giovedì 4 agosto 2022

"L'ultima notte della nostra vita", di Adam Silvera

 


TITOLO: L'ultima notte della nostra vita

TITOLO ORIGINALE: They Both Die at the End

SAGA: Death-Cast #1

AUTORE: Adam Silvera

CASA EDITRICE: Il Castoro HotSpot

GENERE: Narrativa LGBTQIA+ young adult contemporanea con elementi fantascientifici

PAGINE: 354

DATA DI PUBBLICAZIONE: 2 maggio 2021

PREZZO EBOOK: € 11,99

PREZZO CARTACEO: € 16,00



TRAMA



Il 5 settembre, poco dopo mezzanotte, il servizio Death-Cast contatta Mateo e Rufus per dar loro una cattiva notizia: moriranno nel corso della giornata. I due ragazzi non si conoscono ma, per diverse ragioni, entrambi cercano un amico per trascorrere il loro Ultimo Giorno. Esiste un'app per questo: si chiama Last Friend ed è così che Mateo e Rufus si incontrano. Entrambi sanno che il tempo a loro disposizione sta per finire, ma non hanno nulla da perdere. Resta solo da vivere tutta una vita in un giorno.



RECENSIONE



Non importa come scegliamo di vivere, alla fine moriamo entrambi.



Ho avuto modo di conoscere Adam Silvera con la dilogia What if it's us, scritta a quattro mani insieme a Becky Albertalli, rimanendone profondamente colpita. Fino ad ora tuttavia non avevo avuto il coraggio di approcciarmi agli altri suoi romanzi perché sapevo già per fama quanto fossero tristi. Alla fine. l'annuncio del film omonimo e del prequel hanno avuto la meglio su di me e ho deciso di cimentarmi nella lettura di questa saga. Ci troviamo a New York, dove da diversi anni è stata creata Death-Cast, un'organizzazione che telefona alle persone per informarle che moriranno nel giro di ventiquattro ore. Il 5 settembre 2017, poco dopo la mezzanotte, il diciottenne portoricano Mateo Torrez riceve il suo avviso, e quasi un'ora più tardi lo riceve anche il diciassettenne cubano Rufus Emeterio. Il primo ha lasciato passare la sua vita senza di lui e vuole scoprire un se stesso diverso prima che sia troppo tardi, mentre il secondo, tormentato dai demoni interiori, è costretto contro la sua volontà a separarsi dai suoi amici senza neppure aver detto loro addio, e non vuole restare solo. Così, si iscrivono entrambi alla app Last Friend, che permette loro di entrare in contatto e di fissare un incontro, in modo da trascorrere insieme il poco tempo che resta. Ancora non sanno che, nel giro di poche ore, nascerà un legame profondo destinato a cambiare il mondo che hanno sempre conosciuto.

Mi sono avvicinata di mia volontà, senza costrizione alcuna, a una storia che sapevo mi avrebbe spaccato il cuore in mille pezzettini, ridotta a uno straccio emotivo e fatto piangere pure l'acqua del battesimo? Sì. Me ne pento? Neanche per sogno, perché L'ultima notte della nostra vita è un romanzo meraviglioso che merita di essere letto almeno una volta nella vita, nonché uno dei più belli che ho letto quest'anno. L'autore, per il quale la mia stima è cresciuta a dismisura, ha intrecciato una storia commovente, straziante, tenera e a tratti inquietante che arriva dritta al cuore per non lasciarlo andare più, una storia dalla quale non sono ancora riuscita a riprendermi e per la quale fatico a trovare le parole degne di descriverla al meglio, perché va vissuta. L'idea di Death-Cast, il motore di una narrazione dal ritmo particolare, scandito dall'ora presente all'inizio di ogni capitolo, è stata curata e sviluppata alla perfezione, spingendo i lettori a chiedersi cosa farebbero se sapessero, attraverso una telefonata, che la giornata appena iniziata sarà l'ultima che vivranno e che non potranno sfuggire a questo destino nemmeno volendo. È lo strumento attraverso cui l'autore ti costringe a fare i conti con la tua mortalità, servendosi anche di protagonisti autentici e umani in cui è facile immedesimarsi e che hanno una fortissima presa emotiva, dettata anche dalla consapevolezza di ciò che li attende: due adolescenti, ai quali è impossibile non voler bene (se così non fosse, avete una totuma al posto del cuore). Mateo è la quintessenza della generosità, un angelo custode intrappolato in un corpo di portoricano diciottenne nerd le cui insicurezze gli hanno sempre impedito di vivere pienamente la sua vita, e Rufus ha un animo gentile tormentato da demoni interiori e da un passato doloroso che ha instillato il lui il germe della colpa. Sono ragazzi che avrei voluto stringere in un caldo abbraccio e proteggere da ogni bruttura, due sconosciuti tristi che dapprima si avvicinano con diffidenza, ma poco a poco instaurano un legame profondo e bellissimo che li cambia in meglio e li aiuta a curarsi a vicenda le ferite che li dilaniano e in qualche modo li salva, nell'arco di una giornata che sembra durare una vita intera. Il fatto che i loro capitoli siano narrati in prima persona rende l'immedesimazione ancora più semplice, ma non mancano capitoli in terza persona dedicata ad altri personaggi molto interessanti che ruotano intorno a loro, anche quando non sembra.







La vita non è fatta per essere vissuta da soli. E neanche i Giorni Finali.



So cosa state pensando: come ho fatto a cimentarti in una lettura del genere pur sapendo che mi avrebbe coinvolta tanto e fatto soffrire? Ebbene, sappiate che il dolore che si prova leggendo questo romanzo in realtà ha un lato positivo, perché nonostante ci ricordi che prima o poi tutti noi moriremo, ci mostra che condividere con qualcuno il tempo che ci resta può fare la differenza. È un libro che parla di morte,  naturale, ma è soprattutto un toccante inno all'amicizia, all'amore e alla vita. Ci supplica di non lasciarci dominare dalle paure e dai rimpianti, di vivere ogni giorno fino in fondo come se fosse sempre il primo, e ci ricorda che nessuno merita di rimanere solo nel proprio giorno finale, perché chiunque merita di avere qualcuno accanto, qualcuno da salvare e da cui lasciarsi salvare. E nonostante tutta la tristezza, di tanto in tanto arriva qualche momento leggero ed esilarante (che ti fa ridere un sacco, finché non ti ricordi che, insomma, Mateo e Rufus stanno morendo), e c'è una colonna sonora pazzesca che spero tanto venga mantenuta nel film, di cui fa parte anche una delle mie canzoni preferite (e se qualche fan Marvel prova a protestare, sappia che questo libro è uscito ben prima che una certa fanciulla fuggisse in macchina con la sua famiglia inseguita dallo S.H.I.E.L.D e dalla polizia con la stessa canzone in sottofondo.)

Insomma, fatevi un regalo al cuore e leggete anche voi L'ultima notte della nostra vita. Soffrirete tanto, ma ne varrà la pena e sarete arricchiti di umanità. E se le lacrime non saranno sufficienti, sappiate che il 5 ottobre uscirà il sequel/prequel La prima ultima notte, che ci porterà a scoprire com'era il mondo la prima volta che è arrivato Death-Cast.



Non solo mi hai tenuto in vita, mi hai fatto vivere.



VOTO: 5/5





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