TITOLO: Raya e l'Ultimo Drago
TITOLO ORIGINALE: Raya and the Last Dragon
GENERE: animazione, azione, avventura, fantastico
ANNO: 2021
REGIA: Don Hall, Carlos Lòpez Estrada
PAESE: Stati Uniti
DURATA: 107 minuti
PRODUZIONE: Walt Disney Studios
DISPONIBILITA': Home Video
PREZZO
TRAMA
Un tempo, nel fantastico regno di Kumandra, umani e draghi vivevano in armonia. Quando le forze del male giunsero a minacciarla, i draghi si sacrificarono per salvare l'umanità. Oggi, a distanza di 500 anni, quelle stesse forze maligne sono tornate, e spetta a Raya, giovane guerriera solitaria, trovare l'ultimo leggendario drago per riunire i regni e le popolazioni, divisi da tempo.
RECENSIONE
Con Oceania avevamo conosciuto Vaiana, principessa del mondo insulare polinesiano, e questa volta la Disney ci fa scoprire una nuova principessa sullo sfondo del Sud-Est Asiatico (anche se, effettivamente, il contesto è immaginario), Raya, con la quale la produzione cerca, ancora una volta, di sfondare nel mondo orientale.
Ci siamo già accorti che le principesse Disney delle ultime generazioni non sono più le stesse di un tempo, che quelle passate cercavano il principe azzurro, oppure lo trovavano pur non desiderandolo. Ad ogni nuova principessa troviamo un'icona femminile sempre più matura, autonoma e indipendente. La cosa che contraddistingue Raya dalle precedenti è che non è dotata di un animo candido e ingenuo. Lei, come Elsa, ha i suoi demoni, ma non si lascia sopraffare da essi, e cerca, in qualche modo, di gestirli. Come Vaiana agisce autonomamente, ma ha più esperienza e maggiori strumenti. Però, ciò che, più di tutto, la rende diversa, è che non ha una visione pura e innocente della realtà; lei ragiona con un pizzico di cinismo e scetticismo, con lo spirito di un cavaliere solitario, sempre all'erta. La storia che viene raccontata dal film si basa molto sulla fiducia, che la ragazza dovrà imparare ad avere nei confronti degli altri, e che la pellicola non manca di metterne, anche se con la tipica leggerezza disneyana, la difficoltà ad adempiervi, poiché non è sempre facile comunicare e comprendersi a vicenda.
Nessun commento:
Posta un commento