasciando emergere lati nascosti della loro personalità, e crescono. Caleb, catapultato in un luogo e in un altro tempo contro la sua volontà, pur piangendo spesso e lamentandosi, impara ad apprezzare maggiormente le piccole cose della quotidianità che prima forse tendeva a dare per scontate, e lotta con coraggio per ritornare dalla sua famiglia, dagli amici, dal suo amato Bent e, sì, anche dal suo fidato motorino. Bent, molto più attivo rispetto al primo capitolo, riesce a tirare fuori tutto il suo coraggio, cerca di essere forte e presente per la famiglia di Caleb, tiene testa alle apprensioni di sua madre e a chi fino a poco tempo prima lo faceva sentire sbagliato e lo bullizzava, e fa di tutto perché il ragazzo che ama riesca a tornare tra le sue braccia. Richard, preso da paranoie e insicurezze, si rende conto che non deve sentirsi in dovere di risolvere ogni situazione solo per dimostrare di valere qualcosa. E Duncan, proprio lui, quel bullo che nel primo capitolo avrei soltato voluto prendere a ceffoni, mostra un lato più umano di sé e una storia personale tutt'altro che piacevole (okay, vorrei ancora prenderlo a ceffoni, ma se non altro stavolta fa anche qualcosa di buono). È proprio questo il bello di questi personaggi: sono colorati, con mille sfaccettature, e profondamente veri e autentici. Sarebbe davvero fantastico se esistessero anche nella realtà.






Lascerò che gli eventi facciano il loro corso e mi trascinino verso il finale. Possibilmente tra le braccia di Bent.



Se dovessi scegliere un'unica espressione per riassumere il libro sceglierei senza dubbio Mainagioia. A questo giro infatti l'autrice è stata particolarmente sadica, facendo penare non poco i protagonisi e i lettori. Ogni volta che si accende una scintilla di speranza, questa viene spenta nell'arco di poche pagine. Ma non abbiate paura: i nostri eroi non sono i tipi che si arrendono facilmente, e in menzo a tanto dolore non mancano momenti di tenerezza, baci, carezze e parole bellissime e sincere che tutti meritano di sentire almeno una volta nella vita. Infatti ciò che più amato di questo libro è il fatto che costituisce un inno ai legami a distanza che sfidano lo spazio, il tempo e la malvagità. È un inno all'amicizia, e soprattutto è un inno all'Amore con la A maiuscola, quell'amore assoluto che lega Caleb e Bent per sempre e che mi ha fatto innamorare più che mai. Mi ha spezzato il cuore vederli separati per così tanto tempo, ma vederli lottare per stare insieme mi ha riempita di felicità e fatto commuovere, facendomi desiderare di poter vivere in prima persona una tale intensità di sentimenti.

Due tempi all'unisono è il finale perfetto di una meravigliosa dilogia, e sono certa che anche voi potrete sognare e innamorarvi insieme a Caleb e Bent, e che chi sta soffrendo per un amore a distanza potrà trarre forza, speranza e ispirazione da loro: dopotutto, se hanno continuato ad amarsi e a tentare l'impossibile per riunirsi nonostante si trovassero in due tempi diversi, cose come la distanza geografica e i fusi orari in confronto sono quisquilie. Mando un abbraccio e tanti complimenti a Elena Mauro. Grazie per aver scritto la storia di due ragazzi meravigliosi che resteranno sempre impressi nella mia anima di lettrice. Non vedo l'ora di scoprire la prossima.



-Siamo uniti per sempre, ricordalo. Finché io vivo, tu vivi.

-Finché tu vivi, io vivo.



VOTO: 5/5






lunedì 14 novembre 2022

La stranezza

 


 

TITOLO: La stranezza

 GENERE: Commedia, drammatico, storico

PAESE DI PRODUZIONE: Italia

ANNO DI PRODUZIONE: 2022

CASA DI DISTRIBUZIONE: Medusa Film, Rai cinema

REGIA: Roberto Andò

CAST: Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Giulia Andò, Donatella Finocchiaro, Aurora Quattrocchi, Rosario Lisma, Galatea Ranzi, Fausto Russo Alesi, Aldo Failla, Filippo Luna, Giordano Faggiano, Tuccio Musumeci, Luigi Lo Cascio, Renato Carpentieri, Sara Mennella,  Tiziana Lodato, Paolo Briguglia, Brando Improta

DURATA: 104 Minuti

 

