martedì 2 luglio 2024

"Una festa in nero", di Alice Basso

 


TITOLO: Una festa in nero

SAGA: Le indagini di Anita Bo #5

AUTRICE: Alice Basso

CASA EDITRICE: Garzanti

GENERE: Romanzo storico con romance FM

PAGINE: 320

DATA DI PUBBLICAZIONE: 23 aprile 2024

PREZZO EBOOK: € 9,99

PREZZO CARTACEO: € 18,60



TRAMA



Torino, 1935. I fari della Balilla Spider Sport fendono il buio della notte. Il fatto che al volante ci sia una donna potrebbe sembrare strano, ma non se si tratta di Anita. Sono mesi, infatti, che fa cose poco consone, per non dire disdicevoli, sicuramente proibite. Come rimandare il matrimonio con Corrado solo per il desiderio di lavorare. Oppure scrivere, sotto lo pseudonimo di J.D. Smith, racconti gialli ispirati a fatti di cronaca per portare un po' di giustizia dove ormai non ne esiste più. Un segreto che condivide con Sebastiano Satta Ascona, direttore della rivista «Saturnalia». E a essere sinceri scrivere non è l'unica cosa proibita che fanno insieme... Ma ora qualcosa è cambiato, ed è il motivo per cui Anita si trova a bordo di una macchina. Qualcuno ha iniziato a seguirli, e con le spie meglio non scherzare, di questi tempi. Meglio fare quello che chiedono. Anche se non è giusto. Anche se le richieste minacciano di stravolgere l'esistenza pacifica degli amici più stretti: la saggia Clara, l'irriverente Candida, la dolce Diana, l'affascinante Julian, il ribelle Rodolfo e, ovviamente, Sebastiano. Il suo Sebastiano. Perché vivono in anni così difficili? Perché non possono fidarsi di nessuno? Perché non smettono di attirare attenzioni indesiderate? Anita non ha le risposte, ma i protagonisti delle storie gialle che ha imparato ad amare la esorterebbero a non avere paura. Perché il pericolo è il sale della vita. Eppure, Anita non è abituata a fuggire. Non è abituata a mentire. All'improvviso, si trova in uno dei racconti di J.D. Smith, e non ha la minima idea di come potrà andare a finire.



RECENSIONE



Ho questa assurda, disperata convinzione che là fuori ce ne sono tanti, di tizi come noi, e che ad avere il coraggio di chiedere aiuto, di cercare degli alleati, ci si scopra meno soli di quanto crediamo di essere.



Anche i muri ormai sanno che l'estate non è estate senza un romanzo di Alice Basso, e così eccoci di nuovo qui, per la quinta e ultima volta, a visitare la Torino del 1935 con la tenace dattilografa Anita Bo. È appena iniziato novembre, e la nostra eroina desidera godersi fino in fondo il lavoro per lo speciale natalizio di Saturnalia e gli attimi rubati con Sebastiano. Da qualche giorno però ha come la sensazione di essere osservata ogni volta che entra ed esce dalla casa editrice, anche se ben presto si rende conto di essersi sbagliata. C'è effettivamente un uomo con un impermeabile beige che spia, ma il suo obiettivo non è lei, bensì Sebastiano, e come se non bastasse vuole chiedergli di arruolarsi nell'OVRA. Seppur a malincuore, Sebastiano si lascia convincere ad accettare per non destare sospetti, nell'ingenua speranza che tra i suoi obiettivi possa esserci qualche gerarca fascista corrotto. Purtroppo, però, il primo incarico che riceve è ingiusto, e rischia di mettere in pericolo una delle persone a cui lui e Anita tengono di più.

L'anno scorso ho detto che la saga Le indagini di Anita Bo è come il vino, perché ogni libro è ancora più bello del precedente, e ora vorrei alzarmi in piedi e fare novantadue minuti di applausi ad Alice Basso per averci regalato con questo libro la conclusione perfetta. Dopo il cliff-hanger del capitolo precedente mi sono scervellata per settimane, cercando di immaginare i possibili (e spesso tragici) scenari del successore, e devo ammettere che la storia si è rivelata davvero sorprendente, perché alcuni elementi in essa presenti non avrei mai potuto immaginarli. Naturalmente mantiene quel perfetto connubio tra ironia, suspense, batticuore, sadismo (tanto) e accuratezza storica, ma questa volta non ci sono casi di omicidio da risolevere, perchè a fare da cardine c'è l'OVRA, con lo spionaggio e le sue richieste crudeli (mi sono sentita così piena di rabbia). Qui tutti i nodi vengono al pettine, e viene aggiunto il tassello definitivo del percorso di crescita di Anita e Sebastiano, innamorati più che mai e costretti ad affrontare scelte difficili per proteggere sé stessi e soprattutto le persone a cui tengono. Non sono soltanto loro a crescere: anche Julian, Clara e Candida, per esempio (fortunatamente molto più presenti rispetto al capitolo precedente), crescono e regalano piacevoli sorprese, e persino alcuni dei personaggi che fino ad ora non hanno fatto una gran bella figura riescono in qualche modo a riscattarsi, come Mariele, la madre della protagonista. Ma Anita, Sebastiano, Julian, Candida e Clara, loro, si sono conquistati un posto speciale nel mio cuore, e ne sentirò terribilmente la mancanza.






Ogni tanto c'è qualcosa che senti di dover fare, e lo devi fare, punto. Per gli altri o per te stesso



Non mi dilungherò oltre per evitarvi degli spoiler, visto che questo romanzo va vissuto fino in fondo. Sappiate questo, però: vi terrà col fiato sospeso, vi farà fremere di rabbia a causa dei soprusi e delle ingiustizie, vi spezzerà il cuore in diversi momenti (per favore: non inseguite Alice Basso con i forconi), ma vi farà anche sorridere colmando la vostra anima di speranza. È un libro che costituisce una lettera d'amore per gli autori di gialli, per le persone che scelgono di strapparsi di dosso il loro lupo per poterci lottare alla luce del giorno, per le persone che lottano per costruire un futuro migliore, per le persone che sanno amare perdutamente e non si arrendono mai, e per le Anite della nostra vita. Una lettera d'amore davvero meravigliosa.

Una festa in nero è in assoluto il libro più bello della saga, che non avrebbe potuto chiudersi in un modo migliore. Grazie di cuore Anita, Sebastiano, Julian, Clara, Candida e tutti gli altri, è stato un piacere vivere con voi la vostra storia. Grazie di cuore Alice Basso, per aver creato tutto questo, e in bocca al lupo per le prossime avventure. Vi voglio bene.



Qualche volta, hai un lupo sotto il mantello che ti sbrana, e non stai bene finché non te lo strappi di dosso e ci lotti alla luce del sole.



VOTO: 5/5















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