martedì 22 novembre 2022

"Più felice che no", di Adam Silvera

 


TITOLO: Più felice che no

TITOLO ORIGINALE: More happy than not

AUTORE: Adam Silvera

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault, collana Oscar Fabula

GENERE: Narrativa LGBTQIA+ young adult contemporanea con elementi fantascientifici

PAGINE: 372

DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 novembre 2022

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 18,00



TRAMA



Da quando suo padre si è suicidato, è dura per il sedicenne Aaron Soto immaginarsi di nuovo felice. Ma è determinato a farcela, anche con l’aiuto della fidanzata Genevieve e dell’indaffaratissima mamma. Quando Genevieve parte per un paio di settimane, Aaron passa sempre più tempo con un ragazzo nuovo del posto, Thomas. Piano piano Thomas diventa sempre più importante, e ormai Aaron non può negare i sentimenti che prova per lui. Pur di conquistarsi una nuova vita, arriva a prendere in considerazione il rivoluzionario programma di cancellazione della memoria del Leteo Institute. Ma vale la pena dimenticare chi sei pur di essere felice?



RECENSIONE



Oggi ci sono, domani non più!


A esattamente un mese di distanza dall'uscita de La prima ultima notte, Adam Silvera è ritornato nelle librerie italiane con la sua opera prima, diventando il secondo autore di cui quest'anno ho letto più libri (al primo posto c'è Alice Oseman). Il protagonista è Aaron Soto, un sedicenne portoricano appassionato di fumetti che vive nel Bronx con la madre e il fratello maggiore e fatica a trovare la felicità da quando suo padre si è suicidato. Il terapista che lo segue è pessimo, i suoi amici stanno smarrendo la rotta, ma per fortuna può contare sul sostegno della sua ragazza, Genevieve, un'artista di grande talento. Poi un giorno, mentre sta giocando a Caccia all'uomo (una sorta di Chi ha paura dello sparviero?) conosce il nuovo arrivato Thomas, un ragazzo che non sa ancora cosa fare della sua vita, e ne diviene subito amico. Quando Genevieve parte un ritiro artistico di tre settimane, i due ragazzi iniziano a trascorrere molto tempo insieme, e poco a poco, con suo sommo stupore, Aaron si rende conto di essersi innamorato di Thomas. Questo finisce per creare forti tensioni con la sua compagnia, e il giovane, disposto a tutto pur di riavere la vecchia vita e non soffrire più, prende in considerazione di rivolgersi all'Istituto Leteo, un'associazione incaricata di aiutare le persone che soffrono di ricordi estremamente dolorosi e indesiderati attraverso una procedura di lenimento della memoria. Ma ancora non sa che qualcosa di terribile lo aspetta al varco.

È ufficiale: quando si tratta di Adam Silvera puoi star certo che nel corso della lettura lui ti farà soffrire quel dolore buono di cui vi ho già parlato in passato, quel dolore che un po' te lo farà odiare ma soprattutto te lo farà amare. Più felice che no non ha fatto eccezione, e si è rivelato un meraviglioso romanzo d'esordio che ha saputo accarezzare le corde della mia anima come un abile musicista che suona la sua amata chitarra. È una storia straziante, fortemente personale e destabilizzante per la quale è difficile trovare parole che possano renderle pienamente giustizia. Uno degli aspetti più interessanti è costituito dall' Istituto Leteo, il cui nome, che non avrebbe potuto essere più azzeccato considerando il suo scopo, è la traduzione in spagnolo di Lete, il fiume dell'oblio. Fa pensare un po' a Eternal Sunshine of the Spotless Mind  (mi rifiuto di usare lo svilente e fuorviante titolo italiano), ma contrariamente alla clinica del film, che cancellava i ricordi di una storia d'amore, quest'associazione si occupa di lenire i ricordi di gravi traumi, che siano legati a un lutto, un crimine, una violenza subita e molto altro ancora. È un'associazione che mi ha lasciato un grande senso di inquietudine, che attira su di sè pareri molto contrastanti tra loro, che richiama moltissimo le spaventose terapie di conversione e che assume un ruolo di vitale importanze nella vita del protagonista e nel suo percorso di crescita. Aaron Soto è senza dubbio il personaggio meglio riuscito del libro, nonché uno dei migliori che sia mai stato creato dall'autore. È un ragazzo che si rende conto da un giorno all'altro di essere gay, e fatica ad accettarlo perché teme di essere ferito e di perdere per sempre chi gli è caro, un ragazzo che più di ogni altra cosa desidera essere felice. Ho sofferto tanto insieme a lui, ho percepito chiaramente il suo dolore e ho sentito più volta la necessità di abbracciarlo forte come se fossi davvero lì con lui. Così come ho sentito la necessità di gridare forte contro certe persone che lo circondano, mostri capaci soltanto di odiare e maltrattare una persona la cui unica "colpa" è essere attratta dai ragazzi e amarli, trattandola alla stregua di un criminale. Fortunatamente, accanto ad Aaron ci sono persone che sanno apprezzarlo e volergli bene come Genevieve e Thomas. Quest'ultimo in particolare mi è piaciuto molto perché la sua amicizia è di grande aiuto per lui, e gli apre tutto un nuovo mondo, spingendolo a ricercare con maggior convinzione la felicità.






Ricordi: alcuni possono mozzarti il fiato, altri ti permettono di andare avanti, alcuni restano con te per sempre, altri ancora spariscono da soli. Non puoi davvero sapere a quali sopravviverai se non rimani sul campo di battaglia mentre ti sparano proiettili di infelicità. Ma se sei fortunato, avrai felicità in abbondanza a farti da scudo.



Questo libro, come ho già scritto, è fortemente destabilizzante. Se volete cimentarvi nella lettura, sappiate che vi ritroverete faccia a faccia con l'omofobia, la violenza, l'autolesionismo, il suicidio e numerosi crimini d'odio, il tutto descritto con brutale e vivida crudezza. C'è tanto, tantissimo dolore, e forse sarete più volte tentati di chiudere il libro di scatto e dimenticare ogni cosa. Ma se c'è una cosa che ho imparato negli ultimi anni, e che impara anche Aaron nel corso della vicenda, è che tentare di cancellare il buio non serve a niente, se non a farti stare ancora peggio quando si ripresenta all'improvviso. Adam Silvera infatti qui ci ricorda che il dolore va vissuto fino in fondo e accettato, che non sempre possiamo costruirci il lieto fine che desideravamo, ma possiamo essere più felici che no con le carte che abbiamo tra le mani, e che possiamo trovare sempre una piccola luce da qualche parte. Per fortuna anche in questo caso sono presenti delle piccole luci che, dopo tanti cuori spezzati, riempiono di speranza e fiducia, specialmente verso la fine.

Più felice che no è un libro davvero magnifico che sa spezzare il cuore e ricomporlo con delicatezza e amore, un viaggio di formazione in cui anche chi non è omosessuale può facilmente immedesimarsi, perché la ricerca della felicità è una costante universale. Mando un abbraccio fortissimo ad Adam Silvera (ancora un po' ti odio, ma ti voglio sempre più bene, anche per merito delle avventure di Arthur e Ben che hai scritto con Becky Albertalli e che ho riletto in questi giorni), e se tra voi c'è qualche Aaron: non siete soli.



Sono più felice che no. Non dimenticatevi di me.



VOTO: 5/5









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