TRAMA

 

Il grande scrittore siciliano Luigi Pirandello è ossessionato da un'idea strana e ancora indefinita per la creazione di una nuova commedia. Ma allo stesso tempo  non riesce ad essere indifferente al fascino che emanano Nofrio e Bastiano, due teatranti di paese alle prime armi che gli capita di conoscere. Spia le prove del loro nuovo spettacolo e assiste alla prima. Nel teatrino si raduna infatti l'intero paese e quando un evento imprevisto costringe Nofrio e Bastiano a interrompere l'esibizione, si passa dal comico al tragico. Repentinamente lo spettacolo si trasforma in una resa dei contri tra attori e platea. Pirandello  ascolta ogni parola, osserva ogni minimo gesto di quella comunità dolente e ne esce  sia divertito che turbato. A Roma nel 1921 al teatro Valle si tiene la prima dello spettacolo Sei personaggi in cerca d'autore. Tra il pubblico ci sono sia Nofrio che Bastiano. La recita inizia e i due assistono sorpresi e rapiti al susseguirsi di situazioni imprevedibili, ignari che ciò che li aspetta è un finale ancora più imprevedibile.

 

RECENSIONE

 

Bastiano - di che cosa vi occupate? - Pirandello - insegno letteratura - Nofrio - Noi invece la facciamo.

La stranezza, il nuovo film diretto dal regista palermitano Roberto Andò, è uno dei film più particolari e interessanti prodotti in Italia negli ultimi anni. La stranezza ripercorre la storia che ha ispirato  il grande scrittore premio Nobel Luigi Pirandello nello scrivere Sei personaggi in cerca d'autore, uno dei suoi testi letterari e teatrali maggiormente famosi.

Pirandello è interpretato da Toni Servillo, che come sempre ci regala un'interpretazione meravigliosa, ma le prove attoriali che maggiormente sorprendono sono quelle del duo comico Ficarra e Picone, che risultano semplicemente perfetti nell'interpretare Nofrio e Bastiano e riescono a meraviglia a confrontarsi con un grande attore come Servillo. 

 

 

 

Tu ti sei messo a camminare per una strada piena di pericoli.

Il film è anche un omaggio che Andò fa alla sua Sicilia e alla cultura siciliana, raccontando quello che è uno dei personaggi conterranei di maggiore spicco.  La stranezza narra una storia originale e soprattutto quasi sconosciuta. Ma il film di Andò racconta principalmente la meravigliosa arte del teatro, ispirando a tutto il cast una recitazione prettamente teatrale.

L'opera di Andò  riesce a colpire fin dall'inizio per come la trama è costruita e che risulta adatta a tutti i generi di pubblico, come dimostra il successo che ha avuto al botteghino. Azzeccatissima la scelta di un volto conosciuto  come quello di  Toni Servillo, che di recente si sta specializzando nell'interpretare storici personaggi del teatro italiano, come Eduardo Scarpetta in Qui rido io di Mario Martone. Un film riuscito e interessante.

Lo saccio che hai pena.

Voto: 4,5/5 



 

 

 

 

 

 

    

 

 

sabato 12 novembre 2022

Mare Fuori





TITOLO: Mare fuori


GENERE: drammatico, dramma adolescenziale, gangster


STAGIONI: 2


EPISODI: 24


ANNO: 2020 - in produzione


REGIA: Carmine Elia (1° stagione) 

Milena Cocozza, Ivan Silvestrini (2° stagione)


CAST: Carolina Crescentini, Carmine Recano, Valentina Romani, Nicolas Maupas, Massimiliano Caiazzo, Giacomo Giorgio, Artem, Domenico Cuomo, Serena De Ferrari, Greta Esposito, Matteo Paolillo, Antonio Orefice, Nicolò Galasso, Serena Codato, India Santella, Clotilde Esposito, Ludovica Coscione, Chiara Primavesi, Agostino Chiummariello, Carmen Pomella, Paola Benocci, Anna Ammirati, Vincenzo Ferrera, Antonio De Matteo, Desirée Popper, Maria Esposito.


PAESE DI PRODUZIONE: Italia


DISTRIBUZIONE: Rai, Netflix


                             

       TRAMA



Giovani napoletani esplorano l'amicizia, l'amore e i sogni di un futuro migliore in un carcere minorile a picco sul mare.



