lunedì 12 agosto 2024

Trap

 

TITOLO: Trap

TITOLO ORIGINALE: Trap

ANNO DI PRODUZIONE: 2024

GENEREthriller, giallo

CASA DI DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia

PAESE DI PRODUZIONEStati Uniti d'America

REGIA: M. Night Shyamalan

CASTJosh Hartnett, Ariel Donoghue, Saleka, Hayley Mills, Jonathan Langdon, Marnie McPhail, Scott Mescudi

DURATA: 105 minuti


TRAMA 

Cooper, un assassino noto come "Il macellaio", un giorno accompagna sua figlia a un concerto della pop star, idolo delle adolescenti, Lady Raven. Arrivato al concerto capisce che l'intero evento non è altro che una trappola delle forze dell'ordine per arrestarlo.

RECENSIONE

Cooper : Perchè c'è tutta questa polizia? - Jamie : Non posso dirlo a nessuno. Conosci Il macellaio? Quel pazzo squilibrato che se ne va in giro a fare a pezzi le persone? I federali sanno che oggi si troverà qui fra noi e gli hanno preparato una trappola. Il concerto stesso è una trappola. Sorvegliano tutte le uscite. Controllano chi se ne va. Da qui non si scappa.

La nuova opera di Shyamalan ripropone il suo classico stile. Trap è un thriller che fa rimanere con il fiato sospeso lo spettatore fin dalle scene iniziali, soprattutto per le particolari scene girate durante il concerto, dove il killer si accorge di essere sotto scacco.
M. Night Shyamalan è uno dei cineasti che ha colto meglio la lezione di Hitchcock in fatto di cinema giallo,  e in comune con il maestro del brivido ha anche l'abitudine di inserire nei suoi film un personale cameo e  Trap non fa eccezione. Il regista in questo lungometraggio gioca anche con alcuni aspetti della società contemporanea, come ad esempio i social, che svolgono un ruolo determinante nella trama del film.

 

Non mi ero mai sentito così. Mi sento fuori controllo. 

Da notare che non è la prima volta che Shyamalan utilizza un assassino come protagonista dei suoi film, come ad esempio ha già fatto in Split, ma la spiegazione della psiche del protagonista di Split era più originale, mentre invece quella di Trap appare un pò troppo scolastica e sembra rifarsi a omicidi seriali realmente esistiti, come Ted Bundy, il che non produce un adeguato approfondimento sull'origine delle pulsioni del protagonista.
Shyamalan riesce benissimo a trasformare un tranquillo padre di famiglia in un temibile assassino, con un lungometraggio colmo di continui colpi di scena che ne rendono godibile la visione. 

Te lo giuro. Questo tizio è matto.

Voto: 3,5/5 






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