                       RECENSIONE


Il mio sguardo dice chi sono



 Nella sezione Cinema del mio blog (https://www.metameblog.com/ ) si possono trovare pensieri e analisi riguardo film molto diversi, al fine di diffondere questa mia passione particolarmente in grado di influenzarci e spiegare la nostra cultura. Vero, ma in realtà fra le molte opere cinematografiche viste poche mi sono rimaste dentro. Fra loro, alcuni film di Star Wars spiccano prepotentemente, come si può intuire visitando il profilo Instagram del sito (https://instagram.com/_meta_me_?igshid=YmMyMTA2M2Y=). Tale paesaggio montuoso, la cui cima più alta si chiama Il Ritorno dello Jedi, presenta un'altra vetta imponente sul crinale delle serie tv. Il suo nome è Mare Fuori, originale Rai. Le sue caratteristiche che più di tutte mi hanno portato ad essere, sul serio, triste alla fine della prima stagione, e ad aspettare con trepidazione la seconda, sono state, guarda caso, le stesse trovate nella saga di Star Wars. Il che non è immediato da comprendere: come può una serie ambientata in un carcere minorile a Napoli ricordare in maniera così significativa le vicende fuori dal comune di una Galassia lontana lontana? Guardando qualche puntata si incomincia però a capire. Anche qui abbiamo un universo popolato da esseri che hanno rinunciato alla legalità e ad ogni cosa in grado di renderci umani pur di seguire potere e ricchezza, molti dei cui figli si trovano appunto all'IPM, combattuti tra la voglia di riscattarsi e l'intenzione di non tradire le proprie origini. Dall'altro lato si ha chi vive "alla luce", lavorando ogni giorno per il bene proprio e altrui, fra cui il team a capo dell'istituto, nella sua missione di salvare i ragazzi da una vita all'oscuro di ciò che molti di loro, in fondo, vorrebbero realmente. Per farlo arriveranno a sfidare il sistema in cui i giovani detenuti sono nati, ispirandoli attraverso l'esempio. Dalle loro gesta si capisce quanto una persona possa essere, e vivere, da eroe senza essere Luke Skywalker, ma una persona fra le tante, con la forza (senza la maiuscola) di sapersi battere per il giusto.






Quando hai paura di una cosama la fai comunquequello è coraggio.


La maggioranza delle scene, rese attraverso inquadrature toccanti e dialoghi sceneggiati magistralmente, rimandano ad una dimensione esistenziale che potrei definire "epica", pur essendo ambientato nell'Italia dei giorni d'oggi con gente dopotutto normale. Praticamente ogni episodio ha una carica emotiva e spirituale simile a quella di alcune grandi opere fantasy e fantascientifiche, che le rendono tanto apprezzate in un mondo reale dove ormai tali significati si sono andati affievolendo. L'amicizia, come quella fra Carmine e Filippo, l'amore romantico, vedesi Filippo e Naditza, ma anche l'odio, seminato da Ciro e Viola, sono temi indagati a fondo nei loro alti e bassi, portando cambiamenti interpretati benissimo da attori quali Massimiliano Caiazzo, nei panni di un Carmine distrutto emotivamente (seconda stagione). Non solo, anche il valore dell'arte, del legame famigliare e il vero significato della parola "amore" costituiscono il messaggio dietro la serie, soprattutto di natura etica e formativa. Il tutto reso ancora più poetico dall'ambientazione partenopea, con i vicoli colorati della città e il suo splendido mare fuori dalle sbarre dell'IPM, e dalle colonne sonore firmate Stefano Lentini. Mi aspetto altrettanto dalla terza stagione, in arrivo a febbraio 2023 su Rai 2 e… Netflix, grazie alla quale le prime due hanno raggiunto numeri notevoli, tanto che i diritti sono stati venduti all'estero. La prossima stagione vanterà quindi una cooperazione internazionale: l'inizio del tracollo in termini qualitativi? O forse di una nuova era piena di sorprese positive?


Qualunque cosa ti dica quello, ti sta prendendo in giro. Io la so la tua storia. Non è amore quello. Io l’amore tuo lo conosco bene. Perché ce l’ho davanti agli occhi da quando sono nato. Mia madre è tale e quale a te. Crede di amare mio padre pure se lui la picchia tutti i giorni. È amore questo? Tu tieni gli occhi tristi. Tali e quali a quelli di mia madre. E non chiamarmi mai più criminale. Io sono solo uno stronzo.



VOTO: 4.5/5